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ETICA E SCIENZA LUIGI – LEONARDO – Maria Chiara – Andrea 13 Dicembre 2010

ETICA E SCIENZA LUIGI – LEONARDO – Maria Chiara – Andrea 13 Dicembre 2010. LA CLONAZIONE.

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ETICA E SCIENZA LUIGI – LEONARDO – Maria Chiara – Andrea 13 Dicembre 2010

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Presentation Transcript


  1. ETICA E SCIENZA LUIGI – LEONARDO – Maria Chiara – Andrea 13 Dicembre 2010

  2. LA CLONAZIONE • Nella moderna genetica, e nelle scienze biologiche applicate in genere, la clonazione è la tecnica di produzione di copie geneticamente identiche di organismi viventi tramite manipolazione genetica. In questa ultima accezione il termine è divenuto di uso comune a partire dagli anni novanta, quando prima Neal First (1994), quindi IanWilmut (il padre della famosa pecora Dolly - 1996) provarono a clonare, con successo, una pecora. • Clonare in laboratorio un organismo, in questo caso, significa creare ex-novo un essere vivente che possiede le stesse informazioni genetiche dell'organismo di partenza. Quindi le moderne tecniche di clonazione prevedono il prelevamento e trasferimento del nucleo di una cellula somatica dell'organismo da clonare in una nuova cellula uovo della stessa specie dell'organismo da replicare. Poiché il nucleo contiene quasi tutte le informazioni genetiche necessarie per realizzare una forma di vita, l'uovo ricevente si svilupperà in un organismo geneticamente identico al donatore del nucleo.

  3. CHE NE PENSATE…?

  4. CULTURA UMANISTICA CULTURA SCIENTIFICA

  5. ETICA E SCIENZA ETICA E SCIENZA DEFINIZIONE DI ETICA DEFINIZIONE DI SCIENZA

  6. ETICA E SCIENZA • Nozione del Bene e Male • Preservazione dei Valori • Senso della Vita • Desiderio di Conoscenza • Superamento dei limiti • Miglioramento della qualità della vita PRINCIPI IDEOLOGICI

  7. ETICA E SCIENZA QUANDO SORGE IL PROBLEMA ?

  8. ESTREMISMI IDEOLOGICI ETICA E SCIENZA IDEALISMO POSITIVISMO

  9. ETICA E SCIENZA …E LA CHIESA?

  10. MORALE CRISTIANA 1 La vita è un dono di Dio Dobbiamo rispettare il dono di Dio (non ci appartiene) 2 Siamo ad immagine e somiglianza di Dio Dignità assoluta dell’essere umano

  11. È illusorio pensare che la fede, dinanzi a una ragione debole, abbia maggior incisività; essa, al contrario, cade nel grave pericolo di essere ridotta a mito o superstizione. Alla stessa stregua, una ragione che non abbia dinanzi una fede adulta non è provocata a puntare lo sguardo sulla novità e radicalità dell'essere. Giovanni Paolo II Fides et Ratio

  12. FERMI TUTTI!

  13. ETICA E SCIENZA • Risvolti pratici ...ED EVENTI CRITICI GALILEO GALILEI - ELIOCENTRISMO CHARLES DARWIN - EVOLUZIONISMO DNA – RICOMBINAZIONE GENICA NASCITA DELLA BIOETICA

  14. ….IN CONCLUSIONE • La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità. E’ Dio ad aver posto nel cuore dell'uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso • Sia in Oriente che in Occidente, è possibile ravvisare un cammino che, nel corso dei secoli, ha portato l'umanità a incontrarsi progressivamente con la verità e a confrontarsi con essa. E un cammino che s'è svolto — né poteva essere altrimenti — entro l'orizzonte dell'autocoscienza personale: più l'uomo conosce la realtà e il mondo e più conosce se stesso nella sua unicità, mentre gli diventa sempre più impellente la domanda sul senso delle cose e della sua stessa esistenza. • Giovanni Paolo II – Lettera Enciclica FidesetRatio-

