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Lezione 4 (capitolo 7 DeLong)

Equilibrio nel modello a prezzi flessibili. Lezione 4 (capitolo 7 DeLong). Equilibrio di pieno impiego Il modello in azione: shock dal lato della domanda Il modello in azione: shock dal lato della offerta Cicli economici reali. Il piano della lezione.

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Lezione 4 (capitolo 7 DeLong)

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Presentation Transcript


  1. Equilibrio nel modello a prezzi flessibili Lezione 4(capitolo 7 DeLong)

  2. Equilibrio di pieno impiego Il modello in azione: shock dal lato della domanda Il modello in azione: shock dal lato della offerta Cicli economici reali Il piano della lezione

  3. Nella lezione precedente si è visto come, sotto l’ipotesi classica di prezzi e salari flessibili, l’equilibrio che si determina nel mercato del lavoro garantisce che il PIL sia uguale alla produzione potenziale (Y=Y*) Abbiamo anche individuato le componenti della domanda aggregata definendo le relative funzioni di comportamento Cosa assicura che la domanda aggregata sia uguale al prodotto potenziale? La risposta va trovata nel ruolo determinante del tasso di interesse reale nel riequilibrare il sistema economico Equilibrio di pieno impiego

  4. graficamente W/P LD L* Y P Y* L* Y*

  5. Per comprendere come il tasso di interesse reale porti in equilibrio domanda aggregata e PIL potenziale dobbiamo analizzare il mercato dei fondi mutuabili, ossia quel mercato in cui il tasso di interesse funziona come prezzo Nei mercati finanziari confluiscono i flussi di risparmio provenienti dalle famiglie e i flussi di fondi richiesti dalle imprese per finanziare i propri progetti di investimento Quando i flussi in entrata (risparmi) eguagliano quelli in uscita (investimenti), l’offerta di fondi mutuabili è uguale alla domanda nei mercati finanziari e questo implica che la somma di tutte le componenti della spesa aggregata è uguale al PIL reale Il flusso dei fondi mutuabili attraverso i mercati finanziari

  6. Per dimostrare come l’equilibrio nel mercato dei fondi mutuabili implichi l’eguaglianza tra offerta aggregata e domanda aggregata partiamo dall’ipotesi che Y = Y* = E, ossia che il PIL sia al suo livello potenziale e che, per il principio del flusso circolare, il Pil reale sia uguale alla domanda aggregata : Y* = Y = C + I + G + NX Questa eguaglianza può essere riscritta lasciando al secondo membro solo gli investimenti: Y*- C-G–NX = I Equilibrio nel flusso dei fondi mutuabili

  7. Sottraendo e aggiungendo le imposte T nel primo membro dell’espressione precedente, si ha: (Y* - C - T ) + (T - G ) – NX = I dove: (Y* - C – T ) rappresenta il risparmio privato (T - G ) rappresenta il risparmio pubblico - NX rappresenta l’afflusso di capitaleproveniente dall’estero Equilibrio nel flusso dei fondi mutuabili

  8. Il flusso dei fondi attraverso i mercati finanziari

  9. Perché importazioni meno esportazioni lorde equivalgono ad un afflusso di capitale? il caso degli Stati Uniti USA

  10. I tre termini al primo membro dell’equazione precedente rappresentano le tre componenti del flusso di offerta di risparmio che viene convogliata nei mercati finanziari. Insieme costituiscono l’offerta complessiva di fondi mutuabili, mentre la domanda di fondi mutuabili è rappresentata dagli investimenti I. Il prezzo dei fondi mutuabili è il tasso di interesse. Questo prezzo garantisce che vi sia equilibrio tra domanda e offerta di fondi. Eventuali squilibri tra offerta e domanda di fondi mutuabili sono risolti da variazioni del tasso di interesse Equilibrio nel flusso dei fondi mutuabili

