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10. Creazione e sviluppo dell’impresa innovativa

MODULO 3 : CREAZIONE DI IMPRESA. 10. Creazione e sviluppo dell’impresa innovativa. Corso di Laurea in Biotecnologie – Sede di Fano Insegnamento: Elementi di Economia Aziendale Prof. Del Baldo Mara Mara.delbaldo@uniurb.it Dipartimento di Economia, Società, Politica Facoltà Economia - Urbino.

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  1. MODULO 3: CREAZIONE DI IMPRESA 10. Creazione e sviluppo dell’impresa innovativa Corso di Laurea in Biotecnologie – Sede di Fano Insegnamento: Elementi di Economia Aziendale Prof. Del Baldo Mara Mara.delbaldo@uniurb.it Dipartimento di Economia, Società, Politica Facoltà Economia - Urbino

  2. A) CONTESTI E CONDIZIONI AMBIENTALI PER LO SVILUPPO DELL’IMPRENDITORIALITA’ B) I NEO-IMPRENDITORI C) LA FORMAZIONE DELLA NUOVA IMPRESA a.a. 2010 2011

  3. Piccole e Medie Imprese in Italia (anno 2002) Nuove Imprese in Italia Fonte: Unioncamere, 2002. a.a. 2010 2011 Fonte: Unioncamere, 1998 - 2002.

  4. CONTESTI E CONDIZIONI AMBIENTALI PER LO SVILUPPO DELL’IMPRENDITORIALITA’ A Una chiave di lettura socio-economica per interpretare il fenomeno imprenditoriale Le variabili ambientali nei loro rapporto con le matrici dell’imprenditore e le variabili Individuali (Giunta, 1993) Matrici dell’imprenditore Famiglia Lavoro studi Variabili individuali Tratti della personalità Valori Competenze distintive Variabili ambientali Risorse Vincoli/condizionamenti Approccio olistico: Correlazione tra le varie sfere a.a. 2010 2011

  5. Gli studi di carattere sociologico hanno evidenziato il ruolo dei valori etico-sociali presenti in un certo ambiente • Dimensione etico-sociale • Rapporti tra le forze sociali • Ruolo della famiglia • Mobilità sociale • Storia che ha caratterizzato il passato di certe comunità Forza del rapporto tra imprenditore e contesto sociale ciircostanze e condizioni strutturali Processo imprenditoriale: processo che si sviluppa in più stadi in ognuno dei quali si sovrappongono elementi personali (desiderio di autocontrollo, di successo, di legittimazione sociale, di autorealizzazione), elementi di natura sociologica (reti di rapporti parentali, professionali), elementi di natura ambientale (struttura della competizione, risorse, politiche) (Bygrave, 1997) Non solo condizioni tecnico-economiche Ma anche sistema con cui relazionarsi per acquisire risorse Reti sociali Come acquisire e sfruttare conoscenze/competenze knwoledge-based? a.a. 2010 2011 Teorie resources-based Teorie del gap di risorse

  6. Qualità del network relazionale dell’aspirante imprenditore e forza delle comunità sociali: attraverso lo sviluppo di reti relazionali il neo-imprenditore è in grado di accrescere la profondità, l’ampiezza, l’efficienza delle risorse knowledg-based necessarie a sviluppare le risorse/competenze interne. • 2) Spirito di cooperazione di medio lungo-termine tra più soggetti (processo di apprendimento e di crescita interna) • 3) Primo livello: network visibili (tipologia di legami personali) • 4) Secondo livello: contesto esterno sotto forma di comunità caratterizzata da un certo capitale sociale che facilità il coordinamento di più attori e rafforza l’attitudine imprenditoriale CAPACITA’ IMPRENDITORIALI COMUNITA’ SOCIALI DENSITA’/CARATTERISTICHE DELLE OPPORTUNITA’ IMPRENDITORIALI NETWORK RELAZIONALI VARIABILI AMBIENTALI E INDIVIDUALI NELLA FORMAZIONE DELLE OPPORTUNITA’ IMPRENDITORIALI a.a. 2010 2011

  7. IL CAPITALE SOCIALE Spiega il fenomeno della distribuzione territoriale delle imprese e della agglomerazione in determinate aree territoriali (imprenditorialità diffusa) Livello di fiducia e di predisposizione alla cooperazione esistente in un dato contesto territoriale; insieme delle risorse materiali e immateriali attivabili attraverso le relazioni sociali • Infrastruttura culturale di una determinata comunità che facilita: • la condivisione della conoscenza • la creazione di rapporti di cooperazione tra attori sociali (soggetti economici in essere e potenziali) Ruolo delle Istituzioni: insieme di norme formali (di ordine economico, giuridico, politico) ed informali (consuetudini, tradizioni, …) presenti in un dato tempo e contesto, che influenzano le azioni degli individui e le loro relazioni (riducendo l’incertezza dei rapporti) La storia passata contribuisce a creare la cultura del fare impresa (storie imprenditoriali di successo) e determina una omogeneità culturale tra gli imprenditori a.a. 2010 2011

