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Macroeconomia I ESERCITAZIONE studenti lavoratori, 12-03-2013

Macroeconomia I ESERCITAZIONE studenti lavoratori, 12-03-2013. Giorgio Chiovelli giorgio.chiovelli2@unibo.it orario di ricevimento: Martedì 14-15, studio N2 Morgagni Giorno lezione : Martedì 17 - 19 Aula. Pil Domanda beni e servizi Produzione beni e servizi.

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Macroeconomia I ESERCITAZIONE studenti lavoratori, 12-03-2013

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Presentation Transcript


  1. MacroeconomiaI ESERCITAZIONEstudenti lavoratori, 12-03-2013 Giorgio Chiovelli giorgio.chiovelli2@unibo.it orario di ricevimento: Martedì 14-15, studio N2 Morgagni Giorno lezione : Martedì 17 - 19 Aula • Pil • Domanda beni e servizi • Produzione beni e servizi

  2. PIL-Prodotto Interno Lordo Il PIL misura la produzione di nuova ricchezza: Definizioni: • Spesa totale in beni e servizi finali prodotti nel paese in un anno. • Reddito totale prodotto dai fattori di produzione localizzati nel Paese durante un anno. • Valore aggiunto totale di tutte le imprese che operano nel paese in un anno. I ESERCITAZIONE

  3. Quali transazioni entrano nel computo del PIL? • Beni usati? No, perché è un trasferimento di ricchezza già esistente. • Le scorte di magazzino? Sì, perché rappresentano produzione di nuova ricchezza (anche se verranno vendute in futuro). • Imputazioni e servizi abitativi. Il servizio abitativo di una casa di proprietà viene imputato al PIL. • Beni intermedi? No. Viene calcolato il valore dei beni finali (quindi il pane ma non la farina venduta per produrlo).

  4. Misure alternative della ricchezzaProdotto interno e prodotto nazionale • Prodotto nazionale lordo (PNL):Reddito totale ottenuto dai fattori di produzione nazionali localizzati anche all’estero • Prodotto interno lordo (PIL):Reddito totale ottenuto dai fattori di produzione localizzati in Italia anche se esteri (PNL – PIL) = (Pagamento di fattori dall’estero) – (pagamento di fattori all’estero) Capitolo 2: I dati della macroeconomia

  5. PNL, PNN, reddito nazionale • Prodotto nazionale netto = PNL – ammortamenti • Reddito nazionale = PNN – imposte indirette • Reddito personale =RN +/– trasferimenti a/da imprese e P. A. (non tasse) • Reddito personale disponibile= RP – tasse P. A. Capitolo 2: I dati della macroeconomia

  6. PIL = Spesa aggregata finaleLe componenti della spesa aggregata • Consumo (C) • Investimenti (I) • Spesa pubblica (G) • Esportazioni nette (NX) Capitolo 2: I dati della macroeconomia

  7. Multiple choice Che cosa NON fa parte del Pil italiano di quest’anno? • L’acquisto di computer per la Segreteria Didattica di Facoltà. • La vendita da Feltrinelli del testo di Macroeconomia ad uno studente Erasmus bulgaro. • L’acquisto di un impianto di climatizzazione per l’aula Magna della Facoltà. • L’acquisto da parte del professore del corso di Macro di una Ferrari Testarossa del 1990. • La costruzione di una villa a Porto Rotondo. Sol. d I ESERCITAZIONE

  8. Multiple choice: cap.2 Nel calcolo del PIL di una nazione NON viene considerato: a) Il taglio dei capelli dal parrucchiere b) La vendita di un computer ad un residente a San Marino c) La vendita di scorte di pneumatici nel magazzino della Pirelli S.p.A. d) L’acquisto di una casa di nuova costruzione da parte di una famiglia e) Un investimento statale per la costruzione di una nuova strada Sol. c I ESERCITAZIONE

