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Comunicazione e consumi multimediali dei giovani in Calabria (PRIN 2005) Unità di Ricerca - Università della Calabria

Comunicazione e consumi multimediali dei giovani in Calabria (PRIN 2005) Unità di Ricerca - Università della Calabria. Giovani e Consumo Culturale

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Comunicazione e consumi multimediali dei giovani in Calabria (PRIN 2005) Unità di Ricerca - Università della Calabria

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Presentation Transcript


  1. Comunicazione e consumi multimediali dei giovani in Calabria (PRIN 2005) Unità di Ricerca - Università della Calabria

  2. Giovani e Consumo Culturale Questo è il titolo del Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN 2005), cofinanziato dal MIUR e coordinato dal Prof. Natale Ammaturo (Università di Salerno). Al progetto hanno partecipato quattro Unità di ricerca: • Università di Salerno (Responsabile: Prof. Natale Ammaturo). • Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli (Responsabile: Prof.ssa Ornella De Sanctis). • Università di Lecce (Responsabile: Prof. Carlo Gelosi) • Università della Calabria (Responsabile: Prof.ssa Giovannella Greco).

  3. Comunicazione e Consumi Multimediali dei Giovani in Calabria Questo è il titolo del progetto dell’Unità di ricerca dell’Università della Calabria.

  4. Unità di ricerca - Università della Calabria • Giovannella Greco (Responsabile Scientifico): Prof. Straordinario SPS/08 - Docente di Sociologia delle comunicazioni di massa B, Sociologia dei media A, Media Education B. • Maria Francesca Amendola: Psicologa e psicoterapeuta, Dirigente A.S. 4 - Cosenza. • Walter Belmonte: Assegnista di ricerca SPS/08 - Docente di Teoria e tecniche dei media, Sociologia delle comunicazioni di massa A. • Enrico De Santo: Cultore della materia SPS/08 - Docente di Sociologia dell’educazione, Media Education A. • Giuliana Esposito: Cultore della materia SPS/08 - Dottoranda di ricerca. • Simona Perfetti: Ricercatore M-PED/01, Docente di Psicopedagogia del linguaggio e della comunicazione. • Rosario Ponziano: Cultore della materia SPS/08 - Docente di Sociologia della musica, Sociologia dei media B.

  5. Presupposti teorici della ricerca Uno degli aspetti cruciali, che caratterizzano la società occidentale contemporanea, consiste nel graduale e inarrestabile passaggio dall’esperienza diretta delle cose alla loro rappresentazione. L’avvento, lo sviluppo e la crescente pervasività dei media hanno fortemente contribuito a determinare questo passaggio, che tende ad allargare a dismisura lo spettro esperienziale di ciascuno, sia pure in una dimensione sempre più virtuale (1) . Fatto sta che, a stretto contatto con le molteplici sollecitazioni derivanti da un ricco e diversificato universo multimediale, i giovani crescono oggi in un ambiente del tutto inedito, nel quale sperimentano esperienze mai conosciute prima. (1) Piromallo Gambardella A., Le sfide della comunicazione, Laterza, Roma-Bari 2001.

  6. Oltre a ciò, al sistema verticale delle disuguaglianze sociali è venuto progressivamente sostituendosi un sistema orizzontale di ambiti di vita, variamente privilegiati, cui si può contemporaneamente partecipare. Il crescere della differenziazione - non solo e non tanto strutturale (come moltiplicazione degli ambiti sociali) quanto, piuttosto, simbolica (come moltiplicazione dei codici e dei modelli culturali di riferimento) - ha fatto emergere una pluralità di raggruppamenti sociali (trasversali alle tradizionali variabili socio-economiche), che si basano su una condivisione di stili di vita cui si può aderire spontaneamente.

  7. Alla progressiva sperimentazione, da parte dell’individuo, di un inedito senso di libertà si associa un graduale sgretolamento delle certezze, conseguente alla scomparsa di centri forti di identificazione e appartenenza sociale. Questo passaggio dal prevalere di legami forti al prevalere di legami deboli trova, oggi, la sua espressione più emblematica nel sistema dei consumi il quale, da linguaggio della differenziazione sociale, si è progressivamente trasformato in linguaggio di una pluralità di diversi modi di approcciare la complessità sociale e collocarvisi, con una conseguente degerarchizzazione dei modelli di consumo, nessuno dei quali appare migliore e, dunque, preferibile ad un altro (1) . (1) P. Parmiggiani, “Pratiche di consumo e riconoscimento sociale: consumatori alla ricerca di sé”, in E. Di Nallo, P. Guidicini, La Rosa M. (a cura di), Identità e appartenenza nella società della globalizzazione, Franco Angeli, Milano 2004, pp. 53-76.

