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L’articolazione e le caratteristiche dell’istruttoria A cura di Dr.FRANCESCO CODAZZI

L’articolazione e le caratteristiche dell’istruttoria A cura di Dr.FRANCESCO CODAZZI. L’articolazione dell’istruttoria. individuazione corretta del soggetto richiedente il credito utilizzo di fonti informative . per. la valutazione del merito di credito

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L’articolazione e le caratteristiche dell’istruttoria A cura di Dr.FRANCESCO CODAZZI

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  1. L’articolazione e le caratteristiche dell’istruttoria A cura di Dr.FRANCESCO CODAZZI

  2. L’articolazione dell’istruttoria • individuazione corretta del soggetto richiedente il credito • utilizzo di fonti informative per la valutazione del merito di credito ai fini della concessione del credito

  3. Le caratteristiche dell’istruttoria L’istruttoria deve caratterizzarsi per la completezza dei documenti e delle informazioni e per la chiarezza di analisi e di giudizio a supporto dell’affidamento, ovverosia: • deve esplicitare la presenza di tutti gli elementi per definire con accuratezza il merito di credito del cliente, • deve riportare la precisa illustrazione delle anomalie e delle eventuali carenze emergenti dalla lettura delle informazioni e la indicazione delle opportunità per la banca della operazione proposta. La banca a tale scopo deve acquisire tutta la necessaria documentazione per effettuare una adeguata valutazione del merito creditizio del prenditore sotto il profilo patrimoniale e reddituale anche al fine di determinare una corretta remunerazione del rischio assunto.

  4. Le caratteristiche dell’istruttoria In particolare le Istruzioni di vigilanza prevedono che, "in relazione alla particolare importanza che lo scrutinio del merito del credito riveste ai fini di una corretta gestione aziendale", sia dedicata particolare cura allo svolgimento dell'istruttoria per la concessione degli affidamenti e alla revisione successiva delle informazioni acquisite. Inoltre, "considerata (...) la necessità che tutti gli affidamenti (...) vengano concessi su espressa richiesta, si dispone che tale circostanza risulti da formale documentazione, debitamente sottoscritta dagli interessati" che indichi l'importo richiesto, la durata, le garanzie offerte. La banca dovrà acquisire la documentazione necessaria alla valutazione, che quanto meno dovrà essere costituita dall'ultimo bilancio approvato. Per le imprese facenti parte di gruppi, è altresì richiesta una dichiarazione sui collegamenti patrimoniali o contrattuali. Oltre alla documentazione suddetta, cui si attribuisce "carattere minimale", le banche sono tenute ad acquisire ogni ulteriore elemento atto "a rendere il livello di approfondimento della istruttoria dei fidi adeguato all'entità e al grado di rischio dei finanziamenti da concedere".

  5. Le caratteristiche dell’istruttoria A tale fine la banca acquisisce  documentazione giuridica documentazione contabile, documentazione integrativa e svolge accertamenti ed indagini informative

  6. Le caratteristiche dell’istruttoria Identificazionedel cliente ed accertamento delle relative capacità negoziali, secondo i principi giuridici generali. A • Esame tecnico delle risultanze contabili per • verifica della solidità patrimoniale e degli equilibri finanziari ed economici • accertamento della capacità di merito creditizio B

  7. Le modalità di valutazione

  8. Le modalità di valutazione Le modalità di valutazione sono ovviamente differenziate innanzitutto in funzione della tipologia della clientela, soggetto privato o impresa, essendo, in questo ultimo caso, il processo molto più articolato e strutturato.