  9. Multiple choice Nel calcolo del Pil di una nazione NON viene considerato: • L’aumento delle scorte di pneumatici nel magazzino della Pirelii S.p.a. • L’acquisto di una nuova automobile da parte di una famiglia. • L’acquisto di un computer da parte della pubblica amministrazione. • L’acquisto di un appartamento in un palazzo antico da parte di una famiglia. • La vendita di gelato ad un turista tedesco a Rimini. Sol. d I ESERCITAZIONE

  10. Il modello macroeconomicoComponenti • La produzione di beni e servizi: • Produzione di beni e servizi (reddito) • Domanda e offerta di fattori produttivi (capitale e lavoro) • Prezzi dei fattori e distribuzione del reddito • La domanda di beni e servizi • Le componenti della spesa aggregata (C, I, G) • Domanda di fondi mutuabili (per gli investimenti) • Determinazione dell’equilibrio • Mercati di fattori produttivi e produzione • Mercato finanziario: i fondi mutuabili Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  11. Domanda di Beni e Servizi Le componenti della domanda aggregata sono: C = Domanda per Consumo di Beni e Servizi I = Domanda di Beni di Investimento G = Domanda di beni e servizi dello Stato (In Economia chiusa: le esportazioni nette sono pari a zero NX=0 ) I ESERCITAZIONE

  12. Consumo Il consumo delle famiglie dipende dal reddito disponibile dopo il pagamento delle tasse al governo. Reddito Disponibile:(Y – T ) La funzione di Consumo indica quanta parte del reddito disponibile viene destinata al consumo: C = c (Y – T ) Per propensione marginale al consumosi indical’aumento di C indotto da un aumento unitario di reddito disponibile. I ESERCITAZIONE

  13. Investimenti Gli investimenti delle imprese dipendono dal costo di prendere a prestito i capitali necessari Il costo di prendere a prestito è dato dal Tasso di Interesse Reale: r Tasso di interesse Nominale Corretto per l’inflazione LaFunzione di investimentomette in relazione la quantità di investimenti con il tasso di interesse reale: I = I (r ) I ESERCITAZIONE

  14. La Funzione degli Investimenti La funzione degli investimenti esprime una relazione negativa tra tasso di intesse reale ed investimenti totali r I I = I ( r ) I ESERCITAZIONE

  15. La spesa pubblica G e le tasse T La Spesa Pubblica Ginclude tutte le spese pubbliche per l’aquisto di beni e servizi ed esclude i pagamenti per trasferimenti Le Tasse Trappresentano le entrate per il governo Il Bilancio Pubblicoè dato da (G-T) ed è: • In pareggio se G = T • In avanzo se G>T • In disavanzo (deficit) se G<T I ESERCITAZIONE

  16. Il Mercato Finanziario Il mercato dei capitali di prestito Il prezzo di questo mercato è il tasso di interesse realer che rappresenta la remunerazione per coloro che danno a prestito capitali e il costo da pagare per coloro che prendono a prestito capitali. A livello macroeconomico aggregato: L’offerta totale di capitali è data dal Risparmio Nazionale La domanda totale di capitali deriva dagli Investimenti I ESERCITAZIONE

  17. Il mercato finanziario Equilibrio e determinazione del tasso di Interesse L’offerta di capitali è data da S = Y – C – G non dipende dal tasso di interesse reale r La domanda di capitali è data dalla funzione degli investimenti ed è negativamente correlata al tasso di interesse I = I(r) S, I Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  18. Il mercato finanziario Equilibrio e determinazione del tasso di interesse r L’uguaglianza tra domanda e offerta determina il tasso di interesse reale di equilibrio r I = I(r) S, I Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  19. Esercizio 4 • Modello Capitali di Prestito ed Equilibrio Macroeconomico (Cap III). 1 - Costruite il grafico completo del modello dei capitali di prestito. Identificate ogni curva con la rispettiva equazione e commentate il significato economico di ogni curva. 2 - Qual'è l'effetto di una riduzione della spesa pubblica G su tassi di interesse ed investimenti in equilibrio? Discutete il significato economico. 3 - Qual'è l'effetto congiunto di una riduzione delle tasse T contemporanea ad una riduzione della domanda di investimenti I? Spiegate economicamente. ESERCITAZIONE I

