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L’importanza della statistica ufficiale: il ruolo dell’Istat

Antonella Guarneri guarneri@istat.it. L’importanza della statistica ufficiale: il ruolo dell’Istat. Laboratorio di statistica e economia applicata. Dipartimento di Economia e Giurisprudenza, Università di Cassino e del Lazio Meridionale Autunno 2013. Domanda 1.

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L’importanza della statistica ufficiale: il ruolo dell’Istat

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Presentation Transcript


  1. Antonella Guarneri guarneri@istat.it L’importanza della statistica ufficiale: il ruolo dell’Istat Laboratorio di statisticae economia applicata Dipartimento di Economia e Giurisprudenza, Università di Cassino e del Lazio Meridionale Autunno 2013

  2. Domanda 1 L’Istat ha scattato con il Censimento una fotografia dell’Italia nell’ottobre 2011. - I dati diffusi dall'Istat hanno lo stesso valore di altre informazioni derivanti da prestigiosi istituti di ricerca, fondazioni o università? - L’Istat ha raccolto i dati con questionari tramite intervista diretta (porta a porta)? - Secondo il censimento quanti siamo in Italia e quanti stranieri ci sono?

  3. La statistica ufficiale • La statistica ufficiale è posta al servizio delle istituzioni, degli operatori economici e del pubblico ai quali fornisce dati sulla situazione economica, demografica, sociale e ambientale, e costituisce unelemento indispensabile nel sistema informativo di una società democratica. • Si parla di statistica pubblica poiché le attività (raccogliere i dati, elaborarli, diffonderli) sono al servizio dei cittadini e i prodotti e i servizi hanno la natura di bene pubblico.

  4. Chi fa parte della statistica ufficiale? • Produttori di statistiche ufficiali Oltre all’Istat, Uffici di statistica di soggetti pubblici e privati (Ministeri, enti locali, Ferrovie dello stato, Aci, Cnr, Enea, Coni, Inps, Unioncamere) che fanno parte del Sistan (Sistema statistico nazionale). • Altri grandi enti nazionali e sovranazionali(Bankitalia, Eurostat, FMI, Ocse, ILO, ecc).

  5. E gli altri “diffusori” di statistiche? • Soggetti con strutture scientifiche(Censis, università, centri studi di organizzazioni sindacali e imprenditoriali, altri istituti privati di ricerca). • SondaggistiSocietà private che svolgono, su committenza, sondaggi di opinione e ricerche di mercato. Sotto la vigilanza dell’Agcom

  6. Obiettivi fondamentali del Codice italiano delle Statistiche ufficiali 1. Accrescere la fiducia nell'indipendenza, nell'integrità e nella responsabilità dei soggetti produttori di statistica ufficiale. 2. Promuovere la conoscenza e l'applicazione da parte di tutti i soggetti produttori di statistica ufficiale dei principi, delle pratiche e dei metodi migliori per assicurare la migliore qualità dei dati prodotti. 3. Migliorare il funzionamento del Sistema Statistico Nazionale, con particolare riguardo al rafforzamento dell'indipendenza degli Enti e degli Uffici che lo compongono. 4. Migliorare la qualità dei processi e dei prodotti delle statistiche ufficiali.

  7. I 3 ambiti dei 15 principi del Codice italiano delle Statistiche ufficiali  • Contesto istituzionale 2. Processi statistici 3. Produzione statistica Fonte: http://www.regione.toscana.it/-/principi-della-produzione-statistica-nazionale-e-regionale

  8. Contesto istituzionale - Fattori istituzionali e organizzativi che influiscono in modo significativo sulla qualità, l'efficienza e la credibilità della produzione statistica ufficiale. - Tali principi sono: l'indipendenza professionale, il mandato per la raccolta dei dati, l'adeguatezza delle risorse, l'impegno in favore della qualità, la riservatezza statistica e l'imparzialità e obiettività.