  8. IL NETWORK RELAZIONALE E’ definito dal patrimonio di rapporti e contatti privilegiati che un soggetto intrattiene con altri soggetti Quando tali network coinvolgono una o più imprese/soggetti professionali conosciuti/apprezzati, cresce la credibilità/legittimazione verso i terzi della neo-impresa DISTRETTI, SISTEMI LOCALI, OPPORTUNITA’ IMPRENDITORIALI • Modello di organizzazione industriale alternativo a quello della GI • Sviluppo “a rete” delle imprese (specializzazione; decentramento produttivo) legate ad un dato territorio • Integrazione forte tra struttura economica e struttura sociale (vicinanza fisica delle imprese: osservabilità; relazioni; conoscenza tacita) • Processi di socializzazione della conoscenza e rafforzamento della cultura imprenditoriale riducono le asimmetrie informative a.a. 2010 2011

  9. LA GEMMAZIONE D’IMPRESA La nuova impresa trova nei contesti ricchi in termini di capitale sociale/reti di cooperazione il terreno ideale per avviarsi e svilupparsi Percorso di nascita come processo di gemmazione, di nascita che matura entro contesti specifici SPIN-OFF • L’impresa che nasce nei gruppi familiari • L’impresa che genera impresa • L’impresa che nasce dalla ricerca Imprenditorialità Indipendente = Spin-off vero e proprio Sviluppo imprenditoriale nelle imprese già operanti Imprenditorialità Interna = Internal venturing a.a. 2010 2011

  10. 2) Caratteristiche degli spin-off d’impresa • Forte aderenza all’esperienza precedente del neo-imprenditore • (la vecchia impresa può incoraggiare i dipendenti a costituire una nuova impresa) • Specializzazione tecnologica/produttiva • (svolgimento di alcune fasi del processo produttivo; innovazioni di tipo non radicale) • 3) Differenziazione/personalizzazione delle produzioni realizzate • (indirizzandosi verso nicchie di mercato non ancora presidiate) • Prevalenza di rapporti di cooperazione con l’ex datore di lavoro • Motivazioni che si collocano tra due estremi: spin-off guidato; spin-off motivato dal desiderio di self-employment • Incapacità dell’impresa madre di creare condizioni interne tali da favorire lo sviluppo di specifici progetti a.a. 2010 2011

  11. Internal venturing L’imprenditore interno: ha forte carica motivazionale, orientamento al successo, desiderio di autonomia, forte autostima, grande capacità di networking … minore propensione al rischio. Sviluppo di nuovi business innovativi, più o meno legati al core business aziendale, che può produrre o nuove entità organizzative (divisioni, unità di business) all’interno della stessa impresa, oppure nuove imprese giuridicamente autonome • Contesto organizzativo • Investimento organizzativo per la promozione dell’imprenditorialità interna Innovazione all’interno delle grandi organizzazioni Definizione di meccanismi tramite cui gestire il processo imprenditoriale interno • Criteri di selezione delle idee: screening idee emerse sulla base di: • Grado di coerenza dell’idea con la mission az.le • Credibilità/reputazione imprenditore interno • Disponibilità di risultati di sperimentazioni precedenti (realizzabilità tecnica) • Sistemi di ricompensa per gli imprenditori interni • Localizzazione strutturale e organizzativa: creazione di team autonomi: • -nello stesso ambiente di lavoro • -in nuovi luoghi istituzionalmente dedicati (serre creative = incubatori interni) • 4. Strumenti di valutazione e controllo/meccanismi di monitoraggio del processo imprenditoriale interno (scelte discrezionali) a.a. 2010 2011

  12. 3) L’IMPRESA CHE NASCE DALLA RICERCA Ai fini della competitività industriale è fondamentale la valorizzazione e il trasferimento dei risultati della ricerca scientifica alle imprese ….. Cambiamento di mentalità e di operatività per Università e centri di ricerca pubblici Dal modello classico di valorizzazione della ricerca scientifica (OPEN SCIENCE) a modelli innovativi (INNOVATIVE MODEL) (Capart, 2004) a.a. 2010 2011

  13. a.a. 2010 2011

  14. a) Interactive Model b) Spin-out Model • L’università si occupa della ricerca di base • L’università collabora con le imprese per lo svolgimento di tutte le altre attività di ricerca necessarie a convertire le conoscenze in prodotti/servizi da destinare al mercato • Le imprese si fanno carico dei finanziamenti necessari, ma ottengono di indirizzare il processo innovativo e di accedere in via privilegiata ai benefici della protezione legale delle innovazioni ottenute Modello prevalente in Europa • E’ la stessa comunità scientifica che si occupa dello sviluppo di applicazioni commerciali, accompagnata eventualmente nel loro progetto da partner esterni industriali o finanziari Modello diffuso in USA e GB e in diffusione in Europa Continentale • Coinvolgimento maggiore e più attivo delle Università • Creazione di strutture ad hoc e specializzate • Servizi: brevettazione; concessione in licenza; business development, acquisizione finanziamenti (seed capital), offerta di spazi fisici legati alla presenza di un incubatore a.a. 2010 2011

