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IMPRESSIONISMO

IMPRESSIONISMO. È UN MOVIMENTO PITTORICO SVILUPPATO IN FRANCIA TRA LA SECONDA META’ DELL’OTTOCENTO E I PRIMI ANNI DEL NOVECENTO.

luisa
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IMPRESSIONISMO

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  1. IMPRESSIONISMO È UN MOVIMENTO PITTORICO SVILUPPATO IN FRANCIA TRA LA SECONDA META’ DELL’OTTOCENTO E I PRIMI ANNI DEL NOVECENTO. GLI IMPRESSIONISTI LEGANO L’ARTE DEL DIPINGERE ALLE RICERCHE SULLA LUCE AVVIATE DAL FISICO CHEVREUL CHE AFFERMAVA COME DUE COLORI ACCOSTATI SI ESALTASSERO A VICENDA CREANDO EFFETTI LUNINOSI PARTICOLARI I CRITICI FURONO MOLTO SEVERI CON I PITTORI IMPRESSIONISTI CHE VICEVERSA EBBERO IL SOSTEGNO DEL GRANDE FOTOGRAFO NADAR E DEL MERCANTE D’ARTE PAUL DURAND ROUEL, del quale Monet disse: “…Non dimenticherò mai quello che io e i miei amici gli dobbiamo…”

  2. GLI IMPRESSIONISTI DIPINGEVANO: • EN PLAIN AIR – ALL’ARIA APERTA – • Ciò fu reso possibile grazie ad un’invenzione innovativa: I COLORI NEI TUBETTI DI ZINCO. Prima di questa invenzione i pittori dovevano creare i colori da soli utilizzando i colori in polvere da diluire con l’olio di lino per renderli fluidi e stendibili sulla tela, il problema era che si seccavano subito e quindi era impossibile dipingere fuori dallo studio • NON USANDO IL DISEGNO PREPARATORIO E LE FORME SONO GENERATE DIRETTAMENTE DAL COLORE • NON USANO IL COLORE NERO E CREANO LE OMBRE CON COLORI MOLTO MENO LUMINOSI O ACCOSTANDO COLORI COMPLEMENTARI • USANO SOLO COLORI PURI ACCOSTATI CON GRANDI PENNELLATE • RIVOLUZIONANO IL RUOLO DELL’ARTISTA: NON SI LASCIANO INFLUENZARE DALLE REGOLE ACCADEMICHE O DALLE IMPOSIZIONI DEI COMMITTENTI MA DIPINGONO AUTONOMAMENTE PERSEGUENDO LE LORO RICERCHE • RIVOLUZIONANO I SOGGETTI DELL’ARTE: non più soggetti di storia ma PAESAGGI NATURALI, SCENE DI VITA QUOTIDIANA CITTADINA, I BOULEVARD DI PARIGI, GLI INTERNI DEI CAFFE’ E DEI TEATRI. • RIVOLUZIONANO IL FORMATO DEI DIPINTI non più quello grande dei dipinti romantici di Gericault o Delacroix da esporre nei grandi musei francesi o nelle grandi sale dei palazzi nobiliari, ma piccolo per poter accedere alle case della nuova borghesia collezionista ce vive in appartamenti lussuosi ma di dimensioni contenute

  3. IL NOME DEL MOVIMENTO DERIVA DAL TITOLO DI UN QUADRO DI MONET, esposto alla prima mostra, Impression. Soleil levant e DAL COMMENTO DI UN CRITICO: “Che cosa rappresenta questa tela? Impression, soleil levant. Impression, ne ero sicuro. Ci deve essere dell’impressione là dentro. E che libertà, che disinvoltura nell’esecuzione! La carta da parati allo stato embrionale è ancor più curata di questo dipinto!” (Louis Leroy) È realizzata en plein air e ritrae il porto di Le Havre all’alba. Tutti gli elementi presenti nella scena (barche, architetture, gru del cantiere portuale, nubi…) sono indefiniti perché non c’è disegno preparatorio e le forme sono rese direttamente con le pennellate rapide di colore materico La gamma cromatica è incentrata sulla contrapposizione dei toni freddi dei grigi-azzurri e quelli caldi dei rosso-arancio Impression. Soleil levant 1873, olio su tela, 48x63 cm, Parigi, Musée Marmottan Monet