  9. Le modalità di valutazione Il soggetto privato nella generalità dei casi manifesta una esigenza finanziaria di dimensioni non rilevanti, in quanto per lo più finalizzata a sostenere investimenti ed acquisti ben definiti, e, soltanto in taluni casi ( ad esempio, acquisto immobili) di importi più significativi. In ogni caso l’istruttoria bancaria è abbastanza semplificata (salvo gli specifici accertamenti tecnici e legali propri del credito fondiario), in quanto l’indagine bancaria mira ad individuare la capacità di reddito e di rimborso del richiedente sulla scorta della documentazione acquisita e delle informazioni assunte. La banca, perciò, esamina • la consistenza del reddito percepito • la continuità nel tempo del reddito stesso • l’esistenza di eventuali ulteriori fonti continuative di reddito • la verifica di qualsiasi onere a decurtazione del reddito

  10. Le modalità di valutazione Per il soggetto impresa vengono in rilievo: Analisi qualitative :  la struttura e l'andamento del settore in cui opera l'impresa,  le caratteristiche generali e le politiche di gestione della impresa stessa  la fondatezza dei suoi programmi futuri Analisi quantitative:  analisi di bilancio  tecniche dei quozienti e dei flussi finanziari

  11. Tipo di organizzazione aziendale • Qualità del management / titolari • Andamento attuale e prospettico del settore di appartenenza • Inserimento dell’azienda nel settore • Principali concorrenti • Grado di dipendenza verso clienti e fornitori • … Analisi della impresa (alcune domande) • Equilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria • Adeguato livello di redditività • Costanza nel tempo della redditività • Redditività aziendale in linea con l’andamento del settore • …

  12. Le analisi qualitative Ai fini di un’adeguata conoscenza del soggetto- impresa, il gestore deve acquisire le opportune informazioni anche su tutti gli aspetti concernenti la struttura, l’organizzazione, il settore ed i mercati dell’impresa .. . Le decisioni di affidamento devono attivare percorsi estimativi capaci di cogliere il grado di connessione che si determina tra dinamiche macro ambientali, evoluzione del mercato settoriale, scenario competitivo ed attitudine dell'impresa a generare risorse in misura adeguata agli impegni di rimborso. ad esempio,

  13. Le analisi qualitative ASSETTO PROPRIETARIO • conoscere il profilo storico dell’azienda e le principali vicende che l’hanno caratterizzata • per valutare possibili problemi di continuità, soprattutto nei casi nei quali significativa parte del valore aziendale è rappresentata dalla presenza e dalla esperienza di una o più figure (soci o titolari) con scarse o nulle possibilità e prospettive di successione in ambito familiare. per

  14. Le analisi qualitative GESTIONE per capire chi ha il potere in azienda, chi può decidere il futuro aziendale Nelle imprese minori, generalmente, proprietà dell’impresa e potere decisionale coincidono. Con l’aumentare delle dimensioni aziendali, si va verso una divaricazione tra proprietà e l’effettivo potere decisionale e di gestione Quando in un’impresa non è chiaro chi ha il potere di decidere o quando il potere è molto frazionato, si è in presenza di un’azienda che può presentare un potenziale grado di rischio, in quanto questa situazione non permette la necessaria velocità decisionale che invece il mercato richiede.

  15. Le analisi qualitative ORGANIZZAZIONE AZIENDALE Conoscere: • l’organizzazione tecnica ( elementi fisici e materiali connessi all’attività aziendale -lay-out di impianti, macchinari ed attrezzature, organizzazione dei magazzini e dei processi logistici, ecc.-); • l’organizzazione umana (sistemi relazionali che operano in azienda e i sistemi di comunicazione e di circolazione delle informazioni -ad esempio, organizzazione per funzioni o per divisioni -) per

  16. Le analisi qualitative ATTIVITA’ AZIENDALE verificarne la funzionalità in relazione alla localizzazione dell’impresa La scelta del luogo ove far sorgere un’impresa è, in taluni casi, vincolata da esigenze tecniche: si pensi, per esempio, alle industrie minerarie, alle cave, ecc., nel caso delle piccole imprese a carattere artigianale le considerazioni personali o familiari influenzano l’ubicazione dell’azienda,nel caso delle imprese di media e grande dimensione, viene, infine, data particolare attenzione ai fattori che rendono la localizzazione della impresa in una data zona più conveniente rispetto ad un’altra. Sono perciò prese in considerazione la vicinanza dei mercati di approvvigionamento delle materie prime, la vicinanza dei mercati di sbocco, la presenza di manodopera qualificata, la presenza di infrastrutture adeguate ecc. per