  9. Tutela della riservatezza dei dati in ambito statistico: la privacy • La riservatezza dei dati personali in campo statistico era tutelata dal d.lgs n. 322/ 89 che conteneva disposizioni sul segreto d’ufficio (art.8) e sul segreto statistico (art. 9).  • La legge 675/1996 disciplina condizioni, modalità e garanzie relativamente a tutti i trattamenti di dati personali, compresi quelli effettuati in ambito statistico • Con la legge 676/1996 il Parlamento delega il Governo ad emanare decreti legislativi in materia di tutela della riservatezza per i trattamenti di dati personali effettuati per finalità storiche, statistiche e di ricerca scientifica. • In attuazione della delega, il Governo emana il decreto legislativo n. 281/1999, che integra e modifica sia il d.lgs n. 322/89 sia la legge n. 675/1996 • Il 29 luglio 2003 viene emanato il testo unico che rivede e organizza tutte le disposizioni in merito: Codice in materia di protezione dei dati personali che è entrato in vigore il 1.1.2004

  10. Codice in materia di protezione dei dati personali Art. 1 (Diritto alla protezione dei dati personali) Chiunque ha diritto alla protezione dei dati personali che lo riguardano. Art. 3 (Principio di necessità nel trattamento dei dati) I sistemi informativi e i programmi informatici sono configurati riducendo al minimo l’utilizzazione di dati personali e di dati identificativi se ne deve escludere il trattamento quando le finalità perseguite possono essere realizzate mediante: - dati anonimi; - modalità di trattamento che permettano di identificare l’interessato solo in caso di necessità.

  11. Tutela della riservatezza dei dati in ambito statistico: il segreto statistico • I dati raccolti nell'ambito di rilevazioni statistiche comprese nel programma statistico nazionale, possono essere utilizzati esclusivamente a fini statisticie non possono essere comunicati ad alcun soggetto - pubblico o privato - estraneo al Sistema statistico nazionale, né essere diffusi, se non in forma aggregata e secondo modalità che rendano non identificabili i soggetti interessati. • Per garantire la tutela del segreto statistico e la protezione dei dati personali l’Istat e tutti gli organi del Sistan sono tenuti ad adottare opportune misure organizzative, logistiche, informatiche, metodologiche e statistiche, secondo gli standard definiti a livello internazionale. .

  12. Processi statistici - Fattori connessi all’applicazione di orientamenti, metodologie e standard nazionali e internazionali, che vanno rispettati dai soggetti produttori di dati statistici nelle attività di progettazione, rilevazione, elaborazione e diffusione di statistiche ufficiali. - Tali principi sono: l'utilizzo di solida metodologia, l'utilizzo di procedure statistiche appropriate, l'onere non eccessivo per i rispondenti; l'efficienza rispetto ai costi.

  13. Produzione statistica - Fattori connessi al fatto che le statistiche ufficiali devono soddisfare le esigenze informative degli utenti. - Tali principi sono: la pertinenza, l'accuratezza e attendibilità, la tempestività e puntualità, la coerenza e confrontabilità, l'accessibilità e chiarezza.

  14. La statistica ufficiale in Italia Le date cruciali

  15. La mission dell’Istat La missione dell'Istituto nazionale di statistica è quella di servire la collettività attraverso la produzione e la comunicazione di informazioni statistiche, analisi e previsioni di elevata qualità. Queste devono essere realizzate in piena autonomia e sulla base di rigorosi principi etico-professionali e di più avanzati standard scientifici. Lo scopo è quello di sviluppare un'approfondita conoscenza della realtà ambientale, economica e sociale dell'Italia ai diversi livelli territoriali e favorire i processi decisionali di tutti i soggetti della società (cittadini, amministratori, ecc.).