  11. Mercato dei fondi mutuabili S= (Y*-C-T)+(T-G)- NX Eccesso di risparmio r’ r I

  12. Tasso di interesse ed equilibrio nel flusso dei fondi mutuabili

  13. Come mostra il grafico precedente, un eventuale eccesso di risparmio rispetto alla domanda di fondi da parte delle imprese sarà colmato da un abbassamento del tasso di interesse: per invogliare le imprese ad acquisire fondi in prestito, le istituzioni finanziarie praticheranno tassi di interesse inferiori a quelli di mercato. Al diminuire di r aumenterà il numero di progetti di investimento che le imprese ritengono profittevoli e meritevoli di essere intrapresi Il processo di aggiustamento avrà termine in corrispondenza del livello di r che garantisce l’equilibrio tra offerta e domanda di fondi mutuabili, cioè l’equilibrio tra offerta di risparmio e domanda di investimenti Tasso di interesse ed equilibrio nel flusso dei fondi mutuabili

  14. Deriviamo formalmente il tasso di interesse reale di equilibrio del sistema. Prendiamo in considerazione le tre espressioni per le determinanti dell’offerta di risparmio. La somma di queste tre componenti costituisce l’offerta di risparmio totale Risparmio privato:Y* - C – T Considerando che T= tY*, sostituendo C e riaggiustando i termini si ha: Risparmio privato= [1 – t – (1 – t)Cy]Y* – C0 Risparmio pubblico: T – G = tY* – G Ris. internazionale:– NX = IMyY *+ Xrr – XfYf – X0– Xrrf Nota bene: la curva dell’offerta di risparmio totale è inclinata positivamente: un aumento del tasso di interesse reale interno r attira capitali esteri nei mercati finanziari interni (si osservi l’equazione del risparmio internazionale) Soluzione del modello

  15. La domanda nel mercato dei fondi mutuabili si deriva semplicemente dalla funzione di investimento: I = I0 – Irr L’equilibrio si determina nel punto in cui offerta e domanda di fondi si bilanciano, ossia nel punto in cui la curva di offerta del risparmio totale interseca la curva di domanda di investimenti: {[1 – t – (1 – t)Cy ]Y* - C0} + (tY* - ) + (IMyY *+ Xrr –XfYf– – X0– Xrrf) = I0 – Irr Soluzione del modello

  16. La precedente espressione può essere riscritta raggruppando nel primo membro i termini che dipendono da Y*, i termini costanti e i termini che dipendono da fattori internazionali e spostando nel secondo membro i termini che contengono r: {1 –[(1 – t)Cy –IMy]Y* – (C0 +I0 + G ) – (XfYf+ X0+ +Xrrf) = – (Ir + Xr) r Risolvendo questa espressione per r, otteniamo il tasso di interesse reale di equilibrio: Soluzione del modello

  17. Nel modello a prezzi flessibili il PIl è uguale alla produzione potenziale Y* Ma nello stesso modello il PIL deve essere anche uguale in equilibrio alla domanda aggregata. Questa sembra dipendere da una serie di fattori (variabili e parametri) che nulla hanno a che fare con la produzione Qual è il meccanismo che fa coincidere Y* alla domanda? Il tasso di interesse reale è il prezzo chiave che rende la domanda aggregata uguale alla produzione potenziale IMPLICAZIONI DL MODELLO

  18. Il modello che abbiamo costruito ci permette di determinare non soltanto la posizione di equilibrio corrente del sistema economico ma ci consente anche di valutare, con il metodo della statica comparata, che tipo di impatto la politica economica e le variazioni dell’ambiente economico esercitano sull’equilibrio e sulle sei variabili macroeconomiche fondamentali descritte in precedenza. Tre delle sei variabili chiave discendono direttamente dal modello: PIL reale, tasso di interessereale e tasso di cambio reale. Il tasso di disoccupazione non è rilevante in quanto nel modello a prezzi flessibili il sistema economico è sempre in grado di mantenere il pieno impiego. Il mercato azionario è, come si è visto, strettamente correlato alla spesa in investimenti Il modello in azione

