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Didattica dell’integrazione educare il disabile, educare al disabile [Linee Guida per le PCI, 2000]

Didattica dell’integrazione educare il disabile, educare al disabile [Linee Guida per le PCI, 2000]. LA SPECIALE NORMALITÀ [Ianes, 2001]. X. PROGRAMMA DEL CORSO. Aspetti fondamentali dell’integrazione e dell’inclusione scolastica.

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Didattica dell’integrazione educare il disabile, educare al disabile [Linee Guida per le PCI, 2000]

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Presentation Transcript


  1. Didattica dell’integrazioneeducare il disabile, educare al disabile[Linee Guida per le PCI, 2000] CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  2. LA SPECIALE NORMALITÀ [Ianes, 2001] X CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  3. PROGRAMMA DEL CORSO • Aspetti fondamentali dell’integrazione e dell’inclusione scolastica. • Gli alunni disabili: analisi degli aspetti educativo-didattici. • La didattica integrata. • La didattica metacognitiva. PROGRAMMA DELLA LEZIONE • La cornice organizzativa. • I nodi critici dell’integrazione. • La ricerca in didattica speciale. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  4. 1. La cornice organizzativa 1.1 Modelli di integrazione in Europa. 1.2 Inquadramento storico-normativo. 1.3 Formazione del docente specializzato. 1.4 Terminologia. 1.5 Modello ICF dell’OMS. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  5. 1.1 D’Alessio, 2005 CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  6. D’Alessio, 2005 CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  7. L’integrazione dei disabili in Europa[European Agency for Development in Special Education www.eurydice.org - 2003] • Approccio unidirezionale: riguarda i paesi in cui le politiche educative tendono ad inserire quasi tutti gli alunni nel sistema scolastico ordinario (Spagna, Grecia, Italia, Portogallo, Svezia, Islanda, Norvegia, Cipro). • Approccio multidirezionale: riguarda i paesi che adottano una molteplicità di approcci e offrono una pluralità di servizi tra il sistema scolastico ordinario e quello differenziato (Danimarca, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Austria, Finlandia, Inghilterra, Lituania, Liechtenstein, Repubblica Ceca, Estonia, Polonia, Slovenia). • Approccio bi-direzionale: riguarda i paesi in cui esistono due distinti sistemi educativi; gli alunni disabili vengono inseriti in scuole o classi differenziate e non seguono il curricolo ordinario (Svizzera, Belgio); Germania e Olanda stanno passando da un approccio bi-direzionale ad un approccio multidirezionale. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  8. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  9. Tendenze comuni in Europa • I paesi ad approccio bi-direzionale si stanno muovendo verso un approccio di tipo multidirezionale. • Le scuole speciali vengono trasformate in centri di risorsa per le scuole comuni. • Provvedimenti legislativi, in diversi paesi, tutelano la facoltà di scelta dei genitori in materia di istruzione. • L’adozione del Piano Educativo Individuale nella didattica speciale per gli alunni con disabilità è diffusa in molti paesi. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  10. 1.2 Italia: le leggi per l’integrazione scolastica CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  11. Legge 30 marzo 1971, n. 118 L’istruzione dell’obbligo deve avvenire nelle classi normali della scuola pubblica, salvi i casi in cui i soggetti siano affetti da gravi deficienze intellettive o da menomazioni fisiche di tale gravità da impedire o rendere molto difficoltoso l’apprendimento o l’inserimento nelle predette classi normali. • Legge 4 agosto 1977, n. 517scuola elementare … la scuola attua forme di integrazione a favore degli alunni portatori di handicap con la prestazione di insegnanti specializzati. scuola media … sono previste forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni portatori di handicap… Le classi che accolgono alunni portatori di handicap sono costituite con un massimo di 20 alunni. Le classi di aggiornamento e le classi differenziali… sono abolite. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  12. Circolare Ministeriale n. 199/1979 L’insegnante di sostegno deve quindi essere pienamente coinvolto nella programmazione educativa… Le esperienze positive… si verificano soprattutto dove la responsabilità dell’integrazione è assunta non dalla singola classe ma da tutta la comunità scolastica … si ritiene che possa essere adottato il criterio di un insegnante di sostegno per 4 alunni handicappati inseriti nelle diverse classi, anziché 6. • Legge 20 maggio 1982, n. 270 Fa riferimento alla utilizzazione di docenti di sostegno anche per la scuola materna. • Circolare Ministeriale n. 262/1988 Iscrizione e frequenza della scuola secondaria di II grado degli alunni portatori di handicap. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  13. Legge 5 febbraio 1992, n. 104 Legge-quadro per l’assistenza e l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. • Art. 3: definizione di persona handicappata. • Art. 12: diritto all’educazione e all’istruzione in ogni ordine e grado di scuola e nelle istituzioni universitarie; diritto all’educazione e all’istruzione per ogni tipo di disabilità; definizione della documentazione che accompagna la persona disabile nel suo percorso scolastico e individuazione dei componenti dell’équipe multiprofessionale. • Art. 13: assegnazione dei docenti specializzati; contitolarità dei docenti di sostegno nelle sezioni e classi in cui operano. • Art. 14: formazione e aggiornamento dei docenti; criterio della flessibilità didattica; continuità educativa tra i diversi gradi di scuola. • Art. 15: istituzione di gruppi di lavoro e di studio per garantire l’integrazione scolastica. • Art. 16: definizione delle procedure di valutazione. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  14. DPR 24/2/1994: Atto di indirizzo e coordinamentorelativo ai compiti delle Unità Sanitarie Locali in materia di alunni portatori di handicap. • Individuazione dell’alunno come persona handicappata • Diagnosi funzionale • Profilo dinamico funzionale • Piano educativo individualizzato CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  15. Legge 27 dicembre 1997, n. 449 La dotazione organica di insegnanti di sostegno per l’integrazione degli alunni handicappati è fissata nella misura di un insegnante per ogni gruppo di 138 alunni complessivamente frequentanti gli istituti scolastici statali della provincia, assicurando la continuità educativa degli insegnanti di sostegno in ciascun grado di scuola. • Decreto Ministeriale n. 331/98 …l’eventuale assegnazione temporanea di insegnanti di sostegno del grado di scuola precedente, nella fase di passaggio di un alunno da un grado all’altro di scuola… • DPR 15/3/1999, n. 275 organico funzionale, superamento del gruppo-classe, rapporti con il territorio. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  16. 1.3 Insegnante di sostegno o docente specializzato? Specializzato per cosa? In Italia, fino agli anni Venti del 1900, non era previsto l’obbligo scolastico per coloro che uscivano dalla norma. Ma già dagli inizi del Novecento erano state aperte in varie città italiane scuole per maestri per bambini ciechi, sordi o con disturbi psichici. [Gelati, 2006] CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  17. Riforma Gentile (1923): primo interessamento da parte dello Stato per l’istruzione di soggetti disabili (ciechi e sordomuti). • TU n. 577/1928: possibilità di scuole speciali per disabili psichici e comportamentali. • RD n. 1297/1928: istituzione di corsi di fisiopatologia dello sviluppo fisico e psichico per specializzare insegnanti per le «scuole aventi particolari finalità». • Anni Trenta/metà anni Settanta: diffusione di scuole speciali e classi differenziali. Gli alunni disabili con esperienze meno “segreganti” già dall’inizio del loro obbligo scolastico furono, per parecchio tempo, i minorati della vista, perché per loro un’ordinanza ministeriale del giugno 1924 aveva previsto che potessero frequentare le scuole “comuni” dalla IV classe in poi. [vedi provvedimenti del 1952 e del 1976; Gelati, 2006] CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  18. DPR 31/10/1975, n. 970: durata biennale dei corsi di specializzazione; corsi monovalenti (disabili mentali, minorati della vista, minorati dell’udito). • 1986: corsi polivalenti; nuovi programmi, con ampliamento dell’area didattica. • 1995: nuova revisione dei programmi dei corsi di specializzazione. • 1998: formazione universitaria aggiuntiva per la specializzazione nella scuola dell’infanzia e primaria. • 2000/2001: apertura delle SSIS; formazione aggiuntiva per la specializzazione nella scuola secondaria di primo e secondo grado. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  19. Insegnante di sostegno o docente specializzato?Specializzato per cosa? L’espressione insegnante di sostegno fa più riferimento al compito affidato al docente all’interno della classe, piuttosto che alla sua professionalità arricchita dalla specializzazione. La denominazione corretta è insegnante specializzato per l’integrazione scolastica di alunni in situazione di disabilità. [Gelati, 2006] CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  20. Chi è? È un esperto di disabilità e di dinamiche relazionali. Cosa fa? Interviene per compensare i deficit e per ridurre la situazione dihandicap. Dove e quando? Lavora prevalentemente negli stessi spazi e con gli stessi tempi della classe. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  21. 1.4 La storia di Yassín Prova a immaginare. Sei un bambino come Yassín e fino a qualche tempo fa sentivi le parole… E un giorno non senti più nulla. Perché?… Non senti, non comprendi. Non immagini che sei proprio tu a non sentire più! Credi che siano gli altri ad aver perso il suono… Il suono ha abbandonato il mondo. Allora perché gli uomini aprono e chiudono la bocca inutilmente? [A. Rahimi, Terra e cenere] CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  22. Handicappato, portatore di handicap, in situazione di handicap, disabile o diversamente abile? CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  23. Nel 1975, durante i lavori della ventinovesima assemblea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si decise di affiancare all’International Classification of Deseases (ICD), un’appendice relativa alle «conseguenze delle malattie»; cinque anni dopo, nel 1980, Wood e la sua équipe proposero l’International Classification of Impairment, Disability and Handicap. A Manual of classification relating to the consequences of disease (ICIDH) che l’OMS decise ben presto di far propria e di diffonderla tra i professionisti dell’assistenza e della riabilitazione. [Soresi, 1998] CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  24. ICIDH, 1980 MENOMAZIONE: si riferisce a perdite o anormalità che possono essere transitorie o permanenti e comprendere l’esistenza o l’evenienza di anomalie, difetti o perdite a carico di arti, organi, tessuti o altre strutture del corpo, incluso il sistema delle funzioni mentali. La menomazione rappresenta l’esteriorizzazione di uno stato patologico e in linea di principio riflette i disturbi a livello di organo. DISABILITÀ: si intende per disabilità qualsiasi restrizione o carenza (conseguente a una menomazione) della capacità di svolgere un’attività nel modo o nei limiti ritenuti normali per un essere umano. HANDICAP: si intende per handicap una condizione di svantaggio vissuta da una determinata persona in conseguenza di una menomazione o di una disabilità che limita o impedisce la possibilità di ricoprire il ruolo normalmente proprio a quella persona in relazione all’età, al sesso e ai fattori socio-culturali. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  25. Diversamente abile? In queste riflessioni conclusive mi sembra inoltre importante giustificare il fatto che nel testo mi sono sempre rifiutata di usare il termine, che a tratti viene presentato come più rispettoso della realtà dell’handicap, di “diversabilità”. Il termine mi sembra contenere una vena ipocrita, visto che le persone così dette “diversabili” sono di solito definibili più come portatori di una privazione che di una differenza positiva da spendere nel rapporto con gli altri, privazione dolorosa e insuperabile, che pur non negando in alcuni casi la conservazione di altre doti positive in forma di specifici talenti, caratterizza tutta la loro vita. A. Sorrentino, Figli disabili, 2006 CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  26. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007 1.5