  16. La vision dell’Istat • L'Istat intende essere un'amministrazione innovativa, che si impegna al servizio della collettività, valorizzando la professionalità e l'integrità del proprio personale, creando appropriate condizioni di lavoro e minimizzando il proprio impatto sull'ambiente. • L'Istat rispetta la privacy dei rispondenti, protegge la confidenzialità dei dati ricevuti e svolge le proprie attività in modo trasparente e indipendente. • L'Istat è orientato alla ricerca della massima efficacia ed efficienza nell'utilizzo delle risorse disponibili, promuove lo sviluppo del Sistan e la collaborazione con gli altri enti del Sistema Statistico Nazionalee della pubblica amministrazione, con il mondo della ricerca e con la società civile, anche allo scopo di accrescere la cultura statistica. • L'Istat fa parte del Sistema Statistico Europeo e collabora con gli altri soggetti del sistema statistico internazionale.

  17. Scuola superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche • La Scuola superiore di statistica e di analisi sociali ed economiche, istituita dall'Istat nel 2011, risponde alle esigenze di cultura quantitativa che la società esprime con sempre maggiore evidenza. Saper interpretare i dati, imparare a trattarli e utilizzarli per prendere e valutare decisioni, individuali e politiche, fa parte del bagaglio culturale indispensabile per vivere appieno la società dell'informazione. • A chi si rivolge - operatori del Sistema statistico nazionale - personale delle imprese, delle Pubbliche Amministrazioni e di altre istituzioni nazionali e internazionali - professionisti e cittadini - sistemi statistici dei Paesi partner della cooperazione internazionale - università e ricerca - scuole pubbliche e private.

  18. Il Sistan/1 • Il Sistema statistico nazionale (Sistan) è la rete di soggetti pubblici e privati che fornisce al Paese e agli organismi internazionali l'informazione statistica ufficiale. • Istituito dal decreto legislativo n. 322 del 1989, il Sistan comprende: - l'Istituto nazionale di statistica (Istat); - gli enti e organismi pubblici d'informazione statistica (Inea, Isfol); - gli uffici di statistica delle amministrazioni dello Stato e di altri enti pubblici, degli Uffici territoriali del Governo, delle Regioni e Province autonome, delle Province, delle Camere di commercio (Cciaa), dei Comuni, singoli o associati, e gli uffici di statistica di altre istituzioni pubbliche e private che svolgono funzioni di interesse pubblico. 

  19. Il Sistan/2 • Il Sistan nasce con l'intenzione di consentire una gestione più efficace dell'attività statistica nazionale aumentando la capacità di risposta alle esigenze informative del Paese, generando quelle sinergie e complementarità che solo il coordinamento fra i produttori di informazione statistica può assicurare.  • L'Istat svolge un ruolo di indirizzo, di coordinamento, di promozione e di assistenza tecnica alle attività statistiche degli enti e degli uffici facenti parte del Sistema statistico nazionale. Per l'esercizio di tali funzioni l'Istat si avvale del supporto del Comstat e agisce tramite la Direzione centrale per lo sviluppo e il coordinamento della Rete territoriale e del Sistan.

  20. Il Programma statistico nazionale • Il Programma statistico nazionale (Psn) è l'atto normativo che, in base all'art. 13 del d.lgs. n.322 del 1989 e successive integrazioni, stabilisce le rilevazioni statistiche di interesse pubblico affidate al Sistema statistico nazionale e i relativi obiettivi informativi. • I lavori inseriti nel Psn sono classificati in cinque differenti tipologie: Statistiche da indagine (Sdi), Statistiche da fonti amministrative organizzate (Sda); Statistiche derivate o rielaborazioni (Sde); Sistema informativo statistico (Sis) e Studio Progettuale (Stu). • La programmazione è a triennio fisso. • Il Programma attualmente in vigore è il Psn 2011-2013 - Aggiornamento 2013 ed è stato da ultimo predisposto il Psn 2014-2016.