  19. Partiamo da una situazione di equilibrio e supponiamo che i responsabili della politica economica decidano di aumentare gli acquisti pubblici. Qual è l’impatto di sulle componenti della domanda aggregata? Consumi. L’effetto sulla funzione del consumo è nullo: C = C0+ Cy (1 – t)Y = 0 Investimenti. L’effetto sulla funzione di investimento avviene in maniera indiretta via tasso di interesse: quest’ultimo aumenta in seguito ad un aumento di G (si riduce il risparmio pubblico) provocando una riduzione di I : I = I0 – Ir r I = – Irr Il modello in azione: variazioni della politica fiscale

  20. Esportazioni nette. L’effetto sulle esportazioni nette avviene via tasso di interesse e via tasso di cambio: l’aumento di G provoca un aumento del tasso di interesse, un apprezzamento del cambio reale e, conseguentemente, una riduzione di NX: NX = XfYf + X0 – Xrr + Xrrf – IMyY = – (Xr ) PIL reale. Il PIL reale non varia perchè il PIL potenziale non varia: Il modello in azione: variazioni della politica fiscale

  21. Riassumiamo gli effetti di un aumento di G in termini di variazioni: Dato che , si ha che: L’impatto di sul tasso di interesse reale di equilibrio è quindi: Il modello in azione: variazioni della politica fiscale

  22. Il modello in azione: variazioni della politica fiscale

  23. La figura precedente illustra l’impatto dell’aumento degli acquisti pubblici sull’equilibrio del flusso di fondi: un aumento di G implica una riduzione del risparmio pubblico e conseguentemente uno spostamento a sinistra della curva di offerta di risparmio totale; l’ eccesso di domanda di fondi per gli investimenti sull’offerta di risparmio provocherà un innalzamento del tasso di interesse; l’aumento di r da un lato ridurrà la domanda di investimenti (movimento a sinistra lungo la curva di domanda di I), dall’altro indurrà un afflusso (parzialmente compensatorio della riduzione del risparmio) di capitali dall’estero (movimento a destra lungo la curva di offerta di risparmio totale). La nuova posizione di equilibrio sarà in alto a sinistra. Il modello in azione: variazioni della politica fiscale

  24. Una volta calcolata la variazione del tasso di interesse di equilibrio, è facile derivare l’impatto di sul resto dell’economia andando a sostituire la variazione di r* nelle funzioni di comportamento delle altre componenti della domanda aggregata. Le variazioni che intervengono nel sistema economico saranno quindi pari a: Il modello in azione: variazioni della politica fiscale

  25. Il modello in azione: variazioni della politica fiscale

  26. Tasso di interesse, tasso di cambio e afflusso di capitali

  27. Guardando la figura, si capisce come una riduzione del risparmio pubblico generi un aumento del tasso di interesse, un apprezzamento del cambio reale e (attraverso una riduzione di NX) un aumento della componente estera del risparmio totale Spiegazione

  28. Partendo sempre da una situazione di equilibrio iniziale, chiediamoci questa volta cosa succede al sistema economico se gli imprenditori, spinti da aspettative ottimistiche circa il futuro, decidano di aumentare la spesa in beni di investimento. Si tratta quindi di valutare l’impatto di una variazione della componente Io della funzione di investimento. Dal meccanismo di riequilibrio che si determina nel flusso di fondi, possiamo dedurre che gli investimenti varieranno anche in virtù di un aumento di r: Il modello in azione: cambiamenti dell’ottimismo degli investitori

  29. Mentre l’aumento di r non avrà effetti su consumi e acquisti pubblici, esso avrà un impatto sulle esportazioni nette (una riduzione di NX) via apprezzamento del tasso di cambio. Dato che l’impatto sul reddito è nullo (perché Y=Y*), si avrà che da cui è facile derivare la variazione del tasso di interesse di equilibrio: Il modello in azione: cambiamenti dell’ottimismo degli investitori

