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I rischi dei lavoratori in agricoltura

Seminario UIL Fiuggi 18 febbraio 2009. I rischi dei lavoratori in agricoltura. Prof. Antonio Moccaldi. L’ambiente di lavoro agricolo. L’ambiente di lavoro agricolo è considerato un ambiente a rischio nel quale ogni attività ha una sua specifica pericolosità legata ai fattori

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I rischi dei lavoratori in agricoltura

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Presentation Transcript


  1. Seminario UIL Fiuggi 18 febbraio 2009 I rischi dei lavoratori in agricoltura Prof. Antonio Moccaldi

  2. L’ambiente di lavoro agricolo L’ambiente di lavoro agricolo è considerato un ambiente a rischio nel quale ogni attività ha una sua specifica pericolosità legata ai fattori di nocività ad essa connessi. Prof. Antonio Moccaldi

  3. L’ambiente di lavoro agricolo e le malattie professionali Nell’ambiente agricolo le malattie professionali possono essere classificate in tre gruppi causali: • Malattie legate all’ambiente di lavoro; • Malattie da materiali da lavoro tra cui prodotti di colture, animali, concimi, prodotti fitosanitari; • Malattie da strumento di lavoro. Prof. Antonio Moccaldi

  4. L’ambiente di lavoro agricolo e le malattie professionali affezioni broncopolmonari da polveri di canapa, juta, lino, cotone, pesticidi, e fertilizzanti dermatiti da contatto con sostanze chimiche, foglie, frutti e fiori di alcune piante, malattie infettive e parassitarie, oculopatie da sostanze vegetali e da sostanze chimiche organiche ed inorganiche, intossicazioni acute da pesticidi. Prof. Antonio Moccaldi

  5. L’ambiente di lavoro agricolo e il rischio biologico Prof. Antonio Moccaldi

  6. L’ambiente di lavoro agricolo e il rischio chimico Agenti chimici utilizzati in agricoltura • Prodotti fitosanitari • Disinfettanti o batterici (allevamenti) • Antisettici o batteriostatici (allevamenti) • Disinfettanti chimici (zootecnia, depositi alimenti, mangimi, ambienti di lavoro) • Altri (Solventi, lubrificanti, coloranti) Prof. Antonio Moccaldi

  7. L’ambiente di lavoro agricolo e il rischio chimico Agenti chimici come prodotti di degradazione o di fermentazione • Prodotti della fermentazione e degradazione biologica di sostanze organiche nei ricoveri zootecnici (ammoniaca, idrogeno solforato), nei silos (gas nitrosi), in cantina (anidride carbonica) • Residui di combustione da impianti di riscaldamento (monossido di carbonio), fumi da impianti fissi (serre) o macchine e attrezzature mobili (trattici, motoseghe) Prof. Antonio Moccaldi

  8. I prodotti fitosanitari I prodotti fitosanitari comprendono circa 700 principi attivi formulati in più di 8000 prodotti commerciali. I principi attivi costituiscono una classe eterogenea di composti, comprendente sostanze organiche naturali o di sintesi e composti inorganici. Prof. Antonio Moccaldi

  9. I prodotti fitosanitari In Italia sono registrati circa 7000 prodotti antiparassitari di uso agricolo e circa 600 principi attivi. Il numero di prodotti di uso domestico/civile non risulta disponibile; Prof. Antonio Moccaldi Il consumo di prodotti antiparassitari di uso agricolo è pari a circa 1534120 quintaliannui (dati ISTAT, 2007), comprendenti 809580 quintali di principi attivi (dati ISTAT 2007). Non sono disponibili i quantitativi utilizzati per uso domestico/civile

  10. Conferenza Stampa Strasburgo, 13 gennaio 2009 Nuove norme UE per pesticidi più sostenibili Con lo scopo di migliorare la tutela della salute e dell'ambiente, il Parlamento ha adottato due testi legislativi sull’autorizzazione e la vendita dei pesticidi nonché sul loro uso sostenibile e la promozione della difesa integrata. Ampliando la possibilità di scelta negli Stati membri, sono però bandite alcune sostanze altamente tossiche ed è vietato l'uso di pesticidi nei giardini pubblici e nei parchi gioco. Sono poi fissate severe condizioni per l'irrorazione aerea e la tutela delle acque. Prof. Antonio Moccaldi “CUT-OFF CRITERIA”