  8. Grazie alle maggiori opportunità di scelta offerte da una continua e inarrestabile offerta multimediale, nell’attualità si può osservare una molteplicità di stili di consumo dai quali l’individuo entra ed esce a seconda dei momenti e delle occasioni, e rispetto ai quali non mette mai in atto una identificazione totale. L’emergere di una dimensione edonistica e di un nuovo sentimento tribale ha dato vita ad una etica dell’estetica (1), che individua la matrice del legame sociale nella comune fruizione di prodotti mediali, nella condivisione di stili di consumo e di peculiari codici espressivi, che appaiono costitutivamente provvisori e revocabili. (1) M. Maffesoli, Nel vuoto delle apparenze. Per un’etica dell’estetica, Garzanti, Milano 1993.

  9. Oggetto, ipotesi e obiettivi della ricerca Utilizzando la lente dei consumi multimediali, la ricerca ha esplorato le forme di comunicazione che caratterizzano l’universo giovanile, e più specificamente quello degli adoloscenti tra i 15 e i 18 anni, e dei giovani tra i 21 e i 24 anni, ovvero: studenti della scuola media superiore e studenti universitari. Ipotizzando l’emergere, in questo universo, di una tendenza verso forme di comunicazione mediata, la ricerca ha perseguito i seguenti obiettivi:

  10. 1. Individuare i prodotti mediali o i media cult capaci di annodare i fili delle molteplici ed eterogenee esperienze giovanili, esprimendone la cultura, il gusto, lo stile. 2. Accertare la presenza, tra gli adolescenti, di una maggiore propensione ad esplorare e sperimentare in maniera più flessibile l’offerta multimediale e, tra i giovani, di una dieta meno variabile e più definita. 3. Verificare una tendenza di cambiamento nelle pratiche di consumo giovanile, a svantaggio dei tradizionali media di massa.

  11. Fasi della ricerca Il disegno della ricerca si è articolato in due fasi: • Nella prima fase, sulla base dei risultati scientifici più recenti sul rapporto tra giovani e media nel nostro Paese (1), è stata elaborata la griglia da utilizzare nella conduzione dei focus group e, al fine di verificarne l’efficacia, sono stati condotti 7 focus group con studenti universitari, reclutati tra gli iscritti ad alcuni corsi laurea triennale e specialistica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria. I focus group, composti da 6 soggetti ciascuno, sono stati realizzati presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione. (1)Indagine Iard (2003); Giovani & Media. Terzo Rapporto Censis sulla Comunicazione in Italia, Franco Angeli, Milano 2004; I media che vorrei. QuartoRapporto Censis sulla Comunicazione in Italia, Franco Angeli, Milano 2005.

  12. Nella seconda fase, sono stati realizzati 6 focus group, di cui: 3 con studenti delle scuole superiori e 3 con studenti universitari. Ogni gruppo è stato composto in modo da rappresentare equamente la tipologia dei corsi di studi frequentati dai giovani calabresi:

  13. Tra gli studenti della scuola media superiore, residenti rispettivamente nelle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, sono stati selezionati 3 gruppi, ciascuno dei quali costituito da 6 partecipanti di età compresa tra i 15 e i 18 anni. Relativamente ad ogni provincia, è stato selezionato 1 gruppo costituito da 2 studenti che frequentano i licei, 2 gli istituti tecnico-commerciali e 2 gli istituti professionali, di cui 1 M e 1 F residenti rispettivamente nell’area urbana e suburbana. • Tra gli studenti dell’Università della Calabria, provenienti rispettivamente dalle province di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, sono stati selezionati 3 gruppi, ciascuno dei quali costituito da 6 di partecipanti di età compresa tra i 21 e i 24 anni. Relativamente ad ogni provincia, è stato selezionato 1 gruppo costituito da 2 studenti che frequentano corsi di studi umanistici, 2 corsi di studi sociali e 2 corsi di studi scientifici, di cui 1 M e 1 F che abitano rispettivamente in famiglia e in alloggio universitario.

