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STATUARIA ETRUSCA dipendenza o autonomia dell’arte etrusca

STATUARIA ETRUSCA dipendenza o autonomia dell’arte etrusca. Le origini: la figura umana nell’arte cicladica. Isole Cicladi. periodizzazione.

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STATUARIA ETRUSCA dipendenza o autonomia dell’arte etrusca

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Presentation Transcript


  1. STATUARIA ETRUSCAdipendenza o autonomia dell’arte etrusca Daniela Baldo

  2. Le origini: la figura umana nell’arte cicladica Daniela Baldo

  3. Daniela Baldo

  4. Isole Cicladi Daniela Baldo

  5. periodizzazione Il periodo Cicladico Antico copre un arco di tempo che va dal 3200 al 2000 a.C. circa. Esso viene suddiviso, sulla base dello sviluppo urbanistico e delle conquiste tecnologiche ottenute, in tre sottoperiodi: il Cicladico Antico Ι (3200-2800/2700 a.C. circa) il Cicladico Antico ΙΙ (2800/2700-2400/2300 a.C. circa) apogeo produttivo il Cicladico Antico ΙΙΙ (2400/2300-2000 a.C. circa

  6. Caratteri idoletti: • linee essenziali braccia incrociate sotto il petto • gambe e piedi uniti volto piatto • sottile pronunciamento del naso • tratti fisionomici dipinti e colorati Daniela Baldo

  7. Gli idoli non venivano modellati nell’argilla ma scolpiti nel marmo (dea madre nuda con braccia serrate, figura di suonatori di arpa o di doppio flauto, in genere posti sulle tombe a protezione del defunto). Gli Idoli Suonatore di lira Marmo (altezza cm. 22,5) 2000 a.C. circa, Atene - Museo  Archeologico Nazionale Daniela Baldo

  8. Tipologie rappresentative: stereotipi umani Gli idoletti cicladici vengono suddivisi dagli studiosi in due categorie principali, quelli schematici e quelli naturalistici, categorie al cui interno si distinguono, a loro volta, diversi tipi e varianti. I due tipi più conosciuti di idoletti sono quelli "a violino", nella categoria degli idoletti schematici, e il tipo "canonical" a braccia conserte, nella categoria degli idoletti naturalistici.

  9. Daniela Baldo

  10. Cicladico Antico I Cicladico Antico II Cicladico Antico III Daniela Baldo

  11. Il mito di Dedalo • Secondo gli scrittori antichi questi fu il primo grande scultore greco, descritto come un artefice ingegnoso, di origine dorica o ateniese, attivo a Creta. • Come Omero era considerato il padre della poesia, Dedalo è il padre leggendario della scultura greca • Pausania ne colloca l’attività a cavallo tra VII e VI secolo a.C., quando in Grecia sorge la grande scultura. • La scultura dedalica si distingue comunque da quella greca delle epoche successive per un’accentuata rigidità delle membra, chiaramente influenzata da modelli orientali ed egizi • A Dedalo è attribuita la creazione degli xóana (simulacri lignei delle divinità) • Dedalo = Artefice, ricco di ingegno Daniela Baldo

  12. Esempi di XÒANA (xoanon ) Daniela Baldo

  13. Il protagonismo e la centralità dell’uomo nella sua fisicità In età arcaica si verifica un fenomeno di grande importanza: la figura umana assurge a unico modello iconografico per rappresentare non solo gli esseri umani, ma anche gli eroi del mito e soprattutto gli dei che popolano l’Olimpo Inizia la ricerca secondo : il nudo, il ritmo, l'armonia e la simmetria Di tutte le cose misura è l’uomo: di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono, per ciò che non sono. Protagora filosofo del II secolo d.C 25/09/2014 Daniela Baldo

  14. I kuroi e le korai rappresentano la prima singolare espressione dell'artista greco che per la prima volta porge la sua attenzione alle problematiche formali e spaziali e non solo simbolico-religiose. Daniela Baldo

  15. la Contesa tra Apollo ed Ercole per il possesso di una cerva uccisa, alla presenza di Mercurio e Diana

  16. Apollo di Vulca (coroplasta) Tempio del Portonaccio a Veio, probabile opera dello scultore etrusco Vulca. VI sec. a.C Gli Acroteri Vitruvio distingue tra acroteria angularia, collocati all’estremità del frontone che devono essere alti la metà del timpano e acroteria mediana, ossia quelli sulla sommità del frontone per i quali prescrive un’altezza superiore di un ottavo rispetto agli angularia. Gli Etruschi diedero alla loro costruzione una forte impronta di ricchezza, sottolineata dal fatto che il tempio era dominato da elementi plastici e cromatici, mentre la parte architettonica passava in secondo piano. Sopra il tempio venivano poste statue di divinità e ciò equivaleva ad individuare “un temenos celeste”,