  21. Caratteristiche dell’informazione statistica ufficiale • I dati utilizzati a fini statistici possono derivare da ogni tipo di fonte, sia essa una rilevazione statistica o amministrativa. • Le rilevazioni sono realizzate solo se i dati amministrativi non sono disponibili o sono insufficienti. • Le leggi, i regolamenti e i metodi di misura in base ai quali operano i sistemi statistici devono essere resi pubblici. • L’uso di concetti, classificazioni e metodi concordati a livello internazionale promuove la coerenza, la comparabilità e l’efficienza dei sistemi statistici nazionali.

  22. Il processo di produzione e di diffusione dei dati • Le rilevazioni statistiche – eseguite su un campione o sulla totalità della popolazione – si sviluppano secondo un processo che, partendo dalla definizione degli obiettivi della rilevazione, procede alla raccolta ed elaborazione dei dati e si conclude con l’analisi e la diffusione dei risultati. • La diffusione conclude il processo di produzione dei dati, rendendo disponibili le informazioni su fenomeni demografici, economici e sociali.

  23. XV Censimento della popolazione e delle abitazioni • Rispetto ai censimenti del passato, la nuova strategia censuaria mantiene le tradizionali caratteristiche di: • universalità, riguarda tutte persone sul territorio nazionale e non solo un campione; • individualità, le informazioni sono rilevate su tutti gli individui, anche se possono essere fornite da un solo componente della famiglia; • simultaneità, nonostante le operazioni durino diverse settimane, tutte le informazioni raccolte sono riferite a una medesima data; • periodicità definita, i censimenti si svolgono con cadenza decennale. • MA numerose e rilevanti sono le novità che riguardano sia gli aspetti normativi sia quelli metodologici e organizzativi.

  24. La popolazione legale del 15° Censimento della popolazione/1 • Al 9 ottobre 2011, data di riferimento del 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, la popolazione residente in Italia ammonta a 59.433.744 unità. • Rispetto al 2001 (56.995.744 residenti) l'incremento è del 4,3%, da attribuire esclusivamente alla componente straniera. • Gli stranieri sono 4.029.145, il 6,8 per 100 della popolazione totale. • I cittadini stranieri risultano in crescita in tutte le regioni della Penisola, mentre gli italiani diminuiscono nel Mezzogiorno oltre che in Piemonte, Liguria e Friuli-Venezia Giulia.

  25. Numero di stranieri per 1.000 residenti

  26. La popolazione legale del 15° Censimento della popolazione/2 • La popolazione censita, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 209 del 18 dicembre 2012, diviene riferimento legale per il Paese fino alla successiva rilevazione censuaria ed è perciò definita "popolazione legale". • Quello del 2011 è stato l’ultimo censimento tradizionalmente inteso, dalla prossima tornata si parlerà di censimento continuo che si baserà su: uso sistematico delle fonti amministrative, un sistema Integrato di Microdati su individui, famiglie e unità economiche, un controllo sistematico della qualità delle anagrafi comunali e correzione statistica degli errori di sovracopertura e sottocopertura attraverso indagine campionaria a rotazione (C-sample), l’integrazione dei contenuti informativi per prefissati domini territoriali anche a livello subcomunale attraverso indagine campionaria a rotazione (D-sample).

  27. Domanda 2 L’Istat non raccoglie sempre i dati statistici attraverso proprie rilevazioni ma elabora anche dati di fonte amministrativa. I permessi di soggiorno ne sono un esempio. - Chi raccoglie i dati sui permessi di soggiorno e con quali finalità? - I cambi nella legislazione nazionale e nel processo di allargamento dell’Unione europea hanno avuto ripercussioni sull’archivio dei permessi di soggiorno?