  14. Metodologia della ricerca La ricerca, volta a privilegiare l’esplorazione, l’approfondimento e la scoperta di nuovi nessi e significati rispetto alla verifica e alla generalizzabilità dei risultati,si è avvalsa dell’esclusivo uso di metodi qualitativi quali i focus group. Sulla base di criteri coerenti con gli obiettivi della ricerca, la selezione dei gruppi ha seguito un campionamento a “scelta ragionata”, optando nel reclutamento dei partecipanti per il coinvolgimento di “gruppi naturali” (studenti di scuola media superiore e studenti universitari).

  15. Ogni focus group è stato condotto, attraverso l’ausilio di un sistema di audioregistrazione e alla presenza di un osservatore, da un moderatore il quale si è servito di una griglia semistrutturata, composta da una lista di temi da trattare pensati come domande “contenitori” il cui grado di esplicitazione è legato alla specifica situazione interattiva che si è venuta a creare all’interno di ogni singolo gruppo. Sulla base delle verifiche effettuate sul campo, è stata elaborata la seguente griglia di conduzione dei focus group:

  16. 1. Avvio • Spiegazione del compito che si svolgerà insieme • Presentazione del tema della discussione • Invito alla libera espressione della propria opinione • Consegna delle associazioni libere • Presentazione di ciascun partecipante (incluso il moderatore) Durata della fase: 5 minuti

  17. 2. I media • La società contemporanea è caratterizzata dalla presenza di una molteplicità di media, tradizionali e nuovi (nominarli…), con i quali vi trovate ad interagire. • Fra tutti questi strumenti, quali sono quelli che utilizzate abitualmente? • Quali sono le motivazioni che v’inducono al consumo? E quali le aspettative? • Quali media percepite come a voi più vicini e quali come a voi più lontani? • Qual è il medium che preferite più di tutti gli altri? E quali emozioni vi suscita l’utilizzo di questo strumento? Durata della fase: 10 minuti

  18. 3. La musica • Nell’arco della giornata, quanto tempo dedicate all’ascolto della musica? In quali momenti della giornata è per voi consueto ascoltare musica? Attraverso quali strumenti? E con quali modalità (da soli, in compagnia, in un luogo a voi familiare, in qualsiasi luogo…)? • Cosa provate quando ascoltate musica? Se vi chiedessi di definire con una parola l’importanza che ha per voi l’ascolto della musica, quale utilizzereste? • L’ascolto della musica dal vivo è per voi una pratica abituale? Quali sono i luoghi in cui più frequentemente ascoltate musica dal vivo (pub, teatro, piazza, stadio…)? Solitamente, frequentate questi luoghi da soli o in compagnia?

  19. Cosa provate quando ascoltate musica dal vivo? Se vi chiedessi di definire con una parola l’importanza che ha per voi l’ascolto della musica dal vivo, quale utilizzereste? • Quale genere musicale preferite? E qual è il vostro artista o gruppo preferito? • Frequentate corsi di musica? Cantate o suonate qualche strumento? Fate parte di una band? Vi esibite in pubblico? • Cosa provate quando cantate o suonate? Se vi chiedessi di definire con una parola l’importanza che ha per voi la pratica della musica, quale utilizzereste? Durata della fase: 15 minuti

  20. 4. Gli altri • Chi sono i vostri amici (amici d’infanzia, compagni di scuola, colleghi di università, vicini di casa, compaesani…)? • Come trascorrete il tempo con loro? Di cosa parlate? • Esistono motivi di contrasto tra di voi? Per quali motivi avvengono? • Come definireste il rapporto con loro? • Fate parte di qualche associazione? Di quale tipo (ludica, culturale, sociale, religiosa, sportiva, politica, volontariato…)? • Chi è il/la vostro/a partner (compagno/a di scuola, collega di università, vicino/a di casa, compaesano/a…)? • Come trascorrete il tempo con lui/lei? Di cosa parlate? • Esistono motivi di contrasto tra di voi? Per quali motivi avvengono? • Come definireste il rapporto con lui/lei?

