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LA DIAGNOSI o ragionamento diagnostico ( 2° fase )

LA DIAGNOSI o ragionamento diagnostico ( 2° fase ). Obiettivi d’apprendimento per lo studente: definire la relazione che intercorre tra la diagnosi e le altre fasi del processo spiegare il significato della diagnosi infermieristica conoscere le origini della diagnosi infermieristica

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LA DIAGNOSI o ragionamento diagnostico ( 2° fase )

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Presentation Transcript


  1. LA DIAGNOSIo ragionamento diagnostico(2° fase) Obiettivi d’apprendimento per lo studente: definire la relazione che intercorre tra la diagnosi e le altre fasi del processo spiegare il significato della diagnosi infermieristica conoscere le origini della diagnosi infermieristica descrivere l’importanza della diagnosi infermieristica spiegare il concetto di problema di salute distinguere le varie tipologie di diagnosi infermieristiche conoscere la formulazione delle diagnosi infermieristiche distinguere le diagnosi infermieristiche dai problemi collaborativi conoscere le diagnosi infermieristiche standardizzate (N.A.N.D.A.)

  2. “L’infermiere identifica, per il singolo assistito, diagnosi infermieristiche individualizzate” “Standard of clinical nursing practice”, A.N.A. 1998 • la diagnosi identifica una fase del processo di nursing • la diagnosi (o ragionamento diagnostico) è un processo cognitivo che gli infermieri usano per interpretare i dati della persona • il risultato finale di tale ragionamento è un’affermazione sullo stato di salute, definita”diagnosi infermieristica”

  3. Definizione di diagnosi infermieristica secondo N.A.N.D.A.1990 (North American Nursing Diagnosis Association) “Un giudizio clinico relativo ad un individuo, famiglia o comunità in merito agli attuali o potenziali problemi di salute /processi vitali. Essa fornisce le basi per i trattamenti finalizzati al raggiungimento di risultati dei quali l’infermiere è responsabile“.

  4. Origini della diagnosi infermieristicaU.S.A. • 1953 V.Fry scrive un articolo sulla diagnosi infermieristica (D.I.) La D.I. si basa sui bisogni assistenziali della persona • Anni ’60 si parla di D.I. si utilizza nell’ ambito assistenziale ma non si riconosce che è un processo di pensiero che l’infermiere è abilitato a compiere (autonomia), senza invadere l’ambito di competenza medica. • 1973 l’A.N.A. inserisce la D.I. negli standard clinici • 1973 si riunisce la 1° Conferenza sull’ identificazione e la classificazione delle D.I. a St. Louis • 1982 nasce, in occasione della V conferenza, la N.A.N.D.A. Leader mondiale della classificazione delle diagnosi infermieristiche. Elabora la 1° definizione di D.I. • Anni 80 la D.I. è inclusa ufficialmente nell’attività professionale dell’infermiere

  5. Altre definizioni“la diagnosi infermieristica è la rilevazione di un problema di salute reale o potenziale che richiede l’intervento infermieristico per essere risolto, parzialmente o definitivamente Atkinson, Murray, 1994“ E’ un problema di salute , presente o potenziale che si affronta con interventi stabiliti ed attuati in modo autonomo dall’infermiere”Calamandrei, 1992

  6. LA DIAGNOSI INFERMIERISTICA • E una dichiarazione di un problema reale o potenziale la cui causa è risolvibile dall’intervento dell’infermiere • È espressa informa scritta con linguaggio conciso, chiaro e scientifico • Comprende la descrizione del problema della causa e delle manifestazioni • È centrata sulla persona • È approvata e accettata dalla persona, quando è possibile • Fornisce l’indirizzo per lo sviluppo del processo di assistenza • È basata su un processo di raccolta dati • È la base per gli interventi infermieristici