  30. Il modello in azione: cambiamenti dell’ottimismo degli investitori

  31. La figura precedente mostra che il boom degli investimenti sposta verso destra la curva di domanda di fondi mutuabili generando un innalzamento del tasso di interesse reale di equilibrio. Possiamo notare come la spesa in investimenti non aumenti dello stesso ammontare dell’incremento di Ioperché l’innalzamento del tasso di interesse spiazza una parte degli investimenti. L’incremento nella domanda di fondi mutuabili è finanziato attraverso il canale estero: l’aumento del tasso di interesse provoca un apprezzamento del tasso di cambio, una riduzione di NX e quindi un afflusso di capitali stanieri. La figura che segue illustra le ripercussioni internazionali di un boom degli investimenti interni. Il modello in azione: cambiamenti dell’ottimismo degli investitori

  32. Cambiamenti dell’ottimismo degli investitori: le ripercussioni internazionali

  33. Anche in questo caso, una volta calcolata la variazione del tasso di interesse di equilibrio, è facile derivare l’impatto di sul resto dell’economia andando a sostituire la variazione di r* nelle funzioni di comportamento delle altre componenti della domanda aggregata. Le variazioni che intervengono nel sistema economico saranno quindi pari a: Il modello in azione: cambiamenti dell’ottimismo degli investitori

  34. Il modello in azione: cambiamenti dell’ottimismo degli investitori

  35. Supponiamo che la perturbazione proveniente dall’estero consista nell’aumento improvviso del tasso di interesse reale estero; sia espressa, cioè, da rf . Tale variazione ha un impatto immediato sul tasso di cambio: e quindi sulle esportazioni nette: Il modello in azione: perturbazioni internazionali I

  36. In altri termini, si determinerà un deprezzamento del tasso di cambio reale e un conseguente aumento delle esportazioni nette. L’aumento delle NX, a sua volta, ridurrà l’afflusso di fondi provenienti dall’estero per finanziare gli investimenti interni e questo determinerà una traslazione verso l’alto della curva di offerta totale di risparmio nel diagramma del flusso dei fondi. La nuova posizione di equilibrio sarà localizzata in alto a sinistra rispetto a quella precedente; sarà contrassegnata, quindi, da un più alto tasso di interesse interno. La figura che segue riporta l’impatto della variazione del tasso di interesse estero sull’equilibrio interno Il modello in azione: perturbazioni internazionali I

  37. L’impatto di un aumento dei tassi di interesse all’estero sull’equilibrio del flusso di fondi

  38. Qual è l’impatto della perturbazione proveniente dall’estero sulle componenti della domanda aggregata? Consumi e acquisti pubblici non sono interessati dallo shock in quanto non influenzati dall’aumento di rf, dal deprezzamento di εe dall’aumento di r. Le esportazioni nette, come si è visto, sono invece influenzate. Ma anche gli investimenti subiranno delle ripercussioni dovute ad una variazione del tasso di interesse interno: l’aumento di quest’ultimo determinerà una riduzione di I. Il modello in azione: perturbazioni internazionali I

  39. Come al solito, dal punto di vista algebrico, si può determinare la variazione del tasso di interesse reale di equilibrio interno r partendo dalle ripercussioni della variazione iniziale sulle componenti della domanda aggregata nell’identità del reddito nazionale (assumendo l’invarianza del PIL perchè Y=Y* ): Il modello in azione: perturbazioni internazionali I

  40. Anche in questo caso, una volta calcolata la variazione del tasso di interesse di equilibrio, è facile derivare l’impatto di sul resto dell’economia andando a sostituire la variazione di r* e di rf nelle funzioni di comportamento delle altre componenti della domanda aggregata. Le variazioni che intervengono nel sistema economico saranno quindi pari a: Il modello in azione: perturbazioni internazionali I