  21. Dialogate con i vostri genitori? Di quali argomenti? Come trascorrete il tempo con loro? • Esistono motivi di contrasto tra di voi? Per quali motivi avvengono? • Come definireste il rapporto con loro? • Dialogate con i vostri insegnanti/docenti? Di quali argomenti? • Esistono motivi di contrasto tra di voi? Per quali motivi avvengono? • Come definireste il rapporto con loro? Durata della fase: 15 minuti

  22. 5. La comunicazione • Preferite comunicare “faccia a faccia” o mediante qualche strumento (cellulare, sms, e-mail, chat…)? Per quali ragioni? • Quali differenze riscontrate tra la comunicazione diretta e quella mediata? • Quali difficoltà incontrate nell’una e nell’altra forma di comunicazione? E quali vantaggi? • Quali emozioni provate quando comunicate “faccia a faccia”? E quali quando comunicate attraverso qualche strumento? Durata della fase: 10 minuti

  23. 6. Commiato • Ringraziamenti • Eventuali commenti da parte dei partecipanti • Saluti Durata della fase: 5 minuti

  24. Analisi dei dati Nella fase di analisi dei dati, si è optato per la trascrizione integrale delle registrazioni effettuate durante lo svolgimento dei focus group, così da consentire al gruppo di ricerca una base di analisi il più possibile dettagliata ed esaustiva. Questa scelta ha consentito di elaborare la seguente griglia di analisi dei risultati:

  25. 1. I media • Strumenti • Motivazioni • Aspettative • Preferenze • Emozioni

  26. 2. La musica 2.1. Ascolto • Tempi • Luoghi • Modalità • Strumenti • Emozioni • Parola chiave

  27. 2.2. Ascolto live • Tempi • Luoghi • Modalità • Emozioni • Parola chiave

  28. 2.3. Pratica • Modalità • Emozioni • Parola chiave 2.4. Genere/Artista/Gruppo • Genere • Artista • Gruppo

  29. 3. Gli altri 3.1. Amici • Chi sono • Attività • Dialogo • Contrasti • Parola chiave • Associazione

  30. 3.2. Partner • Chi è • Attività • Dialogo • Contrasti • Parola chiave

  31. 3.3. Genitori • Dialogo • Attività • Contrasti • Parola chiave 3.4. Insegnanti/docenti • Dialogo • Contrasti • Parola chiave

  32. 4. La comunicazione • Preferenze • Motivazioni • Differenze • Emozioni

  33. Risultati della ricerca Entrando nel merito delle tendenze emergenti dalla ricerca, si possono avanzare le seguenti considerazioni relative ai singoli temi dibattuti nei focus group: I media I dati più recenti del nostro Paese in tema di “comunicazione e media” mettono in luce che, negli ultimi anni, «c’è stato un notevole passo in avanti dei multimediali, che erano il 46,6% del totale nel 2002… e sono diventati il 53% nel 2006. Un risultato importante, raggiunto in particolare grazie all’apporto delle fasce più giovani e più istruite della popolazione» (1). (1) CENSIS, (2006), 40° Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese, p. 145.

  34. I risultati della ricerca condotta in Calabria, nel confermare questo dato, evidenziano anche che i consumi multimediali di giovani e adolescenti presentano caratteristiche di immediatezza, leggerezza, velocità, superficialità cui, tuttavia, si accompagnano il bisogno di coinvolgimento emotivo e di approfondimento, e la ricerca di soggetti autorevoli cui fare riferimento. Si può, inoltre, osservare che il contesto generale d’impiego dei media da parte degli adolescenti appare più esteso di quello dei giovani; ma, in entrambi i casi, si registra una maggiore propensione all’uso con funzione di svago e una minore propensione verso i media a stampa.

  35. Più in generale, si registra che l’universo preso in considerazione è affollato dalla presenza di una grande quantità di media. Secondo l’ordine proposto dai soggetti coinvolti nella ricerca, televisione, cellulare, internet e radio sono quelli più frequentemente nominati. In minor misura, compaiono anche giornali, computer, mp3, libri, lettori cd/dvd. Sono questi gli strumenti abituali della loro dieta multimediale.

  36. È interessante osservare, tuttavia, che l’indicazione del medium preferito interviene a modificare l’ordine sopra evidenziato nel seguente modo: internet, cellulare, radio e televisione. Una possibile spiegazione di questa apparente incongruenza risiede nel fatto che adolescenti e giovani tendono a diffidare dei mezzi di comunicazione “di massa”, pur essendone grandi consumatori, perché vi associano prevalentemente una dimensione funzionale e modellizzante.