  15. APRIAMO IL DIBATTITO

  16. QUANDO SORGE IL PROBLEMA • Il divorzio tra scienza e discipline umanistiche è avvenuto meno di due secoli fa, innescato in Europa dalla filosofia positivista dell’Ottocento. Ma per venticinque secoli, cioè a partire dal VI secolo avanti Cristo – quando nasce, nella Grecia classica, la cultura europea – scienza e umanesimo, sbocciati simultaneamente, avevano camminato uniti e in perfetta simbiosi.La separazione tra scienza e "studia humanitatis" si può far risalire addirittura a Immanuel Kant. Ma nel senso che, secondo l’autore della Critica della ragion pura,le scienze debbono occuparsi del mondo della natura mentre il mondo dell’uomo va riservato alla filosofia e alle altre discipline umanistiche. Il positivismo si appropria della tesi kantiana, la enfatizza, e decreta che anche la filosofia e le altre forme di conoscenza umanistica debbono rientrare nella giurisdizione della scienza. Cioè questa avrebbe il diritto di interpretare con il metodo sperimentale ,anche «questioni come il senso della vita, il destino ultimo dell’uomo, la dignità della persona, la libertà e il senso morale».

  17. IDEALISMO Per idealismo si intende in filosofia una visione del mondo secondo cui tutto ciò che è reale è già contenuto preliminarmente (a priori) nella nostra mente. In senso lato, il termine abbraccia quelle filosofie, come ad esempio il platonismo, che privilegiano la dimensione ideale rispetto a quella materiale, affermando che l'unico vero carattere della realtà sia di ordine spirituale. Nell'idealismo è generalmente implicita una concezione fortemente etica della vita, come ad esempio nel pensiero di Fichte, che è incentrato sul dovere morale dell'uomo di ricondurre il mondo al principio ideale da cui esso ha origine.

  18. POSITIVISMO Il positivismo è un movimento filosofico e culturale ispirato ad alcune idee guida fondamentali riferite in genere alla esaltazione del progresso e del metodo scientifico che nasce in Francia nella prima metà dell’800 e che si diffonde nella seconda metà del secolo a livello europeo e mondiale. Henri de Saint-Simon introdusse per la prima volta il termine positivismo Il positivismo non si configura dunque come un pensiero filosofico organizzato in un definito sistema come quello che aveva caratterizzato la filosofia idealistica, ma piuttosto come un movimento per certi aspetti simile all'Illuminismo, di cui condivide la fiducia nella scienza e nel progresso Il termine positivismo deriva etimologicamente dal latino positum, participio passato neutro del verbo ponere tradotto come ciò che è posto, fondato, che ha le sue basi nella realtà dei fatti concreti. Positivo vorrà dire allora: ciò che è reale, concreto, sperimentale, contrapponendosi a ciò che è astratto; ciò che è utile, efficace, produttivo in opposizione a ciò che è inutile.

  19. ETICA ETICA • L'etica(dal greco antico εθος (o ήθος), èthos, "carattere", "comportamento", "costume", “consuetudine") è quella branca della filosofia che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di assegnare ai comportamenti umaniuno status deontico ovvero distinguerli in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.

  20. SCIENZA La scienza è una interpretazione matematica dei dati osservati strumentalmente negli esperimenti, capace di prevedere dati ulterioriQuesta definizione va esaminata nelle sue singole componenti: • La scienza è una interpretazione: la scienza rappresenta uno dei modi possibili per l'uomo di rapportarsi al mondo; non è l'unico né il più fondamentale. • La scienza è una interpretazione matematica: la grande potenza della scienza occidentale moderna, quella che la distingue sia dalla scienza classica sia dalle scienze apparse in altre regioni del pianeta Terra, è l'uso della matematica come strumento di analisi e di previsione. Tutto ciò non è affatto ovvio né scontato. Per esempio, la matematica presso i pitagorici e presso i filosofi del Rinascimento aveva un valore simbolico:

  21. STORIA DELL’ ETICA La storia dell’etica è costituita dalla successione delle riflessioni sull’uomo e sul suo agire. Nel corso della storia, i vari filosofi hanno sempre riservato un notevole spazio ai problemi etici. Esaminiamo brevemente i più importanti : • SOCRATE : intellettualismo etico. L’etica non è insegnabile, ognuno deve “partorire” la propria verità (arte della maieutica). • PLATONE : idea del bene come supremo principio della realtà e del mondo delle idee, estraneo alla vita pratica dell’uomo. Politica di giustizia. Virtù = sapienza, coraggio, temperanza. Giustizia = conoscenza e conseguimento del bene. Scopo dell’etica = raggiungimento del bene assoluto • ARISTOTELE : Scopo dell'etica = realizzazione del bene del singolo. Bene supremo = alla portata dell'uomo con il conseguimento della felicità. L'etica non è più scienza dell'essere, ma scienza del divenire : è il sapere pratico autonomo. • NICCOLÒ MACCHIAVELLI • ROSSEAU • KANT • SCHELER Per approfondimenti clicca per guardare il testo