  28. I dati di fonte amministrativa/1 • Si definiscono in questo modo le informazioni raccolte e conservate da istituzioni pubbliche, riguardanti persone fisiche o giuridiche nell’ambito del territorio di competenza. • Oltre che una fonte, questi dati costituiscono una solida base di supporto per la validazione di dati raccolti in rilevazioni statistiche di altro tipo. • L’art. 15 del decreto legislativo n. 322 del 1989 enumera, tra i compiti che assegna all’Istat, la promozione e lo sviluppo informatico a fini statistici degli archivi gestionali e delle raccolte di dati amministrativi. • L’utilizzo di questi dati contribuisce a ridurre il carico statistico sui rispondenti.

  29. I dati di fonte amministrativa/2 I dati amministrativi presentano le seguenti problematiche: - la popolazione di interesse per la rilevazione può non coincidere con quella su cui sono stati raccolti i dati amministrativi; - i criteri classificatori delle informazioni raccolte possono non essere adeguati per le finalità della rilevazione statistica di interesse; - le leggi che regolano la raccolta di questi dati possono cambiare pregiudicando la confrontabilità dei dati nel tempo.

  30. I dati sui permessi di soggiorno • Fino al 2007 l'Istat ha elaborato e diffuso i dati dei permessi di soggiorno di fonte Ministero dell'Interno. A partire dal 2008 l'Istat elabora una nuova serie sui permessi di soggiorno in cui non sono più compresi i nuovi cittadini dell'Unione europea (rumeni, polacchi), per i quali, dal 27 marzo 2007, non è più previsto il rilascio del documento di soggiorno. • A differenza di quanto avveniva in precedenza, i dati comprendono anche i minori registrati sul permesso di un adulto, sebbene l’archivio dei permessi di soggiorno, per ritardi di registrazione, sottovaluta il numero di minori.

  31. Permessi di soggiorno per sesso al 1° gennaio. Anni 1992-2007 Fonte: nostra elaborazione su dati Istat, http://demo.istat.it/

  32. Gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia • Al 1° gennaio 2013, in base ai dati forniti dal Ministero dell'Interno, sono regolarmente presenti in Italia 3.764.236 cittadini non comunitari. • I paesi di cittadinanza più rappresentati sono Marocco (513.374), Albania (497.761), Cina (304.768), Ucraina (224.588) e Filippine (158.308). • I minori presenti in Italia rappresentano il 24,1% degli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti. • Continua a crescere la quota di soggiornanti di lungo periodo che costituiscono la maggior parte dei cittadini non comunitari regolarmente presenti (54,3%).

  33. Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti. Anno 2013

  34. Sistema informativo: immigrati & nuovi cittadini

  35. Domanda 3 Le rilevazioni e le stime dell’Istat vengono citate dalla stampa a proposito della crisi economica, talvolta infondendo ottimismo, talvolta dipingendo una situazione a tinte fosche. - Quando appaiono notizie di questo tipo a quali rilevazioni dell’Istat fanno generalmente riferimento? - È giusto che il dibattito politico prenda spunto proprio da questi dati?

  36. La diffusione di dati e metadati • Garantire l'accesso ai risultati delle rilevazioni statistiche, utilizzare tecnologie aggiornate per il rilascio dell'informazione statistica ufficiale, eliminare ogni barriera alla fruizione dei dati. Sono questi gli obiettivi dell'attività di diffusione dell'Istituto. • Il sito dell’Istituto, recentemente rinnovato, permette di navigare in tre differenti macroaree di interesse: - prodotti; - strumenti; - informazioni.

