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PUBLIUS OVIDIUS NASO

PUBLIUS OVIDIUS NASO. A cura di: Beatrice Perilli e Octavian Lazea. Vita: Nacque a Sulmona nel 43 a.C. da una famiglia di rango equestre;

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PUBLIUS OVIDIUS NASO

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  1. PUBLIUS OVIDIUS NASO A cura di: Beatrice Perilli e OctavianLazea

  2. Vita: • Nacque a Sulmona nel 43 a.C. da una famiglia di rango equestre; • Inizialmente studiò retorica presso le migliori scuole romane e greche, in seguito intraprese la carriera politica per poi abbandonarla per dedicarsi alla poetica; • Entrò a far parte del circolo di Messalla Corvino; • 8 d.C. condannato da Augusto alla “relegatio” presso Tomi (odierna Costanza); • Morì nel 18 d.C. a Tomi senza ottenere la remissione della pena.

  3. Il contesto storico-culturaleentro il quale Ovidio opera è l’età augustea. I poeti che vissero durante questo periodo, sollecitati da Augusto e dalla sua politica, cercarono attraverso la loro attività letteraria di riportare in auge tutti quei valori e quell’etica tradizionale che con il passare del tempo erano venuti meno. L’importanza di Ovidio • Rinnovamento dei generi preesistenti: • “Lusus” • Variazione delle caratteristiche del genere affrontato Raggiungimento della perfezione tecnica

  4. Opere principali: • Opere giovanili: - Amores 20 a.C. - Heroides 15 a.C.- Ars Amatoria 1 a.C.-1 d.C. • Opere della maturità, 1d.C. – 8 d.C. : • -Fasti (Elegia eziologica) • - Metamorfosi (Epica mitologica) Elegia Opere incompiute a causa della “relegatio”

  5. Elegia • Caratterizzata dal metro, detto elegiaco, costituito da un Distico: esametro e pentametro • Nata in Grecia a partire dal VII secolo a. C. • Età Ellenistica: tema principale il mito • Callimaco di Cireneintroduce l’elegia eziologica: ricerca delle cause, delle origini dei miti, usanze, riti ecc. • Tibullo • Questo genere si diffonde a Roma nel I secolo a.C.Properzio Catullo Ovidio • Elegia Latina: • Impostazione soggettiva e autobiografica (spesso vera o fittizia) e una forte carica sentimentale e passionale (Tibullo e Properzio)

  6. Amores • Elegia erotica soggettiva • Composta da 50 carmi, divisi in 3 libri • E’ narrata la vicenda amorosa con Corinna che, pur mantenendo le caratteristiche e i topoi propri del genere, è caratterizzata da elementi innovatori quali: • - distacco intellettualistico dalla materia amorosa • - ricerca di effetti scherzosi • - ironia/autoironia • Concezione ludica dell’amore (gioco stimolante e divertente) Allontanamento da atteggiamenti e temi tradizionali

  7. L’Ars Amatoria • Elegia amorosa didascalica • Composta inizialmente da 5 libri, in seguito modificata e ridotta a 3 • Il poeta sulla base delle sue esperienze, anche dolorose, si fa • “praeceptoramoris” ammonisce e consiglia i lettori in materia amorosa • Adotta temi e convenzioni propri dell’epica didascalica, ma non il metro (esametro) • Contenuti: - I e II libro (destinata agli uomini) scelta della donna, metodo di • seduzione e caratteristiche • necessarie della donna • -III libro (donne liberte)  Insieme caratteristiche che ogni donna deve • possedere • Visione anticonformista dell’amore: • -descrizione dello stile di vita apprezzato dai romani ( agiato, raffinato ecc.) e il • rifiuto dei severi modelli etici arcaici motivo di contrasto con Augusto • Simulazione dell’amore elegiaco

