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Sostenibilità economica e opportunità per avviare una startup a vocazione sociale

Sostenibilità economica e opportunità per avviare una startup a vocazione sociale. Antonio Pepe a.pepe@darepuglia.it +39 0881 779641. 4 luglio 2013. INDICE Introduzione Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start up innovative a vocazione sociale

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Sostenibilità economica e opportunità per avviare una startup a vocazione sociale

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  1. Sostenibilità economica eopportunità per avviare unastartup a vocazione sociale Antonio Pepea.pepe@darepuglia.it +39 0881 779641 4 luglio 2013

  2. INDICE • Introduzione • Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start up innovative a vocazione sociale • Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi aperti • Sostenibilità economica di una start up a vocazione sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria • Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici • Mercato e Società: perché invece devono essere considerati amici • I domini di intervento potenziali • Le attività • Il mercato potenziale • Determinanti del business model • Esempi di successo

  3. INDICE • Introduzione • Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start up innovative a vocazione sociale • Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi aperti • Sostenibilità economica di una start up a vocazione sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria • Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici • Mercato e Società: perché invece devono essere considerati amici • I domini di intervento potenziali • Le attività • Il mercato potenziale • Determinanti del business model • Esempi di successo

  4. Paesi analizzati con benchmarking Gli attori dell’innovazione La politica europea dei cluster di innovazione: dalla Strategia di Lisbona VINNVAXT alla “World-Class Clusters” * * Communication EU Comm.17.10.08 - Policy framework “clusters are of growing importance in the new global environment in which the Europe 2020 strategy has to succeed; European policymakers cannot afford to ignore their role and should actively explore their potential to modernise and improve economic policies”. European Cluster Policy Group 2009 KOMPETENZNETZE INITIATIVE L’Italia è stata tra i primi Paesi ad aver avviato una politica di sviluppo dei Distretti Tecnologici POLE PROGRAMME POLES DE COMPETITIVITÉ DISTRETTI TECNOLOGICI

  5. D.A.Re. è uno dei 4 Distretti Tecnologici promossi dalla Regione Puglia che intermedia il processo di trasferimento tecnologico trail sistema della ricerca pugliese ed il sistema delle imprese agroalimentari • “aggregazione territoriale in cui Enti Pubblici di ricerca, grandi imprese, piccole imprese nuove o già esistenti, Enti Locali, forniscono il proprio contributo” con l’obiettivo di favorire una maggiore competitività delle aree produttive esistenti, rafforzandole attraverso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative. • Rappresenta il punto d’intersezione e di convergenza delle politiche di ricerca, innovazione e sviluppo nazionali e territoriali.

  6. Le Tappe 2008 Protocollo d’intesa DARe-Regione Puglia 2006 Costituzione D.A.Re. Strumenti di policy Smart specialization

  7. La composizione societaria Capitale sociale: € 500.000,00 i.v.

  8. La governance societaria 4 luglio 2013

  9. Organigramma Presidente Direttore Amministrazione Segreteria Servizi reali alle imprese Marketing e Comunicazione Progettazione e Sviluppo Formazione Comunicazione istituzionale Consulenza tecnologica Studi di fattibilità Project management Animazione territoriale Gestione P.I. Fund raising Età media < 35 anni; 9 donne Vs. 7 uomini 2006 – Sede legale e operativa Foggia 2010 – Sede operativa Bari 2013 – Sede operativa Lecce Staff: 12 dipendenti a t.i. (Tecnologi Alimentari, Economisti, Giuristi, Sociologi) 4 co.co.pro.

