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Le opportunit offerte dalla cogenerazione distribuita: il caso ALEA - Azienda Latina Energia e Ambiente

Indice. PremessaIl modello FDELa prima applicazione pratica del modello FDE: ALEAIl modello FDE implementato da ALEAFigure tecnico-economiche iniziativa di LatinaLinee di sviluppo dell'inizi

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Le opportunit offerte dalla cogenerazione distribuita: il caso ALEA - Azienda Latina Energia e Ambiente

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Presentation Transcript


    1. Le opportunità offerte dalla cogenerazione distribuita: il caso “ALEA - Azienda Latina Energia e Ambiente” Presentazione a cura dell’ing. Pasquale Ionta

    2. Indice Premessa Il modello FDE La prima applicazione pratica del modello FDE: ALEA Il modello FDE implementato da ALEA Figure tecnico-economiche iniziativa di Latina Linee di sviluppo dell’iniziativa ALEA Altre iniziative in fase di promozione e sviluppo Fasi di lavoro per l’attuazione di un sistema FDE

    3. Premessa (1) I sistemi per la produzione di energia sono classificabili in due macrocategorie: sistemi centralizzati; sistemi distribuiti o diffusi. Sia la prima che la seconda soluzione presentano vantaggi e svantaggi. La produzione centralizzata consente di: massimizzare i rendimenti elettrici delle centrali; massimizzare i rendimenti dei sistemi di abbattimento delle emissioni di inquinanti; gestire al meglio le manutenzioni; ma, contemporaneamente, genera: la concentrazione di un forte impatto ambientale; la difficoltà a massimizzare il recupero del calore refluo per altri usi; l’esigenza di affrontare ingenti costi di smantellamento e rispristino delle aree.

    4. Premessa (2) Dal canto suo, invece, la produzione distribuita consente: di realizzare gli impianti in corrispondenza della domanda energetica; di progettare sistemi in grado di recuperare tutto il calore refluo; di limitare l’impatto ambientale; di ridurre i problemi connessi allo smantellamento e al ripristino delle aree; di disporre localmente di sistemi di riserva e stabilizzazione dell’energia; ma, contemporaneamente, genera: la necessità di organizzarsi per la gestione tecnico-operativa e autorizzativo-procedurale delle micro-centrali; la necessità di gestire la cessione dell’energia elettrica prodotta in surplus ovvero l’acquisizione dell’energia elettrica deficitaria.

    5. Il modello FDE (1) Il modello proposto è stato denominato Fabbrica Distribuita dell’Energia (FDE) e intende integrare le due forme di produzione energetica ottimizzandone i vantaggi; il termine “Fabbrica” ha un’accezione organizzativo-gestionale, non indica una concentrazione spaziale degli interventi che, invece, sono “Distribuiti” sul territorio provinciale e localizzati in corrispondenza di siti idonei ad ospitare micro-centrali cogenerative. La FDE riunisce in sé i seguenti vantaggi: sfruttamento ottimizzato delle fonti primarie di energia grazie al totale recupero del calore refluo, altrimenti perduto, per soddisfare la domanda termica dei siti ospiti; sensibile riduzione dell’impatto ambientale rispetto alla produzione separata di energia elettrica ed energia termica; gestione centralizzata degli impianti sia dal punto di vista tecnico-operativo che amministrativo-procedurale; ottimizzazione dei flussi economici e, quindi, dei vantaggi economici conseguibili dai partner di una iniziativa di FDE.

    6. Il modello FDE (2) La FDE si basa sull’utilizzo della cogenerazione come tecnologia in grado di garantire il massimo sfruttamento dell’energia primaria; la cogenerazione con una sola fonte di energia primaria (combustibile) produce contemporaneamente energia elettrica ed energia termica (vapore, acqua surriscaldata e/o acqua calda, aria calda); attraverso sistemi cosiddetti di trigenerazione è inoltre possibile produrre acqua refrigerata recuperando calore refluo a bassa entalpia (questi particolari sistemi cogenerativi si basano sull’uso di macchine frigorifere ad assorbimento); in alcune applicazioni è possibile recuperare anche la CO2 contenuta nei fumi dei sistemi cogenerativi (serre); la Delibera dell’AEEG n.42/02 ha stabilito le condizioni per il riconoscimento della produzione combinata di energia elettrica e calore (cogenerazione).

