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Seminario di Catechetica 1° semestre 2012 -2013 Prof. Giovanni Nannara

Il catechista alla luce del “Rinnovamento della Catechesi” (1970): prospettive per un identikit teologico-ministeriale del catechista. Seminario di Catechetica 1° semestre 2012 -2013 Prof. Giovanni Nannara. Il contesto del rinnovamento post-conciliare.

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Seminario di Catechetica 1° semestre 2012 -2013 Prof. Giovanni Nannara

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  1. Il catechista alla luce del “Rinnovamento della Catechesi” (1970): prospettive per un identikit teologico-ministeriale del catechista. Seminario di Catechetica 1° semestre 2012 -2013 Prof. Giovanni Nannara

  2. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. IL RINNOVAMENTO ECCLESIOLOGICO DEL CONCILIO VATICANO II • Contesto storico ecclesiale e culturale del tempo Periodo molto travagliato: • Patti lateranensi; • Le persecuzioni in Spagna e Messico; • Il comunismo e secolarismo; • La contestazione studentesca; • Il movimento femminista CVII: 11 Ottobre 1962 – 8 dicembre 1965 Ha avviato la Chiesa a modificare la sua presenza “imponente” in Italia, in Europa ed acquisire una dimensione di apertura mondiale. Intento del concilio: Non nuovi dogmi ma Il Concilio da una parte mantiene, per continuità la fedeltà “all’antica dottrina”, dall’altra ricerca nuovi linguaggi e nuove modalità per poterla proporla più efficacemente all’uomo contemporaneo 1929 - 1968 il Vangelo unica via di salvezza una Chiesa Madre e vicina all’uomo

  3. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. Il DB Nel 1970 l’episcopato italiano promulga il Documento di Base “Il rinnovamento della catechesi” con la quale si considera ufficialmente superato nella pastorale catechistica italiana il catechismo di Pio X. Per quanto riguarda la catechesi, il Documento Base viene definito il testo ispiratore, in quanto: • è frutto di una elaborazione collegiale di esperti di varie comunità ecclesiali che hanno più volte ripensato i contenuti da inserirvi e sottoposto le varie ipotesi a consultazioni nazionali; • sancisce che «prima sono i catechisti e poi i catechismi, anzi prima ancora le comunità ecclesiali», ponendo, quindi, i catechisti come indispensabili alla formazione della comunità; • afferma che i destinatari della catechesi sono soggetti da coinvolgere e non menti da indottrinare; • riconduce alla convinzione che una autentica catechesi su Cristo è il più profondo ed integrale discorso salvifico per l'uomo, anche per l'uomo moderno; • afferma che la parola di Dio va colta nel mistero di Cristo.

  4. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. La sua finalità si compone dei seguenti elementi: • condurre ad “una mentalità di fede” attraverso una conoscenza sempre più profonda e personale di Cristo; • iniziare alla vita ecclesiale; • sviluppare una mentalità profondamente universale al fine di integrazione fede e vita, ponendo al centro della propria esistenza Gesù Cristo; • Si pone come testo-guida per la formazione dei catechisti.

  5. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. • Sviluppi magisteriali e teologici La ministerialità dei catechisti: attenta considerazione del laicato entro la prospettiva del rinnovamento ecclesiale. «Il catechista è l’operatore pastorale che, possedendo una maturità umana e cristiana di base e una certa competenza pastorale, in nome della comunità ecclesiale a cui appartiene, e su mandato del vescovo o di un delegato, promuove e guida un itinerario organico e progressivo di formazione cristiana, per un determinato gruppo di destinatari». Cfr. L. Soravito, Catechista, in J. Gevaert (a cura di), Dizionario di Catechetica, Elledici, Leumann 1986, 126-128.

  6. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. Analisi dei principali documenti Magisteriali • Lumen Gentium (21-11-1964) • GaudiumetSpes (7-12-1965) • ApostolicamActuositatem ( 18-11-1965) • Christifideles laici (30-12-1988) Filo conduttore: la promozione del laicato al fine di evidenziare e rivalutare il ruolo del catechista

  7. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. Lumen Gentium Nuova visione del laico: • uguale dignità di tutti i cristiani; • partecipazione anche dei laici, al triplice munus di Cristo. Nel IV capitolo il laico è presentato prima di tutto come credente e membro del popolo di Dio, incorporato per il Battesimo a Cristo e alla Chiesa; su questi presupposti basilari viene poi ricercata e motivata la sua specificità: «Per loro vocazione è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio». LG31 L’idea guida della LG: • collegamento-distinzione tra il sacerdozio comune dei fedeli e il sacerdozio gerarchico o ministeriale; (DB, cap. X, part. III) • il riscontro della presenza di una “definizione” del laico mediante quella che è denominata la sua “indole secolare”. LG 31 Stretta collaborazione tra il munus dei Pastori e la vocazione e missione dei laici nella Chiesa.

