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nomi. Fatto da Ludovica. A che cosa servono i nomi?.

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Presentation Transcript


  1. nomi Fatto da Ludovica

  2. A che cosa servono i nomi? • I nomi hanno il compito di indicare elementi reali (persone, cose, animali, luoghi) o immaginati, sentiti e pensati (idee, sentimenti, concetti, situazioni). I nomi, insieme con i verbi, sono fondamentali per dare un senso ai nostri discorsi.

  3. Che significato hanno i nomi? • In base al significato che trasmettono, i nomi possono essere distinti in nomi comuni e propri, concreti e astratti, individuali e collettivi.

  4. Nomi comuni e propri Nomi comuni Nomi propri I nomi propri sono scritti con la lettera iniziale maiuscola e indicano un preciso essere animato o una cosa, distinguendola dalle altre della stessa categoria Es: Ludovica: nome proprio di persona, Bobby: nome proprio di animale, Coca Cola: nome proprio di cosa • I nomi comuni sono scritti con la lettera iniziale minuscola e indicano in modo generico esseri animati, luoghi o cose che appartengono a una categoria composta da elementi con caratteristiche comuni. • Es: cuoco: nome comune di persona, cane: nome comune di animale, penna: nome comune di cosa

  5. Nomi concreti e astratti Nomi concreti Nomi astratti I nomi astratti si riferiscono a cose prodotte dal pensiero o dalle emozioni: idee, sentimenti, concetti Es: gentilezza: nome astratto • I nomi concreti si riferiscono a persone, animali, luoghi, oggetti che si percepiscono attraverso i sensi (si possono vedere, sentire, odorare, gustare o toccare). • Es: torta: nome concreto

  6. Nomi individuali e collettivi Nomi individuali Nomi collettivi I nomi collettivi, pur appartenendo al singolare, indicano un insieme di persone, animali o cose appartenenti alla stessa categoria. Es: sciame: nome collettivo (insieme di api) • I nomi individuali, che sono il gruppo più numeroso, indicano una sola persona, un solo animale o una sola cosa. • Es: pecora: nome individuale

  7. La forma del nome • Ogni nome è formato da due parti: una invariabile, cioè che non cambia, e una variabile, cioè che si modifica. La parte invariabile del nome si chiama radice e contiene il significato base della parola. La parte variabile del nome si chiama desinenza e fornisce indicazioni sulle caratteristiche grammaticali del nome stesso, ovvero sul genere (maschili o femminili) e sul numero ( singolare o plurale).

  8. Il genere del nomeI nomi variano nella forma a seconda che appartengano al genere femminile o maschile Femminile Maschile Es: ballerino: nome comune maschile • Es: ballerina: nome comune femminile

  9. Il numero dei nomiI nomi variano nel numero a seconda che indichino persone, animali o cose considerate singolarmente (singolare) o in gruppo (plurale) Singolare Plurale Compagn-i: masc. plur. Compagn-e: femm. plur. • Compagn-o: masc. sing. • Compagn-a: femm. sing.

  10. I nomi difettivi o sovrabbondanti Difettivi Sovrabbondanti Altri nomi sono detti sovrabbondanti perché hanno due forma per il singolare o per il plurale, spesso con significati differenti Es: frutta: nome sovrabbondante del singolare, orecchio: nome sovrabbondante del plurale • Alcuni nomi sono difettivi perché, per quanto concerne il numero, “difettano” di una forma. Alcuni sono privi del plurale, altri del singolare. • Es: gennaio: nome difettivo del plurale, nozze: nome difettivo del singolare

  11. La struttura del nome • Il nome ha una struttura che può essere modificata perché il suo significato cambi.

  12. Nomi primitivi e derivati Primitivi Derivati I nomi derivati, invece, derivano altri termini e possono essere composti, oltre che dalla radice e dalla desinenza, anche da parti che si aggiungono davanti alla radice (prefissi) o dopo la radice (suffissi). Es: fioraia: nome derivato • I nomi primitivi sono composti dalla radice e dalla desinenza e non derivano da nessun altro termine. • Es: fiore: nome primitivo

  13. I nomi alterati • I nomi alterati sono quei nomi che mantengono il significato di base di una parola, ma ne esprimono una valutazione: diminutivo, vezzeggiativo, accrescitivo, peggiorativo (dispregiativi)

  14. Alterati vezzeggiativi • Suffissi:-uccio, -uzzo, -olo, -otto, -acchiotto, -erello. • Es: orsacchiotto

  15. Alterati diminutivi • Suffissi:-ino, -ello, -etto, -icello. • Es: venticello

  16. Alterati peggiorativi • Suffissi: -accio, -astro, -iciattolo, -onzolo, -ucolo, -uncolo, -upola • Es: casupola

  17. Alterati accrescitivi • Suffissi: -one, -accione • Es: ombrellone

  18. I nomi composti • I nomi composti sono formati da due parole diverse che sommano i significati dalle loro radici per comunicare un’idea nuova e unica. • Es: pianoforte: nome composto da aggettivo più aggettivo

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