  15. SPIN-OFF ACCADEMICI Processo attraverso il quale il know-how di soggetti appartenenti alla comunità Scientifica e accademica è valorizzata attraverso una nuova impresa creata per iniziativa di professori, ricercatori universitari, dottori di ricerca, che assumono in questo modo un ruolo imprenditoriale Filiazione dall’Università di una nuova iniziativa imprenditoriale che consente ai ricercatori-imprenditori di trarre vantaggio dal collegamento con l’Ateneo Silicon Valley Route 128 Università di Cambridge, Oxford, Manchester, Liegi, Stoccolma Italia (dal ’90): Dlgs. 297/99 Politecnici Torino, Milano, Università Bologna Emanazione di regolamenti universitari Università: ruolo di metaorganizzatori del sistema, punto di incontro/raccordo tra gli attori economici e sociali coinvolti nello sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali Ricercatori Università Enti di Ricerca Tessuto imprenditoriale locale Finanziatori Istituzioni Pubbliche Attori chiave: a.a. 2010 2011

  16. Azioni/assi di intervento promosse da Università a sostegno spin-off (Parente, 2004) AZIONI DI SVILUPPO DEL NETWORK E DEL CAPITALE RELAZIONALE ’ Business forums Ricerca di potenziali partner AZIONI DI SOSTEGNO FINANZIARIO ’ Seminari/workshop per Studenti/ricercatori sui Temi imprenditorialità Servizi di opportunity scanning AZIONI DI SENSIBILIZZAZIONE ALLA IMPRENDITORIALITA ’ Seminari/workshop per Studenti/ricercatori sui Temi imprenditorialità Servizi di opportunity scanning AZIONI DI SOSTEGNO ALLE VERIFICHE DI FATTIBILITA’ Assistenza nel business plan Accesso ai laboratori Tutoraggio Proprietà intellettuale incubazione Strutture costituite ad hoc: -Interne all’università (Centro per l’innovazione, Spin-off point, Industrial Liaison Office) -Indipendenti/autonome (Exploitation company) a.a. 2010 2011

  17. I Modelli di valorizzazione della ricerca scientifica (Capart, 2004) FONDI PUBBLICI DONAZIONI SPONSOR INDUSTRIALI RICERCA Infrastrutture Ricercatori Risoluzione di problemi OPEN SCIENCE MODEL pubblicazioni SEED C CAPITAL FONDI PUBBLICI NUOVA CONOSCENZA PARTNER INDUSTRIALI TTO PROTEZIONE I.P. SPIN-OFF CENTRE COLLABORAZ UNIV/IND PROOF OF PRINCIPLE SPIN-OFF CAMPUS COMPANIES NUOVI PRODOTTI/ SERVIZI LICENZE ROYALTIES SPIN-OUT MODEL INTERACTIVE MODEL LICENCE LINEAR MODEL a.a. 2010 2011

  18. B) I NEO-IMPRENDITORI B Caratteristiche demografiche Il profilo personale del neo-imprenditore Aspetti motivazionali: -fattori inerenti la persona -fattori attinenti l’ambiente Pluralità di fattori (Roberts, 1991) -background familiare -percorso educativo -esperienze di lavoro -obiettivi -orientamenti -motivazioni personali Importanza delle esperienze pregresse (Timmons, 1999) I neo-imprenditori esperti hanno maggiore abilità nel riconoscere rapidamente le idee vincenti Nella maggior parte degli start-up in settori ad alta tecnologia, il neo-imprenditore sviluppa la propria idea innovativa nello svolgimento del lavoro precedente (Vesper, 1990) a.a. 2010 2011

  19. Unioncamere, 2002 “Il tipico fondatore d’impresa ha circa 35 anni (37%), è maschio (71,6%), è diplomato (50,4%).” a.a. 2010 2011

  20. Modelli interpretativi del processo imprenditoriale Da cosa deriva l’intenzione imprenditoriale? Le determinanti del processo imprenditoriale (Shapero, 1982) DESIDERABILITA’ PERCEPITA PERSONALE ATTRATTIVITA’ PROPENSIONE AD AGIRE INTENZIONE IMPRENDITORIALE AUTO-EFFICACIA PERCEPITA FATTIBILITA’ PERCEPITA a.a. 2010 2011

  21. Competenze, skills ed attitudini del neo-imprenditore Le qualità personali Mc Clelland, 1961: i bisogni psicologici fondamentali: -di potere -di auto-realizzazione -di socialità Studi sui tratti della personalità del neo-imprenditore: -senso di indipendenza -desiderio di successo economico -idea innovativa e desiderio di vederla realizzata -riconoscimento sociale -volontà di seguire tradizioni familiari La personalità particolare degli imprenditori high-tech (Roberts, 1991). Si tratta di persone: -estroverse -intuitive -riflessive -percettive a.a. 2010 2011

  22. Entrepreneurial entrepreneur Managerial entrepreneur Razionalità Creatività Passione Tensione verso l’innovazione Abilità tecniche Competenze manageriali Capacità imprenditoriali Livello degli investimenti Ottimismo Propensione al rischio Rischio percepito Variabilità attesa dei risultati economici Resource Based View dell’impresa: L’abilità dell’imprenditore consiste nell’assicurare il necessario aggiornamento della base di conoscenza, ciò che presuppone la capacità di: -diagnosticare le proprie competenze -accedere a competenze esterne -condividere conoscenze (partnership) -essere rapidi Perdite potenziali • Tipologie di neo-imprenditori (Miner, 1996) • - Il realizzatore di progetti • Il supervenditore • Il manager • l’esperto generatore di nuove idee a.a. 2010 2011

