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Fattori ed elementi climatici. Le fasce climatiche e i biomi.

Fattori ed elementi climatici. Le fasce climatiche e i biomi. Diana Dragoni a.s. 2013-2014. Dal Greco Kli /ma. TEMPO Insieme delle condizioni metereologiche e atmosferiche che si verificano in un luogo in un determinato momento. CLIMA

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Fattori ed elementi climatici. Le fasce climatiche e i biomi.

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Presentation Transcript


  1. Fattori ed elementi climatici.Le fasce climatiche e i biomi. Diana Dragoni a.s.2013-2014

  2. Dal Greco Kli/ma TEMPO Insieme delle condizioni metereologiche e atmosferiche che si verificano in un luogo in un determinato momento. CLIMA Insieme delle condizioni metereologiche e atmosferiche che caratterizzano un luogo, ripetendosi periodicamente in un intervallo piuttosto lungo (almeno 30 anni). Diana Dragoni

  3. IL CLIMA che caratterizzano GLI ELEMENTI determinano I FATTORI Diana Dragoni

  4. I fattori climatici: zonali e geografici I fattori climatici sono le condizioni che influenzano gli elementi climatici altitudine latitudine albedo distanza dal mare effetto serra vegetazione esposizione geografica (solatìo o bacìo) correnti marine circolazione atmosferica attività umane irraggiamento solare catene montuose Diana Dragoni

  5. Latitudine La LATITUDINE (distanza di un punto dall’Equatore) influisce soprattutto sulla temperatura che diminuisce allontanandosi dall’Equatore. Andando verso i poli, i raggi solari giungono sulla superficie terrestre sempre più inclinati, trasmettendo sempre meno calore. Diana Dragoni

  6. Altitudine Con l’aumentare dell’ALTITUDINE, la temperatura diminuisce (circa 1 grado in meno ogni 200 m di salita verticale). Gli strati d’aria nelle zone basse sono più densi e quindi funzionano come delle «coperte» che trattengono il calore. In alta montagna l’aria è man mano più rarefatta e non trattiene il calore Diana Dragoni

  7. Albedo • L'albedo (dal latino album, "bianco") indica il potere riflettente di una superficie. • L'albedo massima è 1 (è il caso di una superficie bianca), quando tutta la luce incidente viene riflessa. L'albedo minima è 0 (è il caso di una superficie nera), quando nessuna frazione della luce viene riflessa. Diana Dragoni

  8. Distanza dal mare Influsso marittimo Influsso continentale Le aree distanti dal mare sono caratterizzate da scarsità di precipitazioni, presenza di venti secchi e gelidi, e da forti escursioni termiche, con estati afose e inverni estremamente freddi. • Le grandi masse d’acqua aumentano l’umidità dell’aria e le precipitazioni. • Le regioni costiere d’inverno si raffreddano molto lentamente, mentre d’estate restano fresche a lungo. Diana Dragoni

  9. Diana Dragoni

  10. Esposizione geografica I versanti delle montagne a solatìo sono più caldi di quelli a bacìo. I RILIEVI proteggono dai venti. Diana Dragoni

  11. CORRENTI MARINE CALDE O FREDDE influiscono soprattutto sulla temperatura. Diana Dragoni

  12. La Norvegia e la Groenlandia si trovano alla stessa latitudine. Ma la Norvegia è abitata e vi si possono coltivare segala e grano; la Groenlandia invece è fredda, in gran parte coperta dai ghiacci e quasi disabitata. Perché? Perché la Norvegia è lambita dalla Corrente del Golfo, la quale dal Golfo del Messico raggiunge le coste occidentali dell’Europa portandovi temperature miti. Diana Dragoni

  13. Gli elementi climatici Gli elementi climatici sono delle grandezze fisiche misurabili, la cui misurazione viene effettuata per mezzo di opportuna strumentazione da parte delle stazioni meteorologiche precipitazioni temperatura pressione atmosferica nuvolosità venti umidità atmosferica Diana Dragoni

  14. La temperatura • La temperatura dipende dall’insolazione cioè dalla quantità di calore che raggiunge la Terra. Il suolo scaldato riflette i raggi e scalda l’aria. • Varia con la latitudine e l’altitudine. • Il terreno e l’acqua si riscaldano e raffreddano diversamente quindi le escursioni termiche sono più marcate nelle zone interne (continentali). • Varia con i venti. • Varia con la presenza di vegetazione (per l’umidità che non permette ai raggi solari di filtrare). Diana Dragoni

  15. L’umidità • Le particelle di acqua (vapore acqueo) contenute nell’aria sono un filtro per i raggi solari (infatti l’equatore non è la zona più calda proprio per questo, bisogna andare a 10° di latitudine nord e sud). • Minori escursioni termiche. • Forma vapore ma anche nubi. • Influisce sulla percezione della temperatura. Diana Dragoni

  16. La pressione • E’ il peso che l’aria esercita sulla superficie terrestre. • Diminuisce con l’altitudine (aria rarefatta). • Varia con la temperatura. • Bassa pressione: aria calda e umida, più leggera, che tende a salire (zona ciclonica). • Alta pressione: aria fredda e asciutta, più pesante, che tende a scendere (zona anticiclonica). Diana Dragoni

