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27 Gennaio: Giorno della memoria… …per non dimenticare!

27 Gennaio: Giorno della memoria… …per non dimenticare!. IPIA “G.Marconi” Classe 1 A Classe 1 B Classe 2 A Corso Moda A.S . 2010/11. Il 27 gennaio 1945 il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche.

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27 Gennaio: Giorno della memoria… …per non dimenticare!

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Presentation Transcript


  1. 27 Gennaio: Giorno della memoria… …per non dimenticare! IPIA “G.Marconi” Classe 1 A Classe 1 B Classe 2 A Corso Moda A.S . 2010/11

  2. Il 27 gennaio 1945 il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche. 2.819 prigionieri vennero trovati ancora in vita, 180 erano bambini. In pochi anni ad Auschwitz furono uccise dai nazisti circa 1.500.000 persone. Nei vari campi di sterminio furono uccisi sei milioni di ebrei. Insieme a loro furono sterminati anche zingari, testimoni di Geova, omosessuali e prigionieri politici.

  3. MAPPA DEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO

  4. “…Quel carro bestiame presentava un aspetto irreale. Gente di tutte le età, di tutti i ceti sociali, era ammassata in quel carro che si muoveva lentamente verso una destinazione sconosciuta. Erano ebrei. Questa era la loro colpa…”

  5. “Il lavoro rende liberi” Era il beffardo motto di “benvenuto” che campeggiava nei principali cancelli d’ ingresso dei lager.

  6. Arrivo dei prigionieri al campo I prigionieri venivano subito divisi dai medici delle SS tra uomini, donne, anziani e bambini.

  7. “…urlavanocome forsennati : solo a sentire le loro urla incomprensibili il cuore si faceva piccolo piccolo, sembrava addirittura che cessasse di battere (…) non riuscivo a smettere di piangere, tutti mi abbracciavano e mi facevano coraggio…”

  8. Le persone non selezionate, sempre fra il 70 e l’ 80 % dei nuovi arrivati, venivano mandate immediatamente a morire.

  9. I bambini al di sotto della statura di 1,20m erano subito eliminati. Per questo molti di loro, al momento della misurazione, alzavano quanto più possibile la testa, per essere selezionati.

  10. Le camere a gas dei lager erano dotate di piccoli oblò attraverso i quali i militari incaricati potevano seguire l’andamento dello sterminio, dopo aver versato, dalle aperture appositamente predisposte nel soffitto, il terribile gas cyclone B. Si calcola che 15-20 minuti fossero sufficienti per far morire soffocati almeno 350 prigionieri alla volta. I corpi poi venivano cremati. I prigionieri arrivavano alla camera a gas sporchi, per questo veniva loro detto che erano stati portati lì per fare una doccia disinfettante.

  11. L’ odore dei fumi della combustione dei corpi era terribile e si diffondeva anche a notevole distanza. Nei crematori di Auschiwitz, che erano in funzione giorno e notte, venivano bruciati circa 1500 corpi alla volta. Le loro ceneri erano poi utilizzate nella fertilizzazione dei campi oppure gettate negli stagni. “…il fumo saliva lento…” Forni crematori

  12. I prigionieri selezionati, ritenuti abili al lavoro, venivano rasati e vestiti con una divisa a righe. Ad ognuno veniva assegnato un numero identificativo tatuato sull’avambraccio sinistro. Erano fotografati in tre pose poi incollate su una scheda segnaletica dove, oltre alle generalità, era indicata anche la razza.

  13. Prigionieri in fila Bambini ebrei con la stella di Davide

  14. A partire dal 1933, anno dell’ascesa di Hitler al potere, fu obbligatorio per gli ebrei tedeschi indossare la stella di Davide. Tale distintivo consisteva in due triangoli di stoffa gialla sovrapposti, in cui talvolta spiccava la scritta Jude, ebreo. Gli omosessuali erano identificati con un triangolo rosa. I testimoni di Geova: triangolo viola Gli zingari: triangolo marrone I prigionieri politici: triangolo rosso Gli asociali: triangolo nero.

  15. I lavori forzati nei lager consistevano principalmente nel trasporto di materiali pesanti e nella costruzione di nuove strutture. Il lavoro veniva svolto per 12 ore di seguito, spesso a passo di corsa, sotto la spietata sorveglianza dei soldati delle SS e dei Kapò. Tanto le SS quanto i Kapò non esitavano a far uso dei randelli e delle fruste per migliorare il rendimento dei lavoratori. I prigionieri erano costretti a lavorare sia con la neve che con il caldo torrido. Erano malnutriti, infatti i pasti consistevano in una brodaglia amara per la prima colazione; una minestra di legumi marci per il pranzo; 300 grammi di pane e 30 grammi di margarina per la cena.

  16. Sopravvissuti subito dopo la liberazione del campo.

  17. Alcuni bambini, sopravvissuti al campo di concentramento di Auschwitz, escono dalle loro baracche, poco dopo la liberazione. Polonia, dopo il 27 gennaio 1945

  18. Anna Frank, sua sorella e sua madre morirono di tifo nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. Sopravvisse solo il padre che fu liberato il 27 gennaio 1945 nel campo di Auschwitz. Tornato in Olanda pubblicò il diario della figlia.

  19. In Israele è possibile far piantare degli alberi per onorare ebrei che abbiano compiuto azioni meritorie, o aiutato ebrei in condizioni di difficoltà. Inoltre, con richiamo al noto versetto del Talmud :”Chi salva una vita, salverà il mondo intero”,lo Stato d’Israele ha previsto la Medaglia di Giusto tra le Nazioni. Si tratta della massima onorificenza rilasciata da questo Stato a chi, non ebreo, ha salvato, a rischio della propria vita, uno o più ebrei perseguitati. Il Giardino dei Giustinasce a Gerusalemme nel 1960 su iniziativa di Mosche Bejski, salvato da Oskar Schindler. Attualmente il numero dei Giusti tra le Nazioni è superiore a ventiduemila. Oskar Schindler Giovanni Palatucci Giorgio Perlasca

  20. “Chi salva una vita salverà il mondo intero” Giardino dei Giusti “… Mi hanno raccomandato di andare subito via di casa, perché sarebbero potuti tornare a prendere anche me. Ero disperata, non sapevo che fare: i vicini di casa non hanno voluto ospitarmi perché avevano paura (…) sono andata a casa di un’amica (…) non hanno avuto un attimo di esitazione (…) il padre ha detto subito: Tu resterai con noi finchè sarà necessario. Noi ti proteggeremo!”

  21. Grazie per aver condiviso con noi questo momento di riflessione Le insegnanti e le alunne

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