  23. Il sistema delle variabili di contesto o ambientali VARIABILI AMBIENTALI Contesto particolare Contesto generale VARIABILI SOCIO-CULTURALI - approvazione sociale; - modelli diffusi di imprenditori di successo; - cultura imprenditoriale; sistema scolastico; - tendenze demografiche e sociali - tradizione imprenditoriale; - rete sociale; - famiglia. - tasso di disoccupazione; - settore finanziario e creditizio. - economia locale; - forza lavoro specializzata; - presenza di imprese di grandi dimensioni; - disponibilità di capitali; - disponibilità di fondi pubblici; - grado di efficienza delle infrastrutture disponibili; - terreni o fabbricati; - la presenza di iniziative a sostegno per le nuove imprese. VARIABILI ECONOMICHE VARIABILI TECNICHE - diffusione di nuove tecnologie; - struttura dei settori. - manodopera specializzata; - disponibilità di strutture; - presenza di strutture universitarie. a.a. 2010 2011

  24. Il SOSTEGNO DELLA NUOVA IMPRENDITORIALITA’ La presenza di iniziative a sostegno per le nuove imprese rappresenta una modifica delle variabili di contesto di tipo particolare in cui il progetto imprenditoriale nasce e si sviluppa. I “supporti” a favore delle nuove imprese possono infatti essere divisi in due grandi classi: 􀂾 i servizi finanziari specificamente destinate alle nuove imprese o a giovani imprenditori. Tale sostegno finanziario può essere attuato (e storicamente è stato attuato) in due modi: -da una parte prevedendo specifiche riserve finanziarie (eventualmente collegate anche a particolari agevolazioni procedurali per le piccole imprese), nell’ambito di norme generali che riguardino le imprese nel loro complesso; -dall’altra, emanando una disciplina organica che abbia come esclusivo oggetto le piccole imprese; 􀂾 i servizi reali, ossia servizi tesi a dare una maggiore conoscenza del mercato e dei concorrenti dell’impresa al fine di poter implementare le opportune strategie in tal senso. a.a. 2010 2011

  25. Servizi finanziari 􀂉 Contributi in conto capitale o a fondo perduto. Sono dei contributi monetari che non devono essere restituiti, di solito calcolata in percentuale sulle spese ammissibili. 􀂉 Contributi in conto esercizio o in conto gestione. Uguale al contributo in conto capitale, con la differenza di essere soggetto a imposizioni fiscali. Il contributo è identificato come un ricavo di esercizio è deve essere tassato nel periodo di competenza e per l’intero importo. E’ il tipo di contributo concesso di norma per agevolare la gestione delle attività (consulenza fiscale, gestionale, marketing). 􀂉 Contributo in conto interessi. Sono dei contributi che vengono richiesti dopo aver stipulato un mutuo. Agevola l’impresa perché abbatte i tassi di interesse applicati dalle Banche alle normali condizioni di mercato. 􀂉 Mutuo agevolato. In questo caso il finanziamento parte in contemporanea alla concessione dell’agevolazione. Viene erogato solo a condizioni agevolate. 􀂉 Contributo in conto canoni. Sono contributi che vengono richiesti dopo aver stipulato un contratto di leasing. Agevola l’impresa perché abbatte i canoni a carico del soggetto. 􀂉 Concessione di garanzia. In questo caso vengono concesse le garanzie a sostegno totale o parziale dei finanziamenti a m/l termine, attraverso l’istituzione di particolari fondi. 􀂉 Bonus fiscale. E’ a tutti gli effetti un contributo in conto capitale, erogato sotto forma di detrazioni sull’ammontare delle imposte che l’azienda deve pagare. 􀂉 Sgravio fiscale. Si tratta della concessione di un contributo che genera un credito d’imposta. A differenza del bonus fiscale, può essere monetizzato solo attraverso la dichiarazione dei redditi. Servizi reali 1. Servizi reali fisici a. Offerta terreni ed edifici; b. Predisposizione di incubator, science park, network tecnologi. 2. Servizi reali consulenziali a. Valutazione fattibilità idea; b. Preparazione del business plan; c. Consulenze gestionali 3. Servizi reali informativi a. Predisposizione di centri collegati a banche dati; b. Offerta informazioni sulle opportunità esistenti e sull’economia della zona. 4. Servizi reali di mediazione a. Identificazione dei bisogni dei neo-imprenditori; b. Consigli sull’opportunità di assumere o meno consulenze esterne; c. Facilitazioni con istituzioni. a.a. 2010 2011

  26. Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione, Banca europea per gli investimenti (BEI) e gli altri strumenti finanziari comunitari contribuiscono alla realizzazione dei tre obiettivi seguenti: 1) CONVERGENZA volto ad accelerare la convergenza degli Stati membri e regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni per la crescita e l'occupazione 2) COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE punta, al di fuori delle regioni in ritardo di sviluppo, a rafforzare la competitività e le attrattive delle regioni e l'occupazione anticipando i cambiamenti economici e sociali, inclusi quelli connessi all'apertura degli scambi, 3) COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA inteso a rafforzare la cooperazione transfrontaliera mediante iniziative congiunte locali e regionali, a rafforzare la cooperazione transnazionale mediante azioni volte allo sviluppo territoriale integrato a.a. 2010 2011