  17. Le analisi qualitative ATTIVITA’ AZIENDALE comprenderne anche l’ impatto sulle strutture formali del bilancio. E’ abbastanza evidente che le singole poste di bilancio, ancor prima della struttura complessiva dello stesso, non possono che essere diverse a seconda che ci si trovi in presenza di un’impresa di tipo manifatturiero piuttosto che di tipo finanziario per

  18. Le analisi qualitative MERCATO AZIENDALE conoscere la struttura dell’offerta dell’impresa, la stagionalità dell’offerta, la tipologia di clientela, le caratteristiche della produzione, ecc. Le informazioni hanno risvolti a livello di bilancio. Basti pensare, ad esempio, ad un’impresa con produzioni stagionali: in tali casi, infatti, se il bilancio chiude al 31 dicembre, lo stato dei conti in tale epoca potrebbe non rappresentare nel modo più trasparente possibile la situazione aziendale, in quanto la data di chiusura del bilancio potrebbe “impattare” in pieno con il periodo di bassa stagione, in cui le vendite stanno languendo, e l’impresa è occupata nella gestione del proprio portafoglio clienti e quindi l’equilibrio delle poste di bilancio potrebbe non essere quella ottimale. per

  19. Le analisi qualitative SETTORE per inquadrare l’ impresa nel settore specifico di riferimento E’ ovvio che le ripercussioni del settore sull’azienda possono essere più o meno forti a seconda del grado di sensibilità che l’impresa ha nei confronti del suo scenario esterno. Ogni settore ha caratteristiche particolari che debbono essere attentamente considerate nel processo di analisi per meglio approfondire il significato delle evidenze di bilancio

  20. Le analisi qualitative SETTORE • stimare le prospettive di crescita del settore ovvero la qualificazione del ciclo di vita del prodotto nelle fasi di introduzione, sviluppo, maturità e declino per i riflessi in ordine al fabbisogno e/o generazione di fondi, • apprezzare sia l’intensità della tensione concorrenziale, attraverso il grado di concentrazione e di differenziazione, sia la forza dei settori contigui (prodotti sostitutivi, clienti, fornitori, potenziali entranti), • individuare la strategia scelta dall’azienda (bassi costi di produzione, differenziazione dei prodotti, etc.) • esaminare la posizione dell’azienda nel settore, ovvero se sia su livelli di dominio o di marginalità per

  21. Le analisi quantitative Il coacervo di informazioni di carattere qualitativo sussidia l’esame dell’assetto economico, finanziario e patrimoniale condotto attraverso l’esame storico e prospettico dei dati di bilancio, ovvero attraverso l’analisi quantitativa. L’analisi quantitativa mira a completare il profilo globale della impresa per evidenziare l’attuazione delle scelte aziendali in ordine al fabbisogno ed alle misure di copertura finanziaria tramite: • l’analisi dell’equilibrio finanziario, • l’osservazione della solidità patrimoniale, • l’analisi della dinamica della redditività, • l’analisi della dinamica dei flussi. analisi di bilancio

  22. Il bilancio: strumento di informazione

  23. Il bilancio: strumento di informazione L’amministrazione di una impresa si realizza attraverso una complessa attività che si sostanzia nei momenti essenziali della: • gestione • organizzazione • rilevazione

  24. Il bilancio: strumento di informazione L’organizzazione mira a creare le basi strutturali per rendere possibile lo svolgimento della gestione, a modificarle in relazione ai mutamenti di mercato, a predisporre gli organi operativi e le loro funzioni. La gestione consiste nell’insieme delle scelte aziendali dirette al perseguimento del fine per il quale l’impresa è condotta La rilevazione consegue la traduzione in termini quantitativi e qualitativi dei vari fenomeni aziendali (con scopo di controllo, attraverso le scritture elementari che consistono in annotazioni di fatti aziendali sulla scorta di documenti -ad esempio, le fatture- che sono a corredo delle varie operazioni e, non ultimo, di determinare il risultato economico di esercizio attraverso annotazioni sistematiche che consentono di pervenire alla formazione del bilancio )

  25. trova riflesso Gestione Le operazioni di gestione sono rilevate nella loro espressione qualitativo - monetaria Bilancio Contabilità generale porta alla formazione Che nei suoi dati monetari di sintesi