  37. Nei confronti della televisione, ad esempio, mostrano un atteggiamento critico, sostenendo di non guardare i “programmi spazzatura” e di non essere vittime inconsapevoli dei talk show di Maria De Filippi. Tuttavia, considerato l’alto livello d’informazione che dimostrano di avere su tali programmi, nonché il gusto che manifestano nel parlarne, si ha l’impressione che essi ne facciano un alto consumo, solo che provano imbarazzo a dichiararlo esplicitamente, per timore di essere giudicati.

  38. Diverso è il discorso per un altro strumento di comunicazione di massa, la radio, molto amata, oltre che molto usata dai giovani perché percepita come uno specchio in cui riflettersi, tanto a livello linguistico quanto a livello emotivo; non a caso, la sua programmazione si basa prevalentemente sulla musica che, per loro, rappresenta un contenuto ad alto valore esistenziale e sociale.

  39. Per quanto riguarda invece i nuovi media, in particolare internet e telefono cellulare, le motivazioni che inducono all’uso appaiono differenti. Nel caso di internet, definito da qualcuno “una finestra sul mondo”, si passa dalla comunicazione e dalla socialità (posta elettronica, chat, forum, messenger) alla conoscenza (ricerca, studio, lavoro) o, più in generale, si sottolinea la possibilità di scaricare musica, film, ed avere più visioni.

  40. Occorre precisare, tuttavia, che se molti sono certi delle possibilità offerte da internet, una parte consistente sembra nutrire nei suoi confronti forti perplessità: infatti, alcuni tendono ad individuare in questo strumento la sintesi ideale tra i media che consentono di sviluppare relazioni alla pari e quelli che permettono l’accesso alle conoscenze e alle informazioni, peraltro in modo immediato e completo, altri invece tendono a considerarlo come uno strumento invasivo nei cui infiniti meandri ci si può perdere.

  41. Nel caso del cellulare, che come dichiara qualcuno è ormai diventato “una dipendenza”, si esalta la capacità di comunicare in modo diretto ed immediato, il suo essere uno strumento che consente, sempre e comunque, la relazione con gli altri (amici, famiglia, persone considerate vitali), soprattutto mediante lo scambio di SMS. Dietro l’uso degli SMS, la cui motivazione prevalente sembra essere di tipo economico («un SMS costa poco»), si cela in realtà ben altro: molto spesso, infatti, i messaggi vengono utilizzati per esprimere – come alcuni affermano – ciò che non riescono a dire quando sono l’uno di fronte all’altro. Si ha pertanto l’impressione che la possibilità di raggiungersi in qualsiasi momento tenda a ridurre la capacità di mettersi in gioco nella relazione con gli altri.

  42. Riepilogando, l’impiego dei media da parte di giovani e adolescenti appare caratterizzato, oltre che dalla valutazione che essi danno della valenza comunicativa dei singoli strumenti, anche dalla differente percezione soggettiva del rapporto che intrattengono con tali strumenti: infatti, mentre la relazione con la televisione appare spesso subita, o comunque non scelta, quella con cellulare e internet è vissuta in maniera entusiastica, come una opportunità di estendere il proprio corpo oltre i limiti della fisicità. Più in generale, le esigenze in base alle quali scelgono di relazionarsi ad uno strumento piuttosto che ad un altro sono profondamente diverse e, di norma, le motivazioni dell’uso dei nuovi media risiedono nella relazionalità, mentre quelle relative ai media tradizionali nell’intrattenimento.

  43. Questa differenza si riflette anche sul piano delle emozioni legate all’uso dello strumento preferito. Paradossalmente, forse, ma non troppo, le emozioni vissute tendono a spostarsi più sul versante dei media non relazionali. In ogni caso, l’emozione, di per sé intersoggettiva, sembra essere vissuta dai giovani in una dimensione introspettiva, perché, quando sono in relazione diretta con l’altro, essi non sono capaci di esprimere i sentimenti che provano: l’emozione, se c’è, è vissuta dentro di sé ma non manifestata. Forse è questa la ragione che lega il loro mondo interiore alla musica, veicolo costante di mediazione tra sé ed il mondo.