  8. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. GaudiumetSpes Il Verbo di Dio, assumendo la natura umana, ha reso l’uomo e il suo divenire nel tempo strumenti per l’espressione della volontà di Dio nella storia. La Chiesa «in forza della missione che ha di illuminare tutto il mondo con il messaggio evangelico e di radunare in un solo Spirito tutti gli uomini di qualunque nazione, stirpe e civiltà, diventa segno di quella fraternità che permette e rafforza un sincero dialogo». GS 92 Per dialogare con l’umanità in vista della salvezza, la comunità ecclesiale ha bisogno in modo particolare dei laici perché essi, vivendo nel mondo sono esperti delle varie istituzioni e discipline mondane e ne capiscono le dinamiche. Laici-catechisti: portatori di un umanesimo nuovo

  9. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. ApostolicamActuositatem Indica le modalità concrete dell’attività apostolica del laicato che partecipa attivamente all’opera evangelizzatrice della Chiesa, attraverso la viva e convinta testimonianza della propria fede, speranza e carità. «L’apostolato dei laici e il ministero pastorale si completano a vicenda» AA6 «È compito di tutta la Chiesa lavorare affinché gli uomini siano resi capaci di ben costruire tutto l’ordine temporale e di ordinarlo a Dio per mezzo di Cristo. Spetta ai pastori enunciare con chiarezza i principi circa il fine della creazione e l’uso del mondo, dare aiuti morali e spirituali affinché l’ordine temporale venga instaurato in Cristo. Bisogna che i laici assumano la instaurazione dell’ordine temporale come compito proprio e in essi, guidati dalla luce del Vangelo e dal pensiero della Chiesa e mossi di carità cristiana, operino direttamente e in modo concreto». AA7

  10. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. Christifideles laici Incisività dell’azione ministeriale dei laici «All'interno delle comunità della Chiesa la loro azione è talmente necessaria che senza di essa lo stesso apostolato dei pastori non può per lo più raggiungere la sua piena efficacia». ChL 27 Necessaria collaborazione tra fedeli laici e fedeli pastori. La figura del laico s’inserisce pienamente in quell'ecclesiologia di comunione nella cui natura si collocano ministeri, uffici, carismi. «La realtà della Chiesa-comunione, è allora, parte integrante, anzi rappresenta il contenuto centrale del mistero, ossia del disegno divino della salvezza dell’umanità». ChL 19

  11. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. • Identità e missione dei catechisti Proficuo rinnovamento ecclesiale: dall’ecclesiologia di comunione ad una nuova generazione di catechisti. Identità e coscienza del laico-catechsita: doppia fedeltà Cfr. DB 160 I catechisti segno di speranza nella Chiesa: doppia responsabilità CfrDB 42 Riguardo al catechista e alla sua formazione, la Conferenza Episcopale Italiana con il documento La formazione dei catechisti nella comunità cristiana mette in evidenza degli aspetti fondativi l’identità e la missioni del catechista. CfrConferenza Episcopale Italiana, La formazione dei catechisti nella comunità cristiana (4-6-2006)

  12. Il contesto del rinnovamento post-conciliare. DB 186 «Ilcatechista si caratterizza anzitutto per la sua vocazione e il suo impegno di testimone qualificato di Cristo e di tutto il mistero di salvezza. Le doti di psicologo, di sociologo, di persuasore, di pedagogista, che egli si impegna ad acquistare e coltivare, hanno efficacia, se sono assunte in questa dimensione. Oltre a conoscere adeguatamente il messaggio che espone, egli ne è segno visibile, mediante la sua vita. Quanti lo ascoltano, devono poter avvertire che, in certo modo, i suoi occhi hanno visto e le sue mani hanno toccato; dalla sua stessa esperienza religiosa devono ricevere luce e certezza. Una concreta coerenza di vita è necessaria al catechista per “vedere” la fede, prima di proclamarla: poiché solo chi opera la verità, viene alla luce. Le verità di fede interessano intimamente l’esistenza umana, la toccano nella sua più profonda realtà: per comprenderle, occorre anche impegnarsi a tradurle in atti di vita. La testimonianza della vita è essenziale, nel momento in cui si vuol proclamare e diffondere la fede. E questa la via, per la quale la verità cristiana si fa riconoscere nella Chiesa: attraverso i cristiani, in una testimonianza umana, nella quale risplende la testimonianza di Dio. La vita del catechista è una manifestazione delle invisibili realtà, alle quali egli richiama i suoi fratelli di fede».

  13. Il catechista alla luce del “Rinnovamento della Catechesi” (1970): prospettive per un identikit teologico-ministeriale del catechista. COMPITI PER LA PROSSIMA SETTIMANA • 1. Lettura di un documento (a scelta dello studente) • 2. Evidenziare gli aspetti che richiamano la figura del catechista; • 3. Focalizzare la prospettiva innovativa del documento in riferimento contesto storico- sociale-ecclesiale Inviare per e-mail: gianninannara@gmail.com prima di mercoledì 17 ottobre.

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