    7. La prima applicazione pratica del modello FDE: ALEA Nel 2003 CCIAA Latina, Confindustria Latina e Consorzio Energia Latina hanno promosso e finanziato uno studio di fattibilità per lo sviluppo e l’implementazione su scala provinciale di un nuovo modello di produzione distribuita di energia Lo studio di fattibilità tecnico-economica del nuovo sistema è stato affidato alla OROS Progetti e Ricerche S.r.l. Attraverso lo studio di fattibilità è stato sviluppato e messo a punto il modello di FDE e sono state poste le basi per la costituzione di una società progetto finalizzata alla implementazione del modello Nel 2004 si è costituita la società progetto che ha assunto la denominazione “A.L.E.A. – Azienda Latina Energia e Ambiente” S.p.A. ALEA ha dato attuazione operativa al piano di realizzazione del sistema distribuito di produzione energetica in cogenerazione nella provincia di Latina OROS P&R è stata selezionata come partner tecnico per l’esecuzione dell’intero iter procedurale e progettuale relativo all’implementazione delle nuove centrali cogenerative

    8. Il modello FDE implementato da ALEA

    9. Figure tecnico-economiche iniziativa di Latina (1) N.4 centrali cogenerative per un totale di 11,5 MW elettrici totali (tutti gli impianti si basano su motori alternativi alimentati a metano e due di essi sono in trigenerazione) Valore globale dell’investimento circa 8,5 Milioni di Euro 80.000.000 kWh/anno di elettricità autoprodotti 30.000.000 kWh/anno di elettricità autoconsumati nei siti ospiti 50.000.000 kWh/anno di elettricità ceduti al Consorzio Energia Latina (CEL) attraverso un operatore elettrico (il CEL è dimensionato per assorbire fino a 100.000.000 kWh/anno) Tutta l’energia termica cogenerata viene autoconsumata nei siti ospiti

    10. Figure tecnico-economiche iniziativa di Latina (2) Siti che ospitano le centrali: Crompton Chemical (chimica); Ibi Lorenzini (farmaceutica); Acraf Angelini (farmaceutica); Sicamb (manifatturiero) Dati esemplificativi relativi ad uno dei siti: Sito e settore: Crompton Chemical - Chemtura Group; chimico Taglia centrale: 6 MW elettrici in cogenerazione + caldaia ad olio diatermico da 10 t/h Tecnologia: n.3 motori alternativi da 2 MW cadauno Tipo di contratto in essere con ALEA: 3 anni rinnovabile Vantaggi per l’azienda ospite: nessun investimento a carico dell’azienda; sconto crescente negli anni rispetto ai costi sostenuti per l’energia nell’anno di riferimento 2004; outsourcing completo del servizio energetico; possibilità di partecipare agli utili a partire dal 7° anno

    11. Linee di sviluppo dell’iniziativa ALEA ALEA ha come obiettivo il reinvestimento degli utili nella realizzazione di nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili e/o assimilate Sta per essere varata la realizzazione di due nuovi impianti cogenerativi a metano che si aggiungeranno ai primi quattro (nelle province di Ancona e di Bari) ALEA e OROS P&R stanno avviando un progetto pilota di produzione energetica da reflui della filiera olivicola: il progetto nasce da un partenariato con l’Associazione Laziale dei Frantoi Oleari ALEA e OROS P&R si stanno facendo promotori di un partenariato tra alcuni tra i principali costruttori e installatori di impianti cogenerativi e il Dipartimento di Ingegneria Chimica dell’UNICAL finalizzato a sviluppare e implementare un progetto pilota per la produzione energetica da grassi animali

    12. Altre iniziative in fase di promozione e sviluppo OROS P&R nel 2005 ha avuto incarico da Confindutria Frosinone e dal Consorzio Energia Frosinone (CEF) di replicare in questa provincia una iniziativa di FDE OROS P&R ha completato nel corso del 2005 lo Studio di fattibilità tecnico-economica dell’iniziativa A seguito dei risultati dello studio è stata costituita la Società Progetto “SO.G.E.F. - SOcietà Gestione Energie Frosinone” le cui quote sono detenute da Confindustria Frosinone, Consorzio Energia Frosinone e da una società grossista del mercato elettrico (RB Power & Gas) La società progetto ha reso disponibili per gli associati di Confindustria e del CEF una parte delle quote del capitale OROS P&R sta curando le successive fasi di sviluppo progettuale della nuova iniziativa che prevede la realizzazione entro il 2007 di un primo lotto di 6 impianti cogenerativi per una taglia totale di circa 20-25 MW elettrici

    13. Fasi di lavoro per l’attuazione di un sistema FDE L’iniziativa è normalmente promossa dalle associazioni di categoria e/o dai consorzi energetici nati a seguito del Decreto Bersani (liberalizzazione del mercato elettrico); le fasi principali secondo le quali si attua sono: Studio di fattibilità tecnico-economica dell’iniziativa su base provinciale e/o comunale (Fase A.1) Selezione dei siti ospiti (Fase A.2) Studio di fattibilità di dettaglio per ognuno dei siti ospiti e firma dei protocolli di intesa (Fase B.1) Montaggio finanziario dell’iniziativa (Fase B.2) Progettazione preliminare e definitiva delle centrali cogenerative (Fasi C e D.1) Procedure di appalto per la selezione finale di: fornitori degli impianti; gestori/manutentori delle centrali; operatori energetici (gas, eccedenze di produzione ecc.) – (Fase D.2) Costruzione e start-up delle centrali (Fase E)

    14. Grazie per l’attenzione Pasquale Ionta – OROS Progetti & Ricerche S.r.l.

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