  26. Il Bilancio • è volto ad esprimere i risultati economici e reddituali, finanziari e patrimoniali della gestione trascorsa • fornisce informazioni di supporto al processo decisionale interno • é un documento obbligatorio per legge che fornisce informazioni elaborate da coloro che dall’esterno evidenziano esigenze conoscitive

  27. Il Bilancio si esplicita, dunque, come un modello quantitativo della gestione e della struttura aziendale In definitiva, il bilancio, quale modello della gestione, è uno strumento di apprezzamento tanto più efficace quanto più è in grado di esprimere i diversi aspetti e le dimensioni della gestione stessa, quanto più il suo contenuto è significativo delle operazioni svolte, del loro comporsi in processi, della loro derivazione da strategie e, in generale, della realtà aziendale.

  28. Il Bilancio nello Stato Patrimoniale fissa la situazione, alla data di bilancio, delle componenti attive e passive del patrimonio della società e ne indica il loro saldo (patrimonio netto) nelConto economicoindica i ricavi realizzati e i costi sostenuti nel corso dell’esercizio e, come differenza tra i ricavi e i costi, l’utile conseguito o la perdita subita. nella Nota Integrativa fornisce le informazioni, i chiarimenti ed i dettagli necessari per la corretta e migliore comprensione dei primi due documenti del bilancio.

  29. LO STATO PATRIMONIALE art. 2424 c.c. • PASSIVO • A) Patrimonio netto • I. Capitale • II. Riserva da sovrapprezzo delle azioni • III. Riserva di rivalutazione • IV. Riserva legale • V. Riserve statutarie • VI. Riserve per azioni proprie in portafoglio • VII. Altre riserve. Distintamente indicate • VIII. Utili (perdite) portati a nuovo • IX. Utili (perdite) dell’esercizio • B) Fondi per rischi e oneri • Trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato • Debiti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo • Ratei e risconti, con separata indicazione dell’aggio su prestiti • ATTIVO: • Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti, con separata indicazione della parte già richiamata • Immobilizzi, con separata indicazione di quelle concesse in locazione finanziaria: • I. Immobilizzazioni immateriali • II. Immobilizzazioni materiali • III. Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo • Attivo circolante • I. Rimanenze • II. Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce,degli importi esigibili oltre l’esercizio successivo • III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni • IV. Disponibilità liquide • D) Ratei e risconti, con separata indicazione del disaggio su prestiti

  30. IL CONTO ECONOMICO art. 2425 c.c. A) Valore della produzione: 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni; 2) variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; 3) variazione dei lavori in corso su ordinazione; 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni; 5) altri ricavi e proventi con separata indicazione dei contributi in conto esercizio. B) Costi della produzione: 6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci; 7) per servizi; 8) per godimento di beni di terzi; 9) per il personale: a) salari e stipendi, b) oneri sociali, c) trattamento di fine rapporto, d) trattamento di quiescenza e simili, e) altri costi; 10) ammortamenti e svalutazioni: a) ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali, b) ammortamenti delle immobilizzazioni materiali, c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni, d) svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide; 11) variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci; 12) accantonamenti per rischi; 13) altri accantonamenti; 14) oneri diversi di gestione. Differenza tra valore e costi della produzione (A-B) C) Proventi ed oneri finanziari D) Rettifiche di valore di attività finanziarie E) Proventi e oneri straordinari Risultato prima delle imposte (A- B+-C+-D+-E); imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite e anticipate UTILE (PERDITE) DELL’ESERCIZIO.

  31. LA NOTA INTEGRATIVA Il D.Lgs. n. 6/2003 ha attribuito un peso crescente al ruolo informativo della nota integrativa, quale documento esplicativo, nonché integrativo specifico dei dati di bilancio. La nota integrativa deve indicare, ad esempio: i movimenti delle immobilizzazioni, specificando per ciascuna voce il costo; le precedenti rivalutazioni, ammortamenti e svalutazioni; l’elenco delle partecipazioni, possedute direttamente o indirettamente; il numero e le caratteristiche degli altri strumenti finanziari emessi dalla società, con l’indicazione dei diritti patrimoniali e partecipativi che conferiscono e delle principali caratteristiche delle operazioni relative; i finanziamenti effettuati dai soci alla società, con la separata indicazione di quelli con clausola di postergazione rispetto agli creditori; i dati relativi ai patrimoni destinati ad uno specifico affare; …

