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REPORT FINALE

Sviluppo di una tecnologia di produzione energetica cogenerativa a piccola taglia tramite gassificazione di biomasse, anche di rifiuto, additivate con clean-coke. REPORT FINALE. Giugno 2008. Introduzione.

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  1. Sviluppo di una tecnologia di produzione energetica cogenerativa a piccola taglia tramite gassificazione di biomasse, anche di rifiuto, additivate con clean-coke REPORT FINALE Giugno 2008

  2. Introduzione • L'implementazione di una tecnologia di produzione energetica cogenerativa, tramite gassificazione di biomasse, si adatta alle necessità territoriali, ambientali e logistiche della Regione Liguria • Bilancio nullo di CO2 • Impianto di piccola taglia (distribuzione della generazione sul territorio) • Possibilità di replicare agevolmente tale tipologia d'impianto • Appetibilità economica crescente degli impianti a fonti rinnovabili (aumento costo combustibili fossili, forme di incentivazione, perfezionamento tecnologico) • Integrazione con filiere produttive consolidate • Limitata necessità di competenza per la conduzione • Recupero di terreni degradati / smaltimento residui agricoli e forestali Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  3. La biomassa • Si intende per biomassa ogni sostanza organica non fossile di origine animale o vegetale disponibile su base rinnovabile e con un intrinseco contenuto energetico di tipo chimico. • Fonti residuali: • residui della produzione agricola, divisi in scarti della produzione e scarti della lavorazione • residui forestali e della produzione di legname • residui animali (letame) • sottoprodotti o scarti dell'industria agro-alimentare • scarti della catena di distribuzione e dei consumi finali (rifiuti organici) • Colture energetiche: • coltivazioni energetiche in terreni agricoli in eccedenza, una volta soddisfatta la domanda di prodotti agricoli • coltivazioni energetiche in terreni degradati o ricavati dalla deforestazione. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  4. La gassificazione La gassificazione è la conversione di combustibili liquidi o solidi in prodotti gassosi ( miscele di monossido di carbonio, anidride carbonica, metano, idrogeno e vari idrocarburi a catena lunga ) eseguita per reazione con aria, ossigeno, vapore o loro miscele L’uso di aria produce un gas avente potere calorifico di 5,5-7,5 MJ/Nm3 che può essere agevolmente utilizzato in caldaie o in motori a combustione interna Problematiche di interesse tecnico legate a: • scelta/ottimizzazione del tipo di biomassa da utilizzare; • difficile controllo della dinamica della reazione all’interno del gassificatore; • presenza di contaminanti, tra cui idrocarburi a catena lunga (TARs) che condensano quando il gas viene raffreddato, causando danni alle parti meccaniche degli impianti. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  5. L'impianto sperimentale (1/3) Il processore è un gassificatore pirolitico di biomassa (Modello WB G15 Caema-Ankur) di tipo “downdraft” Il processore si compone macroscopicamente di tre elementi principali: • zona di carico • tramoggia • reattore Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  6. L'impianto sperimentale (2/3) Processi termochimici innescati nel processore: • essiccazione • pirolisi • combustione • riduzione. Il lavaggiodel gas viene effettuato mediante uno scrubber, un filtro a sabbia ed un filtro a maniche. L’area di generazione di potenzaè costituita da un cogeneratore Fieldmarshall da 2500 cc Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  7. L'impianto sperimentale (3/3) Configurazione originaria Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  8. Modifiche iniziali all'impianto • sostituzione del motore generatore con un aspiratore che simuli il tiraggio del motore stesso • coibentazione del processore • realizzazione di alloggiamenti per l'inserimento di sonde di temperatura • sostituzione dei trasduttori di pressione • realizzazione di prese per lo spillamento del gas a monte e a valle della batteria di filtri • rimozione della coclea di alimentazione • accurata pulizia interna Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  9. Parametri monitorati (1/2) Processore di gassificazione: • profilo di temperatura interno • temperatura di uscita del