  11. Emendamento alla direttiva 2006/42/CE (nuova Direttiva Macchine) Facendo seguito alla direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi la Commissione Europea sta preparando un emendamento alla direttiva 2006/42/CE al fine di inserire nei Requisiti Essenziali di Sicurezza alcuni requisiti relativi alla protezione dell’ambiente che si applicheranno esclusivamente alle macchine per la distribuzione di pesticidi

  12. Salute e sicurezza nell’ambiente di lavoro agricolo Il quadro normativo di riferimento D. Lgs. 81/2008 L’agricoltura presenta caratteristiche peculiari e differenziate da tutti gli altri settori produttivi. Infatti, la molteplicità e l’eterogeneità dei diversi lavori colturali, la varietà delle forme di conduzione delle aziende, la polverizzazione e dispersione di queste nel territorio, la variabilità del terreno (soprattutto in riferimento alle pendenze e alle caratteristiche fisico - chimiche), l’età lavorativa degli addetti, determinano la molteplicità e l’eterogeneità delle diverse situazioni di rischio e di conseguenza anche delle diverse soluzioni adottate. Prof. Antonio Moccaldi

  13. Salute e sicurezza nell’ambiente di lavoro agricolo Il quadro normativo di riferimento D. Lgs. 81/2008 NUOVO SCENARIO Prof. Antonio Moccaldi Art.3 Campo di applicazione • Il decreto si applica a tutti i settori, a tutte le tipologie di rischio, a tutte le lavoratrici e lavoratori indipendentemente dal rapporto di lavoro, compresi i lavoratori autonomi. • Nel caso di lavoratori che lavorano con un contratto di somministrazione, tutti gli obblighi di prevenzione protezione sono a carico dell’utilizzatore.

  14. Salute e sicurezza nell’ambiente di lavoro agricolo Il quadro normativo di riferimento D. Lgs. 81/2008 Art. 21. Disposizioni relative ai componenti dell'impresa familiare di cui all'articolo 230-bis del codice civile e ai lavoratori autonomi 1. I componenti dell'impresa familiare di cui all'articolo 230-bis del codice civile, i lavoratori autonomi che compiono opere o servizi ai sensi dell'articolo 2222 del codice civile, i piccoli imprenditori di cui all'articolo 2083 del codice civile e i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo devono: a) utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al titolo III; b) munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di cui al titolo III; Prof. Antonio Moccaldi

  15. Dati statistici INFORTUNI DENUNCIATI SETTORE AGRICOLO - ANNO 2006 di cui 63.083 infortuni totali 124 Infortuni mortali Prof. Antonio Moccaldi INFORTUNI DENUNCIATI SETTORE AGRICOLO - ANNO 2007 di cui 57.206 infortuni totali 105 Infortuni mortali

  16. INDICE DI FREQUENZA GENERALE ANNO 2007 Prof. Antonio Moccaldi 52, 48 - 6% rispetto al 2006

  17. Dati statistici Settore agricolo (statistiche EUROSTAT) 13% infortuni mortali sul totale Agente materiale di infortunio (anno 2006) 9.058 infortuni determinati da “macchine” 14,4% sul totale del settore 5.725 infortuni determinati da macchine motrici 9,1 % sul totale del settore 99% dei casi di infortuni è determinato dal trattore Prof. Antonio Moccaldi

  18. Dati statistici LAVORATORI AUTONOMI Anno 2006 10.6% (6.687 casi) di cui 7 % (4.448 casi) Infortuni causati Infortuni causati dalle macchine da macchine motrici LAVORATORI DIPENDENTI Anno 2006 3.7% (2.371 casi) di cui 2% (1.277 casi) Infortuni causati Infortuni causati dalle macchine da macchine motrici Prof. Antonio Moccaldi

  19. Dati rilevati a mezzo stampa I dati statistici (fonte INAIL) evidenziano che nel corso del 2006 sono stati registrati solo poche decine di infortuni mortali determinati dal trattore. Ciononostante da indagini condotte dall’ISPESL sul territorio e da informazioni emerse da ricerche svolte sui principali mezzi di informazione (quotidiani ed agenzie di stampa) emerge che il numero di infortuni con il trattore quale agente materiale è significativamente superiore.

