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Età di mezzo Medioevo terminologia creata dagli Umanisti Età ‘oscura’

Età di mezzo Medioevo terminologia creata dagli Umanisti Età ‘oscura’ Limiti cronologici convenzionali: VI-XV secolo (dall’anno 500 all’anno 1499).

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Età di mezzo Medioevo terminologia creata dagli Umanisti Età ‘oscura’

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Presentation Transcript


  1. Età di mezzo Medioevo terminologia creata dagli Umanisti Età ‘oscura’ Limiti cronologici convenzionali: VI-XV secolo (dall’anno 500 all’anno 1499)

  2. «I dieci secoli che tradizionalmente si considerano ‘medievali’ … non presentano alcuna omogeneità che consenta di comprenderli sotto un’unica categoria storiografica: discontinuità, cesure, crisi e rinascite scandiscono lo sviluppo del pensiero di questo millennio, che viene ormai studiato adottando una molteplicità di scale temporali, flessibilmente adattate ai diversi oggetti di indagine» (Bettetini et al., Filosofia medievale, Introduzione) L’indagine storica tra ‘storicismo’ (progresso) e impostazione per ‘problemi’ (philosophia perennis) Eredità testuale e ‘canone aperto’

  3. Che cosa si intendeva con il termine FILOSOFIA nel Medioevo? filosofia ║ pensiero La filosofia come ricerca della VERITÀ e come riconoscimento del MISTERO Come si collocano gli sviluppi medievali della filosofia rispetto a ciò che noi intendiamo oggi per ‘filosofia’? da attività filosofica a disciplina sistematica a riflessione specialistica

  4. Le due fonti della filosofia RAGIONE AUTORITÀ (tradizione, a sua volta duplice) Filosofia antica Sacre scritture (rivelazione) speculazione Ebraismo: Antico Testamento forma di vita Cristianesimo: Bibbia e scritti dei Padri Islam: Corano, Bibbiaa Il metodo scolastico come elaborazione del rapporto fra ragione e autorità Chi ha parlato di “doppia verità”?

  5. Perché la filosofia? radicalità della filosofia medievale (L. Strauss) Dall’idea di filosofia ‘cristiana’ (E. Gilson) al riconoscimento dell’esercizio della ragione in un contesto contrassegnato dalla centralità della religione e dalla pluralità delle religioni nel contesto mediterraneo Diversità della posizione filosofica medievale come invito alla presa di coscienza del modo in cui il nostro pensiero si rapporta al proprio mondo storico (K. Flasch)

  6. I luoghi dell’insegnamento filosofico nel Medioevo dal VI secolo: scuole monastiche (ora et labora, conservazione e trasmissione del sapere antico) IX secolo: riforma carolingia, la scuola palatina e la diffusione del modello XII secolo: le scuole cittadine legate alle cattedrali e le nuove fonti della filosofia XIII secolo: la nascita dell’università, aristotelismo e scolastica XIV-XV secolo: diffusione della filosofia fuori dalle università

  7. I contenuti dell’insegnamento filosofico le arti liberali - trivio o arti sermocinali: grammatica, logica, retorica - quadrivio o arti reali: aritmetica, geometria, musica, astronomia l’inserimento dei saperi operativi a partire dal XII secolo la medicina da arte meccanica a sapere teorico-pratico l’organizzazione del sapere nelle università logica, metafisica, fisica, etica e politica

  8. I generi della scrittura filosofica trattati sulle arti liberali enciclopedie trattatistica teologico-filosofica le traduzioni i generi legati all’insegnamento scolastico commento quaestio summa

  9. Riferimenti dottrinali Alto Medioevo (VI-XI secolo) Agostino; platonismo cristiano XII secolo Platone, Timeo; scienze arabo-islamiche Basso medioevo Aristotele; filosofi arabi (Avicenna, Averroè)

  10. I grandi temi della filosofia medievale L’uomo: corpo e anima intelletto e volontà libertà e necessità predestinazione, libero Il mondo: creazione o emanazione arbitrio, provvidenza da teofania a natura caso o determinismo Dio: conoscibilità e inconoscibilità trascendenza e partecipazione rapporto col mondo e con l’uomo mediazione angelica potenza assoluta / p. ordinata

  11. Motivi centrali La salvezza, il bene sommo, il problema del male Problematiche trasversali Il linguaggio (centralità dell’Organon di Aristotele; i nuovi linguaggi della logica e della misura; la filosofia in volgare) Il rapporto ragione / fede Il rapporto finito / infinito

  12. Temi propri del XII secolo “Si deve cercare la spiegazione razionale in tutte le cose” Sapienza Uomo-microcosmo Naturalismo

  13. Sviluppi della filosofia nel XII secolo – 1, La logica Logica: dottrina della verità o falsità del linguaggio linguaggio e realtà: il problema degli universali come funziona il linguaggio: grammatica speculativa, questioni semantiche Logica vetus, logica nova, logica modernorum Realismo, nominalismo, concettualismo