  44. La musica Una considerazione preliminare in merito al rapporto che i giovani intrattengono con la musica è che la maggior parte delle osservazioni su questo tema si riferiscono prevalentemente all’ascolto piuttosto che alla pratica musicale, che risulta essere scarsamente presente tra i soggetti coinvolti nella ricerca. Ciò premesso, il consumo abituale di musica risulta molto alto e avviene attraverso vari strumenti; nell’ordine proposto: lettore mp3, computer e radio sono più utilizzati rispetto a tv, stereo, autoradio, internet, lettore Cd e cellulare.

  45. Quanto alle preferenze musicali, non vanno ad un genere o ad un artista/gruppo particolare, ma sembrano essere difformi, come lo è la cultura “a mosaico” in cui sono immerse le giovani generazioni. Fra i generi citati (rock, musica leggera, musica italiana, house, hip hop, jazz, ecc.), tutti appartenenti all’ambito variegato della popular music, si può sottolineare che, pur non essendovi un grosso scarto, quello che gode di maggiori consensi è il rock, nato – guarda caso – proprio «in concomitanza con la scoperta sociale dei giovani» (1). (1) Ponziano R., (2007), “Rock e identità giovanile”, In-formazione. Studi e ricerche su giovani, media e formazione, n. 2, p. 33.

  46. L’interesse verso questo genere musicale «rimane costante in tutte le generazioni giovanili che si sono susseguite dal secondo dopoguerra ad oggi» (1); pertanto, seppur con motivazioni diverse rispetto al passato, e con un’accentuata frammentazione di stili, «il rock appare quanto mai vivo nell’interesse che i giovani… nutrono nei suoi confronti, quasi a conferma del fatto che questa musica continua a dare luogo a forme d’identità e di comunicazione delle proprie esperienze ed emozioni» (2). (1) Ponziano R., (2007), op. cit., p. 33. (2) Ivi, p. 34.

  47. In ogni caso, qualunque sia lo strumento utilizzato nell’ascolto e qualunque sia il genere o l’artista preferito, la musica sembra essere per loro, innanzi tutto, libertà: «poter essere come si vuole e non come si deve essere», «poter essere al di là di qualsiasi vincolo». Essa è percepita come un linguaggio capace di esprime desideri, sogni, stati d’animo: una sorta di «diario dell’anima» sul quale scrivere le proprie emozioni e, al tempo stesso, una «isola felice» nella quale ritrovarsi, un tramite comunicativocon l’altro che «sta di fronte» o «alberga in me».

  48. In alcuni casi, l’ascolto di musica induce una sensazione di rilassamento e di compagnia («distoglie dai pensieri, rilassa, accompagna qualsiasi attività»), mentre in altri sollecita il movimento corporeo, l’euforia e ristabilisce un equilibrio interiore rigenerante o energetico («ti fa scatenare», «quando ascolto musica punk, sono euforica e mi diverto»). Ciò lascia intendere che il rapporto dei giovani con la musica si configura come una sorta di viaggio interiore, di percorso emotivo legato alla dimensione privata della persona. È come se i giovani avessero delegato all’ascolto della musica il gravoso compito di scandire il loro tempo interiore: la musica come qualcuno di loro afferma – «esprime stati d’animo, dà voce a quello che hai dentro». Ciò che emerge è il bisogno di “staccare la spina” dalla vita quotidiana per rifugiarsi in un altro mondo.

  49. La ricorrenza di alcune espressioni quali, ad esempio,«mi rilassa, sono nel mio mondo», «mi rilassa, stacco la spina, mi scopro ad immaginare», «mi rilassa, mi stacco dai miei pensieri», «o mi rilassa o mi scarica» problematizza il modo in cui i giovani percepiscono il rapporto con se stessi e, soprattutto, con l’ambiente circostante e con gli altri, nel senso chele emozioni suscitate dall’ascolto musicale sembrano non trovare riscontro sul piano relazionale. Ciò induce ad ipotizzare che essi vivano il rapporto con l’altro più come un bisogno che nasce da una mancanza, che non come un incontro emotivo vero.

  50. Sarà, forse, per questa ragione che le emozioni provate nell’ascolto della musica live appaiono legate più alla condivisione di una medesima passione che non ad un vivere insieme – o, meglio, condividere – quel tempo interiore scandito dall’ascolto solitario della musica. In questo caso, le espressioni ricorrenti sono: «ci sono persone insieme a te, condividi la musica con chi non conosci», «è bello condividere la stessa sensazione», «pensiamo di avere la stessa passione comune», «ci si ritrova in gruppo, si è più caricati, ci si diverte di più».

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