  4. I primi riferimenti dei pittori impressionisti furono: GUSTAVE CAILLEBOTTE e FREDERIC BAZILLE GUSTAVE CAILLEBOTTE I raschiatori di parquet 1875 olio su tela, 102 x 146,5 cm Parigi, Musée d’Orsay JEAN FREDERIC BAZILLE Veduta del villaggio 1868 olio su tela Montpellier, Musée Fabre

  5. IL MOVIMENTO VENNE FORTEMENTE INFLUENZATO DA FOTOGRAFIA STAMPEGIAPPONESI A metà Ottocento il Giappone fu costretto ad avviare scambi commerciali con altri paesi ed in particolare con quelli europei. In Francia giungeva prevalentemente il tè, imballato con la carta su cui comparivano ideogrammi e stampe. Manet fu il primo artista a cogliere la particolarità di queste opere, che ben presto divennero oggetti da collezione. L’elemento che maggiormente influenzò gli impressionisti e i post-impressionisti è il forte gusto decorativo e la cura del particolare Nasce nel 1837 ed il nome significa “scrittura con la luce” . Molti artisti, anche prima degli impressionisti, fecero ricorso alla fotografia come modello di riferimento. Gli artisti impressionisti si sentirono liberi di avviare la loro “rivoluzione” perché non più vincolati alla rappresentazione della realtà, nella quale erano stati “sostituiti” dalla macchina fotografica, molto più oggettiva ed economica per chi voleva un ritratto. Katsushika Hokusai, La grande onda 1826-1833, stampa, 26,5x38,1 cm Londra, Victoria and Albert Museum

  6. EDOUARD MANET (1832-1883) Manet ebbe una formazione pittorica accademica e amò i pittori del Rinascimento italiano, in particolare Tiziano Vecellio, al quale rese ripetutamente omaggio in alcun e sue opere. Non può essere considerato pittore impressionista poiché non applicò alcuna “regola” del movimento, ma è il pittore che avviò la “rivoluzione pittorica”. Nel 1863 presentò una sua opera al Salon,ma questa venne considerata sconveniente e fu rifiutata. Manet decise di organizzare un’esposizione alternativa al Salon, che accogliesse tutte le opere respinte. Al SALON DES REFUSÉS trovarono spazio gli artisti che avrebbero dopo poco creato il gruppo degli Impressionisti: Claude Monet, Camille Pissarro, Auguste Renoir ed Edgard Degas. Manet, dopo la mostra del 1874 nello studio di Nadar, non partecipò più alle esposizioni degli impressionisti e di organizzare mostre personali nel suo studio. . Salon: mostra d’arte organizzata dall’Accademia di Belle Arti ogni anno a Parigi. Esponevano gli artisti più importanti del tempo e le opere più belle dei vari generi pittorici (pittura di storia, ritratto, scene di genere…), venivano premiate. Il primo Salon venne organizzato nel 1667.

  7. Colazione sull’erba, 1862-1863 Olio su tela, 208x264,5 Parigi, Musée d’Orsay L’opera venne rifiutata dal Salon perché considerata dopo decorosa, ritraendo un colloquio tra due galantuomini inglesi, in abiti borghesi e una donna nuda che “sfrontatamente” guarda lo spettatore. Sullo sfondo è ritratta un’altra donna che si bagna in uno stagno. È evidente il richiamo all’opera di Tiziano Vecellio Concerto campestre Manet mostra una grande sapienza pittorica nella resa della natura morta, che qui è elemento decorativo ed esercizio di stile, ma poi diventerà un genere pittorico molto amato dal pittore. I colori puri e e di pari intensità e valore si esaltano nella loro luminosità e definiscono lo spazio. I colori freddi vengono esaltati e acquistano volumetria perché sono accostati ai colori caldi