  14. Sviluppi della filosofia nel XII secolo – 2, Dottrine Cosmologia, metafisica e teologia - creazione e natura: l’anima del mondo, dalla identificazione con lo Spirito santo al recupero dell’idea stoica di pneuma (igneus vigor) - creatore e creatura: il principio dell’essere (quo est) e ciò che deriva dal principio (quod est), coincidenti in Dio, diversi nelle creature, che da Dio derivano - reazioni ecclesiastiche agli sviluppi speculativi - altre modalità della speculazione: poemi filosofici, allegorie, visioni, contemplazione, profetismo

  15. Sviluppi della filosofia nel XII secolo – 3, Novità Naturalismo filosofico e nuovi saperi scientifici la dottrina degli elementi astronomia e astrologia medicina Valorizzazione dell’operatività umana le arti meccaniche: lanificio, architettura, navigazione, agricoltura, caccia, medicina, arte scenica Ermetismo e saperi della trasformazione alchimia magia

  16. La filosofia bizantina - lingua greca IV-VII secolo: la filosofia ‘emigra’ verso oriente; le traduzioni in siriaco IX secolo: ripresa filosofica; scuola di Magnaura (intellettuali-funzionari) XI e XII secolo: la filosofia come sapienza (circolo di Anna Comnena); primi scambi con l'occidente: i pisani a Costantinopoli (Burgundio Pisano, Giacomo da Venezia) XIII-XIV secolo: ripresa degli studi filosofici e apertura all'influenza dell'Occidente → dopo il 1433-34 e 1453 influenza sull'Umanesimo italiano Separazione fra filosofia, intesa come un sapere ‘straniero’, e teologia, sapere dell’interiorità, supportato politicamente (ma fra i due saperi quasi mai vi è conflitto) La filosofia, d’impostazione neoplatonica, è patrimonio di circoli privati, non vi è un insegnamento ufficiale continuativo della filosofia

  17. La filosofia nel mondo islamico Due ambiti geografici di fioritura VII-XIII secolo: Islam orientale (Damasco, Bagdad, Harran) XI-XII secolo: Islam occidentale (Al Andalus) Temi centrali Rapporto tra filosofia e teologia - forme proprie dell’Islam: fiqh, kalam, sufismo - rapporto col pensiero classico: i filosofi ellenizzanti (falasifa) aristotelismo, emanatismo neoplatonico, concordismo, conoscenza profetica Apporto specifico dell’Islam occidentale: - il tema della vita filosofica - il problema dell'eternità del mondo.

  18. Filosofia ebraica – lingua araba, poi lingua ebraica il primo incontro degli ebrei con la filosofia greca risale al I sec. d.C (Filone d'Alessandria), ma cessano poi di praticarla e la ritrovano soltanto attraverso l'intermediazione della falsafa islamica IX-X secolo, legata agli sviluppi filosofici dell’Islam orientale XI-XII secolo, sviluppo originale nel contesto dell’Islam occidentale A partire dal XIII secolo: uso della lingua ebraica la kabbala, filosofia originale che nasce nelle comunità ebraiche catalane e provenzali

  19. Sviluppo della filosofia nel XIII secolo → introduzione dei testi di Aristotele e dei suoi commentatori arabi, Avicenna e Averroè → la filosofia aristotelica viene identificata con i principi e i contenuti propri della ragione - argomentazione logica - autonomia della ragione naturale - dottrine filosofiche concernenti tutti gli ambiti della realtà → partizione della filosofia in: logica, teoretica (a sua volta suddivisa in: metafisica, fisica, matematica), etica → facoltà di Arti: dall’insegnamento propedeutico alla filosofia (arti liberali) all’insegnamento filosofico vero e proprio

  20. Sviluppo della teologia scolastica fine del XII secolo - inizio del XIII → teologia assiomatica → redazione delle Sentenze di Pietro Lombardo e loro utilizzazione nell’insegnamento della facoltà di Teologia XIII secolo teologia scientifica → uso del metodo dimostrativo in ambito teologico

  21. Le posizioni dei teologinei confronti dell’aristotelismo → utilizzazione del linguaggio e dello strumentario filosofico aristotelico all’interno di una visione complessiva che rimane agostiniano-platonica → affermazione della concordanza di principio fra ragione naturale e verità rivelata e conseguente costruzione di una filosofia aristotelico-cristiana Temi di particolare criticità: - definizione del primo principio vs dio personale delle scritture - necessitarismo vs provvidenza - eternità del mondo vs creazione - dottrina aristotelica dell’anima come forma del corpo vs immortalità dell’anima - primato della conoscenza vs primato della volontà in ambito etico

  22. Rapporto filosofia – teologia nel XIII secolo → definizione delle rispettive competenze e rifiuto delle posizioni di ‘theologi philosophantes’ e ‘philosophi theologizantes’ → conciliazione o inconciliabilità delle dottrine → si devono imporre dei limiti, e quali, al discorso filosofico in relazione all’ambito proprio della teologia?