  20. Dati rilevati a mezzo stampa Nel corso del 2008 l’ISPESL ha rilevato: 168 eventi infortunistici connessi con l’uso del trattore di cui 126 mortali di questi 153 sono stati determinati dal capovolgimento del trattore di cui 114 mortali

  21. Dati rilevati a mezzo stampa La differenza fra i dati rilevati a mezzo stampa dall’ISPESL e quelli registrati dall’INAIL probabilmente è da attribuire al fatto che l’INAIL a partire dal 1993 ha escluso dall’assicurazione obbligatoria i lavoratori agricoli non professionalmente addetti.

  22. Programmi di ricerca dell’ISPESL: • Adeguamento dellemacchine già in uso in riferimento soprattutto ai requisiti di sicurezza individuati nella Direttiva 95/63/CE • L’eliminazione delle situazioni di pericolo sulle macchine di nuova immissione sul mercato Prof. Antonio Moccaldi

  23. Adeguamento dellemacchine già in uso Prof. Antonio Moccaldi

  24. Adeguamento dellemacchine già in uso Prof. Antonio Moccaldi

  25. Adeguamento dellemacchine già in uso Prof. Antonio Moccaldi

  26. Interventi sull’evoluzione della normativa tecnica • EN 703: 1995 MACCHINE AGRICOLE DESILATRICI; • EN 14017: 2005 MACCHINE AGRICOLE – DISTRIBUTORI DI FERTILIZZANTI MINERALI; • ISO 17103 “MACCHINE AGRICOLE – FALCIATRICI ROTATIVE E TRINCIATRICI – metodi di prova per teli di protezione; • EN 709: 1997 MACCHINE AGRICOLE E FORESTALI MOTOCOLTIVATORI PROVVISTI DI COLTIVATORI ROTATIVI, MOTOZAPPATRICI, MOTOZAPPATRICI CON RUOTA(E) MOTRICE(I) Prof. Antonio Moccaldi

  27. Interventi sull’evoluzione della normativa tecnica • EN 690: 1994 MACCHINE AGRICOLE SPANDILETAME • EN 13524: 2003 MACCHINE PER LA MANUTENZIONE DEI BORDI STRADALI • EN 836: 1997 – MACCHINE DA GIARDINAGGIO RASAERBA • NORMA PER IL RIBALTAMENTO DELLE MACCHINE AGRICOLE SEMOVENTI Prof. Antonio Moccaldi

  28. Il ruolo dell’ISPESL Attività di ricerca Piano attività triennale Prof. Antonio Moccaldi Il rischio per la salute dei lavoratori in agricoltura Commissione Consultiva per i Prodotti Fitosanitari

  29. Il settore agricolo in Italia Attività di ricerca: alcuni esempi P01 - Agenti chimici pericolosi e cancerogeni L01 - Valutazione del rischio di esposizione a prodotti fitosanitari. Prof. Antonio Moccaldi Collaborazioni • International Centre for Pesticides and Health Risk Prevention (ICPS). • Agrofarma. • Centro Ricerche Lamezia Terme

  30. Il settore agricolo in Italia Attività di ricerca: alcuni esempi Obiettivi Messa a punto di criteri e di procedure armonizzate finalizzate alla valutazione del rischio per operatori, lavoratori e astanti nell’ambito del processo di autorizzazione nazionale dei prodotti fitosanitari. Definizione di scenari di esposizione nazionali a prodotti fitosanitari e valutazione delle aree di maggiore criticità (esposizione in serra, esposizione dei residenti, tempi di rientro). Prof. Antonio Moccaldi Risultati attesi Messa a punto di una procedura armonizzata per la valutazione del rischio di esposizione occupazionale a prodotti fitosanitari in attuazione della Direttiva 91/414/CEE.

  31. Il settore agricolo in Italia Attività di ricerca: alcuni esempi P03 - Patologie respiratorie, rischio biologico ed allergologico in ambito occupazionale L03 - Zoonosi occupazionali Risultati attesi Contributo alla conoscenza sull’attuale distribuzione di alcune zoonosi sul territorio nazionale, soprattutto per quanto riguarda la popolazione lavorativa; I dati di prevalenza anticorpale nei confronti dei patogeni considerati nelle popolazioni oggetto dello studio saranno confrontati con i dati europei al fine di evidenziare l’esistenza o meno del rischio reale di infezione per alcune categorie di soggetti (in particolare per i lavoratori); La valutazione del rischio da agenti biologici nello specifico settore permetterà l'individuazione di precise misure di prevenzione e protezione in ambito lavorativo Prof. Antonio Moccaldi

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