  7. IMPORTANZA DELLA DIAGNOSI INFERMIERISTICA ·Facilitano l’assistenza personalizzata: le D.I. sono costruite sulla singola persona e sui suoi bisogni, ·Promuovono la responsabilità e l’autonomia dell’infermiere: l’utilizzo delle D.I. evidenziano che l’infermiere non è un semplice esecutore delle prescrizioni mediche, ma un professionista capace di individuare nell’area d’autonomia dell’attività professionale i problemi di salute della persona e di farne fronte; ·Facilitano la comunicazione tra infermieri ed altri professionisti: poiché nella sua enunciazione concisa, afferiscono una serie d’informazioni e quindi rappresenta una sorta d’abbreviazione utile a comunicare le condizioni della persona;

  8. LA DIAGNOSI INFERMIERISTICAnon è…. Una diagnosi medica (es. diabete mellito, cirrosi epatica, ..) Uno stato patologico (es. ridotta ossigenazione cerebrale, insufficienza respiratoria…..) Un trattamento o strumento (es. ossigenoterapia, S.N.G. (sondino naso gastrico…) Un’indagine diagnostica (es. cateterismo cardiaco, gastroscopia..) Un effetto collaterale di un farmaco Una singola etichetta quale”obesità”, “stipsi” Un giudizio Una situazioni particolare (es. gravidanza, processo del morire..) Un segno (es. livello della glicemia nel sangue, arrossamento..) Un obiettivo (es. provvederà da solo alla cura della stomia) Un bisogno (es. bisogno di camminare) Un intervento infermieristico (es. cambio della medicazione)

  9. ELEMENTI STRUTTURALI DELLA DIAGNOSI INFERMIERISTICA Per poter formulare correttamente una D.I. occorre individuare : -il problema -i fattori correlati o eziologia -dati oggettivi o soggettivi (manifestazioni)

  10. ELEMENTI STRUTTURALI DELLA DIAGNOSI INFERMIERISTICAIL PROBLEMA Per problema s’intende un bisogno specifico non soddisfatto della persona che implica una minaccia reale o potenziale per la sua integrità bio-psico-sociale e per lo stato di salute di cui si occupa l’infermiere I problemi identificati devono riguardare la persona e devono rientrare nell’ambito dell’oggetto di studio e dello scopo della disciplina.

  11. ELEMENTI STRUTTURALI DELLA DIAGNOSI INFERMIERISTICAIL PROBLEMA “ il nursing è trattamento delle reazioni umane a problemi potenziali o in atto”.A.N.A. , 1980 Il problema è una risposta umana disadattive, disfunzionale della persona ad un evento stressante , quale malattia o lesione, quindi l’incapacità della stessa di trovare risposte adattive o compensatorie alle sue necessità

  12. ELEMENTI STRUTTURALI DELLA DIAGNOSI INFERMIERISTICAIL PROBLEMA PROBLEMA REALE è un problema evidente, manifesto che può essere riconosciuto dall’infermiere, dalla persona o da entrambi esempi: alterata integrità cutanea mancanza di conoscenze sulla gestione di… PROBLEMA POTENZIALE è il problema che l’infermiere individua come possibile causa di modificazione della salute (area della prevenzione) esempi: rischio di infezione

  13. E’ È una risposta dell’individuo ad un processo vitale, ad un evento o ad un fattore di stress; è centrato sull’assistito, riguarda sempre ed esclusivamente la persona; È una condizione che riguarda la salute che, sia l’assistito sia l’infermiere desiderano modificare; Richiede un intervento infermieristico finalizzato per prevenire o risolvere la malattia Si traduce in un adattamento inefficace, oppure in una vita quotidiana insoddisfacente per la persona; È una condizione non desiderabile NON E’ Un obiettivo infermieristico (es. la persona è in grado di cambiare posizione autonomamente). In questo caso il problema potrebbe essere “persona con allettamento prolungato” Un intervento infermieristico (es. fornire supporto emotivo). In questo caso il problema potrebbe essere “la persona presenta uno stato di ansia e agitazione” Un trattamento diagnostico-terapeutico (es. la persona deveseguire una dieta ipocalorica). Il problema in questo caso potrebbe essere “la persona è in sovrappeso” Un bisogno, il bisogno non soddisfatto può determinare un problema. IL PROBLEMA