  8. La modella che posa per questo quadro è la stessa ritratta in Colazione sull’erba Anche quest’opera è un omaggio a Tiziano Vecellio, in particolare alla Venere di Urbino. Il quadro presentato al Salon del 1865 suscitò scandaloe richiese sorveglianza continua per evitare che venisse distrutto, poiché dorante l’esposizione molti uomini gli lanciarono contro ombrelli e bastoni. Olympia 1863, olio su tela, 130,5x190 Parigi, Musée d’Orsay • Il taglio della composizione crea due campi contrapposti: • il primo piano dai colori pallidi dell’incarnato e del letto • il secondo piano dai toni scuri Le forme del corpo sono molto semplici “È la sincerità ciò che può conferire alle opere un carattere che può sembrare una protesta, mentre in realtà il pittore ha cercato di esprimere soltanto la propria impressione….” (E. Manet)

  9. Le scene di vita quotidiana della borghesia erano un genere molto apprezzato e alla moda in tardo Ottocento. Ma Manet non segue le regole imposte della pittura accademica e tradizionale dell’epoca, infatti non realizza tre ritratti studiati su pose canoniche ma fissa i tre protagonisti nelle loro azioni: la donna seduta, la pittrice Berthe Morisot (esponente importante del gruppo impressionista) che guarda verso il basso; la giovane donna in piedi nell’atto di togliersi un guanto, l’uomo ha le mani sollevate in atto di parlare alle due donne. I dettagli come il vaso di fiori è definito in modo molto più chiaro rispetto ai volti. La vivacità dei colori, il verde delle persiane e della ringhiera e la cravatta blu del personaggio maschile, così come il violento contrasto tra gli abiti bianchi delle donne e la penombra dello sfondo, hanno l'effetto di una provocazione. Tanto che durante l’esposizione dell’opera al Salon del 1869 un critico dichiarò "Chiudete le imposte! Fa concorrenza agli imbianchini". Al balcone 1868-1869, olio su tela, 170x124,5 Parigi, Musée d’Orsay

  10. Claude Monet che dipinge nel suo bateau-atelier 1874 olio su tela, 80x98 Monaco, Bayerische Staatsgemaldesammlungen Frequente tra i pittori impressionisti era l’usanza di “dipingere chi dipinge”. Dipingere all’aria aperta era il modo migliore per imparare a conoscere i colori, studiare la luce, i contrasti, la luminosità e i riflessi.

  11. Al bar delle Folie-Bergère 1881 olio su tela, 90x136 cm Londra, Courtauld Institute Gallerie Il soggetto principale del quadro è ciò che compare sullo sfondo, riflesso nello spacchi alle spalle della cameriera. La ragazza fissa lo spettatore che si identifica nell’uomo con baffi e cilindro nella parte destra del quadro. Nella parte in alto a sinistra si intravedono i piedi di una trapezista, sospesa al soffitto, che intrattiene gli spettatori. È evidente il contrasto tra la spensieratezza della gente sullo sfondo e la malinconia della cameriera che guarda con occhi malinconici lo spettare, mentre è circondata dagli oggetti tipici di un locale. Anche qui la natura morta di bottiglie, vasi, bicchieri e fiori dimostra la perizia tecnica di Manet.

  12. CLAUDE MONET (1840-1926) È il principale esponente del movimento impressionista e il più assiduo studioso della luce e dei suoi effetti sulla natura e la rappresentazione immediata della realtà. Dipinse sempre all’aria aperta fino ad età avanzata quando la malattia lo rese quasi cieco ARTRITE, costringendolo in studio. L’interesse per la luce e il colore lo portò a realizzare serie di dipinti con lo stesso soggetto in differenti ore del giorno. Uno dei suoi soggetti preferiti fu il giardino della sua casa di Giverny, ritratto in moltissimi quadri. Nel tempo la sua pittura mutò radicalmente fino alle ultime opere nelle quali le forme vengono dissolte in pennellate materiche e vibranti. Renoir,Pierre-Auguste Claude Monet mentre dipinge nel suo giardino ad Argenteuil 1873 olio su tela, cm 46 x 60 Hartford, Wadsworth Atheneum Bequest of Anne Parrish Titzell,