  27. Una scuola veramente inclusiva dovrebbe essere in grado di leggere tutti i bisogni educativi speciali (quelli con diagnosi e quelli senza diagnosi) e di individuare il fabbisogno reale di risorse aggiuntive per dare risposte necessarie e adeguate. L’ICF fornisce un modello utile a questa lettura: • parla di salute, non di disabilità o di patologia; • la situazione di salute di una persona è considerata come la risultante globale delle influenze reciproche di molteplici fattori; • il termine disabilità è sostituito da attività, il termine handicap è sostituito da partecipazione. [Ianes, 2003] CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

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  29. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  30. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  31. Dal modello ICF è possibile ricavare una griglia (scheda per la definizione del fabbisogno di risorse per l’individualizzazione) che aiuta a leggere le diverse situazioni di difficoltà degli alunni. Alcune difficoltà saranno caratterizzate da problemi biologici, fisici e di capacità; altre da fattori contestuali, ambientali, oppure da limitazioni nella partecipazione sociale. [ibid.] CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  32. 2. I nodi critici dell’integrazione. 3. La ricerca in didattica speciale. CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  33. 2. I nodi critici dell’integrazione • L’Italia randomizzata. • La qualità dipende dal caso. • Più piccolo è più accogliente. • Le buone azioni e le buone prassi. • La scuola distratta, la didattica singolare. • La continuità del docente specializzato. • La complessità dei rapporti con gli operatori socio-sanitari. • La famiglia come controparte. • La fragilità e la variabilità del docente specializzato. • Dalla scuola al Progetto di vita. Relazione al Parlamento, 2001 CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  34. 3. La ricerca in didattica speciale La piena integrazione è funzionale ai bisogni dei bambini disabili e dei loro compagni? Mancano evidenze empiriche, quindi non si sa! CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

  35. GRAZIE E BUON FINE SETTIMANA! CORSI SPECIALI - PISA 23 GIUGNO 2007

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