  14. ELEMENTI STRUTTURALI DELLA DIAGNOSI INFERMIERISTICAFATTORI CORRELATI Per fattori correlati o eziologia, s’intende la causa del problema e del suo mantenimento, su cui l’infermiere può agire autonomamente ed è espresso in modo chiaro e conciso Esempio: pressione prolungata incontinenza nausea

  15. TIPI DI DIAGNOSI INFERMIERISTICHE • Diagnosi infermieristica reale • Diagnosi infermieristica potenziale • Diagnosi infermieristica possibile • Diagnosi infermieristica di benessere • Diagnosi infermieristica a sindrome

  16. DIAGNOSI INFERMIERISTICA REALE Descrive un problema reale, in atto, esistente al momento dell’accertamento: gli interventi infermieristici si basano sulla cura. Esempi: • alterazione dello stato emotivo, correlato alla preoccupazione per gli accertamenti cui deve sottoporsi • compromissione dell’integrità cutanea, correlata ad incontinenza

  17. DIAGNOSI INFERMIERISTICA POTENZIALE Descrive il rischio di un problema che può verificarsi in una particolare situazione; L’intervento infermieristico si basa sulla prevenzione dei fattori di rischio. Esempi: • rischio di compromissione integrità cutanea, correlato a deficit della motilità • rischio di infezione correlato a catetere vescicale a permanenza • rischio di alterazione della funzione respiratoria, correlato ad intervento addominale e fumo

  18. DIAGNOSI INFERMIERISTICHEALTRE TIPOLOGIE Diagnosi infermieristiche di benessere Sono legate alla promozione della salute al fine di modificare le abitudini della persona per raggiungere un livello di salute più elevato. Es:“potenziale aumento o miglioramento dei processi familiari” Diagnosi infermieristiche possibili E’ un’ipotesi diagnostica. Può essere paragonata alla diagnosi “per esclusione” che il medico formula al momento della raccolta dati. Diagnosi infermieristiche a sindrome Includono un’insieme D.I. la cui presenza predice una situazione complessa: • sindrome del trauma da stupro D.I. Reale • rischio di sindrome da immobilizzazione. D.I. Potenziale • sindrome da compromessa interpretazione dell’ambiente • sindrome post-traumatica • sindrome (stress) da trasferimento

  19. COSTRUZIONE DELLE DIAGNOSI INFERMIERISTICHElinguaggio diagnostico Diagnosi infermieristiche reali Esempio: Alterata integrità cutanea problema Prolungata immobilità eziologia Arrossamento persistente segni e sintomi in zonasacrale Approccio P.E.S. Diagnosi infermieristica = Problema + Eziologia + Segni e sintomi P E S

  20. COSTRUZIONE DELLE DIAGNOSI INFERMIERISTICHElinguaggio diagnostico Diagnosi infermieristiche potenziale Diagnosi infermieristica = problema + fattore di rischio Esempio: Potenziale caduta problema Per deficit visivo fattore di rischio

  21. COSTRUZIONE DELLE DIAGNOSI INFERMIERISTICHElinguaggio diagnostico Diagnosi infermieristica possibile Si compone di due parti: • il problema (possibile) • i dati correlati che portano al sospetto diagnostico Se non si conosce la causa si deve utilizzare la dicitura “ad eziologia sconosciuta” Diagnosi infermieristica di benessere Si enuncia una sola parte, non è descritta l’eziologia Diagnosi infermieristica a sindrome Si enuncia una sola parte, non è descritta l’eziologia

  22. ESERCITAZIONIindividuare le D.I. corrette e quelle scorrette e descrivere la motivazione nutrizione alterata < al fabbisogno, correlata a disfagia manifestata da perdita di peso e disidratazione; insufficienza respiratoria, correlato ad anestesia generale, manifestata da dispnea e tachipnea mobilizzazione ogni 2 ore, per prevenire lesioni da compressione potenziale alterazione dello stato nutrizionale correlato a inadeguata alimentazione monitoraggio elettrocardiografico per dolore toracico Anemia da sanguinamento Alterata integrità della mucosa orale , correlata a prolungato digiuno, manifestata da secchezza delle mucose, screpolature e piccole lesioni labiali elevata glicemia, correlata a diabete Necessità di riposare la notte

