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Rotzo Asiago Roana

Nove. Tezze s. B. Cartigliano. CONFERENZA DEI SERVIZI SOCIALI E SOCIO-SANITARI DEL TERRITORIO ULSS N. 3 3 “Il “Il Piano di zona 2011-2015: stato dell’arte delle azioni programmate e nuove prospettive di sviluppo”. Rotzo Asiago Roana.

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Presentation Transcript


  1. Nove Tezze s. B. Cartigliano CONFERENZA DEI SERVIZI SOCIALI E SOCIO-SANITARI DEL TERRITORIO ULSS N. 33 “Il “Il Piano di zona 2011-2015: stato dell’arte delle azioni programmate e nuove prospettive di sviluppo” Rotzo Asiago Roana Aula Magna Ospedale S. Bassiano - Bassano del Grappa, 4 Ottobre 2013 Ufficio Piano di Zona

  2. ULSS 3 IL PIANO DI ZONA • Legge Quadro n. 328/2000 • L.R. n. 56/94 – L.R. n. 5/96 • DGRV n. 2865/97 - “Schema Tipo” • Linee Guida Regionali (DGRV n. 1764/04 - 3702/06-157/10 e 2082/10) E’ uno strumento di programmazione locale previsto dalla legislazione nazionale e regionale che consente ai soggetti pubblici e privati coinvolti di costruire un piano regolatore nell’area degli interventi sociali e socio-sanitari. Ufficio Piano di Zona

  3. Contesto socio demografico Popolazione totale al 31.12.2011: 181.069 abitanti + 4,3% rispetto al 2005 Distretto Socio Sanitario 1: 159.573 abitanti (88,1%) + 4,9% rispetto al 2005 356 kmq (43,3%)  448 abitanti per Kmq Distretto Socio Sanitario 2: 21.496 abitanti (11,9%) + 0,1% rispetto al 2005 467 kmq (56,7%)  46 abitanti per Kmq Ufficio Piano di Zona

  4. LA DINAMICA DEMOGRAFICA • Movimento naturale: Tasso di crescita naturale: +0,6 per mille • Movimento migratorio: Tasso migratorio totale: +2,9 per mille • Tasso di crescita totale (2011): +3,5 per mille

  5. Il Piano di zona come processo circolare Individuazione delle priorità e degli obiettivi Analisi dei bisogni Individuazione delle politiche Qualità della vita della popolazione Ri-pianificazione correttivi ed adeguamenti Programmazione delle azioni e delle risorse mantenimento/potenziamento/ innovazione Valutazione del piano risultati raggiunti Monitoraggio stato di avanzamento Ufficio Piano di Zona

  6. Programmazione partecipata Linee Guida per la predisposizione dei Piani di Zona DGRV n. 157 del 21.01.2010 “Gli obiettivi di politica sociale del territorio possono essere perseguiti con efficacia soltanto mediante il coinvolgimento di tutti i soggetti della comunità locale che, a vario titolo, intervengono nella programmazione, nel finanziamento e nella realizzazione degli interventi del sistema integrato territoriale...in sostanziale applicazione del principio che l’intera comunità locale è chiamata a rendersi responsabile del proprio sviluppo, in una logica di sussidiarietà e di condivisione delle responsabilità ai diversi livelli” Ufficio Piano di Zona

  7. SOGGETTI ISTITUZIONALI • Comuni, Regione, Provincia, • Azienda ULSS • Scuola • Giustizia • Ipab • Comunità Montane • ATER • … ALTRI SOGGETTI LOCALI • Cooperative Sociali • Associazioni di volontariato • Enti di promozione sociale • Fondazioni • Enti di patronato • Enti religiosi • Organizzazioni Sindacali Inoltre possono partecipare Associazioni di categoria, Associazioni produttive, imprese ed altre orgaznizzazioni che abbiano interesse nello sviluppo del sistema integrato di interventi e servizi sociali I SOGGETTI COINVOLTI NELLA PROGRAMMAZIONE Ufficio Piano di Zona

  8. FASI DI SVILUPPO PIANO DI ZONA Il Piano di Zona è: • Promosso dalla Conferenza dei Sindaci • Coordinato dal Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale • Elaborato dai componenti dei Tavoli Tematici, dal Gruppo di Coordinamento e dall’Ufficio di Piano, con l’individuazione delle priorità, delle politiche e la programmazione delle azioni per ciascuna area di intervento • Approvato dalla Conferenza dei Sindaci • Recepito dal Direttore Generale dell’Azienda ULSS n. 3 • Adottato con Accordo di Programma che dà attuazione al piano di zona • Inviato in Regione Veneto per il visto di congruità Ufficio Piano di Zona