  13. Déjeuner sur l'herbe 1865-1866. Olio su tela Parigi, Musée d'Orsay,

  14. Tra il 1892 e il 1893 Monet dipinse circa cinquanta tele che ritraevano la Cattedrale di Rouen nelle differenti ore del giorno Monet aveva una tecnica particolare per affrontare la realizzazione di un soggetto in momenti diversi della giornata: preparava più tele contemporaneamente e le disponeva affiancate, via via che la luce mutava con il passare del tempo lui si spostava da una tela all’altra.

  15. Sentiero del giardino di Giverny 1902olio su tela, 92 x 89 cmVienna - Kunsthistorisches Museum

  16. Ninfee. Armonia in verde • Il ponte giapponese • Ninfee. • Ninfee. Armonie in rosa Uno dei soggetti preferiti da Monet è il ponte giapponese con le ninfee del suo giardino di Giverny. Le ninfee compaiono in circa 250 tele.

  17. Ponte giapponese 1918-1924, olio su tela, cm.89x116, Minneapolis Institute of Arts

  18. Ninfee 1916-1919 Parigi, Musée d’Orsay “Ogni cosa muta, anche la pietra” (C. Monet) Le forme sono create con pennellate materiche di colore Protagonisti assoluti sono i riflessi dei fiori e delle foglie nell’acqua, che mutano ad ogni minimo cambiamento della luce.

  19. PIERRE AUGUST RENOIR (1841-1919) Renoir si formò come pittore di porcellane e mostra abilità tecnica e rapidità d’esecuzione. Seguì corsi di disegno e di pittura interessandosi ai pittori francesi del Seicento e Settecento come Rubens, Fragonard, Bocher e Delacroix, ma anche del Cinquecento veneto, in particolare Tiziano Vecellio. Frequenta altri pittori come Bazille, Monet e Sisley. È considerato, insieme a Monet, il simbolo dell’impressionismo ma dagli anni Ottanta si allontanò dal gruppo per realizzare opere dai volumi netti e dalle tonalità fredde. In età avanzata venne colpito da una grave forma di reumatismi che lo vide costretto a dipingere legandosi i pennelli ai polsi “… a me piacciono i dipinti che mi fanno desiderare di passeggiarvi dentro se rappresentano paesaggi, di accarezzarli se rappresentano donne… Pierre Auguste Renoir Sulla terrazza 1881 olio su tela, 100 x 80 cm Chicago, Art Institute

  20. L’altalena 1876 olio su tela, 92 x 73 cm Parigi, Musée d’Orsay L’elemento dominante è lo studio della luce e delle macchie di sole che, filtrando dalle fronde degli alberi illuminano le figure, il terreno e i tronchi. Il dipinto è giocato sul rapporto dei colori caldi e freddi, dell’ombra e del sole. Le ombre sono rese con l’uso dei colori, perché, come tutti gli impressionisti, Renoir non usava il nero

  21. Con poche pennellate sono definite le barche che partecipano ad una regata sulla Senna La composizione ha un taglio fotografico ed è incentrata sullo scambio di sguardi che lega tutti i personaggi tra il primo piano e lo sfondo. Renoir realizzò molti schizzi preparatori e di disegni realizzati sul posto. L’uomo è Gustave Caillebotte, pittore di riferimento per gli impressionisti La colazione dei canottieri 1881, olio su tela, 129.5 x 172.7 cm Washington, Phillips Memorial Gallery La donna ritratta diventerà la moglie di Renoir

  22. Fanciulle al piano 1892 olio su tela, 116x90 cm Parigi, Musée d’Orsay È un soggetto che Renoir riprese in molte tele e fu molto apprezzato dalla società borghese del tempo che si riconosceva in questa realtà tranquilla, armoniosa e un po’ ovattata. Le rapide pennellate definiscono forme e volumi. I colori tenui sono accordati con uno studio attento di accostamenti e secondo l’armonia dei colori complementari