  32. GLI ALLEGATI AL BILANCIO D’ ESERCIZIO • Relazione del collegio sindacale • Relazione sulla gestione • Relazione del soggetto incaricato del controllo contabile • Copie dei bilanci delle società controllate • Prospetto riepilogativo dei dati essenziali dell’ultimo • bilancio delle società collegate • Copia del verbale di approvazione del bilancio • Elenco dei soci o azionisti • Informazioni e prospetti richiesti dalle norme tributarie

  33. Il Bilancio in forma abbreviata Le imprese (che non hanno emesso titoli negoziati in mercati regolamentati ) possono redigere il bilancio in forma abbreviata quando, nel primo esercizio o, successivamente per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti: a)totale attivo netto di stato patrimoniale €3.125.000,00; b) ricavi vendite e prestazioni €6.250.000,00; c)dipendenti occupati in media durante l’esercizio n. 50 I limiti indicati ai punti sub a) e b), gia innalzati dalla direttiva 2003/38/CE (in corso di recepimento nel nostro ordinamento giuridico) rispettivamente a euro 3.650.000 ed a euro 7.300.000, sono stati nuovamente aumentati dalla direttiva 46/2006/CE, a euro 4.400.000 (totale dello stato patrimoniale) ed a euro 8.800.000 (importo netto del volume d’affari). !

  34. Il Bilancio in forma abbreviata Bilancio impresa X al 31 dicembre 2004 • Totale attivo: € 3.100.000 • Fatturato: € 6.500.000 • Numero medio dipendenti: 42 Bilancio impresa X al 31 dicembre 2005 • Totale attivo: € 3.500.000 • Fatturato: € 6.200.000 • Numero medio dipendenti: 42 In entrambi gli esercizi non sono superati due dei tre limiti previsti dall’art. 2435-bis cod. civ. per cui l’impresa X può redigere il bilancio in forma abbreviata per l’esercizio 2005.

  35. Il Bilancio consolidato Il bilancio consolidato espone la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico di un gruppo di imprese, viste come "un'unica impresa". Il bilancio consolidato costituisce quindi lo strumento per poter comprendere la realtà reddituale, patrimoniale e finanziaria del gruppo inteso come entità diversa dalle singole società che lo compongono: le imprese legate da vincoli partecipativi, in quanto operanti nell'ambito di un gruppo economico, conservano la loro autonomia giuridica, ma subiscono una più o meno rilevante influenza nella gestione economica.

  36. Imprese obbligate a redigere il bilancio consolidato • SOCIETA’ PER AZIONI • SOCIETA’ IN ACCOMANDITA PER AZIONI • SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA (che controllano imprese ) • GLI ENTI PUBBLICI ECONOMICI • LE SOCIETA’ COOPERATIVE • LE SOCIETA’ DI MUTUA ASSICURAZIONE (che controllano spa, sapa o srl) Soggetti esclusi dall’obbligo • SOCIETA’DI PERSONE • • ASSOCIAZIONI E FONDAZIONI • • IMPRENDITORI INDIVIDUALI

  37. Il Bilancio consolidato ESCLUSIONE DALL’OBBLIGO DI REDAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO: limiti quantitativi a) euro 12.500.000 totale degli attivi; b) euro 25.000.000 totale dei ricavi di vendita; c) 250 dipendenti. Esonero se per 2 esercizi consecutivi due dei tre limiti non sono superati. Motivazione dell’esonero in nota integrativa del bilancio d’esercizio. Esonero non consentito se la controllante o una delle controllate sono quotate.