  41. Il modello in azione: perturbazioni internazionali I

  42. Come si vede nell’espressione algebrica per la variazione del tasso di cambio, quest’ultima sarà proporzionale alla differenza tra la variazione di r e e la variazione di rf In conclusione, in seguito alla variazione di rf il PIL non cambia. Il tasso di interesse interno aumenta, ma meno di quello estero, circostanza che porta ad un deprezzamento del tasso di cambio. Tale deprezzamento fa aumentare le NX nella stessa misura della diminuzione di I. In altri termini, le esportazioni nette (attraverso il loro effetto su r) “spiazzano” gli investimenti Il modello in azione: perturbazioni internazionali I

  43. Supponiamo, ora, che la perturbazione proveniente dall’estero consista in un calo di fiducia nella valuta nazionale. In altri termini, gli operatori sul mercato dei cambi hanno aspettative negative circa il valore di lungo periodo del tasso di cambio (si aspettano un ε0 più elevato) e desiderano disinvestire il loro denaro dalla valuta interna (al tasso di cambio e al tasso di interesse correnti). Questa perturbazione è espressa da . Le ripercussioni sul tasso di cambio corrente saranno immediate, ma saranno in parte attenuate dall’aumento del tasso di interesse interno: Il modello in azione: perturbazioni internazionali II

  44. Anche in questo caso, infatti, il deprezzamento del cambio provocherà un aumento di NX e, per questa via, una riduzione dell’offerta di capitali provenienti dall’estero e quindi un aumento di r. Gli effetti sull’economia sono del tutto simili a quelli relativi ad un aumento dei tassi di interesse all’estero analizzati in precedenza. Nel diagramma del flusso dei fondi, anche in questo caso l’equilibrio si sposterà in alto a sinistra. Le componenti della domanda aggregata interessate dallo shock saranno, come in precedenza, leesportazioni nette e gli investimenti Il modello in azione: perturbazioni internazionali II

  45. L’impatto di un calo di fiducia nella valuta nazionale sull’equilibrio del flusso di fondi

  46. Dal punto di vista algebrico, la variazione del tasso di interesse di equilibrio è ricavabile, secondo la procedura che conosciamo, dalle variazioni che intervengono nell’identità del reddito nazionale: Il modello in azione: perturbazioni internazionali II

  47. Le variazioni che intervengono nel sistema economico saranno quindi pari a: Il modello in azione: perturbazioni internazionali II

  48. Quando analizziamo shock dal lato dell’offerta, le ripercussioni che intervengono nell’economia sono più complesse rispetto a quelle analizzate in precedenza. In questo caso, l’effetto sulla produzione non è neutrale. Supponiamo che lo shock sia rappresentato dall’aumento del prezzo del petrolio. In questo caso, le tecniche produttive ad alta intensità di capitale ed energia diventano troppo costose ed improduttive. L’economia viene quindi sollecitata a modificare i processi produttivi a vantaggio di tecniche ad uso intensivo di altri fattori come il lavoro. L’efficienza del lavoro E nella funzione di produzione diminuisce e questo comporta una riduzione del PIL potenziale Il modello in azione: shock dal lato dell’offerta

  49. In questo caso, le variazioni che intervengono nell’identità del reddito nazionale riguardano anche le componenti della domanda: Sostituendo l’equazione di comportamento di ciascuna componente del PIL nella precedente espressione e risolvendo per , otteniamo la variazione del tasso di interesse di equilibrio: Il modello in azione: shock dal lato dell’offerta

  50. Lo shock negativo dal lato dell’offerta, oltre a ridurre il PIL potenziale ed i consumi, fa aumentare il tasso di interesse realeinterno perché la diminuzione del reddito riduce l’afflusso di risparmio privato nei mercati finanziari. Nel diagramma del flusso di fondi, l’equilibrio si sposta quindi in alto a sinistra. L’aumento del tasso di interesse provoca una diminuzionedegli investimenti L’aumento del tasso di interesse induce gli stranieri a investire all’interno e questa circostanza, in parte, attenua la traslazione verso sinistra della curva di offerta del risparmio totale. L’affluso di capitali stranieri provoca un apprezzamento del tasso di cambio ed una riduzione delle esportazioni nette Il modello in azione: shock dal lato dell’offerta

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