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Modalità ventilatorie

Modalità ventilatorie. Obiettivi . Classificazione delle tecniche di ventilazione Comprensione delle peculiarità delle diverse modalità di ventilazione Familiarizzazione con i principali termini in uso riferiti al settaggio dei ventilatori. Modalità ventilatorie.

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Modalità ventilatorie

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Presentation Transcript


  1. Modalità ventilatorie

  2. Obiettivi • Classificazione delle tecniche di ventilazione • Comprensione delle peculiarità delle diverse modalità di ventilazione • Familiarizzazione con i principali termini in uso riferiti al settaggio dei ventilatori

  3. Modalità ventilatorie Durante il ciclo respiratorio, paziente e ventilatore interagiscono in modo differente, dando ognuno il proprio contributo allo svolgimento del lavoro respiratorio

  4. Modalità ventilatorie Le varie modalità ventilatorie rappresentano l’insieme delle scelte fatte dall’operatore sul come far funzionare il respiratore automatico

  5. Modalità ventilatorie Esistono svariate classificazioni delle modalità ventilatorie Esistono molte sigle, spesso simili, che però talora indicano modalità di ventilazione differente a seconda del tipo di ventilatore usato

  6. Classificazione delle tecniche di ventilazione Si possono distinguere le modalità ventilatorie in base a come viene iniziata l’inspirazione : Modalità assistita Modalità controllata

  7. Classificazione delle tecniche di ventilazione Modalità assistita • Il paziente inizia e termina l’atto respiratorio • Il ventilatore aiuta il paziente nel lavoro respiratorio

  8. Classificazione delle tecniche di ventilazione Modalità controllata • Il ventilatore inizia e termina l’atto respiratorio e svolge interamente il lavoro respiratorio

  9. Classificazione delle tecniche di ventilazione Si possono distinguere le tecniche di ventilazione in base a chi fa il lavoro respiratorio : • Supporto totale • Supporto parziale

  10. Classificazione delle tecniche di ventilazione Supporto totale • Tutto il lavoro respiratorio è svolto dal ventilatore

  11. Classificazione delle tecniche di ventilazione Supporto parziale a volume o a pressione • Parte del lavoro respiratorio è sostenuto dal paziente

  12. PEEP P ositive E nd E xpiratory P ressure

  13. PEEP Consiste nell’applicazione di una pressione positiva di fine espirazione durante ventilazione meccanica a pressione positiva intermittente invasiva e non invasiva

  14. PEEP Effetti • Insufficienza respiratoria ipossiemica In questi casi l’applicazione di una PEEP esterna consente il reclutamento alveolare, cioè apre e rende disponibili per gli scambi gassosi alveoli precedentemente non ventilati

  15. PEEP Effetti • Insufficienza respiratoria ipercapnica L’ostacolo all’espirazione conduce ad iperinflazione dinamica con una pressione positiva chiamata PEEP intrinseca. Questo fenomeno è principalmente legato all’ostruzione delle piccole vie aeree

  16. PEEP Effetti • Insufficienza respiratoria ipercapnica Applicando una PEEP esterna si riduce il lavoro respiratorio senza influenzare né il flusso espiratorio né la pressione a monte del punto di chiusura (cioè la PEEP intrinseca). Risultato finale : maggior lavaggio alveolare con eliminazione di CO2

  17. IPAP/EPAP Vs PS/PEEP Alcuni ventilatori hanno una pressione inspiratoria denominata IPAP (Inspiratory Positive AirwayPressure) ed una espiratoria chiamata EPAP (Expiratory Positive AirwayPressure) anziché le denominazioni classiche di pressione di supporto (PS) e PEEP.

  18. IPAP/EPAP Vs PS/PEEP La differenza è che di solito i circuiti IPAP ed EPAP sono separati e quindi il ventilatore produce esattamente le pressioni impostate. Se il settaggio è : IPAP 20 EPAP 5 Il ventilatore erogherà un pressione inspiratoria di 20 cm H2O

  19. IPAP/EPAP Vs PS/PEEP Se il ventilatore lavora con PS + PEEP di solito somma le due pressioni Se il settaggio è : PS 20 PEEP 5 Il ventilatore erogherà una pressione inspiratoria di 25 cm H2O

  20. PSVPressureSupportVentilation È la tecnica di ventilazione non invasiva più utilizzata ed è di dimostrata efficacia sia nelle riacutizzazioni della bronchite cronica, sia nello svezzamento ed in altre situazioni cliniche

  21. PressureSupportVentilation Il paziente inizia l’inspirazione attivando il ventilatore Il ventilatore eroga una pressione inspiratoria predeterminata dall’operatore Il tempo inspiratorio è flusso dipendente

  22. PressureSupportVentilation Il paziente deve avere un sufficiente drive respiratorio per essere in grado di attivare il ventilatore

  23. PressureSupportVentilation il ventilatore si attiva mediante trigger inspiratorio a pressione o a flusso Trigger a pressione : la contrazione dei muscoli inspiratori genera una depressione nel circuito che, quando oltrepassa la soglia impostata, innesca il ventilatore Trigger a flusso : il ventilatore è attivato dall’inizio del flusso d’aria chiamato dal paziente all’inizio dell’inspirazione