  20. r Id S, I Soluzione 1) La domanda di capitali di prestito è rappresentata da I=I(r), la funzione degli investimenti. Dipende negativamente dal tasso di interesse reale. Se r aumenta gli investimenti diminuiscono perché diventa più oneroso finanziarli. r1 L’offerta di fondi è rappresentata dal risparmio nazionale S che è esogeno, perché dipende positivamente dal reddito Y e negativamente da consumi e spesa pubblica, che sono tutte variabili esogene. S = Y – C(Y-T) – G Non dipendendo da r la rappresentiamo graficamente come una retta verticale. ESERCITAZIONE I

  21. Id continua 2) Se G diminuisce, Spb= T-G aumenta e di conseguenza anche il risparmio nazionale. In corrispondenza di r1 iniziale l’offerta di fondi è maggiore della domanda di investimenti, quindi il loro valore, r, diminuirà, facendo aumentare gli investimenti (perché diviene meno costoso finanziarli) fino a che I = S’. r r1 r2 G diminuisce e I aumenta. Il reddito Y è fisso, ma la composizione della spesa è variata. ESERCITAZIONE I

  22. r I1 I3 I2 S, I Continua 3) Diminuzione di T e Diminuzione di I(r) Eccesso di Domanda: r aumenta r1 Eccesso di Offerta: r diminuisce ESERCITAZIONE I

  23. Commento 3) EFFETTO su r: AMBIGUO  Tasse   C  S nazionale Questo porterebbe a  r (< offerta fondi) e ad  I Contemporaneamente  I(r) [si sposta verso il basso!]   r Impossibile determinare quale effetto domina, senza quantificare I(r)! Potremmo essere nel caso I2 o I 3.. ESERCITAZIONE I

  24. Effetto su I: (non ambiguo!!!) Il nuovo livello di equilibrio degli investiementi invece sarà sicuramente inferiore, perchè il risparmio nazionale è diminuito. •  S nazionale   I ESERCITAZIONE I

  25. Multiple choice: cap.3 • Se il risparmio nazionale dipende positivamente dal tasso di interesse, un miglioramento tecnologico che determini un incremento della domanda di investimenti: a) Non ha alcun effetto sul risparmio nazionale. b) Sposta a sinistra la curva di domanda di investimenti. c) Porta ad un aumento sia degli investimenti che del saggio di interesse di equilibrio. d) Non ha effetti sui consumi. • Supponi che la funzione di consumo sia data da C = 100+0,8(Y-T), il reddito disponibile sia uguale a 1000, e il reddito Y sia uguale a 2000. Allora la propensione marginale al consumo è uguale a: a) 0,5. b) 900. c) 0,8. d) 0,9. I ESERCITAZIONE

  26. Multiple choice • Quale delle seguenti affermazioni sul risparmio nazionale è FALSA? a) Il risparmio nazionale è dato dalla somma dei depositi a risparmio bancari. b) Il risparmio nazionale è la somma di risparmio privato e risparmio pubblico. c) Il risparmio nazionale è uguale al prodotto residuo, dopo che la domanda pubblica e privata di beni di consumo è stata soddisfatta. d) Il risparmio nazionale eguaglia gli investimenti al tasso di interesse di equilibrio. • Se il livello di prodotto è fisso e il risparmio nazionale non dipende dal tasso di interesse, un aumento della spesa pubblica fa crescere: a) Il risparmio nazionale. b) Il risparmio pubblico. c) Il tasso di interesse di equilibrio d) Il risparmio privato. • Se il livello di prodotto è fisso e il risparmio nazionale non dipende dal tasso di interesse, un aumento della tassazione determina: a) Uno spostamento a sinistra della curva verticale di risparmio. b) Una diminuzione degli investimenti. c) Una crescita dei consumi. d) Una diminuzione del tasso di interesse di equilibrio e un aumento degli investimenti I ESERCITAZIONE