  10. Ilmodello operativo: i servizi • Core business • Soggetto di interfaccia tra autorità nazionali e regionali e partenariato ricerca-imprese al fine di promuovere progetti di Ricerca & Sviluppo • Attività principali • •Consulenza tecnologica alle imprese • •Project management • •Analisi di mercato • •Scouting tecnologico • •Watching e Forecasting tecnologico • •Accordi di confidenzialità

  11. Indici 4 luglio 2013

  12. I Domini Tecnologici Alimenti funzionali Prodotti innovativi Packaging Sicurezza alimentare Soluzioni ecosostenibili

  13. UNI Bocconi PT Padano Aster I network nazionali DT ITQS DT Torino Wireless Associazione Bre-Archimede 2007 CE.R.T.A – Centri di competenza per le tecnologie alimentari DT salute dell’uomo e biotech DT Agro-bio pesca ecocompatibile Vertis SGR

  14. 87 Imprese (Grandi e Piccole/Medie) del settore agroalimentare; • 5 centri di ricerca con personalità giuridica autonoma promossi da soggetti imprenditoriali; • 16 consorzi e società consortili; • 5 Parchi scientifici e tecnologici; • 45 Università, Enti di ricerca e organismi ricerca; • 17 Associazioni / Organizzazioni; • 10 soggetti diversi. Il Cluster Tecnologico Agrifood Nazionale CL.A.N.

  15. La Knowledge and Innovation Community agroalimentare • D.A.Re. ha recentemente aderito al nodo italiano della KIC «Food Best», promossa dall’Università degli studi di Bologna e da altri soggetti nazionali del mondo della ricerca e dell’industria. • Le KIC sono delle reti che afferiscono all’European Institute for Innovation and Technology (EIT), per stimolare e capitalizzare la capacità di innovazione degli attori del triangolo della conoscenza (Education, Research and Innovation). • L’obiettivo è quello di definire dei programmi industriali prioritariper le aziende partecipanti e i territori di riferimento, da condividere con le altre nazioni partecipanti. • Nell’ambito di Horizon 2020, le KIC beneficeranno di fondi per raccogliere lec.d. «societalchallanges» ovvero la sicurezza alimentare (food security) e il tema «alimenti e salute»

  16. INDICE • Introduzione • Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start up innovative a vocazione sociale • Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi aperti • Sostenibilità economica di una start up a vocazione sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria • Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici • Mercato e Società: perché invece devono essere considerati amici • I domini di intervento potenziali • Le attività • Il mercato potenziale • Determinanti del business model • Esempi di successo

  17. Social innovations can come from both the public and the private sector. When they come from social enterprises or the social economy, it is most helpful to think of them as overlapping but distinct concepts(European Commission, «GUIDE TO SOCIAL INNOVATION», February 2013, p. 15). 4 luglio 2013

  18. Social Innovations new products/services to meet new/unmet/inadequately met social needs. They are social in both their ends and their means. They satisfy individual (market) but also collective (social) aspirations. They respond to social demands that are traditionally not addressed by the market and are directed towards vulnerable groups in society (youth, migrants, the elderly, socially excluded etc.). The value they create is necessarily shared value, at once economic and social.(European Commission, «GUIDE TO SOCIAL INNOVATION», February 2013, p. 7). 4 luglio 2013

  19. Social enterprises (controversa) 4 luglio 2013 Lepoutre, J., Justo, R., Terjesen, S. and Bosma, N.S. (2011). Designing a Global Standardized Methodology for Measuring Social Entrepreneurship Activity: The Global Entrepreneurship Monitor Social Entrepreneurship Study,Small Business Economics.

  20. Social Enterprises: ventures/businesses that create significant social value, and do so in an entrepreneurial, market-oriented way, that is, through generating own revenues to sustain themselves(European Commission, «GUIDE TO SOCIAL INNOVATION», February 2013, p. 15). 4 luglio 2013

  21. Start up innovative a vocazione sociale (combinato disposto dell’art. 2 comma 1 D. Lgs. 24 marzo 2006, n. 155 "Disciplina dell'impresa sociale, a norma della legge 13 giugno 2005, n. 118 " e dell’art. 25 comma 4 del D. L. 18 ottobre 2012 n. 179 convertito in legge 17 dicembre 2012 n. 221): • società di capitali; • di diritto italiano (codice civile e leggi collegate) ovvero SocietatesEuropaeae così come disciplinate dal Regolamento del Consiglio Europeo 2157/2001; • sede principale dei propri affari o interessi in Italia; • non quotate su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione; 4 luglio 2013