  27. I tre strumenti di coesione sono: 1. Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) Finalità. Il FESR contribuisce al finanziamento di interventi destinati a rafforzare la coesione economica e sociale, eliminando le principali disparità regionali attraverso il sostegno allo sviluppo e all'adeguamento strutturale delle economie regionali, inclusa la riconversione delle regioni industriali in declino e delle regioni in ritardo di sviluppo, e sostenendo la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale. Azioni finanziabili. Il FESR contribuisce al finanziamento di: 1. investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti principalmente nelle piccole e medie imprese (PMI); 2. investimenti in infrastrutture; 3. sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengono lo sviluppo regionale e locale. Tali attività includono: o il sostegno e i servizi alle imprese, in particolare alle PMI DALLA BUSINESS IDEA AL BUSINESS PLAN: come nasce e si sviluppa il progetto di impresa 65 o la creazione e lo sviluppo di strumenti finanziari quali il capitale di rischio, i fondi per mutui e fondi di garanzia, i fondi di sviluppo locale, gli abbuoni di interesse o la messa in rete o la cooperazione e gli scambi di esperienze tra regioni, città e operatori sociali, economici e ambientali interessati 4. assistenza tecnica a.a. 2010 2011

  28. 2. Fondo Sociale Europeo Finalità. Il Fondo contribuisce al rafforzamento della coesione economica e sociale, stimolando l' incremento della crescita economica, il miglioramento delle opportunità occupazionali per uomini e donne, della qualità e della produttività sul lavoro; esso inoltre contribuisce al rafforzamento dell'inclusione sociale delle persone svantaggiate combattendo la discriminazione, incentivando economicamente le persone inattive ad inserirsi nel mercato del lavoro e promuovendo partenariati per le riforme. Azioni finanziabili. Per il perseguimento dei suoi obiettivi, il Fondo Sociale Europeo (FSE) finanzia tanto azioni dirette specificamente ai singoli, quanto azioni volte ad intervenire in modo strutturale per il miglioramento dei sistemi dell'istruzione e della formazione professionale e per un miglior funzionamento del mercato del lavoro. A titolo esemplificativo, il FSE può contribuire al finanziamento di attività quali: 􀂾 riforme dei sistemi di istruzione e di formazione 􀂾 studi, statistiche e consulenze di esperti, sostegno al coordinamento interdipartimentale e dialogo fra gli organi pubblici e privati responsabili 􀂾 aiuti all'occupazione ed al lavoro autonomo 􀂾 definizione di strumenti e modalità per il miglioramento dell'accesso dei lavoratori alla formazione e all'acquisizione di qualifiche 􀂾 creazione e sviluppo di sistemi di analisi delle tendenze del mercato del lavoro 􀂾 misure per potenziare l'inclusione sociale a.a. 2010 2011

  29. 3. Fondo di coesione Finalità. Il Fondo di coesione è destinato al rafforzamento della coesione economica e sociale della Comunità in una prospettiva di promozione dello sviluppo sostenibile. Azioni finanziabili. Il Fondo interviene a sostegno di azioni nei seguenti settori, assicurando un adeguato equilibrio e tenendo conto del fabbisogno specifico di investimenti e infrastrutture di ciascuno Stato membro beneficiario: a. le reti transeuropee di trasporto e in particolare i progetti prioritari di interesse comune; b. aspetti relativi all'ambiente che rientrano nell'ambito delle priorità attribuite alla politica comunitaria di tutela ambientale in virtù del programma di azione in materia di ambiente. In tale contesto il Fondo può intervenire anche nei settori collegati allo sviluppo sostenibile che presentano chiari vantaggi ambientali, quali l'efficienza energetica e le energie rinnovabili e, nel settore dei trasporti al di fuori delle reti transeuropee, le ferrovie, le vie navigabili fluviali, il trasporto marittimo, i sistemi multimodali di trasporto e la loro interoperabilità, la gestione del traffico stradale, marittimo e aereo, il trasporto urbano pulito e il trasporto pubblico. 1) Convergenza FESR FSE Fondo di coesione 2) Competitività regionale e occupazione - livello regionale - livello nazionale: strategia europea per l'occupazione FESR FSE 3) Cooperazione territoriale europea FESR a.a. 2010 2011

  30. 2000-2006 2007-2013 Obiettivo n. 1 FESR FSE FEAOG-garanzia e orientamento SFOP FSE Fondo di coesione Obiettivo n. 2 FESR FSE Competitività regionale e occupazione - livello regionale - livello nazionale: strategia europea per l'occupazione FESR FSE Obiettivo n. 3 FSE Interreg FESR Cooperazione territoriale europea FESR URBAN FESR EQUAL FSE Leader+ FEAOGorientamento Sviluppo rurale e ristrutturazione del settore della pesca nelle zone escluse dall'obiettivo n. 1 FEAOG-garanzia SFOP 9 obiettivi 6 strumenti 3 obiettivi 3 strumenti a.a. 2010 2011