  27. Il modello macroeconomicoComponenti • La produzione di beni e servizi: • Produzione di beni e servizi (reddito) • Domanda e offerta di fattori produttivi (capitale e lavoro) • Prezzi dei fattori e distribuzione del reddito • La domanda di beni e servizi • Le componenti della spesa aggregata (C, I, G) • Domanda di fondi mutuabili (per gli investimenti) • Determinazione dell’equilibrio • Mercati di fattori produttivi e produzione • Mercato finanziario: i fondi mutuabili Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  28. Il redditoCome viene distribuito tra i diversi fattori? I fattori di produzione sono remunerati sulla base dei loro prezzi di mercato. I prezzi dei fattorirappresentano il pagamento per l’uso di una unità di fattore • Il salario è il prezzo pagato per l’uso del lavoro L. • Larendita del capitale è il prezzo pagato per l’uso del K. Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  29. I prezzi dei fattoriNotazione I prezzi nominali W = salario (nominale) R = rendita del capitale P = prezzo del prodotto I prezzi reali: W/P = salario reale (misurato in unità di prodotto) R/P = rendita reale del capitale (misurata in unità di prodotto) Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  30. Domanda di fattoriIl lavoro Idea: Una impresa richiede unità di lavoro fino al punto in cui il costo marginale è pari al beneficio marginale. In particolare: • Costo = salario reale • Beneficio = produttività del lavoro Dal punto di vista della singola impresa il salario è dato (dipende dal mercato), ma la produttività del lavoro dipende da quanto fattore si sta usando nella produzione. Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  31. La funzione di produzione La funzione di Produzione viene indicata con Y = F (K,L) Rappresenta la Tecnologia disponibile per trasformare capitale e lavoro in beni e servizi Indica quanta produzione Y si ottiene da K unità di capitale e L unità di lavoro dato il livello della tecnologia produttiva disponibile in un dato momento I ESERCITAZIONE

  32. La produttività marginale del lavoro Quanta Produzione è ottenibile utilizzando un’unità di Lavoro? Definizione: La produttività Marginale del lavoro è la quantità di prodotto ottenibile con un unità aggiuntiva di lavoro (data la quantità di capitale): PML = F (K,L +1)– F (K,L) I ESERCITAZIONE

  33. La produttività marginale del lavoroQuanta Produzione è ottenibile utilizzando un’unità di Lavoro? Y Produzione PML 1 PML La PML cala se la quantità di lavoro impiegato cresce 1 La Pendenza della Funzione di Produzione è la Produttività Marginale del lavoro PML 1 L Lavoro ESERCITAZIONE I

  34. La produttività marginale del lavoro è decrescente La produttività marginale di un fattore decresce al crescere delle quantità di fattore utilizzate (date tutte le altre variabili). Intuizione: Se K è costante ma L cresce: Meno impianti disponibili per ogni lavoratore  Minore produttività Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  35. Mercato del lavoro Domanda e offerta di lavoro Il salario (prezzo di equilibrio) è quindi determinato dalla domanda L’uguaglianza tra domanda e offerta determina il salario reale di equilibrio L’offerta di lavoro è costante e pari a PML Salario L’offerta di lavoro è costante e pari a tutto il lavoro disponibile nell’economia W/P La PML è la curva di domanda di lavoro LD= PML L Capitolo 3: Il reddito nazionale: da dove viene e dove va