  8. Le metamorfosi • Epica mitologica • 15 libri, circa 12000 versi in esametri • Contenuti: evoluzione mitologica; • Caos originario  età contemporanea • Struttura : -parte iniziale impostazione cronologica; • -parte centrale  dislocazioni temporali; • - parte finale  impostazione cronologica. • Varietà tra le singole scene, unità elementari del poema • Utilizzo della tecnica del “racconto nel racconto” • Metamorfosi come motivo unificatore dell’opera

  9. Caratteri fondamentali dell’opera AmpiezzaVarietà d’impostazione INTERTESTUALITA’ Epica eroica, con particolare attenzione nei confronti degli illustri predecessori, tra questi assume particolare importanza Virgilio con l’Eneide, da cui riprende l’esaltazione dello spirito nazionale

  10. L’OPERA E LA POESIA DIDASCALICA : • Creazione del mondo (libro I) • Discorso di Pitagora ( libro XV)  sono esposte le dottrine del filosofo • - tutto muta, nulla perisce METAMORFISMO La legge fondamentale dell’Universo si traduce in una serie incessante di trasformazioni; questo mutamento trova nei miti la sua essenza necessaria

  11. PERSONAGGI • Non presentano la complessità degli eroi epici (Ulisse, Enea) • Le eroine sono caratterizzate dall’amore attraverso il monologo vengono fissati i momenti principali dell’esperienza amorosa ( innamoramento/ abbandono) • Le divinità sono rappresentate nella loro dimensione privata •  caratteristiche umane • NARRATORE: -unico personaggio costante -Commenta il racconto, mantenendosi distaccato (Virgilio) -Gli interventi accentuano l’eccezionalità degli eventi.

  12. Forma • Limpida e armoniosa • Toni e registri adattati alle situazioni (patetico  ironico) La lingua e lo stile sono elevati, ma si mantengono comprensibili e fluidi. Tutto questo evidenzia l’abilità retorica del poeta.

  13. Altre opere: • Heroides: elegia erotica-soggettiva in forma epistolare, destinata agli amanti/mariti delle eroine, novità: il mito presenta la forma epistolare anziché narrativa. • Fasti: elegia eziologica, seguendo il calendario si sofferma sulle ricorrenze e le festività, evidenziando i fatti della leggenda e della storia di Roma, fonde tratti elegiaci con elementi didascalici, attenzione verso il passato: storiografia. Monotonia dovuta alla struttura cronologica, abbondanza dell’erudizione. • Remediaamoris: elegia erotico-didascalica, 1 libro di circa 800 versi, rimedi all’amore. • Medicaminafacieifemineae: circa 100 versi, consigli e ricette di cosmesi (incompiuta) • Ibis: dirae (maledizioni), poemetto in distici, invettiva contro un nemico. • Medea: tragedia, andata perduta ma accolta con favore a Roma. • Halieutica: opera didascalica, circa 130 esametri, attribuzione incerta. • Elegie dall’esilio: Tristia, Epistulaeex Ponto.

  14. Ovidio nel tempo: Antichità: la sua produzione influenzò la poetica latina dei secoli successivi, a causa però della sua eccessiva leziosità non entrò mai a far parte dei programmi scolastici, Quintiliano infatti definiva Ovidio “Lascivus”. Medioevo: raggiunge la massima fortuna, anche in ambito scolastico. Tra le opere più lette vi sono le Metamorfosi ma anche quelle minori. Dall’ XI al XIII secolo diviene uno degli autori più tradotti, citati e studiati. Nel XIV secolo la sua influenza portò alla creazione di un’opera anonima che riassumeva e cristianizzava i miti delle Metamorfosi. Lo stesso Dante lo pone nel Limbo, mentre cita il mito di Orfeo nel Convivio. Umanesimo -’700: Da Ariosto a Marino riprendono temi e strutture proprie della produzione ovidiana (intrecci). ‘800-Oggi: Molti scrittori romantici si identificano nella situazione di Ovidio, esule e perseguitato; Nel ‘900 il motivo della metamorfosi viene ripreso da D’Annunzio (Alcyone) e Kafka (Metamorfosi).

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