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Il commercio internazionale

Il commercio internazionale. Gli argomenti pro e contro il libero scambio Elementi di storia delle relazioni commerciali dagli anni trenta ad oggi I diversi tipi di accordi commerciali I vantaggi e gli svantaggi connessi alla creazione di un mercato unico in Europa.

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Presentation Transcript


  1. Il commercio internazionale • Gli argomenti pro e contro il libero scambio • Elementi di storia delle relazioni commerciali dagli anni trenta ad oggi • I diversi tipi di accordi commerciali • I vantaggi e gli svantaggi connessi alla creazione di un mercato unico in Europa

  2. I vantaggi del libero scambio • Autarchia vs. specializzazione: economie di scala, abilità, materie prime, prezzi relativi dei fattori ogni paese produce alcuni beni in misura maggiore di quel che consuma export • Con i ricavi dell’export import • Vi sono differenze nelle diverse dotazioni dei fattori presenti nei vari paesi  in ciascuno di loro il costo di produzione dei beni in termini degli altri beni è diverso • Ogni paese deve specializzarsi nei settori dove ha un VANTAGGIO COMPARATO Queste differenze nel costo-opportunità stanno alla base del commercio internazionale

  3. Legge dei vantaggi comparati • Diversità dei fattori produttivi • Diversità istituzionali • Diversità geografiche • In un paese produrre un’automobile costa come produrre 10 tonnellate di grano o 20 frigoriferi, in un altro paese costa come 6 tonnellate di grano ma come 30 frigoriferi • I vantaggi comprati sono le differenze di costo opportunità per produrre un dato bene confrontate cobn l’acquistarlo in un altro paese

  4. Vantaggio assoluto Un paese ha un vantaggio assoluto nella produzione di un bene rispetto a un altro paese quando può produrlo usando una quantità inferiore di risorse Ogni paese si specializza nella produzione del bene per cui ha un vantaggio assoluto scambiandolo con l’altro paese (che si comporta allo stesso modo) Entrambi i paesi traggono beneficio dallo scambio

  5. Vantaggio comparato Un paese ha un vantaggio comparato nella produzione di un bene rispetto a un altro paese quando, pur usando una quantità maggiore di input, il costo-opportunità di quel bene in termini di un altro è inferiore Ogni paese esporta il bene per cui ha un vantaggio comparato e importa quello per cui non lo ha Entrambi i paesi traggono beneficio dallo scambio

  6. Pvs: vantaggio comparato nel grano2M stoffa/4 kg grano Pind: vantaggio comparato nella stoffa8M stoffa/4kg grano Il costo opportunità della stoffa nel pvs=8/2=4 volte più grande che nel paese ind PVS: vantaggio per grano P ind vantaggio per la stoffa

  7. La legge dei vantaggi comparati Se in due paesi i costi-opportunità della produzione di due beni sono diversi, allora entrambi possono trarre benefici dal reciproco scambio se ciascuno si specializza nella produzione (e quindi nell’esportazione) dei beni i cui costi-opportunità sono minori rispetto all’altro paese

  8. Entrambi i paesi avranno benefici se il rapporto di scambio è >0,5 kg e <2 kg per 1 M di stoffa 1 kg per 1 M: ind esporta stoffa e pvs esporta grano 2kg per 2M pvs 1kg per 1 M ind

  9. Limiti alla specializzazione I paesi si trovano a dover fronteggiare costi-opportunità crescenti Se un paese decide di continuare a produrre un bene, è probabile che debba sacrificare quantità crescenti di altri beni Il paese non produrrà solo il bene per cui ha un vantaggio comparato, ma continuerà a produrre altri tipi di beni

  10. Quale è il prezzo per le export? E quello per le import? • E’ dato dal tasso di cambio reale (o ragione di scambio)

  11. La ragione di scambio È data da cambio nominale x prezzo medio delle esportazioni (valuta nazionale) prezzo medio delle importazioni (valuta estera) • è espressa come numero indice con riferimento a un anno base in cui viene posta pari a 100 • un aumento della ragione di scambio ne costituisce un miglioramento, dal momento che è necessario esportare una quantità minore di beni per acquistare la stessa quantità di importazioni • variazioni della ragione di scambio sono determinate da variazioni della domanda e dell’offerta di esportazioni e importazioni e da variazioni del tasso di cambio

  12. Altri vantaggi del commercio internazionale • Sfruttamento di eventuali economie di scala • Differenze nei parametri e nelle condizioni della domanda (gusti) • Aumento della concorrenza (↓monopoli, oligopoli) • Commercio internazionale come «motore della crescita» (elasticità domanda /reddito) • Vantaggi non economici

  13. Se è vero che il libero scambio favorisce tutti, perché a volte si cerca di limitarlo? Il commercio internazionale non dà origine solo a benefici, ma anche a costi Spesso vengono elevate barriere al commercio internazionale

  14. Strumenti per limitare il commercio internazionale • Tariffe (o dazi) doganali (efficaci se elasticità/prezzo) • Contingentamenti • Misure di controllo del tasso di cambio • Licenze di importazione • Embarghi • Tasse sulle esportazioni • Sussidi (ai produttori interni o agli esportatoridumping) • Barriere amministrative • Politiche di approvvigionamento (e.g. commesse pubbliche)

  15. Argomenti a favore delle restrizioni al commercio Le restrizioni giustificate dalle seguenti motivazioni apportano un beneficio netto a livello globale • Il problema delle industrie nascenti • Ridurre la necessità di beni dal potenziale dinamico limitato (beni agricoli pvs) • Prevenire il dumping e altre pratiche scorrette nel commercio internazionale • Prevenire la formazione di un monopolio straniero • Ridurre il rischio di fluttuazioni sui mercati (Cuba zucchero) • Ridurre l’influenza del commercio sui gusti dei consumatori • Evitare le importazioni di beni nocivi • Correggere le esternalità (traffico TIR)

  16. Argomenti a favore delle restrizioni al commercio Le restrizioni giustificate dalle seguenti motivazioni apportano un beneficio al solo paese che le adotta che viene più che compensato dalla perdita di benessere che tali restrizioni provocano a livello globale, determinando una perdita netta di benessere • Sfruttare un potere di monopolio (OPEC↓export ↑prezzo) • Proteggere le industrie in declino

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