  37. Prodotti • Attraverso le banche dati l'utente può scegliere in base alle proprie esigenze il tipo di informazione e il livello di dettaglio. Ogni base di dati è corredata di metainformazioni - metodologie, classificazioni, definizioni relative all'argomento trattato. • Le tavole di dati sono collezioni di dati diffuse senza una cadenza regolare. Vengono prodotte generalmente alla conclusione di alcune indagini, come forma preliminare di diffusione dei dati prodotti. • I file di microdati sono collezioni di dati elementari relative alle indagini svolte dall'Istat. Tali file sono rilasciati con modalità diverse a seconda della loro tipologia, ma comunque a titolo gratuito e nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione della privacy e del segreto statistico. • I risultati delle indagini sono resi disponibili attraverso i comunicati stampa e le produzione editoriale dell'Istat. • Attraverso le pubblicazioni scientifiche (Rivista di Statistica Ufficiale, Istat Working Papers) l'Istat promuove e valorizza l'attività di ricerca e la condivisione dei risultati degli studi in materia di statistica ufficiale. • Nella sezione contenuti interattivi sono raccolti e resi disponibili i grafici e la cartografia per la visualizzazione dei dati statistici, i widget e i calcolatori, tutti gli ebook editi dall'Istat e le app per mobile realizzate su specifici contenuti.

  38. Il datawarehouse dell’Istat: I.stat Cosa è I.Stat? I.Stat è il datawarehouse delle statistiche prodotte dall’Istat, un patrimonio informativo completo ed omogeneo, unico per la statistica italiana. Chi può accedere ad I.Stat? L’accesso a I.Stat è libero e gratuito per tutti. L’indirizzo è http://dati.istat.it/. Come funziona I.Stat? Le statistiche sono organizzate per temi strutturati in un albero gerarchico a due livelli. I dati sono presentati in forma aggregata in tavole multidimensionali, con la possibilità di comporre tabelle e grafici personalizzati,agendo sulle variabili, i periodi di riferimento e la disposizione di testate e fiancate. Il sistema è interrogabile secondo le seguenti modalità: per parola chiave, per tema e per territorio. Un ampio apparato di metadati agevola il reperimento e la comprensione delle statistiche da parte degli utenti.

  39. I temi di I.stat • Censimento agricoltura 2010 Censimento industria,istituzioni pubbliche e non profit 2011 • Censimento popolazione e abitazioni 2011 • Ambiente ed energia • Popolazione e famiglie • Condizioni economiche delle famiglie e disuguaglianze • Salute e sanità • Assistenza e previdenza • Istruzione e formazione • Cultura, comunicazione, tempo libero • Giustizia e sicurezza • Opinioni dei cittadini e soddisfazione per la vita • Partecipazione sociale • Conti nazionali • Imprese • Agricoltura • Industria e Costruzioni • Servizi • Pubbliche amministrazioni e istituzioni private • Commercio estero e internazionalizzazione • Prezzi • Lavoro

  40. Strumenti • Tutte le informazioni indispensabili per la conoscenza dei metodi e la corretta interpretazione dei risultati delle indagini. Si mettono a disposizione in quest'area anche i software per la produzione statistica utilizzabili da ricercatori, statistici, utenti specializzati. • I principali strumenti per la produzione statistica e l'interpretazione dei risultati delle indagini sono forniti dal complesso della documentazione riguardante le metodologie adottate per il disegno delle indagini, l'acquisizione dei dati e la loro codifica, e dalle procedure e i software per la produzione delle informazioni. • L'uso di definizioni e classificazioni adottate a livello nazionale e internazionale agevola la comparabilità delle informazioni statistiche prodotte da organismi diversi e in diverse aree tematiche. • La sezione qualità dei dati contiene gli strumenti messi a punto dall'Istat per garantire la qualità dei dati prodotti e diffusi, e la trasparenza dei processi statistici.

  41. Informazioni • Moltiplicare e diversificare i canali di accesso ai dati per soddisfare esigenze conoscitive di utenti fortemente differenziati: la statistica ufficiale è al servizio della collettività e alla portata di tutti i cittadini. • L'Istat si rivolge a diverse fasce di pubblico: ai cittadini che vogliono essere informati sui numeri del Paese, ai ricercatori che necessitano di classificazioni ed elaborazioni ad hoc, agli studenti, ai rispondenti delle indagini in corso e, naturalmente, ai media. • Per ogni target, l'Istituto ha creato un canale di comunicazione e la possibilità di personalizzare al meglio le richieste di informazione.