  22. la cui maggioranza delle quote o azioni rappresentative del capitale sociale e dei diritti di voto nell’assemblea dei soci deve essere detenuta, per i 24 mesi dalla costituzione, da soci persone fisiche; • L’oggetto sociale prevalente è lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; • non distribuzione di utili per 48 mesi dalla costituzione; • dal secondo anno di attività il totale del valore della produzione annua da bilancio non deve superare i 5 M€; • Non costituita da fusione, scissione societaria o a seguito di cessione d’azienda; 4 luglio 2013

  23. Almeno uno dei seguenti requisiti: • Le spese in ricerca e sviluppo devono uguali o superiori al 20% del maggior valore fra costo e valore totale della produzione. • Devono essere impiegati soggetti che abbiano conseguito un dottorato di ricerca, ovvero siano in procinto di conseguirlo, ovvero negli ultimi tre anni abbiano effettuato, dopo aver conseguito una laurea specialistica, un periodo di ricerca presso istituti di ricerca, pubblici o privati, situati in Italia o all’estero. • L’impresa deve essere titolare, depositaria ovvero licenziataria di almeno una privativa industriale, relativa ad un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale direttamente afferenti l’oggetto sociale e l’attività d’impresa. 4 luglio 2013

  24. che operano in via esclusiva in uno dei seguenti settori: • assistenza sociale, ai sensi della legge 8 novembre 2000, n. 328; • assistenza sanitaria, per l’erogazione delle prestazioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 novembre 2001; • assistenza socio-sanitaria, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 14 febbraio 2001; • educazione, istruzione e formazione, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53; • tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, ai sensi della legge 15 dicembre 2004, n. 308; • valorizzazione del patrimonio culturale, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; • turismo sociale, di cui all’articolo 7, comma 10, della legge 29 marzo 2001, n. 135; • formazione universitaria e post-universitaria; • ricerca ed erogazione di servizi culturali; • formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica ed al successo scolastico e formativo; • attività di impresa, al fine dell’inserimento lavorativo di soggetti che siano: a) lavoratori svantaggiati; b) lavoratori disabili

  25. INDICE • Introduzione • Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start up innovative a vocazione sociale • Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi aperti • Sostenibilità economica di una start up a vocazione sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria • Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici • Mercato e Società: perché invece devono essere considerati amici • I domini di intervento potenziali • Le attività • Il mercato potenziale • Determinanti del business model • Esempi di successo

  26. 4 luglio 2013

  27. Fonti di finanziamento (art. 26) Possibilità di raccogliere capitali attraverso piattaforme online che abbiano come finalità esclusiva la facilitazione della raccolta di capitale di rischio (crowdfunding, cfr. l’art. 1, comma 5 novies, del D.Lgs. n. 58/1998). 4 luglio 2013

  28. BANDI APERTI • Regione Puglia (www.sistema.puglia.it): • AIUTI ALLE PICCOLE IMPRESE INNOVATIVE DI NUOVA COSTITUZIONE • Microcredito d'Impresa per Microimprese operative • Fondazione con il Sud (www.fondazioneconilsud.it): • Bando per la Valorizzazione e l’ Autosostenibilità dei Beni Confiscati alle Mafie 2013 - Invito a presentare proposte di Progetti Esemplari • Iniziativa Carceri 2013 - Invito a presentare proposte di Progetti Esemplari • Ministero dello Sviluppo Economico (www.sviluppoeconomico.gov.it): • Fondo di Garanzia: favorisce l'accesso delle micro, piccole e medie imprese a finanziamenti bancari per investimenti e per liquidità finalizzati all'attività di impresa. Gestito da Mediocredito Centrale S.p.A (MCC). In favore delle imprese start-up innovative la garanzia del Fondo è concessa a titolo gratuito e Sulle operazioni finanziarie riferite a start-up innovative non vi e’ valutazione dei dati contabili di bilancio dell’impresa. 4 luglio 2013

