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Gruppo Archeologico Traspadana Ferrarese

Gruppo Archeologico Traspadana Ferrarese. Mostra Archeologica “DAI FRAMMENTI ALLA FORMA ”. MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO. La mostra inaugurata il 20 Gennaio rimane aperta sino al 11 Febbraio 2001

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Presentation Transcript


  1. Gruppo Archeologico Traspadana Ferrarese Mostra Archeologica “DAI FRAMMENTI ALLA FORMA”

  2. MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO La mostra inaugurata il 20 Gennaio rimane aperta sino al 11 Febbraio 2001 Intende far conoscere ai non addetti tutti i passaggi che un frammento trovato in scavo deve sottoporsi prima di essere esposto alla visione del pubblico

  3. Da alcuni anni il Museo Civico di Castelnovo Bariano collabora con la Soprintendenza Archeologica del Veneto in un paziente lavoro sui materiali provenienti dagli scavi archeologici.

  4. I risultati di questo lavoro, durato vari anni, si possono ora ammirare nell'esposizione del Museo Civico di Castelnovo Bariano. La prima grande esperienza è stata fatta sui materiali delle campagne di scavo eseguite nell'abitato di Canàr di San Pietro Polesine.

  5. In seguito, la collaborazione con la Soprintendenza è proseguita anche per scavi effettuati in altre zone. Questa mostra offre l'occasione per presentare i risultati del lavoro su materiali di scavo, di varie epoche, tutti della provincia di Verona.

  6. Uno scavo archeologico accurato, oltre a seguire scrupolosamente l'andamento della stratigrafia, documenta in modo preciso la posizione dei reperti sulla planimetria.

  7. Tra i modi più usati vi è quello di suddividere l'area di scavo in quadrati di metri 1x1 oppure di metri 2x2. In questo modo si ha la possibilità di raccogliere insieme i frammenti di un area ristretta che hanno maggiori probabilità di essere attribuiti a singole forme vascolari.

  8. Ciò faciliterà in seguito la ricerca e l'assemblaggio dei singoli frammenti. L'ultima operazione consiste nel siglare su ogni frammento i dati di Unità Stratigrafica e di quadrato di scavo.

  9. Sullo scavo i reperti vengono raccolti in sacchetti (classificati per riquadro) e quindi in cassette (classificandoli per Unità Stratigrafica). Essi sono ancora sporchi di terra e talvolta presentano anche delle incrostazioni.

  10. Una volta giunti in magazzino, la prima operazione è il lavaggio di ogni singolo reperto con acqua e spazzole. Per i reperti più delicati si dovranno usare particolari accorgimenti. Per evitare danni ai reperti lavati e umidi si dovrà poi procedere ad asciugarli in modo lento e graduale.

  11. Infine, si procederà a raccogliere in contenitori distinti i frammenti ceramici, gli elementi litici, i concotti e la fauna ricordandosi di rispettare le direttive date al momento della raccolta in scavo (riquadri e Unità Stratigrafica).

  12. Tutti i reperti vengono distesi su grandi tavoli, mantenendo la distinzione di ogni singolo strato e di ogni singolo quadrato. Vengono contati tutti i frammenti di uno strato calcolato il loro peso e memorizzati in un programma informatico.

  13. I risultati di queste operazioni saranno utili in future analisi statistiche. A questo punto inizia una paziente ricerca degli attacchi tra i vari frammenti. La ricerca viene facilitata da una precisa osservazione sul colore delle superfici dei frammenti, sullo spessore e sull'impasto della ceramica.

  14. Questi elementi, però, non sono sempre determinanti, in quanto nei vasi preistorici le superfici e il loro colore non sono sempre omogenei. In questo tipo di lavoro è importante non porsi mai dei limiti tassativi di tempo.

  15. E' ben difficile riuscire a ricomporre un vaso completo nel lungo lavoro di ricerca su frammenti provenienti da uno scavo.

  16. Risulta più facile individuare l'orlo e il fondo del vaso, mentre è sempre più complesso ricostruire la forma delle pareti del recipiente.

  17. Quando l'assemblaggio e la ricomposizione del vaso sono stati completati, pur con tante lacune presenti, dovrà iniziare il lavoro di restauro vero e proprio con l'incollaggio dei frammenti ed eventuali integrazioni.

  18. Vediamo ora i siti della mostra

  19. Nel Comune di Gazzo Veronese si trova la località denominata “Cristo”, nella quale, è ritornato alla luce un sito dell’Età del Rame 2500 - 2000 avanti Cristo

  20. Sono state trovate due capanne di forma rettangolare. Le capanne erano scavate nel terreno per la profondità di circa un metro. Le pareti e il tetto, di cui non rimangono tracce, dovevano essere di tronchi, ramaglie e di canne. All'interno delle capanne sono stati trovati frammenti di numerosi vasi domestici tra cui si distinguono alcuni boccali e alcuni grandi contenitori di derrate alimentari. Particolare dello scavo con un corno di capriolo

  21. Particolare di capanna all’inizio dello scavo

  22. Boccale con ansa

  23. Bicchiere

  24. Bicchiere con ansa a nastro

  25. Dolio

  26. Cerea località TOMBOLA Età del Bronzo Media XV° - XIV° a. C.

  27. Operatori in fase di scavo All'interno di un paleoalveo è stata trovata una palafitta di cui erano conservati solo i pali verticali infissi nel terreno. gli abbondantissimi frammenti ceramici, che sono stati trovati nelle zone di scarico delle capanne, documentano un aspetto culturale molto simile a quello delle terramare della pianura padana, il cui tratto più caratteristico è costituito dalla molteplicità e dalla varietà delle anse lunate.

  28. Frammenti di materiale in scavo

  29. Ciotola ansata Vaso Ciotola con ansa frammentata Ciotola con impronta di ansa

  30. Bicchiere Bugnato Bicchiere Bicchiere con bordo introflesso Bicchiere ansato

  31. Dolio con decorazioni

  32. Bovolone Località CROSARE Età del Bronzo Recente XIII° - XII° a.C.

  33. Una serie di campagne di scavo, iniziate nel 1996, ha permesso di portare alla luce una parte del villaggio, che era costituito da capanne a pianta rettangolare poste una a fianco dell'altra. In un area libera da case è stato trovato un pozzo di legno.

  34. Particolare delle buche di pali

  35. Fornello o Bollitore

  36. Coppa fornello

  37. Gazzo Vetonese località COLOMBARA Prima Età del Ferro IX° - VI° a.C.

  38. Sepoltura di inumato con corredo

  39. Un intervento di emergenza, effettuato nel 1998, ha permesso di salvare una necropoli paleoveneta prima dello sbancamento di un dosso. Sono state scavate circa 200 tombe, di cui la massima parte è a incinerazione con le ossa combuste e il corredo raccolti all'interno di un urna cineraria.

  40. Corredo Funerario

  41. Frammenti che compongono L’urna 34

  42. Urna Cineraria Tb 34

  43. Urna cineraria Tb 111

  44. Urna cineraria Tb 24

  45. Castelrotto località MATON sito della piena età del Ferro VI° - IV° sec. a.C.

  46. Lungo il pendio di una collina si trova un villaggio di case con pareti e tetto in lastre di pietra. E' conservato solo il piano seminterrato di queste case, all'interno del quale si trovano i vasi schiacciati dal crollo.

  47. Lastre in sasso che testimoniano la costruzione di un abitazione

  48. Bicchiere Retico

  49. Bicchiere Retico

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