  17. Le precipitazioni • Si intendono tutti i fenomeni di trasferimento di acqua allo stato liquido o solido, dall’atmosfera al suolo ovvero pioggia, neve, grandine, rugiada, brina etc. • Quando l'aria calda e umida (più leggera di quella secca), riscaldata dalla radiazione solare, si porta verso l’alto, si raffredda fino a condensarsi e forma una nube, costituita da microscopiche goccioline d'acqua diffuse. Queste gocce, unendosi (coalescenza), diventando più grosse e pesanti, cadono a terra sotto forma di pioggia, neve o grandine. Le precipitazioni variano e sono dovute a pressione, umidità e temperatura. Diana Dragoni

  18. La nuvolosità • Quando in una massa di aria umida si abbassa la temperatura, il vapore si condensa in nubi formate da piccole goccioline di acqua. Diana Dragoni

  19. Il vento • Il vento è un trasferimento d’aria. • L’aria tende a scendere dalle zone di ALTA (anticicloniche) a quelle di BASSA pressione (cicloniche). • L’aria calda e umida sale, quella fredda e secca scende. Diana Dragoni

  20. PERIODICI invertono periodicamente il loro senso. Il periodo può essere stagionale come nel caso dei MONSONI • I venti possono essere: • LOCALI tipici delle zone temperate dove soffiano irregolarmente quando si vengono a creare zone cicloniche e anticicloniche sono moltissimi e spesso legati alla nomenclatura locale, a seconda delle zone in cui si generano. I più comuni sono le BREZZE di mare e di terra, e il Fohn che interessa il versante sottovento di una catena montuosa. • COSTANTI soffiano tutto l'anno sempre nella stessa direzione e nello stesso senso. Tra questi vi sono gli ALISEI Diana Dragoni

  21. CLIMI CALDI UMIDI I GRUPPI CLIMATICI FONDAMENTALI CLIMI ARIDI CLIMI TEMPERATI CLIMI FREDDI CLIMI NIVALI

  22. CLIMI CALDI UMIDI o MEGATERMICI • Le aree interessate da questi climi sono quelle della zona intertropicale. • Alte temperature medie, mai inferiori ai 15 °C, e abbondanti precipitazioni. • In questo gruppo si distinguono tre tipi: – clima equatoriale (il bioma è la foresta equatoriale); – clima della savana; – clima monsonico(il bioma è la giungla). Diana Dragoni

  23. CLIMI ARIDI • Notevole scarsità delle precipitazioni. • Si distinguono due tipi climatici: - clima predesertico(il bioma è la steppa predesertica); – clima desertico (deserti caldi e deserti freddi). • Fauna scarsa costituita da specie resistenti alla carenza di acqua (specie vegetali xerofile). Diana Dragoni

  24. CLIMI TEMPERATI o MESOTERMICI • Sono climi delle medie latitudini. • Climi temperati, caratterizzati da temperature invernali non troppo rigide e precipitazioni non abbondanti; la temperatura media del mese più freddo è sempre superiore a -3 °C, in genere tra 2 e 15 °C; neve presente solo sulle montagne. • Si distinguono tre tipi climatici, in funzione del regime pluviometrico: • – clima sinico (o monsonico cinese); • – clima mediterraneo (il bioma è la macchia mediterranea); • – clima temperato fresco(varietà oceanica e varietà continentale). Diana Dragoni

  25. CLIMI FREDDI UMIDI o MICROTERMICI • Lunghi periodi freddi, con temperatura media del mese più freddo inferiore ai 2 °C e temperatura del mese più caldo superiore a 10 °C; precipitazioni modeste. • Si distinguono due tipi climatici: – clima freddo a estate calda (con i biomi della foresta decidua e della steppa-prateria); – clima freddo a inverno prolungato (ilbioma è la foresta di conifere). Diana Dragoni

  26. CLIMI NIVALI O POLARI • Oltre i circoli polari temperatura media del mese più caldo inferiore a 10 °C, escursioni termiche annue elevate, non vi è differenza netta di temperatura tra il giorno e la notte; precipitazioni scarse e di carattere nevoso; suolo costantemente gelato e solo gli strati più superficiali si sgelano d’estate, gli strati più profondi restano gelati permanentemente e vengono chiamati perciò “permafrost”. • Si distinguono due principali tipi climatici: • – clima della tundra • – clima del gelo perenne • A questo gruppo climatico appartiene anche il clima di alta montagna. Diana Dragoni

  27. FORESTA TEMPERATA DECIDUA VEGETAZIONE MEDITERRANEA TAIGA TUNDRA I BIOMI TERRESTRI Le particolari comunità animali e vegetali presenti in una determinata regione climatica costituiscono un bioma. PRATERIA DESERTO SAVANA FORESTA PLUVIALE Diana Dragoni

  28. FONTI • http://online.scuola.zanichelli.it • FEDRIZZI, DELLA VALENTINA, Lezioni di Geografia, Minerva scuola, 2007. Diana Dragoni

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