  29. BANDI A VENIRE • UnioneEuropea (www.europe.eu): • Programme for Social Change and Innovation (PSCI) 2014-2020, Accessoallamicrofinanza e supportoallosviluppo di impresesociali. Totale 184.72M€ • FONDI STRUTTURALI 2014-2020 • HORIZON 2020 4 luglio 2013

  30. INDICE • Introduzione • Definizioni: Innovazione sociale, Impresa sociale, Start up innovative a vocazione sociale • Le opportunità offerte dalla normativa vigente e i bandi aperti • Sostenibilità economica di una start up a vocazione sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria • Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici • Mercato e Società: perché invece devono essere considerati amici • I domini di intervento potenziali • Le attività • Il mercato potenziale • Determinanti del business model • Esempi di successo

  31. "In the eighties and nineties, the innovation agenda was exclusively focused on enterprises. There was a time in which economic and social issues were seen as separate. Economy was producing wealth, society was spending. In the 21st century economy, this is not true anymore. Sectors like health, social services and education have a tendency to grow, in GDP percentage as well as in creating employment, whereas other industries are decreasing. In the long term, an innovation in social services or education will be as important as an innovation in the pharmaceutical or aerospatial industry”. (Diogo Vasconcelos (1968 - 2011), Senior Director and Distinguished Fellow with Cisco’s Internet Business Solutions Group, Chairman of SIX – Social Innovation eXchange) 4 luglio 2013

  32. Mercato e Società: perché sono stati considerati nemici • Perché tutto ciò che «aveva a che fare» con il «sociale» era considerato: • Un bene/servizio pubblico puro (consumo non rivale/non escludibile); se un’azienda decide di inquinare meno… • Un bene/servizio la cui produzione generava esternalità positive; se un’azienda decide di assumere ex carcerati… 4 luglio 2013 FALLIMENTO DEL MERCATO

  33. "In the eighties and nineties, the innovation agenda was exclusively focused on enterprises. There was a time in which economic and social issues were seen as separate. Economy was producing wealth, society was spending. In the 21st century economy, this is not true anymore. Sectors like health, social services and education have a tendency to grow, in GDP percentage as well as in creating employment, whereas other industries are decreasing. In the long term, an innovation in social services or education will be as important as an innovation in the pharmaceutical or aerospatial industry”. (Diogo Vasconcelos (1968 - 2011), Senior Director and Distinguished Fellow with Cisco’s Internet Business Solutions Group, Chairman of SIX – Social Innovation eXchange) 4 luglio 2013

  34. Mercato e Società: perché invece devono essere considerati amici • Perché il legislatore qualifica (art. 25 D.L. 18 ottobre 2012 n. 179 convertito in legge 17 dicembre 2012 n. 221) come “a vocazione sociale” start up innovative che sono sostanzialmente for profit perché «soffrono» del vincolo di non distribuzione degli utili solo temporaneamente (48 mesi) e dettato principalmente da logiche di consolidamento patrimoniale. Ciò differisce da quanto stabilito dalla normativa in materia di impresa sociale (divieto assoluto di distribuzione); • The solution lies in the principle of shared value, which involves creating economic value in a way that also creates value for society by addressing its needs and challenges. Shared value is not social responsibility or philanthropy, but a new way to achieve economic success (Michael Porter, Rethinking Capitalism, Harvard Business Publishing 2011).