  24. PressureSupportVentilation Trigger a pressione e a flusso

  25. PressureSupportVentilation Il ciclaggio del ventilatore dalla fase inspiratoria a quella espiratoria è determinato dalla caduta di flusso espiratorio

  26. PressureSupportVentilation Se il trigger espiratorio è al 30%, vuol dire che quando la caduta di flusso inspiratorio raggiunge il 30% del picco di flusso, il ventilatore ciclerà in espirazione ed aprirà la valvola espiratoria

  27. Trigger espiratorio

  28. PressureSupportVentilation In modalità PSV l’operatore dovrà impostare : La FiO2 La pressione di supporto inspiratoria (PS) La PEEP Il trigger inspiratorio Il trigger espiratorio La rampa (velocità di raggiungimento della PS impostata)

  29. PressureSupportVentilation A titolo indicativo, le pressioni necessarie nella maggior parte dei pazienti sono : Pressione di supporto >> 16-18 cm H2O PEEP >> 4-5 cm H2O

  30. BIPAP - APRV BI-phasic P-ositive A-irway P-ressure

  31. BIPAP - APRV A-irway P-ressure R-elease V-entilation

  32. BIPAP - APRV Il ventilatore è regolato per oscillare tra due livelli di PEEP PEEP alta PEEP bassa

  33. BIPAP - APRV Il paziente respira spontaneamente su entrambi i livelli di PEEP e il supporto ventilatorio è dato dalle variazioni cicliche di livello di PEEP

  34. BIPAP - APRV Quando il ventilatore passa da PEEP bassa a quella alta si ha un’insufflazione meccanica Quando viceversa il ventilatore passa dalla PEEP alta a quella bassa si ha un’espirazione meccanica

  35. BIPAP - APRV L’operatore deve scegliere : Il livello della PEEP alta Il livello della PEEP bassa La frequenza di ciclaggio tra i due livelli La percentuale di tempo trascorso a PEEP alta rispetto a quello a PEEP bassa

  36. BIPAP - APRV Anche in questa modalità ventilatoria il paziente deve avere una buona attività respiratoria spontanea

  37. SIMVSynchronisedIntermittentMandatoryVentilation In questa modalità il paziente può respirare spontaneamente e questi atti hanno un Vt dipendente dalla capacità del paziente; Il ventilatore garantisce una frequenza respiratoria minima con atti a Vt predefinito o a supporto di pressione

  38. SIMV Gli atti impostati vengono erogati con una sincronizzazione sullo sforzo inspiratorio del paziente Se il paziente non fa nessuno sforzo inspiratorio nel periodo di tempo in cui il ventilatore è pronto ad intervenire, allora la macchina eroga l’atto impostato

  39. SIMV In passato l’atto impostato ed erogato dal ventilatore era di tipo volumetrico mandatorio; attualmente i ventilatori possono avere modalità di SIMV anche a pressione

  40. SIMV • L’operatore deve impostare : FiO2 Vt (SIMV volumetrica) Pinsp (SIMV pressometrica) Frequenza SIMV PEEP T inspiratorio T inspiratorio massimo Trigger insp Trigger espir

  41. ACMVAssist Control Mode Ventilation Il ventilatore rilascia un atto a volume controllato con una frequenza respiratoria prefissata. Il ventilatore eroga anche atti a volume controllato in risposta ad uno sforzo inspiratorio del paziente (atti assistiti)

  42. ACMV Il paziente tende a mantenere un controllo della respirazione se ha un drive respiratorio normale Ha anche un volume minuto (MV) garantito e prefissato dall’operatore

  43. ACMV In modalità ACMV l’operatore deve impostare : FiO2 Vt FR PEEP I:E Trigger inspiratorio

  44. PCV - PressureControlledVentilation È una modalità ventilatoria controllata che talora può essere usata anche in ventilazione non invasiva, per esempio nel paziente ipercapnico soporoso e con ridotto drive respiratorio

  45. PCV Il ventilatore applica una pressione costante durante tutta l’inspirazione L’inizio dell’atto inspiratorio è determinato dall’operatore impostando una frequenza respiratoria

  46. PCV L’operatore definisce sia la durata dell’inspirazione che la modalità di ciclaggio in espirazione Il Vt non è garantito perché dipende dalle caratteristiche meccaniche del sistema respiratorio del paziente

  47. PCV in modalità PCV l’operatore deve impostare : FiO2 P inspiratoria FR PEEP I:E Trigger inspiratorio

  48. PAVProportional Assist Ventilation È indicata in pazienti con drive respiratorio conservato Il ventilatore amplifica lo sforzo inspiratorio del paziente senza imporre alcun target pressorio o volumetrico

  49. PAV Il paziente controlla interamente tutte le fasi del respiro Il ventilatore interpreta la meccanica respiratoria del paziente, ne quantifica lo sforzo inspiratorio e lo assiste con una pressione inspiratoria proporzionale allo sforzo stesso

  50. NAVANeurallyAdjustedVentilatory Assist Questa tecnica usa un sensore dell’attività elettrica del diaframma Il ventilatore viene attivato dal rilievo di questa attività elettrica, che precede la contrazione del diaframma e quindi migliora la sincronia ventilatore-paziente

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