  38. Il Bilancio consolidato AREA DI CONSOLIDAMENTO: IMPRESE CONTROLLATE • art. 2359 n.1: maggioranza dei voti esercitabili in assemblea ordinaria • art. 2359 n. 2: voti sufficienti per esercitare un’influenza dominante nella assemblea ordinaria AREA DI CONSOLIDAMENTO: CASI DI ESCLUSIONE • imprese controllate con attività eterogenea rispetto a quella del gruppo ( si tratta di attività marcatamente dissimili, tali che le voci di bilancio assumerebbero significato diverso, ad esempio, debiti di finanziamento di imprese industriali e debiti verso i depositanti di una banca) • partecipata detenuta esclusivamente allo scopo delle successiva alienazione: scopo immediato e non eventuale( normalmente la partecipazione è iscritta nell’attivo circolante)

  39. Il Bilancio consolidato Nel bilancio consolidato le singole imprese vengono assimilate a filiali di un'unica grande società. Da ciò derivano due importanti caratteristiche: (a) le singole attività e passività ed i singoli componenti del conto economico dell'impresa capogruppo o controllante vanno sommati alle corrispondenti attività e passività ed ai corrispondenti componenti del conto economico delle controllate. (b) gli elementi patrimoniali ed economici che hanno natura di reciprocità, e che quindi non hanno rilevanza, ossia non hanno alcun significato, quando le società vengono considerate come un'unica impresa, vanno eliminati dal bilancio consolidato, con lo scopo di evidenziare solo i saldi e le operazioni tra il gruppo ed i terzi.

  40. Il Bilancio consolidato La redazione del bilancio consolidato di Gruppo comporta, fra le altre scelte, quella del metodo di consolidamento e la necessità di individuare il trattamento delle interessenze di terzi al patrimonio netto ed al risultato d'esercizio, tanto in termini di valore quanto in termini di rappresentazione. Il metodo di consolidamento integrale è quello a cui fa riferimento la normativa italiana ed è quello più in uso. Con questo concetto la metodologia di consolidamento (detta "consolidamento integrale") prevede che il valore delle partecipazioni di controllate viene sostituito ai valori integrali dell'attività e passività costi e ricavi della controllata. Gli interessi degli azionisti di minoranza vengono evidenziati su una sola linea di bilancio nel patrimonio netto (capitale sociale e riserve di terzi) e utili/perdite degli azionisti di minoranza. Gli utili intersocietari se realizzati dalla controllante verso la controllata sono eliminati integralmente. Se realizzati dalla controllata nei confronti della sua controllante vengono eliminati solo per la parte di competenza della controllata.

  41. Un esempio di consolidamento integrale Bilancio società controllante Alfa Crediti 400 Capitale sociale 200 Partecipazione (100%) 100 Debiti 300 Totale 500 Totale 500 Bilancio società Beta controllata al 100% da Alfa Crediti 1000 Capitale sociale 100 Magazzino 500 Debiti 1400 Totale 1500 Totale 1500 Bilancio consolidato Crediti 1400 Capitale sociale 200 Magazzino 500 Debiti 1700 Totale 1900 Totale 1900 Nota: Nel consolidamento con il metodo integrale per la formazione del consolidato si aggiungono i valori per il loro intero importo eliminando il valore della partecipazione e la corrispondente quota del capitale sociale della controllata.

  42. Il Bilancio consolidato Ai fini della valutazione di un gruppo di imprese, senza dubbio un primo esame dell’andamento complessivo del gruppo deve essere effettuato attraverso la lettura e la interpretazione del bilancio consolidato, che, però, costituisce un bilancio complementare, sia nei confronti di quello della società capogruppo, sia nei confronti dei bilanci delle società controllate. Va, invero, sottolineato che i valori del bilancio consolidato non riflettono le peculiari condizioni delle singole società del gruppo, ma forniscono dati la cui utilità informativa va interpretata con queste limitazioni, in quanto può accadere che la cattiva situazione finanziaria di una o più società del gruppo sia compensata, nel bilancio consolidato, dalla buona situazione finanziaria di altre società del gruppo stesso.

