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GESCRE. Gestione del credito. “ FAR CREDITO” IN CREDEM. ATTENZIONE ALLA QUALITA’ DEL CREDITO COERENTEMENTE ALLE POLITICHE CREDITIZIE a tutta la clientela affidata e’ attribuito un “rating” controparte –

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Presentation Transcript


  1. GESCRE Gestione del credito

  2. “FAR CREDITO” IN CREDEM • ATTENZIONE ALLA QUALITA’ DEL CREDITO COERENTEMENTE ALLE POLITICHE CREDITIZIE a tutta la clientela affidata e’ attribuito un “rating” controparte – Occorre SEMPRE valutare l’azienda sulla scorta di dati di periodo aggiornati, ancor più in tempi di “crisi” ove la capacità predittiva del rating e’ più contenuta. Linee guida

  3. FAR CREDITO IN CREDEM • La completezza e l’aggiornamento puntuale del • quadro informativoe’ presupposto fondamentale • nella valutazione del merito creditizio di impianto • pratica/revisione, e nella fase gestionale • quotidiana. • Le revisioni degli affidamenti e dei rating, • non sono mero onere amministrativo, • ma momento fondamentale non procrastinabile • per un corretto presidio del rischio di credito.

  4. “FAR CREDITO” IN CREDEM • ESIGENZE “CONTRASTANTI” FRA BANCA E PRENDITORE • PRENDITORE: • richiede/gradisce fidi “multipli” (più scende lo standing più facile e’ il ricorso; più banche partecipano più elevato e’ il rischio) • richiede/gradisce fidi “promiscui” e di “primo rischio” (più rischiosi e non garantiscono lavoro bancario) BANCA: • preferisce primo rischio “contenuto”, da privilegiare gli interventi “autoliquidanti” (smobilizzo crediti) che garantiscono lavoro bancario • l’approccio maggiormente tecnico consente di individuare le esigenze dando al cliente la giusta assistenza nelle forme più appropriate • valutare la crescita aziendale e la sostenibilità del business al fine soprattutto di prevenire il “default”– DOVE VA L’AZIENDA – (dati previsionali) NON DOVE E’ ANDATA (dati consuntivi)

  5. ACCENSIONE DI RAPPORTO AFFIDATO • PUNTI DI ATTENZIONE • Nel momento dell’impianto è fondamentale: • la completezza del quadro informativo; requisito fondamentale per il buon esito degli affidamenti, sia in termini di rischio che di lavoro; • conoscere chiaramente la destinazione dell’affidamentoe la capacità di rimborso; • valutazione del “prodotto”, del mercato in cui opera la controparte, concorrenti, capacità di crescita future e soprattutto in presenza di operazioni finanziarie “di peso” valutare impatto futuro su C/Economico.

  6. Know Your Customer: CONOSCENZA DELL’IMPRENDITORE • Elemento primario sono i colloqui frequenti con l’imprenditore. • La conoscenza della “proprietà” e’ imprescindibile sempre, e diventa DECISIVA in fase di turbolenze di mercato o di investimenti rilevanti. • Oltre a “personalizzare il rapporto”, E’ FONDAMENTALE conoscere la “vision dell’imprenditore” (progetti, previsioni, timori e contromisure adottate …), saggiandone “la trasparenza” e l’affidabilità al di là dei “dati contabili”. • Necessario comprendere la “reale” disponibilità patrimoniale e liquida dell’imprenditore nonchè la sua concreta volontà a continuare ad investire nell’azienda.

  7. Know Your Customer: CONOSCENZA DELL’IMPRENDITORE • Ancorchè sia argomento indubbiamente delicato e’ indispensabile anche valutare/comprendere l’impatto sull’azienda del piu’ o meno prossimo, piu’ o meno eventuale, “passaggio generazionale”.

  8. Know Your Customer: VISITE IN AZIENDA • Visitare la azienda e’ sempre fonte di: • opportunità commerciali; • raccolta di informazioni di “prima mano” (banalmente permette di verificare se “i camion escono ed entrano”, se “i macchinari sono operativi o meno”, la composizione del magazzino, il clima/organizzazione interna, se “i telefoni squillano” ecc.); • la visita “periodica” permette di evidenziare l’evoluzione aziendale. • più il “RATING e’ CARENTE”e l’azienda è potenzialmente problematica,più la FREQUENZA DELLE VISITE DEVE ESSERE ALTA.

  9. BILANCIO – dove sono i pericoli?

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