  35. Tuttociò è parte di un “ragionamento” piùampio: è necessarioripensaretuttii (ritenutitali) “ossimori” • ImpreseManufatturiere Vs. Imprese di servizi • Crescitaeconomica Vs. Benesseresociale • SettorePubblico Vs. Settoreprivato • Volontà di profitto Vs. coesionesociale • Libertàindividuali Vs. Responsabilitàsociale Anche i “societal needs”, non solo i bisogni economici, definiscono il mercato (lato domanda) Anche i “societal needs”, definiscono i costi produttivi dell’impresa (lato offerta)

  36. ESEMPIO (ne vedremo altri specifici per l’agrifood…) • www.gps-sante.info • E’ una società che consulenzia le imprese sulle problematiche relative alla salute e alla qualità della vita in ambienti di lavoro. I servizi sono: • Realizzazione di interventi di prevenzione di disturbi muscolo-scheletrici e responsabilizzare i dipendenti e i manager circa i rischi di incidenti; • Fornire ai dipendenti benessere sul luogo di lavoro permettendo loro di crescere nella loro professione attraverso attività fisiche adatte alle loro esigenze, capacità e desideri; • assistere e supportare i dipendenti in arresto prolungato nel loro ritorno al lavoro. 4 luglio 2013

  37. NON NE E’ UN ESEMPIO… Il commercio equo e solidale perché esso aspira ad incrementare i ricavi dei produttori più poveri pagando loro un prezzo più alto per i medesimi prodotti che vengono offerti anche da industrie. 4 luglio 2013 Questa è Filantropia, ha più a che fare con la “redistribuzione” della ricchezza che non con la sua “espansione”.

  38. Così (economicamente e non solo giuridicamente) ripensata, la Start up innovativa a vocazione sociale ha dimostrato in letteratura di essere: In vantaggio competitivo sui concorrenti: 2. Largamente non condizionata dalla crisi economica

  39. OK, voglio costituire una Start up innovativa a vocazione sociale nel settore agricolo e agroindustriale sostenibile economicamente…che mi serve? • Requisiti legali • Domini di intervento potenziali • Le attività • Il mercato potenziale • Le determinanti del business model • Esempi • Esercitazione 4 luglio 2013

  40. Requisiti legali per costituire Start up innovative a vocazione sociale nell’agricoltura e nell’agroindustria • società di capitali (art. 2082 cod. civ. Imprenditore; art. 2135 cod. civ. Imprenditore agricolo); • di diritto italiano (codice civile e leggi collegate) ovvero SocietatesEuropaeae così come disciplinate dal Regolamento del Consiglio Europeo 2157/2001; • sede principale dei propri affari o interessi in Italia; • non quotate su mercati regolamentati o su sistemi multilaterali di negoziazione; 4 luglio 2013

  41. la cui maggioranza delle quote o azioni rappresentative del capitale sociale e dei diritti di voto nell’assemblea dei soci deve essere detenuta, per i 24 mesi dalla costituzione, da soci persone fisiche; • L’oggetto sociale prevalente è lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti agricoli o agroindustriali o servizi innovativi ad alto valore tecnologico; • non distribuzione di utili per 48 mesi dalla costituzione; • dal secondo anno di attività il totale del valore della produzione annua da bilancio non deve superare i 5 M€; • Non costituita da fusione, scissione societaria o a seguito di cessione d’azienda; 4 luglio 2013

  42. Almeno uno dei seguenti requisiti: • Le spese in ricerca e sviluppo devono uguali o superiori al 20% del maggior valore fra costo e valore totale della produzione. • Devono essere impiegati soggetti che abbiano conseguito un dottorato di ricerca, ovvero siano in procinto di conseguirlo, ovvero negli ultimi tre anni abbiano effettuato, dopo aver conseguito una laurea specialistica, un periodo di ricerca presso istituti di ricerca, pubblici o privati, situati in Italia o all’estero. • L’impresa deve essere titolare, depositaria ovvero licenziataria di almeno una privativa industriale, relativa ad un’invenzione industriale, biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale direttamente afferenti l’oggetto sociale e l’attività d’impresa. 4 luglio 2013