  43. Il Bilancio consolidato Il bilancio consolidato non può che dare un’indicazione di massima, ma non esaustiva, sullo effettivo andamento del gruppo. E' ovvio come le condizioni caratterizzanti il rischio economico e finanziario di gruppo condizionano in senso positivo o negativo l'area di intensità di rischio riferibile alle singole unità subordinate. Risulta evidente l'impatto sul rischio riferibile alle unità periferiche dei vari fattori di natura quantitativa propri del gruppo, quali la politica di autofinanziamento attuata, l'andamento delle vendite, la azione di economie o diseconomie di scala, l'evoluzione della produttività, l'elasticità della struttura economica e finanziaria e degli elementi di ordine qualitativo, quali la potenzialità finanziaria della proprietà, la rilevanza di depositi a collaterale degli esponenti del gruppo, la qualità del management o il livello tecnologico degli impianti e così via. Il che conferma la necessità di un giudizio combinato sia sulla singola unità che sull'intero gruppo . . .

  44. Il Bilancio consolidato Ad esempio L'analisi evidenzia un giudizio favorevole sull'azienda e sfavorevole sul gruppo. Ora, pur potendo godere di autonomia finanziaria, l'unità subordinata può rischiare di vedere erodere il proprio equilibrio per decisione della capogruppo, che impone di prestare il suo sostegno finanziario ad altre unità del gruppo ed in tal caso appare arduo stimare per la azienda affidata le possibilità di mantenersi solvibile ed il tempo oltre il quale l'accentuarsi del rischio può diventare insostenibile per la banca. Il giudizio per quanto favorevole espresso sull'assetto economico e finanziario della singola azienda appare caratterizzato da una situazione di precarietà. La cautela è d'obbligo nella valutazione delle eventuali circostanze che potrebbero rappresentare condizioni favorevoli alla conservazione dello equilibrio da parte dell'unità in esame in un contesto di vulnerabilità del gruppo.

  45. Il Bilancio consolidato Ad esempio L'analisi esprime un giudizio sfavorevole sull'azienda e favorevole sul gruppo. Il rischio della banca si fonda sulla sola appartenenza al gruppo, che può anche abbandonare l'unità insolvente. In tale circostanza l'importanza strategica della partecipata (grado di coesione), l'esperienza circa la correttezza di comportamento della casa-madre, l'entità complessiva dei fidi concessi al gruppo possono attutire un giudizio negativo, a maggior ragione se a fronte della assunzione di un impegno (fidejussione o lettera di patronage vincolante) da parte della capogruppo (di cui, ovviamente, andrà vagliata la posizione nella mappatura del gruppo per determinare la consistenza dell'area del gruppo da questa ultima controllata).

  46. Il Bilancio consolidato Quindi la valutazione del credito all'entità gruppo nel suo complesso o a livello di affiliata deve essere condotta con una visione unitaria ed integrata dell'intero agglomerato mediante un'analisi che tragga dal consolidamento delle informazioni relative alle singole unità utili indicazioni sulle interdipendenze finanziarie ed operative fra le componenti del gruppo. Non a caso la Vigilanza evidenzia la opportunità di “procedere con particolare cautela nella concessione di finanziamenti di importo rilevante, valutando con rigore il merito creditizio e l'evoluzione della situazione economico - finanziaria, in modo tale da pervenire alla conoscenza globale della clientela (individuazione costante del perimetro di gruppo), della sua capacità di rimborso, della qualità economica dei progetti intrapresi, dei fattori anche congiunturali che possono interferire sull’ andamento dei rischi”.

  47. L’analisi di bilancio

  48. L’analisi di bilancio: finalità Comprendere l’andamento della gestione globale dell’impresa Diagnosticare lo stato di salute dell’impresa Migliorare la visibilità sul futuro destino dell’impresa

  49. L’analisi di bilancio: finalità IL NOSTRO SCOPO E’ LEGGERE LA GESTIONE ATTRAVERSO IL BILANCIO Negli aspetti della : • Solidità = attitudine a mantenere una posizione di equilibrio strutturale, necessaria al mantenimento in vita dell’impresa nel lungo periodo • Liquidità = attitudine a fronteggiare gli impegni a breve con le risorse disponibili nel breve • Redditività = capacità di generare nel tempo una remunerazione soddisfacente del capitale investito

  50. Gestione Lettura Bilancio trova riflesso nel necessità di una valida lettura per “farlo parlare” Aspetti gestionali • Redditività • Gestione corrente • Gestione finanziaria informazioni su per questa lettura occorre una Metodologia

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