E N D
1. Il fantasma
2. In un paese c’era una casa
senza porte né finestre.
Perché mai?
Ci abitava un fantasma, triste e annoiato
4.
Era rimasto solo.
Tutti, infatti, scappavano
appena tentava di avvicinarsi
per parlare
6. Un giorno andò a prendere il
giornale, ma appena il giornalaio se
lo trovò davanti, svenne.
Il fantasma diede un’occhiata ai titoli.
In uno c’era scritto:
“In una casa qui vicino abita una
bambina che non ha paura di
nessuno, nemmeno dei fantasmi.”
8.
Decise di spaventare la bambina.
Una sera entrò attraverso il muro.
La bimba stava guardando la TV
e gli disse di non disturbarla.
10. Il fantasma si infilò nel cavo
della TV.
Nella fretta lo confuse con
quello della corrente e prese
la scossa.
Finalmente trovò la via giusta, e
facendo versi terrificanti uscì
dallo schermo.
12.
La bambina si infuriò. Disse che doveva smetterla.
Gli strappò il lenzuolo, lo cacciò tutto nudo fuori di casa.
Poi gli buttò dietro il lenzuolo.
14.
Il fantasma rimase malissimo.
Si vergognò tanto e si rimise
subito il lenzuolo. Pensò che
era davvero troppo pallido.
Doveva diventare colorato.
15.
18. Tornò dalla bambina, ma mentre
attraversava il muro i colori rimasero attaccati alla parete, e così lei lo vide di nuovo bianco.
Lui le assicurò che prima era
colorato… La bimba gli consigliò di
ripassare per il muro nello stesso
punto, ma all’indietro. Il fantasma
riprese il colore e sorrise.
21. La bambina pensò che poteva
essere simpatico.
Lo invitò ad entrare.
Lei stava facendo i compiti.
Siccome duecento anni prima il fantasma era stato un professore la aiutò.
23. Poi giocarono a dama.
Il fantasma non aveva le mani e per muovere le pedine soffiava, né troppo forte, né troppo piano.
25. A scuola la bambina raccontò
che il fantasma era buono e
simpatico.
Non ci credeva nessuno.
Lei allora disse di andare tutti a trovarlo
27. Arrivarono davanti alla casa, ma non potevano entrare perché non c’erano porte, né finestre.
La bimba le disegnò.
29. Poi tutti, con gli scalpelli, aprirono dei grandi buchi nel muro.
Il fantasma era tutto impolverato e la gente che passava si metteva a ridere di lui.
31. Anche lui rideva e allora tutti
capirono che davvero non era
spaventoso, che non faceva del
male, e decisero di fargli una
bella festa.
33. Il fantasma offrì merendine e
bibite a tutti.
Organizzarono canti e balli.
Ormai nessuno più aveva paura di lui.
Divenne amico di tutti i bambini, che spesso aiutava a fare i compiti.
35. FINE