  22. STORIA DELLA SCIENZA • Scienza PRE-SPERIMENTALE riluttanza ad usare la sperimentazione. ARISTOTELE • Medioevo in Europa la conoscenza in Europa occidentale si concentrò nei monasteri fino alla nascita delle prime università medioevali nel XII e XIII secolo. • Scienza Moderna Rinascimento ( ricordiamo Leonardo, Michelangelo)viene considerato il primo periodo della scienza moderna. periodo di grandi avanzamenti scientifici, che ora è noto come rivoluzione scientifica.. Si svilupparono le basi del metodo scientifica: il nuovo modo di pensare metteva l'accento sulla sperimentazione e sulla ragione. Per approfondimenti clicca per guardare il testo

  23. GALILEO GALILEI • " ... Diciamo, pronuntiamo, sententiamo e dichiariamo che tu, Galileo sudetto, per le cose dedotte in processo e da te confessate come sopra, ti sei reso a questo S. Off.ovehementemente sospetto d'heresia, cioè d'haver tenuto e creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture, ch'il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e che si possa tener e difendere per probabile un'opinione dopo esser stata dichiarata e diffinita per contraria alla Sacra Scrittura.”

  24. L’EVOLUZIONISMO DI DARWIN Oggi dire evoluzionismo è dire Darwin. La teoria dell'evoluzione del naturalista inglese è esposta principalmente in due importantissimi libri: L'origine delle specie e L'origine dell'uomo. La sua teoria, sin dalla pubblicazione dell'Origine delle specie (1859), è al centro di dibattiti e polemiche lontane dall'esaurirsi a 150 anni di distanza. Sottolineiamo i cardini dell’evoluzionismo di Darwin. • Discendenza comune • Speciazione • Evoluzione graduale

  25. L’EVOLUZIONISMO DI DARWIN • “Nuove conoscenze hanno portato al riconoscimento che l’ evoluzione sia più che una ipotesi. In realtà è notevole che questa teoria sia stata progressivamente accettata dai ricercatori in seguito a una serie di scoperte in diversi campi delle conoscenze. La convergenza, che non è stata né forzata né fabbricata, dei risultati dei diversi lavorisvolti in modo indipendente è di per se un argomento significativo a favore di questa teoria” • Giovanni Paolo II –Osservatore Romano 1996-

  26. DNA • Contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine, molecole indispensabili per lo sviluppo ed il corretto funzionamento della maggior parte degli organismi viventi • il DNA è un polimero organico costituito da monomeri chiamati nucleotidi. Tutti i nucleotidi sono costituiti da tre componenti fondamentali: un gruppo fosfato il deossiribosio (zucchero pentoso )e una base azotata • La disposizione in sequenza di queste quattro basi costituisce l'informazione genetica, leggibile attraverso il codice genetico • Negli eucarioti, il DNA si complessa all'interno del nucleo in strutture chiamate cromosomi • Nel genoma, l'informazione è conservata in sequenze di DNA chiamate geni • Con il termine di DNA ricombinantesi intende una sequenza di DNA ottenuta artificialmente dalla combinazione di materiale genetico di origini differenti

  27. BIOETICA • Il termine nasce ad opera dell’oncologo Van Rensselaer Potter, nel 1970, quando compare per la prima volta il suo articolo “Bioethics. The science ofsurvival”. • Lo scopo della Bioetica, doveva essere di fare come da “ponte” tra le conoscenze scientifiche e quelle umanistiche, cercando quindi di tutelare la vita umana e non solo. Il raggio d’azione della bioetica sarebbe dovuto essere l’uomo, ma anche ogni suo intervento sulla vita in generale. Quindi il concetto di bioetica doveva abbracciare un campo molto più ampio, comprensivo pure del mondo in cui l’uomo vive, della natura, dell’atmosfera, ecc… • In effetti la concezione di bioetica, per Potter, parte da una situazione allarmistica in quanto, in quel periodo storico, c’è un incremento del processo scientifico riguardo all’ingegneria genetica. Tutto ciò fa prospettare la possibilità non soltanto di costruire nuove armi biologiche, ma anche di poter alterare le varie forme di vita, e non soltanto quella dell’uomo.

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