  9. ACCORDO DI PROGRAMMA Il presente accordo di programma disciplina i modelli organizzativi e i rapporti idonei all’attuazione del Piano di zona per il quinquennio 2011-2015 dei servizi sociali e socio sanitari gestiti e/o programmati dall’Azienda ULSS n. 3 e dai 28 Comuni della zona bassanese. Molte azioni e alcuni progetti vedono il coinvolgimento del privato sociale, Cooperative sociali, Fondazioni, Scuole, ecc. Ufficio Piano di Zona

  10. Possono concorrere la Provincia ed altri soggetti pubblici: Istituzione della giustizia, del lavoro... Il Modello Organizzativo • CONFERENZA dei SINDACI • Titolarità e approvazione AZIENDA ULSS DIRETTORE GENERALE Predisposizione e recepimento DIRETTORE dei SERVIZI SOCIALI e della Funzione Territoriale ESECUTIVO della CONFERENZA dei SINDACI Tavolo Politico Gruppo di coordinamento tecnico Ufficio Piano di zona Segreteria Conferenza dei Sindaci Tavolo Tematico Area Anziani n. 2 Rappr. Comuni n. 2 Rappr. Az. ULSS n. 2 Rappr. Terzo Settpre (n. 1 rappr. Coop. Sociali/n. 1 rappr. Volontariato) n. 2 Rappr. Politici n.1 Rappr. Ipab n. 1 Rappr. Sindacato n.1 Rapp. Medici di Medicina Generale Tavolo Tematico Area Minori, Giovani e Famiglia n. 2 Rappr. Comuni n. 2 Rappr. Az. ULSS n. 2 Rappr. Terzo Settore (n. 1 rappr. Coop. Sociali/n. 1 rappr. Volontariato) n. 2 Rappr. Politici n. 1 Rappr. Scuola n. 1 Rapp. Pediatri n. 1 Rappr. Sindacato Tavolo Tematico Area Disabilità n. 2 Rappr. Comuni n. 2 Rappr. Az. ULSS n. 2 Rappr. Terzo Settore (n. 1 rappr. Coop. Sociali/n. 1 rappr. Volontariato) n. 2 Rapp. Politici n. 1 Rappr. Sindacato n. 1 Rappr. Scuola Tavolo Tematico Area Dipendenze n. 2 Rappr. Comuni n. 2 Rappr. Az. ULSS n. 2 Rappr. Terzo settore (n. 1 rappr. Coop. Sociali/n. 1 rappr. Volontariato) n. 2 Rapp. Politici n. 1 Rappr. Sindacato Tavolo Tematico Area Immigrazione/Area Povertà n. 2 Rappr. Comuni n. 2 Rappr. Az. ULSS n. 2 Rappr. Terzo settore (n. 1 rappr. Coop. Sociali/n. 1 rappr.Volontariato) n. 2 Rapp. Politici n. 1 Rapp. Sindacato n. 1 Rappr. Scuola Tavolo Tematico Area Salute Mentale n. 2 Rappr. Comuni n. 2 Rappr. Az. ULSS n. 2 Rappr. Terzo Settore (n. 1 rappr. Coop. Sociali/ n. 1 rappr. Volontariato) n. 2 Rappr. Politici n. 1 Rappr. Sindacato Ufficio Piano di Zona

  11. LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DI GESTIONE DEL PIANO DI ZONALinee Guida Regionali per la predisposizione del piani di zona (DGR n. 157 del 26.01.2010) • TAVOLO POLITICO • GRUPPO DI COORDINAMENTO • TAVOLI TEMATICI • UFFICIO PIANO DI ZONA • SEGRETERIA CONFERENZA DEI SINDACI Ufficio Piano di Zona

  12. TAVOLO POLITICO E’ costituito dall’ESECUTIVO DELLA CONFERENZA DEI SINDACI che, in raccordo con la DIREZIONE DEI SERVIZI SOCIALI dell’Azienda ULSS, rappresenta l’organo di GOVERNO POLITICO del piano di zona • provvede a dare avvio istituzionale all’attività di programmazione dei servizi sociali e socio sanitari del territorio locale; • fornisce gli indirizzi politici per l’individuazione degli obiettivi, delle priorità e delle politiche di attuazione; • sostiene le azioni del piano mediante monitoraggio permanente; • esprime annualmente valutazione sugli esiti prodotti dalle azioni programmate e sulla ri-programmazione . Ufficio Piano di Zona

  13. GRUPPO di COORDINAMENTO E’ presieduto dal Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territorialeed è composto da: • icoordinatori dei tavoli tematici • il coordinatore dei direttori di distretto socio sanitario • un rappresentante del Privato Sociale • un rappresentante delle Associazioni di Volontariato • l’ Ufficio Piano di Zona • la Segreteria della Conferenza dei Sindaci Ufficio Piano di Zona

