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Gli interventi dedicati alla Demenza e altre forme di Handicap

Gli interventi dedicati alla Demenza e altre forme di Handicap. Dott.ssa Valentina Pavino Psicologa Psicoterapeuta Cognitivista Esperta nella valutazione e trattamento dei disturbi emotivo-comportamentali acquisiti Lumsa 2014.

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Gli interventi dedicati alla Demenza e altre forme di Handicap

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Presentation Transcript


  1. Gli interventi dedicati alla Demenza e altre forme di Handicap Dott.ssa Valentina Pavino Psicologa Psicoterapeuta Cognitivista Esperta nella valutazione e trattamento dei disturbi emotivo-comportamentali acquisiti Lumsa 2014

  2. Può presentare disturbi cognitivi che non permettono l’accesso al colloquio psicologici individuali. Le progressive alterazioni neuropsicologiche corrispondono con una progressiva perdita della relazione con l’ambiente Il trattamento più utile è quello rivolto ai caregivers Il pazinte con demenza

  3. Migliorare la qualità di vita del caregiver insegnandogli a gestire la malattie e strategie più efficaci • Migliorare la qualità di vita del pz che beneficerà di un contesto relazionale di tipo protesico Duplice scopo degli interventi sui caregivers

  4. Assumere un senso di padronanza nei confronti delle situazioni critiche • Trovare modi per ridurre gli effetti negativi dello stress legato al compito assistenziale • Aumentare il senso di gratificazione connesso alla relazione di aiuto Finalità dei programmi di aiuto

  5. Interventi dedicati nella demenza

  6. Il Modello gentlecare

  7. Modello positivo di assistenza che prende in considerazioni non solo il livello di disabilità del pz ma anche le sue competenze residue, preferenze e inclinazioni per costruire un sistema di supporto intorno a lui. Modello Gentlecare

  8. Il modello Gentlecare

  9. Elementi dell’assistenza protesica

  10. Programma del saggio caregivers

  11. Programma di formazione dedicato ai caregivers attraverso un percorso binario strategico e interiore relativo alla consapevolezza di sé. Programma del saggio caregiver

  12. Programma articolato in 6 incontri settimanali della durata di due ore ciascuno in cui i caregivers vengono formati alla gestione degli aspetti problematici dei pz . Il programma del saggio caregiver

  13. Programma del saggio caregivers

  14. Programma del saggio caregivers

  15. Programma del saggio caregivers

  16. Programma del saggio caregivers

  17. Programma del saggio caregivers

  18. Programma del saggio caregivers

  19. OBIETTIVI • Imparare a gestire la vita quotidiana insieme al malto • Trovare ed utilizzare aiuti per i compiti di caregiving attraverso la gestione delle risorse familiari • Prendersi cura della propria salute psicofisica Programma del saggio caregivers

  20. Intervento psicoeducativo per la gestione dei disturbi emotivo-comportamentali acquisiti

  21. Il gruppo prevede 7 incontri con frequenza settimanale della durata di 2 ore per istruire i caregiversche, anziché continuare a relazionarsi con il proprio caro secondo lo stile di quando era sano, deve utilizzare nuove strategie relazionali senza le quali i comportamenti dei pz gli appariranno alieni da ogni contesto e solo fonte di stress. Intervento psicoeducativo per la gestione dei disturbi cognitivo-comportamentali

  22. Gli argomenti delle sedute sono: -introduzione alla malattia e presentazione dei dist. Di memoria e linguaggio -attenzione e orientamento S/T -attività di vita quotidiana -dep. Apatia, irritabilità e ansia -aggressività, irritabilità dist. Psicomotori -disinibizione, deliri, allucinazioni -benessere del caregiver Intervento psicoeducativo per la gestione dei disturbi cognitivo-comportamentali

  23. Obiettivi degli incontri: -conoscere la natura della demenza e dei disturbi comportamentali per avere aspettative più realistiche e atteggiamenti più appropriati. -fornire nuove strategie di intervento intervenendo su pensieri e reazioni emotive del caregiver in ottica cognitivista. -promuovere gli effetti terapeutici caratteristici delle situazioni gruppali attraverso l’alleanza tra i membri del gruppo e la condivisione.