  43. che operano in uno dei seguenti settori: • assistenza sociale, ai sensi della legge 8 novembre 2000, n. 328; • assistenza sanitaria, per l’erogazione delle prestazioni di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 29 novembre 2001; • assistenza socio-sanitaria, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 14 febbraio 2001; • educazione, istruzione e formazione, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n. 53; • tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, ai sensi della legge 15 dicembre 2004, n. 308; • valorizzazione del patrimonio culturale, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; • turismo sociale, di cui all’articolo 7, comma 10, della legge 29 marzo 2001, n. 135; • formazione universitaria e post-universitaria; • ricerca ed erogazione di servizi culturali; • formazione extra-scolastica, finalizzata alla prevenzione della dispersione scolastica ed al successo scolastico e formativo; • attività di impresa, al fine dell’inserimento lavorativo di soggetti che siano: a) lavoratori svantaggiati; b) lavoratori disabili

  44. I domini di intervento potenziali (European Commission, «GUIDE TO SOCIAL INNOVATION», February 2013, p. 20) 4 luglio 2013

  45. 4 luglio 2013

  46. Le attività • Riabilitazione/cura: esperienze rivolte a persone con gravi disabilità (fisica, psichica/mentale, sociale) con un fine principale socio-terapeutico; • Formazione e inserimento lavorativo: esperienze orientate all’occupazione di soggetti svantaggiati (con disabilità relativamente meno gravi o per soggetti a bassa contrattualità – detenuti, tossico dipendenti, migranti, rifugiati); • Ricreazione e qualità della vita: esperienze rivolte ad un ampio spettro di persone con bisogni (più o meno) speciali, con una finalità socio-ricreativa; tra cui: • particolari forme di agri-turismo “sociale”; • le esperienze degli “orti sociali” peri-urbani per anziani; • Educazione: esperienze rivolte a minori con particolari difficoltà nell’apprendimento e/o in condizioni di disagio; possono essere legate a casi di affidi familiari, a rapporti con istituti scolastici o di giustizia minorile, all’inclusione di minori migranti, oppure, a ragazzi con difficoltà di concentrazione o iper-cinetici, ma anche ad adulti in particolari momenti di passaggio della loro vita (burn out, malati terminali).

  47. Il mercatopotenziale (chi sonoipotenzialiclienti?) • Famiglie con bambini (nidi familiari, ludoteche e laboratori/palestre /percorsi verdi); • Famiglie con minori ed ai giovani in difficoltà (pratiche abilitanti, ingresso in comunità di accoglienza, avvicinamento al lavoro); • Famiglie con persone diversamente abili sul piano fisico e mentale (terapia colturale o legata al contatto con animali, formazione, terapia occupazionale, inserimento lavorativo); • Famiglie ed anziani in difficoltà (accoglienza temporanea, servizi di prossimità e di domiciliazione, turismo sociale, orti sociali); • Detenuti ed ex-detenuti: attività di formazione, occupazione negli istituti di pena, inserimento lavorativo esterno; • Persone affette da dipendenze.

  48. Le determinanti di un Business Model per la sostenibilitàeconomica: Condivisioneinvececheproprietà della conoscenza; Approcciomultidisciplinare e orientato al problem solving; Business “Demand-led” piuttostoche “supply-driven”; Produzione “Tailored” piuttostoche “mass-produced”. 4 luglio 2013

  49. Le difficoltà di costruire un business model di una start up innovativa a vocazionesocialenell’agrindustria: Diversoruolochel’agrindustriarivesteneiPaesi in via di sviluppo e neiPaesisviluppati; Impattoambientaledelleattiivtàagrindustriali e impattosulleattivitàagrindustrialidell’ambiente; Differenticatene di valore (produzioneprimaria, zootecnia, trasfromazione di prodottiagricoli, acquacoltura…); Settoredominato da business models centratisulla GDO 4 luglio 2013

  50. L’importanza del Business Model capacità di rappresentare in modo concreto concetti relativi alla strategia dell’organizzazione e alla creazione di valore 4 luglio 2013

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