  31. LE LEGGI A SOSTEGNO DI NUOVA IMPRENDITORIA Le agevolazioni per la creazione d’impresa e il lavoro autonomo fanno riferimento al Decreto Legislativo n. 185 del 21 aprile 2000 che, in attuazione della delega conferita dall’art. 45 della legge 144/99, ha provveduto al riordino degli incentivi nazionali all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego. Le misure a favore dell’autoimprenditorialità hanno l’obiettivo di agevolare la creazione di imprese giovanili che operano nei settori della produzione dei beni e dei servizi alle imprese, nel settore dei servizi e nel Terzo Settore. Sono previsti quattro tipi di intervento: 􀂉 misure nei settori della produzione dei beni e dei servizi alle imprese; 􀂉 misure nel settore dei servizi; 􀂉 misure in favore delle cooperative sociali. Le misure a favore dell’autoimpiego hanno l’obiettivo di agevolare la creazione di imprese di minore dimensione nei settori della produzione di beni, della fornitura di servizi e del commercio. Sono previsti tre tipi di intervento: 􀂉 misure in favore del lavoro autonomo (Prestito d’Onore); 􀂉 misure in favore della microimpresa; 􀂉 misure in favore del franchising. Inoltre, occorre fari riferimento alla legge sull’Imprenditorialità femminile (Legge 215/92). Le finalità della legge "Azioni positive per l'imprenditoria femminile", prevede interventi diretti per agevolare e diffondere l'imprenditorialità femminile. a.a. 2010 2011

  32. Misure nei settori della produzione dei beni e dei servizi alle imprese L'Agenzia promuove la creazione di imprese o l'ampliamento di quelle già esistenti a condizione che la loro maggioranza, numerica e di capitali, sia detenuta da giovani di etàcompresa tra 18 e 35 anni e residenti nei territori agevolati. I progetti d'impresa possono riguardare le seguenti attività: 1. Produzione di beni nei settori dell'agricoltura, dell'industria o dell'artigianato e fornitura di servizi in favore delle imprese. Investimenti previsti non superiori a € 2.582.000 2. Fornitura di servizi nei settori della fruizione dei beni culturali, del turismo, della manutenzioni di opere civili e industriali, della tutela ambientale, dell'innovazione tecnologica, dell'agricoltura e della trasformazione e commercializzazione di prodotti agroindustriali. Investimenti previsti non superiori a € 516.000 3. Cooperative sociali per la produzione di beni in agricoltura, industria e artigianato e fornitura di servizi all'imprese. Investimenti previsti non superiori a € 516.000 Le agevolazioni finanziarie previste riguardano: • gli investimenti (contributo a fondo perduto e mutuo agevolato) • le spese di gestione (contributo a fondo perduto) • la formazione (contributo a fondo perduto) P. 69 a.a. 2010 2011

  33. Per accedere alle agevolazioni occorre presentare apposita domanda e allegare il piano d'impresa (business-plan) che descriva la validità tecnica, economica e finanziaria dell'iniziativa, con particolare riguardo alla redditività, alle prospettive di mercato e alla copertura dei fabbisogni finanziari. Il processo di valutazione e attuazione della legge 185/2000 è certificato ISO 9001 per garantire trasparenza e certezza sia per il committente (Ministero dello Sviluppo Economico) sia per le imprese beneficiarie. COSTITUZIONE DI NUOVE AZIENDE. Le agevolazioni si rivolgono a nuove aziende composte in maggioranza sia numerica che di capitali da giovani di età tra i 18 e i 35 anni, residenti nei territori di applicazione della legge alla data del 1° gennaio 2000 oppure nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della domanda. Anche la sede legale, amministrativa e operativa della società deve essere localizzata in uno dei territori agevolati. AMPLIAMENTO DI AZIENDE GIA' ESISTENTI. Le agevolazioni si rivolgono a società o cooperative già esistenti che rispondano ai seguenti requisiti: • essere economicamente e finanziariamente sane • aver avviato la loro attività almeno 3 anni prima della data di ricevimento della domanda • essere in possesso dei requisiti di età e residenza dei soci e di localizzazione della sede legale, operativa e amministrativa della società alla data di ricevimento della domanda e nei due anni precedenti. a.a. 2010 2011

  34. Misure nel settore dei servizi Le agevolazioni possono essere utilizzate sia per la costituzione di nuove aziende che per l'ampliamento di aziende già esistenti. COSTITUZIONE DI NUOVE AZIENDE Le agevolazioni si rivolgono a nuove aziende composte in maggioranza sia numerica che di capitali da giovani di età tra i 18 e i 35 anni, residenti nei territori di applicazione della legge alla data del 1° gennaio 2000 oppure nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della domanda. Anche la sede legale, amministrativa e operativa della società deve essere localizzata in uno dei territori agevolati. AMPLIAMENTO DI AZIENDE GIA' ESISTENTI Le agevolazioni si rivolgono a società o cooperative già esistenti che rispondano ai seguenti requisiti: • essere economicamente e finanziariamente sane • aver avviato la loro attività almeno 3 anni prima della data di ricevimento della domanda • essere in possesso dei requisiti di età e residenza dei soci e di localizzazione della sede legale, operativa e amministrativa della società alla data di ricevimento della domanda e nei due anni precedenti. I progetti d'impresa possono riguardare la fornitura di servizi nei seguenti settori: • fruizione dei beni culturali (ad esclusione di quelli statali) • turismo • manutenzione di opere civili e industriali (ad esclusione della manutenzione straordinaria); • tutela ambientale • innovazione tecnologica • agricoltura, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agroindustriali. a.a. 2010 2011