  17. “…la grande parata delle statue acroteriali doveva produrre un’impressione sorprendente nello spettatore che percorreva la via processionale parallela al lato lungo del tempio”… (M. Torelli) Le superfici dell’Apollo erano dipinte: in nero i capelli, in rosso- violaceo la pelle e in due diverse sfumature di ocra la veste e il mantello. Lo stile accentua il movimento e presenta volumi nettamente delineati, con le pieghe delle vesti schiacciate sul corpo. È evidente l’influsso della scultura greca contemporanea, come nelle altre manifestazioni di arte etrusca di questo periodo

  18. G. Micali (1769/1844)

  19. Apollo terracotta policroma, IV-III sec. a.C. tempio dello Scasato, Falerii Eracle

  20. I colori della scultura: revisionismo cromatico La famosa 'Dama di Auxer' (Parigi-Museo del Louvre), così denominata dalla località francese meridionale dove fu rinvenuta. In pietra calcarea ed alta 75 cm., è un tipico esempio di statua dedalica; viene posta nel II Periodo Medio (645-640 a.C. ca.) i marmi greci erano dipinti con tinte vivaci? 25/09/2014 Daniela Baldo

  21. I metodi di indagine • Analisi ad occhio nudo sulle parti più protette • Analisi microscopica; analisi dei pigmenti • Luce radente (individua tracce preparatorie ma anche il rilievo originato dal degrado del colore) • Fotografie su oggetti illuminati da raggi UV 25/09/2014 Daniela Baldo

  22. Le fonti per la conoscenza Letterarie • descrizioni di opere d’arte, in particolare opere in tecnica criselefantina, o similitudini con opere d’arte Archeologiche • originali pervenuti con resti di colore • bronzi (inserti di colore diverso) • ceramica • terrecotte Acroterio in terracotta (testa di sfinge) dal tempio di Apollo Ismenio a Tebe. 540-530 a.C. 25/09/2014 Daniela Baldo

  23. 25/09/2014 Daniela Baldo

  24. 25/09/2014 Daniela Baldo

  25. Arciere dal frontone occidentale del tempio di Atena Aphaia dell’isola di Egina 25/09/2014 Daniela Baldo

  26. 25/09/2014 Daniela Baldo

  27. 25/09/2014 Daniela Baldo

  28. 25/09/2014 Daniela Baldo

  29. Ricostruzione policroma di V. Brinkmann Le analisi chimiche hanno consentito di individuare molte tracce di colore sul marmo e pertanto è stato possibile ricostruirne la colorazione». la Kore con il peplo non è una kore? L'uso dei raggi ultravioletti e a infrarosso ha permesso di scoprire sul mantello le tracce di un disegno raffigurante un corteo di cavalieri e di grifi alati. Ciò ha comportato una rilettura dell'intera opera. 25/09/2014 Daniela Baldo

  30. Euripide, Elena 260-63: … Elena si augura che la propria bellezza possa • essere cancellata come i colori possono essere eliminati da una statua • •Euripide, … arrivando al santuario di Zeus a Nemea, Toante • indica le sculture frontonali colorate (graptous typous) • •Platone, Repubblica, IV 420 C-D… Socrate fa una similitudine… come se • stessimo dipingendo una statua (ei … andrianta graphontas) • •Virgilio, Catalepton 14… e un alato Eros, armato di variopinta faretra • (picta pharetra) sarà a te dedicato, inciso nel marmo di mille colori • (marmoreus mille coloribus) • •Plinio, NH 35 133… Prassitele lodava delle sue opere soprattutto quelle a • cui aveva messo mano Nicia (quibus Nicia manum admovisse, tantum • circumlitioni eius tribuebat) (circumlitio da linere = tinteggiare) 25/09/2014 Daniela Baldo

  31. L’ombra della sera L'Ombra della Sera è una statuetta votiva proveniente dall‘antica città etrusca di Velathri ed è conservata nel Museo Guarnacci di Volterra (PI). Essa possiede alcune caratteristiche che la rendono unica nel panorama, piuttosto ricco della scultura votiva in bronzo del III - II secolo a.C.

  32. Atleta Portatore D’acqua Divinità di Nemi Aruspice

  33. I sarcofaghi etruschi erano principalmente in pietra e terracotta. La parte inferiore, chiamata arca, era decorata con bassorilievi e aveva forma di parallelepipedo. La parte superiore, chiamata coperchio, è a forma di letto con il defunto e la moglie. A partire dal IV secolo si affina la tecnica del ritratto. coperchio di alabastrosarcofago dalla tomba Tetnies di Vulci La Tomba dei Tetnie

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