gas dal processore • pressione del gas all'uscita dal processore • pressione interna al processore • composizione chimica gas • composizione condense • composizione ceneri Filtro a sabbia e a maniche • valore della pressione differenziale monte/valle • Scrubbers (sezionedilavaggio) • temperatura acqua di circolazione • pressione dell'acqua di circolazione • portata dell’acqua di circolazione • Cogeneratore • composizione fumi • carico termico recuperabile Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  10. Parametri monitorati(2/2) Miscela di combustibili in ingresso • caratteristiche chimico -fisiche (densita, umidità, pezzatura, potere calorifico) Aria gassificante • rapporto aria/miscela di combustibili Ceneri e condense • caratteristiche chimico - fisiche (densità, analisi elementare, metalli pesanti) Gas • temperatura • composizione • caratteristiche chimico-fisiche Misura di portata per tutti le voci considerate Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  11. Strumentazione di misura • termocoppieTersid Chromel/Alumel (K) modello MTS-10643-K-400 • manometri digitali differenziali Digitron PM-20 • misuratore di portata“a ventola” Testo 416 • chillera temperatura controllata ColeParmer Polystat EW-12910 • micro gascromatografo Chrompack CP2002 • ventilatore centrifugoa bocca tonda C.IM.I. LM-100-A Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  12. Progetto della sperimentazione Fasi essenziali della sperimentazione • caratterizzazione dei biocombustibili • prove preliminari (miscela cippato – clean coke), • campagna prove dettagliata (miscela cippato – clean coke), • prove con biomasse alternative (colza – girasole), • accoppiamento con motore a combustione interna. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  13. Caratterizzazione biocombustibile (1/9) La campagna di prove ha previsto l’utilizzo di quattro diverse miscele di cippato/carbone di legna: • 100% cippato di legna, • 90% cippato di legna e 10% carbone di legna, • 80% cippato di legna e 20% carbone di legna, • 70% cippato di legna e 30% carbone di legna. Preliminarmente, è stata condotta la fase di caratterizzazione di tali miscele, analizzando dapprima i singoli componenti: il cippato ed il carbone di legna. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  14. Caratterizzazione biocombustibile (2/9) Cippato di legna Per quanto concerne la caratterizzazione del cippato di legna sono stati monitorati i seguenti parametri: • umidità • massa volumica • peso • potere calorifico • provenienza • pezzatura La caratterizzazione è stata effettuata su di una popolazione parziale di biocombustibile. Alcune misurazioni come peso, volume e densità sono state effettuate su campioni di 3 kg ciascuno, mentre altre come contenuto idrico e potere calorifico inferiore su campioni da 200 g ciascuno. Le misure della pezzatura sono state effettuate su una popolazione costituita da 1000 elementi di cippato per ogni campione. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  15. Caratterizzazione biocombustibile (3/9) Cippato di legna – contenuto idrico L’analisi del contenuto idrico è stata condotta su una popolazione di 5 campioni di cippato. Per ogni campione tale parametro è stato misurato portando il cippato alla temperatura di 120° C e mantenendola per un tempo di circa 8 ore. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  16. Caratterizzazione biocombustibile (4/9) Cippato di legna – massa volumica e peso Le misurazioni della massa volumica e del peso sono state effettuate utilizzando un contenitore rigido avente un volume di 0,012 m3. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  17. Caratterizzazione biocombustibile (5/9) Cippato di legna – potere calorifico inferiore Determinazione tramite utilizzo di correlazioni empiriche Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  18. Caratterizzazione biocombustibile (6/9) Cippato di legna – pezzatura Da ogni campione di cippato analizzato (N° = 5) è stato prelevato un’ulteriore campione di 1000 pezzi di cui si è misurato la composizione fisica (presenza di corteccia o meno), la lunghezza e la larghezza. Picco di concentrazione corrispondente alla lunghezza di 3 cm (25,02%) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  19. Caratterizzazione biocombustibile (7/9) Cippato di legna – larghezza Larghezza del cippato in funzione della percentuale di popolazione (%); si evidenzia un picco di concentrazione corrispondente alla larghezza di 1 cm (48,12%) Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  20. Caratterizzazione biocombustibile (8/9) • Clean-coke • E’ in assoluto il migliore combustibile solido, dal momento che è un buon riducente, non fa fumo, s'infiamma e brucia facilmente sviluppando un potere calorifico di circa 7500-8.000 kcal per kg. • Sostanzialmente questo combustibile è il residuo solido del litantrace: se la temperatura ha superato i 1000 ºC si ottiene carbonio quasi puro; ha soltanto il 2-3% di ceneri e il 12-15% di materie volatili. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  21. Caratterizzazione biocombustibile (9/9) Clean coke – contenuto idrico La presenza di contenuto idrico nel coke è probabilmente da attribuirsi alla permanenza dello stesso in luoghi umidi che fanno si che le microporosità della materia si riempiano di umidità Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  22. Caratterizzazione miscela (1/2) Miscela cippato – clean coke Per ognuna di queste miscele sono stati scelti cinque campioni da 200 g ciascuno e si sono ripetute le prove già svolte per i combustibili puri, trascurando però la pezzatura. Miscela “90-10” Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  23. Caratterizzazione miscela (2/2) Miscela “80-20” Miscela “70-30” Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  24. Conduzione delle campagne di prova preliminari (1/2) • Queste prove sono state svolte per ottimizzare il settaggio di tutti i parametri dell’impianto ed ottenere indicazioni preliminari in merito a: • Risposta del sistema a variazioni della portata d’aria in aspirazione • Cadute di pressione all’interno del sistema • Effetti sul funzionamento legati alle operazioni di reintegro combustibile • Considerazioni generali sul funzionamento prolungato dell’impianto • Le prove preliminari sono state condotte impiegando: • Miscela 0% di clean-coke (solo cippato) • Miscela 10% di clean-coke • Miscela 20% di clean-coke • Miscela 30% di clean-coke Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  25. Conduzione delle campagne di prova preliminari (2/2) • Le prove preliminari hanno permesso di determinare: • Dipendenza funzionale delle prestazioni del gassificatore dalla portata d’aria in aspirazione • Portata d’aria ottimale per la conduzione delle prove definitive • Al fine di determinare la dipendenza funzionale dalla portata ed il suo valore ottimale sono state approntate le seguenti prove: • Alimentazione con miscela al 10% di clean-coke • Funzionamento in assenza di aspirazione meccanica gas (solo scrubbers): ca. 10 m3/h • Funzionamento in presenza di aspirazione meccanica: ca. 20 m3/h • Rilevamento temperature di processo a regime dopo ogni variazione di portata Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  26. Aumento significativo delle temperature nelle zone “attive” del gassificatore • Innesco fenomeni di cracking del TAR nel reattore incremento carbonio disponibile nel syngas • Magnificazione fenomeni di riduzione di CO2 incremento carbonio disponibile nel syngas Effetti dell’aspirazione meccanica forzata del syngas: Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  27. Determinazione portata d’aria aspirata ottimale • Operativamente effettuando: • Variazione parametrica della portata d’aria aspirata • Rilevamento andamenti di temperatura nel reattore • Per la conduzione delle prove definitive è stata scelta portata iniziale pari a 40 m3/h, poichè: • Limitato effetto nell’incremento della temperatura del reattore, causato da ridotto tempo di residenza dell’aria nella zona di gassificazione, passando da 40 m3/h a 50 m3/h. • Necessità di contenere l’aumento del contenuto di CO2 del syngas Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  28. Determinazione cadute di pressione all’interno del sistema (1/3) • Nel corso delle prove preliminari sono state con continuità monitorate gli andamenti delle pressioni significative del sistema: • Pressione all’interno del reattore • Pressione del gas in uscita dal reattore • Cadute di pressione attraverso i filtri a sabbia e a maniche • Queste prove sono state condotte in assenza di aspirazione forzata ed alimentando l’impianto con cippato di legna al 100% Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  