  35. L'attività d'impresa prevista nel progetto agevolato deve essere svolta per un periodo minimo di 5 anni a decorrere dalla data di inizio effettivo dell'attività d'impresa. Per un analogo periodo di tempo deve essere mantenuta la localizzazione dell'iniziativa (sede legale, amministrativa e operativa) nei territori agevolati. Possono essere finanziati i progetti d'impresa che prevedono investimenti fino a 516.000 euro. Finanziamenti per l'investimento. Consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato concessi entro i limiti stabiliti dall'Unione Europea. Modulando opportunamente l'ammontare del contributo a fondo perduto e del mutuo agevolato, la copertura finanziaria iniziale può arrivare: • nel Sud all'80-90% dell'investimento • nel Centro Nord fino al 60-70% dell'investimento secondo i limiti fissati dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionali 2007/13, ovvero, per le aree non ricomprese in essa, secondo quanto previsto dal regolamento CE n.70/2001 o secondo la regola de minimis. Per i progetti nel settore della trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, le agevolazioni sono concedibili esclusivamente in termini di ESL secondo i limiti fissati dal regolamento n. 1857/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006. Ai fini del calcolo di ESL concorrono eventuali altre agevolazioni finanziarie pubbliche concesse alla società beneficiaria. Secondo le disposizioni di cui all'art. 72 della Legge n, 289/2002, l'ammontare della quota di contributo soggetta a rimborso non può essere inferiore al 50% dell'importo contributivo. Si precisa che il totale del contributo in c/gestione (o del premio per il primo insediamento dei giovani agricoltori), degli aiuti destinati alla formazione e/o assistenza tecnica e del contributo c/investimento non può superare l'importo del mutuo agevolato. Finanziamenti per la gestione. Consistono in contributi a fondo perduto nel rispetto della soglia de minimis, a copertura delle spese di funzionamento connesse con la fase di avvio dell'iniziativa agevolata. Finanziamenti per la formazione. Consistono in contributi a fondo perduto nel rispetto della soglia de minimis a copertura delle spese relative alla formazione, specifica e generale, al fine di favorire la crescita imprenditoriale dei giovani nelle neo imprese. a.a. 2010 2011

  36. Misure in favore delle cooperative sociali Destinatarie delle agevolazioni sono le cooperative sociali di tipo b), cioè quelle di inserimento lavorativo caratterizzate dalla presenza al proprio interno di una quota di lavoratori svantaggiati (almeno il 30% del totale dei lavoratori) i quali, compatibilmente al loro stato soggettivo, devono essere soci della cooperativa stessa. Le cooperative devono risultare iscritte nell'apposito registro tenuto dalle Camere di Commercio. Possono presentare domanda di agevolazione: 􀀹 le nuove cooperative, la cui compagine, a parte i soci svantaggiati, se privi dei requisiti soggettivi dell'età e della residenza, deve essere composta in maggioranza sia numerica che di capitali da giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni residenti nei territori di applicazione della legge alla data del 1° gennaio 2000 oppure nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della domanda. Negli stessi territori deve essere localizzata anche la sede legale, amministrativa e operativa delle società 􀀹 le cooperative già esistenti ed operative, nelle quali la componente di soci non svantaggiata sia in possesso del seguente requisito: residenza nei territori agevolati alla data del 1° gennaio 2000 o nei 6 mesi precedenti alla data di ricevimento della domanda. Negli stessi territori deve essere localizzata anche la sede legale, amministrativa e operativa delle società. a.a. 2010 2011

  37. Misure in favore del lavoro autonomo Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche che intendono avviare un'attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale. Soggetti beneficiari. Per ottenere le agevolazioni previste in merito al lavoro autonomo il richiedente deve possedere i seguenti requisiti: - maggiore età al momento della presentazione della domanda; - non occupazione alla data di presentazione della domanda; - residenza alla data del 1° gennaio del 2000 nei territori di applicazione della normativa oppure nei sei mesi precedenti la data di presentazione della domanda. Anche la sede legale e operativa della società deve rientrare nei territori agevolabili. Tipologia degli investimenti . Con il lavoro autonomo si possono avviare attività di: - produzione di beni; - fornitura di servizi; - commercio. a.a. 2010 2011

  38. Misure in favore della microimpresa Questa agevolazione è rivolta a persone che intendono avviare un'attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone. Sono pertanto ESCLUSE le ditte individuali, le società di capitali, le cooperative, le società di fatto e le società aventi un unico socio. Per presentare la domanda, almeno la metà numerica dei soci che detiene almeno la metà delle quote, deve essere: • maggiorenne alla data di presentazione della domanda • non occupato alla data di presentazione della domanda • residente nei territori di applicazione della normativa alla data del 1 gennaio 2000 oppure da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda. I soci che rispondono a questi requisiti devono detenere almeno la metà delle quote di partecipazione. Anche la sede legale e operativa della società deve essere ubicata nei territori agevolabili. Nota bene: Si considerano occupati ai sensi dell'art.17 del D.Lgs. 185/00 e quindi non possono avvalersi di questa agevolazione: 􀂾 i titolari di rapporti di lavoro dipendente (a tempo determinato e indeterminato, anche a tempo parziale) 􀂾 i titolari di contratti di lavoro a progetto, intermittente o ripartito 􀂾 i soggetti che esercitano una libera professione 􀂾 i titolari di partita IVA, anche se non movimentata 􀂾 gli imprenditori, familiari (nel caso di impresa familiare) e coadiutori di imprenditori 􀂾 gli artigiani a.a. 2010 2011