  36. Esercizio 2 Fate il grafico del mercato del lavoro. Ipotizzate, dunque, una riduzione della produttività marginale del lavoro: a) Mostrate graficamente come si sposta la curva di domanda di lavoro. Come variano occupazione, disoccupazione e salario reale se il mercato del lavoro tende sempre all’equilibrio? b) Cosa succederebbe se i sindacati impedissero ai salari reali di aggiustarsi liberamente? c) Esistono a vostro parere altre ragioni per cui si potrebbe giungere allo stesso risultato? I ESERCITAZIONE

  37. Soluzione a) Condizione di equilibrio: PML = W/P, dopo ΔPML, PML’=(W/P)’ Salario W/P (W/P)’ LD=PML LD’=PML’ L L I ESERCITAZIONE

  38. Continua • Se la PML diminuisce, perché il mercato del lavoro rimanga in equilibrio è necessario che il salario reale diminuisca. Nel nuovo equilibrio, il numero degli occupati non cambia, perché l’offerta di lavoro è fissa, ma ora gli occupati percepiranno un salario reale più basso. Anche la disoccupazione non varia se i salari reali sono liberi di aggiustarsi. I ESERCITAZIONE

  39. Continua b) Condizione di equilibrio non rispettata: PML’ ≠ W/P Salario Disoccupazione W/P LD=PML LD’=PML’’ L’ L L I ESERCITAZIONE

  40. Continua b) Se i sindacati impediscono al salario reale di aggiustarsi si genera disoccupazione, perché in corrispondenza del valore iniziale di W/P la nuova domanda di lavoro è inferiore all’offerta e solo L’ lavoratori potranno restare impiegati. I disoccupati aumenteranno in misura pari a (L-L’). I ESERCITAZIONE

  41. Continua c) Ogni altro tipo di politica o fenomeno che generi rigidità dei salari nell’aggiustarsi al loro livello di equilibrio produrrà gli stessi risultati. Ad esempio, secondo la teoria dei salari di efficienza è possibile che siano le imprese stesse a decidere di pagare salari superiori a quelli di equilibrio per evitare di perdere i lavoratori migliori, per ridurre il turnover e/o i costi di formazione del nuovo personale, ecc. I ESERCITAZIONE

  42. Cobb-Douglas (appendice cap. III) Proprietà: generare quote distributive costanti del reddito, quando i fattori di produzione sono remunerati alle loro produttività marginali PMKxK = αY; PMLxL = (1-α)Y 0<α<1 soddisfatta da una particolare funzione di produzione. A>0 è un parametro che misura la produttività della tecnologia disponibile. 42 I ESERCITAZIONE

  43. RENDIMENTI di SCALA I rendimenti di scala indicano qual è l’effetto sulla produzione totale di un aumento equiproporzionale di tutti i fattori produttivi. Consideriamo un livello di capitale iniziale K1 ed un livello di lavoro L1 . La produzione è data da: Y1= F (K1,L1) Moltiplichiamo tutti i fattori per un numero x: Ovvero K2 = xK1 e L2 = xL1 (se x = 1,5 allora tutti i fattori sono aumentati del 50%) 43 I ESERCITAZIONE

  44. continua Di quanto aumenta la produzione totale rispetto all’aumento dei fattori? (ovvero aumenta di più o di meno del 50%?) I rendimenti di scala sono: Costanti se Y2 = xY1 Crescenti se Y2 > xY1 Decrescenti se Y2 < xY1 Ovvero sono costanti se l’aumento della produzione è uguale a quello dei fattori (crescenti e decrescenti se invece è superiore o inferiore) 44 I ESERCITAZIONE

  45. Cobb-Douglas e R.C.S. Dimostriamo che la Funzione Cobb-Douglas ha Rendimenti Costanti di Scala α = ½ ; 1-α = ½ K =100; L =100; A =2 Y = 2x1001/2 x1001/2 = 2x10x10 = 200 K2 =9x100=900 = 9K ; L2 =9x100=900 = 9L Y2 = 2x30x30 = 1800 = 9x200 =9Y 45 I ESERCITAZIONE

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