  42. Informazioni per i ricercatori • Microdaticollezioni di dati elementari, privi di elementi identificativi diretti, relativi ad alcune indagini statistiche • Laboratorio ADELE il research data centre cui possono accedere ricercatori e studiosi per effettuare analisi statistiche sui microdati • Serie storiche raccolta di oltre 1.500 serie storiche per raccontare i mutamenti ambientali, sociali ed economici di cui l'Italia è stata protagonista dalla costituzione dello Stato unitario ai giorni nostri • Metadatiil sistema informativo sulla qualità delle indagini, dedicato alla gestione dei metadati che descrivono il processo produttivo e le sue caratteristiche

  43. Laboratorio ADELE • Il Laboratorio ADELE (per l'Analisi dei Dati ELEmentari) è un luogo "sicuro" cui possono accedere ricercatori e studiosi per effettuare di persona le proprie analisi statistiche sui microdati derivanti dalle indagini dell'Istituto, nel rispetto delle norme sulla riservatezza dei dati personali. • Per avere accesso al Laboratorio è necessario presentare un progetto di ricerca compilando il modulo di accesso che deve essere autorizzato dal Presidente dell'Istat. Presso il Laboratorio è possibile analizzare: i dati elementari raccolti e validati dall'Istat attraverso le diverse rilevazioni su individui, famiglie e imprese; alcune basi di dati, che integrano fonti diverse, predisposte al fine di promuovere l'ampliamento delle informazioni a livello di singola impresa. • Il Laboratorio è disponibile presso la sede dell'Istat di Roma in Piazza dell'Indipendenza 4 e presso tutte le sedi territoriali dell'Istat. • Al Laboratorio possono accedere ricercatori di università, istituti, enti di ricerca o organismi cui si applica il Codice di deontologia per i trattamenti statistici effettuati al di fuori del Sistan (allegato A.4 del D.lgs. 30 giugno 2003, n. 196).

  44. Twitter policy • L'account Twitter dell'Istituto nazionale di statistica è gestito dalla Direzione centrale diffusione e comunicazione, per conto dell'Istituto. • Per postare messaggi non vengono utilizzati automatismi (come i tools che generano tweet da RSS feeds): i tweet sono realizzati e pubblicati esclusivamente dal team preposto. • I tweet postati da @istat_it - in media tra i 2 e i 10 al giorno - coprono i seguenti contenuti: 1. principali risultati di indagini;2. promozione di convegni e seminari aperti al pubblico;3. occasionale copertura in diretta di eventi;4. diffusione di prodotti editoriali;5. notizie di avvisi ed esiti di gara, borse di studio, concorsi e selezioni banditi dall'Istituto;6. segnalazione di iniziative, attività e progetti di particolare rilievo. • Il team di @istat_it controlla e aggiorna costantemente l'account Twitter dal lunedì al venerdì e, in particolari occasioni, anche il sabato e la domenica.

  45. I comunicati stampa • I comunicati stampa vengono diffusi secondo un calendario predisposto in anticipo per l'intero anno; per tutte le altre informazioni e gli approfondimenti il piano di rilascio è programmato trimestralmente e anticipato ogni settimana da un'agenda delle diffusioni. • Per i soli comunicati in calendario la diffusione è preceduta da un briefing riservato ai giornalisti delle agenzie di stampa: il dirigente responsabile dell'indagine è a disposizione dei giornalisti per chiarire i dubbi e contestualizzare l'informazione. • Per dare risalto a indagini e risultati su temi di particolare interesse, vengono organizzate conferenze stampa aperte anche ai giornalisti della carta stampata, delle emittenti radio-televisive e delle testate on line.