  39. Misure in favore del franchising Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche o società (di persone o di capitali) di nuova costituzione che intendono avviare un'attività imprenditoriale in franchising, da realizzare con Franchisor convenzionati con l'Agenzia. Azioni positive per l’imprenditoria femminile (Legge 215/92) Le finalità della legge "Azioni positive per l'imprenditoria femminile", prevede interventi diretti per agevolare e diffondere l'imprenditorialità femminile. I beneficiari delle agevolazioni sono soggetti operanti nei settori dell'industria, dell'artigianato, dell'agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi, con le seguenti caratteristiche: • le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne; • le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne; • le imprese individuali gestite da donne. L’agevolazione si applica su tutto il territorio nazionale, con massimali differenti a seconda le aree Obiettivo dei Fondi Strutturali UE. Sono ammessi alle agevolazioni gli investimenti finalizzati all’avvio di nuove attività, all’acquisto di attività preesistenti tramite cessione dell'attività stessa, cessione di ramo d'azienda o contratto di affitto quinquennale, alla realizzazione di progetti aziendali innovativi connessi all’introduzione di qualificazione e di innovazione di prodotto, tecnologica od organizzativa e all’acquisizione di servizi reali destinati all'aumento della produttività, all'innovazione organizzativa, al trasferimento delle tecnologie, alla ricerca di nuovi mercati per il collocamento dei prodotti, all'acquisizione di nuove tecniche di produzione, gestione e commercializzazione, e per lo sviluppo di sistemi di qualità. I settori esclusi sono i seguenti: siderurgia; costruzioni e riparazioni navali; industria automobilistica; produzioni di fibre tessili artificiali; industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli). a.a. 2010 2011

  40. LA FORMAZIONE DELLA NUOVA IMPRESA C LE 5 FASI DELLO START-UP (Colombo, Dubini, 1988) • Autovalutazione della desiderabilità di assumere un ruolo imprenditoriale • Analisi di fattibilità del successo nel ruolo imprenditoriale • Prima definizione business idea (“sensori”) • Primo sviluppo della business idea attraverso verifica fattibilità tecnico-economica del progetto d’impresa • Introduzione sul mercato e verifica concreta della validità idea imprenditoriale LE 4 MACRO-FASI DEL DIVENIRE DELLA NUOVA IMPRESA (Giunta, 1993) • Incubazione dell’idea imprenditoriale • Sviluppo e affinamento dell’idea imprenditoriale • Realizzazione di una nuova combinazione produttiva • Avviamento economico-tecnico della combinazione e ingresso sul mercato 1;2) Fase pre-istituzionale (pre-aziendale) 2;3) Fase istituzionale (Giannessi, 1979) a.a. 2010 2011

  41. 4 Passaggi chiave della fase pre-aziendale (Salvato, 2003) • Maturazione delle capacità atte a individuare le opportunità imprenditoriali • Valutazione dell’esistenza di un’opportunità imprenditoriale • Decisione di perseguire l’opportunità imprenditoriale • Concretizzazione dell’opportunità imprenditoriale • Focalizzazione dell’opportunità imprenditoriale • Formulazione della business idea • Sviluppo e verifiche di fattibilità dei piani d’azione a.a. 2010 2011

  42. 1) L’individuazione dell’opportunità imprenditoriale • Elementi oggetto di analisi: • Aspetti che qualificano l’opportunità imprenditoriale • Processo attraverso cui l’opportunità è scoperta, selezionata, valorizzata • Fonti informative e di conoscenza • Caratteristiche tipiche delle opportunità perseguite dalle nuove imprese Interazione tra le risorse e la creatività imprenditoriale e le condizioni ambientali 2) La formazione della business idea Elementi di base: -sistema di prodotto (COSA) -segmento di mercato (A CHI) -risorse interne e competenze (COME) Realizzabilità; grado di innovatività; Identificazione del bisogno; definizione del contenuto di differenziazione; identificazione potenziali clienti; identificazione concorrenti Disponibilità di risorse materiali, finanziarie; grado di aderenza esperienze e competenze; capacità relazionali a.a. 2010 2011

  43. IMITATIVA BUSINESS IDEA INNOVATIVA Competenze distintive possedute dall’imprenditore (che fanno leva su risorse tangibili e intangibili) Elementi di successo della BI e del successo imprenditoriale (formula imprenditoriale di successo Coda, 1994) Dominanza e coesione Importanza che la valutazione della bi innovativa si allarghi al sistema degli interlocutori sociali (prospettive/contributi/consensi) Importanza della capacità di valorizzare proprie esperienze/competenze; di acquisire competenze esterne; di ricombinare le competenze interne/esterne a.a. 2010 2011

  44. 3) Sviluppo e verifiche di fattibilità dei piani d’azione Il business plan a.a. 2010 2011

  45. Testi/Parti del Programma di riferimento • Parente R., Creazione e sviluppo dell’impresa innovativa,, Giappichelli, To, 2004, Cap. Secondo, Terzo, Quarto a.a. 2010 2011

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