  23. Jeanny Samary (celebre attrice dell’epoca) in abito scollato o La Reverie 1877, olio su tela, 56 x 47 cm, Mosca, Museo Puškin Il dipinto ebbe critiche molto diverse: positive da Emile Zola e negative dagli accademici che non riconoscevano la resa realistica, tipica dei ritratti Ritratto di William Sisley (padre del pittore Alfred) 1864, olio su tela,81 x 65 cm Parigi, Musée d’Orsay

  24. CAMILLE PISSARRO (1830 - 1903) Si specializzò nei paesaggi strutturati su forme compatte e sovrapposte in modo da creare effetti di profondità non usuali negli altri impressionisti. Divenne punto di riferimento e guida di molti giovani pittori incuriositi e affascinanti dal nuovo modo di fare pittura. Fu infatti grazie a lui che artisti come Vincent Van Gogh e Paul Cezanne entrarono in diretto contatto con gli Impressionisti, diventando a loro volta pittori innovativi e rivoluzionari I tetti rossi 1877 Olio su tela, 54 x 65 cm Parigi, Musée d’Orsay In questo dipinto mostra la tendenza a costruire forme per blocchi compatti e

  25. Contadina che spinge una carriola 1874 olio su tela National Museum, Stockholm. Rue de l’Epicerie 1898 olio su tela, Parigi, collezione privata

  26. ALFRED SISLEY (1839-1899) Si dedicò prevalentemente all’osservazione della natura, scegliendo come soggetto prediletto l’acqua con tutti i riflessi, i movimenti, le vibrazioni di colore degli oggetti che vi si specchiano Regata a Molesey 1874 Olio su tela, 66 x 91,5 cm Musee d’Orsay

  27. Effetti di neve a Marly1876, olio su tela, cm 50x61

  28. L’inondazione a Port-Marly 1876 olio su tela, 60 x 81 cm Parigi, Musée d’Orsay L’acqua in movimento e il costante tremolio rendono imprecise le forme degli alberi, delle case e del cielo riflessi nell’acqua e uniti anche nel rapporto cromatico.

  29. BERTHE MORISOT (1841-1895) Era la moglie di Eugene Manet, fratello di Edouard che fu anche suo maestro di pittura. «Nei quadri di Madame Berthe Morisot le forme sono sempre vaghe, ma una strana vita le anima. L'artista ha trovato il modo di fissare sulla tela i riflessi cangianti e le luminescenze che compaiono sulle cose e nell'aria che le avvolge ... il rosa, il verde pallido, la luce vagamente dorata, cantano con un'armonia indescrivibile. Nessuno ha mai rappresentato l'impressionismo con un talento più raffinato di questo e con un'autorevolezza maggiore di quella di Madame Morisot “ Gustave Geffroy (letterato francese e primo storico dell’impressionismo) La culla1872 olio su tela, 56 x 46 cm Parigi, Musée d'Orsay

  30. Eugène Manet all’isola di Wight1875 olio su tela Collezione Privata

  31. Il bagno 1885-1886 olio su tela, 66x 81,5 cm Williamstown, Clarke Art Institute

  32. EDGAR DEGAS (1834-1917) • Nato in una ricchissima famiglia parigina è costretto a studiare giurisprudenza ma di nascosto si dedica al disegno e alla pittura, frequentando quotidianamente il museo del Louvre per copiare i grandi capolavori dei pittori olandesi, francesi e italiani. • È fortemente influenzato dal modello artistico classicista e in Italia studia i capolavori del Rinascimento. • Fondamentale per la sua formazione artistica è l’incontro con Edouard Manet che lo avvicina al mondo impressionista, al quale però non aderirà mai appieno, infatti: • NON DIPINGE ALL’APERTO • USA LA LINEA DI CONTORNO. • Degas si avvale di molti studi preparatori e di fotografie. Non dipinge di getto ma realizzando schizzi e studiando le composizioni, sia nella posa delle figure, sia nella composizione che nelle inquadrature delle scene. • Soggetti preferiti di Degas furono le ballerine, l’ippodromo con le corse dei cavalli e gli interni dei teatri. “… Degas è un osservatore; non crea mai esagerazioni; l’effetto viene sempre raggiunto attraverso la realtà, senza calcature…” J. Rivière