  23. Molti problemi che l’infermiere riconosce non sono di natura infermieristica L’attività infermieristica implica spesso dei rapporti di collaborazione con altre discipline sanitarie. In questo caso non parliamo di diagnosi infermieristiche,ma di PROBLEMA COLLABORATIVO (Vedi Profilo professionale art.3-d)

  24. AREA DI AUTONOMIA E DI INTERDIPENDENZA DELL’INFERMIERE • Assistenza infermieristica indipendente ( su cui si sviluppa il processo di nursing): è la completa autonomia e indipendenza dell’infermiere nell’esprimere giudizi e assumere decisioni sullo stato di salute della persona e ad attuare gli interventi. DIAGNOSI INFERMIERISTICA • Assistenza infermieristica interdipendente (su cui non si sviluppa il processo di nursing): è la collaborazione tra due operatori con ruoli professionali diversi in cui si distinguono aree di responsabilità e di competenza PROBLEMA COLLABORATIVO

  25. Competenze condivise PROBLEMA COLLABORATIVO Competenze disciplinari Infermieristiche Competenze disciplinari Mediche

  26. PROBLEMI COLLABORATIVI “I Problemi Collaborativi sono complicanze fisiologiche associate ad una particolare condizioni clinica, che per gli infermieri costituiscono oggetto di monitoraggio, per individuarne la comparsa e la modificazione. Gli infermieri gestiscono i problemi collaborativi con interventi di prescrizione medica o infermieristica, finalizzati a ridurre al minimo le complicanze degli eventi” Carpenito, 1997 es. in un paziente con ulcera peptica Complicanza potenziale: emorragia “ “ perforazione “ “ ostruzione pilorica.

  27. DIAGNOSI INFERMIERISTICHE STANDARDIZZATE N.A.N.D.A. N.A.N.D.A. è la maggiore associazione americana per la classificazione delle D.I.( si parla anche di tassonomie). Oggi siamo giunti alla tassonomia II. Dal 1973 ad oggi sono state formulate 167 D.I. Hanno un ordinamento alfabetico e si ispirano al modello concettuale delle risposte umane (Human Response Patterns). E’ riconosciuta ufficialmente dall’A.N.A. insieme a: N.I.C. (Nursing Interventions Classification) N.O.C. (Nursing Outcames Classification) HOME HEALTH CARE CLASSIFICATION una tassonomia riconosciuta per l’assistenza domiciliare OMAHA SISTEM diagnosi, interventi , risultati ) per pazienti assititi nella comunità

  28. VANTAGGI Utilizzo di un linguaggio comune Facilita l’acquisizione di un metodo diagnostico Promuove la collaborazione Favorisce la ricerca SVANTAGGI Possibile incongruenza tra modello concettuale e D.I. Approccio complesso Metodo induttivo Origini culturali e legislative diverse Rischio di collocare la persona in categorie. Eccessiva standardizzazione. DIAGNOSI INFERMIERISTICHE STANDARDIZZATE N.A.N.D.A.

  29. COSTRUZIONE DELLE DIAGNOSI INFERMIERISTICHElinguaggio diagnostico secondo N.A.N.D.A. TITOLO E’ il nome della diagnosi: deve qualificare la tipologia di problema e quindi se la diagnosi esamina un problema di “inefficace”, “alterazione”, “deficit”, “alterato”, ”rischio”. DEFINIZIONE Esprime chiaramente il concetto diagnostico, ne delinea il significato e aiuta a differenziarla da diagnosi simili CARATTERISTICHE DEFINENTI Corrispondono ai segni e sintomi rilevati nell’accertamento. Sono considerati indicatori che vanno a costituire un “grappolo di manifestazioni” di un D.I. Possono essere Maggiori o Minori FATTORI CORRELATI Sono condizioni correlate contribuiscono allo sviluppo mantenimento di una D.I. Corrispondono alle cause, ai fattori eziologici . Nelle D.I. potenziali si parla di FATTORI DI RISCHIO

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