  23. Limitazioni e condanne dell’aristotelismo → ‘eccessi’ ed ‘errori’ nella Facoltà di Arti: “Alcuni vogliono discutere di questioni teologiche utilizzando i loro sofismi e fare metafisica in maniera sofistica” - distinzione fra il punto di vista della ragione (secundum quid) e la verità in sé (simpliciter) → statuto della Facoltà delle Arti emanato nel 1272 - i magistri artium non possono discutere di questioni teologiche - nelle questioni filosofiche che toccano problemi di fede occorre giungere a conclusioni (determinatio) compatibili - nel caso che ciò non sia possibile, le conclusioni devono essere confutate, o dichiarate false ed erronee, o taciute Tempier 1277: nonnulli parisius studentes in artibus proprie facultatis limites excedentes (alcuni studiosi della facoltà di Arti a Parigi oltrepassano i limiti della propria facoltà)

  24. XIII - XIV secolo - la filosofia dentro e fuori dalle università il fattore istituzionale moltiplicazione dei centri d’insegnamento universitario le corti e le città come centri di cultura autonomi --- accesso dei laici alla cultura (fruire, produrre) nelle università: Facoltà di Arti --- professionalità e autonomia della filosofia --- sviluppo delle ricerche sulla fisica --- la felicità intellettuale Facoltà di Teologia --- dalla critica al primato dell’impostazione tomista --- le diverse viae della ricerca teologica --- il nodo dottrinale della visione beatifica nelle corti e nelle città: --- la filosofia per i laici (enciclopedie, volgarizzamenti) --- la filosofia dei laici (testi filosofici scritti nelle lingue volgari, nuovi interessi e nuove forme di argomentazione: politica, scienze, medicina) --- nuove forme di vita religiosa, radicalismo spirituale, esperienza mistica

  25. Centralità della teologia e ridefinizione dei confini dopo il 1277 «Si è spesso dimenticato che, di età in età, l’attenzione degli uomini non si rivolge ai medesimi oggetti … All’inizio del secolo XIV la riflessione ha questo punto di riferimento: a quali condizioni è possibile una teologia? Bisognerebbe allora cercare nelle speculazioni sulla scienza di Dio l’aspetto riflessivo del pensiero medievale» (Paul Vignaux) Contro il determinismo («Dio incatenato dalla ‘filosofia della necessità’», Étienne Gilson) --- libertà e onnipotenza come espressione della volontà divina Oltre il concordismo, ripensamento del rapporto fra ragione e fede --- definizione della metafisica come scienza dell’essere, autonoma rispetto alla teologia --- affermazione di un ambito proprio della conoscenza umana (logica e scienza del linguaggio; i linguaggi della misura) --- messa in discussione della teologia scientifica

  26. Rapporto fra filosofia universitaria e filosofia dei laici Deprofessionalizzazione Alain De Libera: gli intellettuali laici come «expression indirecte de la tension universitaire» Universalità / pluralità Ruedi Imbach e Loris Sturlese: «un concetto di filosofia ampliato», gli sviluppi filosofici nei diversi contesti sociali e geografici come articolazione dell’universalismo della ragione scolastica Filosofia come sapienza Carattere sapienziale che la filosofia aveva avuto nella tradizione antica e, come ricerca filosofico-teologica, nell’età patristica e alto-medievale: --- connessione fra conoscenza e vita --- finalizzazione del sapere alla salvezza La filosofia dei laici come tentativo di riappropriarsi di questa dimensione nell’ ambito della vita mondana.

  27. Le diverse declinazioni del fine della vita umana nella cultura di inizio ‘300 Felicità intellettuale: pienezza dell’esperienza cognitiva, contemplazione degli intelligibilie assimilazione a essi (magistri Artium) Salvezza: visione beatifica, contemplazione di Dio post-mortem (teologi) Deificazione: esperienza mistica, trasformazione del soggetto - nei termini della mistica speculativa: ‘nascita di dio nell’anima’ (mistici) «Altro non è il paradiso, se non vedere Dio» (Margherita Porete) Ritorno allo stato paradisiaco attraverso la conquista della perfezione corporea e della lunga vita (alchimisti)

  28. La nuova dimensione della filosofia nel ‘300: ambiti della vita e della ragione Politica ed economia --- dentro e fuori i confini della cristianità (rapporto fra istituzioni laiche e chiesa; dialogo fra religioni; missione e/o crociata) --- nuova concezione dell’economia, l’uso dei beni; teorie della moneta; nuovi strumenti teorici e pratici per gli scambi di beni I saperi del corpo --- astronomia / astrologia: il corpo umano governato dagli astri; le polemiche contro gli astrologi --- medicina: sviluppi della chirurgia; la crisi della peste; medicina astrologica, farmacologia alchemica --- alchimia e saperi ermetici tecnico-pratici: la ricerca di nuovi mezzi di trasformazione del mondo La dimensione dell’interiorità --- dalla mistica speculativa alla devotio moderna La riflessione sulle arti --- la musica (ars nova), l’architettura (la luce e le nuove tecniche costruttive nel gotico), la pittura (naturalismo, prospettiva)

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