  14. UFFICIO PIANO DI ZONA E’ l’organismo tecnico di staff che facilita e supporta operativamente il processo di programmazione, con riferimento all’attività di costruzione, monitoraggio e valutazione del piano di zona. Fornisce supporto metodologico per il processo di analisi dei bisogni, progettazione, monitoraggio e valutazione del piano di zona delle sue azioni; può supportare i processi formativi ai fini del monitoraggio e della valutazione del pdz; può fornire supporto ai comuni nella progettazione, nel monitoraggio e nella valutazione degli interventi inseriti nel piano di zona Ufficio Piano di Zona

  15. NOMINA RAPPRESENTANZE : n. 6 Tavoli tecnici = tot. n. 64 componenti Ufficio Piano di Zona

  16. Tavolo Area Famiglia, Infanzia, Adolescenza, Minori con disagio e Giovani Ufficio Piano di Zona

  17. Tavolo Area Anziani Ufficio Piano di Zona

  18. Tavolo Area Disabilità Ufficio Piano di Zona

  19. Tavolo Area Dipendenze Ufficio Piano di Zona

  20. Tavolo Area Salute Mentale Ufficio Piano di Zona

  21. Tavolo Area Immigrazione ed Area Marginalità Sociale Ufficio Piano di Zona

  22. GRUPPODI COORDINAMENTO • Il Direttore dei Servizi Sociali – dr.ssa Alessandra Corò • Il Coordinatore dei Direttori di Distretto – dr.ssa Francesca Busa • I Coordinatori dei tavoli tematici (n. 6) • Il segretario della Conferenza dei Sindaci – dott. Paolo Nosadini • Un rappresentante del Privato Sociale – dr. Francesco Tosetto • Un rappresentante delle Associazioni di Volontariato – sig.ra M. Pia Mainardi • Ufficio Piano di Zona Ufficio Piano di Zona

  23. Incontri effettuati PdZ 2011-2015 Ufficio Piano di Zona

  24. Monitoraggio e Valutazione Piano di Zona 2011-2015 Obiettivi: verificare e valutare annualmente lo stato di realizzazione delle azioni attivate dalla programmazione locale 2011-2015; Apportare i cambiamenti alla programmazione (ri-pianificazione) per l’anno successivo. • AZIONI DI MANTENIMENTO: interventi dell’intero sistema locale dei servizi che si intendono mantenere; • AZIONI DI POTENZIAMENTO: interventi già presenti nel territorio che sono stati incrementati; • AZIONI DI INNOVAZIONE: nuovi interventi (i progetti) introdotti nella programmazione locale Ufficio Piano di Zona

  25. Monitoraggio e ValutazionePiano di Zona 2011-2015 1. Rilevazione dei dati di utenza, costi e finanziamenti relativi alle azioni attivate nella programmazione locale (UDO/Icp/progetti)  con inserimento dei dati nel web regionale entro il 30 giugno di ogni anno 2. Relazione valutativaannuale finalizzata a rendere conto dello stato di avanzamento della programmazione in termini di risultati raggiunti  da predisporre entro il 30 giugno di ogni anno 3. Ri-pianificazione annuale contenente i correttivi e gli adeguamenti delle azioni previste dal piano, nel frattempo intervenuti, ed una previsione delle risorse economiche che sostengono gli interventi programmati  da predisporre entro il 30 aprile di ogni anno con aggiornamento dei dati nel web regionale Ufficio Piano di Zona

  26. WEB REGIONALE https://sociale.regione.veneto.it/pianidizona Ufficio Piano di Zona

  27. Monitoraggio e Valutazione Piano di Zona 2011-2015 La raccolta dei dati di monitoraggio annuale del piano di zona e le relazioni valutative e di ri-pianificazione rappresentano lo STRUMENTO DI RACCORDO tra: • i diversi ambiti regionali, rendendo possibile il confronto su base regionale; • il livello di programmazione territoriale e quello regionale poiché garantiscono integrazione e circolarità nel processo di programmazione. Ufficio Piano di Zona

  28. Monitoraggio e Valutazione Piano di Zona 2011-2015 Report anno 2010: Welfare Veneto: La governance dei Piani di Zona Ufficio Piano di Zona

  29. Monitoraggio e Valutazione Piano di Zona 2011-2015 Report anno 2010: Welfare Veneto: La governance dei Piani di Zona Ufficio Piano di Zona

  30. Il materiale da scaricare dal sito web aziendale è disponibile al seguente indirizzo: http://www.aslbassano.it/index.php?p=piano-di-zona-2011-2015 Ufficio Piano di Zona

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