29. Determinazione cadute di pressione all’interno del sistema (2/3) Pressioni camera e gas estratto Cadute di pressione attraverso i filtri Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  30. Determinazione cadute di pressione all’interno del sistema (3/3) • Dal rilevamento delle pressioni di interesse nel corso delle prove preliminari sono state tratte alcune indicazioni funzionali: • Risultati fortemente coerenti e ripetitivi • Stabilità nel tempo della depressione realizzata nel reattore • Decremento della pressione del gas in uscita dovuto allo sporcamento progressivo, sempre riscontrato, dei condotti di deduzione del syngas prodotto. • Caduta di pressione attraverso i filtri con andamento crescente iniziale (repentino sporcamento iniziale dei filtri) e successivamente fluttuante, ma su valori medi sostanzialmente costanti, indice del raggiungimento di condizioni di funzionamento dei filtri, a regime, stabili. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  31. Effetti delle operazioni di reintegro combustibile (1/2) Nel corso delle prove preliminari sono stati registrati gli effetti sulle temperature interne del sistema dovuti ai reintegri di combustibile. Le condizioni di prova sono state, in questo caso: • Alimentazione con solo cippato di legna. • Portata gas 20 m3/h • Reintegri di 15 kg di combustibile alle ore 14.45 e 15.25 Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  32. Effetti delle operazioni di reintegro combustibile (2/2) • Gli effetti registrati hanno condotto alle seguenti valutazioni: • L’immissione di carica fresca comporta sottrazione di energia termica alle sezioni superiori del gassificatore determinando cadute di temperatura nella zona di carico e nel cono • La caduta di temperatura nella zona di carico risulta essere pressoché immediata • La caduta di temperatura nel cono ha un ritardo di ca. 40 minuti • La temperatura nella zona del reattore non viene influenzata dalle operazioni di reintegro combustibile • Al fine di garantire, quanto più possibile, condizioni di funzionamento stabili a tutte le parti del sistema, risulta preferibile eseguire reintegri frequenti e di minore entità Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  33. Considerazioni sul funzionamento prolungato dell’impianto • La conduzione delle prove preliminari ha consentito alcune considerazioni sulle prestazioni dell’impianto in condizioni di funzionamento prolungato: • Tutte le prove condotte hanno evidenziato la diminuzione della produttività dell’impianto, con riduzione della portata di syngas prodotto del 30% - 40% rispetto al valore iniziale • La riduzione della produttività è legata al rapido sporcamento delle sezioni di passaggio del syngas, a causa degli abbondanti depositi di TAR condensato e residui carboniosi. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  34. Considerazioni operative per le campagne di prova definitive • I risultati delle prove preliminari hanno permesso di determinare nuove condizioni per la conduzione delle prove definitive: • Dato il rapido decremento prestazionale dell’impianto, a fronte di una notevolissima mole di dati ricavati in fase preliminare, è stata ridotta a 12 ore la durata delle prove definitive, inizialmente pianificata di 36 ore. • Il piano delle prove definitive si è così determinato: • Caratterizzazione completa (parametri fisici e chimici) della condizione di alimentazione con solo cippato di legna • Caratterizzazione parziale (parametri fisici) della condizione di alimentazione con miscela al 20% di clean-coke • Caratterizzazione completa (parametri fisici e chimici) della condizione di alimentazione con miscela al 30% di clean-coke. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  35. Campagna di prove definitive (1/2) • Con riguardo alle prove definitive: • Si è proceduto a caratterizzare completamente gli estremi delle miscele proposte, ovvero miscela di cippato e clean coke al 30% e cippato di legna al 100%. • Ritenuti significativi ai fini della caratterizzazione periodi di 6 ore • La riduzione graduale della portata in uscita dal reattore non ha permesso di condurre i test a portata realmente costante • A causa di quanto sopra, si è riscontrata una diminuzione graduale nel corso dei test del rapporto aria combustibile, realizzando quindi una variazione progressiva. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  36. Campagna di prove definitive (2/2) Analisi condotte per le prove definitive: • analisi chimiche sul combustibile; • analisi chimiche sul gas di sintesi prodotto; • analisi chimiche sulle ceneri/CHAR; • analisi chimiche sulle condense; • rilevamento delle grandezze fisiche operative di esercizio (portate, temperature, pressioni) Per compiere le analisi sul gas di sintesi si è atteso che il sistema raggiungesse condizioni di regime. Successivamente si sono realizzati set di analisi del syngas utilizzando il micro-gascromatografo (prelievi on-line ogni 5 minuti). Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  37. Andamento di temperature e portata nel processore con 100%cippato Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  38. Composizione primo set • Primo set di prova: • 100% cippato • Portata 24 m3/h Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  39. Composizione secondo set • Secondo set di prova: • 100% cippato • Portata 17 m3/h Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  40. Andamento di temperature e portata nel processore con 30% clean-coke Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  41. Composizione primo set • Primo set di prova: • 70% cippato – 30% clean-coke • Portata 30 m3/h Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  42. Composizione secondo set • Secondo set di prova: • 70% cippato – 30% clean-coke • Portata 22 m3/h Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  43. Comparazione risultati - composizione 70% cippato – 30% clean-coke Valori medi sull’intera prova 100% cippato Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  44. Comparazione risultati - residui • Riferiti rispettivamente: • 100% cippato • 70% cippato – 30% clean-coke Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  45. Comparazione risultati – bilancio (1/2) 100% cippato 70% cippato – 30% clean-coke Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  46. Comparazione risultati – bilancio (2/2) • Bilancio energetico globale: • 100% cippato • Bilancio energetico globale: • 70% cippato – 30% clean-coke Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  47. Risultati per pellet di colza Andamento temperature • Composizione chimica • Potere calorifico inferiore: 967 kcal/nmc Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  48. Risultati per pellet di girasole Andamento temperature • Composizione chimica • Potere calorifico inferiore: 1076 kcal/nmc Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  49. Considerazioni sulle biomasse alternative • La pezzatura del pellet è risultata essere troppo piccola e regolare, determinando maggiori difficoltà all’uniforme transito dell’aria attraverso la colonna di combustibile. • Il contenuto oleaginoso che permane nel pellet costituisce un problema in quanto dà origine a fenomeni di pirolisi liquida e conseguente solidificazione che portano al rapido intasamento di sezioni del processore. • Pur non riuscendo ad ottimizzare del tutto i parametri di gassificazione per i problemi sopra riportati, il potere calorifico del gas prodotto risulta essere comunque elevato rendendo sicuramente potenzialmente interessante l’impiego di pellet. • Da un punto di vista operativo si osserva comunque come l’utilizzo del pellet determini maggiori sporcamenti dell’impianto. Di conseguenza le operazioni di pulizia e manutenzione ordinaria dell’impianto dovrebbero rendersi maggiormente frequenti. Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

  50. Elementi di cogenerazione (1/4) La cogenerazione è la generazione contemporanea ed in cascata, a partire dalla fonte energetica primaria, di energia elettrica e termica. Presenta significativi vantaggi energetico-ambientali: • risparmi di energia primaria pari mediamente valutabili al 20-30% • riduzione delle emissioni climalteranti (in particolare CO2) connessi al risparmio di energia primaria • minori perdite di distribuzione per il sistema elettrico nazionale (impianti di piccola taglia) • sostituzione di modalità di fornitura di calore più inquinanti Flussi energetici:sistema cogenerativo Flussi energetici:sistema convenzionale Università degli Studi di Genova Facoltà di Ingegneria DIMSET-DIPTEM Prof. Ferruccio Pittaluga Report finale. Savona 25/06/2008 Pag.

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