  46. Esempio di comunicato stampa: Le prospettive per l’economia italiana • Periodo di riferimento: Anni 2013-2014 • Pubblicato: lunedì 4 novembre 2013 • Sintesi: In base alle risultanze del modello macroeconometrico sviluppato dall'Istat (MeMo-It), nel 2014 si prevede un aumento del prodotto interno lordo (Pil) italiano pari allo 0,7% in termini reali, che seguirebbe alla contrazione dell'1,8% attesa per il 2013. Nel 2013 il prodotto beneficerebbe del solo contributo positivo della domanda estera netta (+1,1 punti percentuali). Nel 2014 la crescita del Pil sarebbe sostenuta sia dalla domanda interna al netto delle scorte (+0,4 punti percentuali) sia dalla domanda estera netta (+0,2 punti percentuali). Anche la variazione delle scorte sosterrebbe la crescita seppur in misura contenuta (+0,1 punti percentuali). Nell'anno in corso la spesa delle famiglie segnerebbe una contrazione del 2,4%. Nonostante il permanere delle difficoltà sul mercato del lavoro e la debolezza dei redditi nominali, nel 2014, la spesa dei consumatori è prevista crescere moderatamente (+0,2%). http://www.istat.it/it/archivio/102697

  47. Le prospettive per l’economia italiana (seconda parte) Per il 2013 è prevista una riduzione degli investimenti fissi lordi del 5,5%, mentre nel 2014 le prospettive di una leggera ripresa del ciclo produttivo determinerebbero un recupero dei tassi di accumulazione che tornerebbero su valori positivi (+2,2%). Il tasso di disoccupazione, in crescita sostenuta nella prima parte dell'anno, raggiungerebbe quota 12,1% nel 2013. Nel 2014, pur stabilizzandosi, proseguirebbe ad aumentare a causa del ritardo con il quale il mercato del lavoro segue le evoluzioni dell'economia (+12,4%). Questo scenario di previsione è legato a ipotesi specifiche sull'evoluzione del quadro internazionale, delle condizioni di liquidità e di incertezza economica e politica. In caso di minore crescita mondiale il Pil nel 2014 registrerebbe un incremento più contenuto. Viceversa un miglioramento delle condizioni di liquidità e una riduzione dell'incertezza stimolerebbero un ulteriore incremento degli investimenti e una crescita del Pil più sostenuta.

  48. La stima del PIL e le rilevazioni sulle condizioni economiche delle famiglie • Il prodotto interno lordo (Pil) rappresenta il risultato finale dell’attività di produzione di beni e servizi delle unità produttrici residenti. Rapportandolo alla popolazione residente (Pil pro capite) si ottiene una delle più importanti misure del benessere di un paese, nonché il principale indicatore utilizzato nei modelli di crescita economica. Tuttavia, l’utilizzo esclusivo del Pil pro capite come indicatore del benessere è oggetto di molte critiche: considerando solo elementi monetari, trascura alcuni aspetti di fondamentale importanza della vita economica e sociale. • EU-SILC sul reddito e le condizioni di vita • I consumi delle famiglie • Spese delle famiglie

  49. Rilevazione sulle forze di lavoro/1 • La rilevazione campionaria sulle forze di lavoro rappresenta la principale fonte di informazione statistica sul mercato del lavoro italiano. Le informazioni rilevate presso la popolazione costituiscono la base sulla quale vengono derivate le stime ufficiali degli occupati e dei disoccupati, nonché le informazioni sui principali aggregati dell'offerta di lavoro - professione, settore di attività economica, ore lavorate, tipologia e durata dei contratti, formazione. • I dati dell'indagine sono utilizzati per analizzare anche numerosi altri fattori individuali, familiari e sociali, come l'aumento della mobilità occupazionale, il cambiamento delle professioni, la crescita della partecipazione femminile ecc., che concorrono a determinare la diversa partecipazione al lavoro della popolazione. • Le stime ufficiali dei principali aggregati dell'offerta di lavoro sono prodotte e diffuse con cadenza mensile a livello nazionale e con cadenza trimestrale a livello regionale; annualmente sono disponibili anche stime ufficiali per tutte le province.

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