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Docenti: Prof. Paolo Pane, Prof. Francesco Delrio

Istituto di Istruzione Superiore "E. Fermi" Ozieri (SS) Ist . Tecnico per Geometri, Commerciale Agrario P.za Medaglie d'Oro 07014 Ozieri Tel. 079787922-Fax 079783303 A.S. 2012/2013. Docenti: Prof. Paolo Pane, Prof. Francesco Delrio

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Presentation Transcript


  1. Istituto di Istruzione Superiore "E. Fermi" Ozieri (SS)Ist. Tecnico per Geometri, Commerciale Agrario P.za Medaglie d'Oro07014 Ozieri Tel. 079787922-Fax 079783303A.S. 2012/2013 Docenti: Prof. Paolo Pane, Prof. Francesco Delrio Discipline: Progettazione, Laboratorio tecnologico per l'edilizia ed esercitazioni di topografia Classe: 3 A Costruzioni Email consegna elaborati grafici realizzati su CAD: labedile@gmail.com

  2. Il DISEGNO TECNICO è una forma di comunicazione attraverso metodi di rappresentazione grafica (per la costruzione di manufatti di vario genere) le cui caratteristiche hanno norme e simbologie ben chiare definite da determinati Enti. Il DISEGNO TECNICO

  3. Enti normatori (che stabiliscono e applicano le regole) – ISO International Standards Organization (mondiale) – CEN EuropeanCommittee for Standardization (europeo) – UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione PRINCIPALI NORME PER IL DISEGNO TECNICO

  4. FORMATI DEI FOGLI (UNI EN ISO 5457/2002) La necessità di unificare le dimensioni dei fogli da disegno, riconducendole a pochi formati standard, consente: - una omogeneità dimensionale dei documenti che costituiscono il progetto; - una facile gestione delle operazioni di archiviazione; - una facile manipolazione degli elaborati di cantiere e in generale le operazioni di consultazione. I diversi formati codificati dalla norma si basano su rettangoli aventi rapporto tra base e altezza pari a 1:√2 (rapporto tra il lato di un quadrato e la sua diagonale).

  5. La serie dei formati UNI è basata sulla definizione del formato A0 (il più grande), avente superficie pari a 1 m² e rapporto fra i lati pari a 1:√2. I formati più piccoli hanno le medesime proporzioni, partendo dal modello A4 il successivo è il doppio del precedente.

  6. Le dimensioni dei formati:

  7. PIEGATURA DEI FOGLI (UNI 938/2002) Si riducono i vari formati alle dimensioni di un A4

  8. TIPI DI LINEE (UNI EN ISO 128-2002)

  9. Per un disegno tecnico si utilizzano due tipi di linee: fini e grosse Esse hanno diverse finalità Il rapporto tra gli spessori delle linee : 1:2 La grossezza va scelta in funzione della grandezza e della scala del disegno

  10. TIPI DI LINEE Vengono distinte anche in: linee di contorno  definiscono le parti che costituiscono l’oggetto; linee di completamento quote, rimandi, assi di simmetria, tracce dei piani di sezione, etc.

  11. INDICATORI DI FUNZIONE Alcune funzioni vengono indicate con semplici segni, di immediata comprensione Informazioni di direzione, movimento, passaggio. Ad esempio: - infissi  passaggio, movimento, accesso - solai  direzione dell’orditura - scale o rampe  direzione di salita

  12. SCALE DI RAPPRESENTAZIONE (UNI 3967: scale ISO 5455) Nell’esecuzione dei disegni relativi a diversi ambiti applicativi (edilizia, meccanica, arredamento ecc.) è necessario, per ragioni pratiche, presentare gli elementi disegnati in misura diversa dall’originale. Si ricorre quindi all’impiego di una adeguata scala di rappresentazione. Per scala di rappresentazione si intende “il rapporto fra la dimensione dell’oggetto riprodotto ed il suo valore reale”.

  13. La scelta di una scala è relazionata: - a ciò che si deve rappresentare - alla complessità dell’oggetto -alle informazioni da fornire

  14. Le scale di rappresentazione possono essere numeriche o grafiche. Le scale numeriche vengono indicate come rapporto tra due termini (es. 1:10), in cui il primo indica l’unità di misura nel disegno e il secondo indica a quante volte tale misura corrisponde nella realtà. I rapporti possono essere: di ingrandimento: 10:1; 5:1; 2:1 di riproduzione: 1:1 di riduzione: 1:2; 1:5; 1:10; 1:20; ecc.

  15. La tabella fornisce orientativamente la relazione fra tipo di elaborato e scala di rappresentazione.

  16. RINVIO A SEZIONI DI DETTAGLIO Se la scala di rappresentazione in pianta è ridotta, per consentire la comprensione o la quotatura di un oggetto o di una sua parte si può fare riferimento a sezioni di dettaglio (orizzontali o verticali) Bisogna distinguere se la rappresentazione alla quale si rinvia è orizzontale o verticale, ed ancora se il dettaglio si riporta nella stessa o in altra tavola

  17. BIBLIOGRAFIA • De Vecchi, O. Fiandaca, Tecnica del disegno architettonico, Ed. Flaccovio Dario, 1994; • Malaguti, Progetto Disegno, Ed. Deagostini, 1995; • Koening, Furiozzi, Brunetti, Tecnologia delle costruzioni vol 1 e 2, Ed. Le Monnier, 1998.

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