  24. Interventi dedicati nelle cerebrolesioni acquisite

  25. Terapeuta con competenze di tipo psicologiche, neuropsicologiche e psicoterapeutiche per adattare l’intervento in base al decorso • Frequenti rimodulazioni del piano di trattamento sempre centrato sui bisogni del pz • Difficoltà nel consolidare l’alleanza di lavoro • Continui aggiustamenti al setting in base alle abilità introspettive del pz Caratteristiche degli interventi

  26. Interventi dedicati nelle sindromi neuromotori

  27. Nel pz con sindrome neuromotoria ( malattia di parkinson, sclerosi multipla, esiti di ictus) possono coesistere disabilità motorie, deficit cognitivi e disturbi emotivo motivazionali. • I bisogni dei pz le problematiche connesse all’adattamento alla malattia possono essere simili ad altri tipi di pz già descritti

  28. Alcuni fattori psicologici sono peculiari di questi pz con disabilità motoria, per tanto sono stati sviluppati specifici programmi.

  29. Pz con Sclerosi Multipla Disturbi cognitivi: funzioni mnesiche, attentive ed esecutive Disturbi psicopatologici: disturbi di ansia, di somatizzazione, disturbo bipolare,psicosi, disturbo dell’umore di tipo depressivo. Caratteristiche psicopatologiche

  30. Trattamento dell’ansia e della fobia legata all’autosomministrazione della terapia con interferone. • Trattamento delle disfunzioni sessuali nella coppia • Trattamento della depressione e dei pensieri disfunzionali collegati alla malattia e al suo decorso. • Trattamento dedicato all’inibizione corporea Programmi psicoterapeutici

  31. Intervento di gruppo a orientamento cognitivo-comportamentale • Le sedute sono centrate sulla discussione di temi riguardanti la malattia • La condivisione dell’esperienza personale viene utilizzata per addestrare i pz a collegare comportamento pensiero e stato emotivo, anche attraverso compiti a casa. Trattamento della depressione

  32. Approccio multidisciplinare per il trattamento di deficit cognitivi e neuropsichiatrici del pz, con il coinvolgimento della famiglia. Interventi dedicati a pz colpiti da ictus

  33. Intervento: Colloquio di sostegno, traininng di rilassamento muscolare Orientamento: cognitivo comportamentale Setting: individuale Durata: 2 mesi circa Target: i caregivers di pz in riabilitazione neuromotoria Obiettivo: gestione del compito assistenziale, dei vissuti emotivi connessi alla patologia, psicoeducazione. Interventi dedicati a pz colpiti da ictus

  34. CARATTERISTICHE DEI PZ • Acinesie, rigidità, tremore • Deficit delle funzioni attentive ed esecutive, frontali, mnesiche • Disturbi emotivo-comportamentali quali:depressione, deliri, allucinazioni, stati confusionali, ansia, disturbo da discontrollo degli impulsi. Interventi dedicati a pz con Malattia di Parkinson

  35. Importanza del setting di gruppo • Facilita il lavoro centrato sull’identità • Si pone come alternativa all’isolamento • Aiuta la condivisione tra persone che condividono le stesse esperienze • Agevola l’apprendimento interpersonale, • Promuove la circolazione delle informazioni • Contribuisce a sviluppare una dimensione di altruismo tra i membri e la speranza nei confronti del futuro Interventi dedicati a pz con Malattia di Parkinson

  36. Aree principali di intervento • Apprendimento di tecniche di gestione dello stress • Sviluppo capacità comunicative e di socializzazione • Programmi rivolti ai caregivers per la gestione dello stress e l’apprendimento di modalità efficaci di relazione con il pz. Interventi dedicati a pz con Malattia di Parkinson

  37. Obiettivi e tematiche principali da affrontare • Elaborazione dei sentimenti di perdita e di disistima • Le distorsioni legate all’immagine corporea • l’abbandono della vita sociale e del ritiro • Rielaborazione di concetti quali normalità e diversità Interventi dedicati a pz con Malattia di Parkinson

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