  33. Il campo da corsa 1884-1887, olio su tela 66 x 81 cm, Parigi, Musée d'Orsay

  34. Carrozza alle corse 1872 olio su tela, 36,5 × 55,9 cm Boston, Museum of Fine Arts

  35. Cavalli da corsa davanti alle tribune 1866 – 1868, olio su tela, 46 x 81 cm, Parigi, Musée d’Orsay

  36. L’orchestra dell’Operà 1868 circa olio su tela, 56,5 x 46 cm Parigi, Musée d’Orsay Il dipinto è un ritratto collettivo di orchestrali nell’atto di suonare durante un balletto, che si intravede sullo sfondo con le ballerine “tagliate” dall’inquadratura impostata come in una fotografia. In primo piano nella parte inferiore della tela compare la balaustra della fossa degli orchestrali, dipinta con toni bruni e cupi. La parte centrale del dipinto è occupata dal gruppo di musicisti, seri e impettiti. Il suonatore di contrabbasso è ritratto di spalle. Anche qui i toni sono cupi e domino il bianco e il nero dei vestiti e il bruno degli strumenti musicali. Sullo sfondo l’unica nota di colore dei tutu delle ballerine.

  37. La classe di danza 1873-1874 olio su tela, 85 x 75 cm Parigi, Musée d’Orsay È raffigurato un gruppo di giovani ballerine durante una pausa e disposte a semicerchio intorno all’anziano maestro. L’interesse è centrato sui movimenti e sui gesti sia studiati che naturali, come la ballerina che si gratta la schiena o la ballerina che nonostante la pausa si trattiene nella posa classica delle ballerine Particolare è il taglio della composizione, non centrale ma decentrato con una ballerina che risulta tagliata, con figure di spalle e una prospettiva accidentale, strutturata sulle linee oblique del pavimento in legno. “Degas è uno dei rari autori che abbiano dato valore al suolo… il suolo è uno dei fattori essenziali nella visione delle cose. Dalla sua natura dipende per gran parte la luce riflessa…“ P. Valery Altro elemento fondamentale per definire una maggior profondità spaziale è il passaggio di accesso alla stanza che lascia intravedere una finestra affacciata sulla città sullo sfondo. La gamma cromatica è chiara e stesa con pennellate leggere utili a rendere la vaporosità dei tessuti, ma è altresì evidente la linea di contorno che definisce i volumi PER OTTENERE QUESTI RISULTATI DEGAS REALIZZA MOLTI DISEGNI PREPARATORI E MOLTE FOTOGRAFIE PER DEFINIRE LE POSE DELLE SINGOLE FIGURE E SCEGLIERE L’INQUADRATURA MIGLIORE

  38. L’assenzio o In un caffè 1875-1876 olio su tela, 92 x 68 cm Parigi, Musée d’Orsay La lavandaia 1875 olio su tela, 25 x 19 cm Pasadena, Norton Simon Museum< Ritrae due personaggi in un caffè, seduti vicini ma indifferenti l’uno all’altro e immersi nella loro triste solitudine in un locale che dovrebbe essere luogo di incontro e sorrisi. Appartiene ad un gruppo di tele raffiguranti lavoratrici del popolo, sulla scia di quella che era stata la pittura realista di Courbet e Millet.

  39. Le stiratrici 1884 olio su tela, 76 x 81,5 cm Parigi, Musée d’Orsay

  40. Degas fu anche scultore… Cheval a l'abreuvoir(cavallo all'abbeveratoio)1865-68scultura in bronzo, 17,5 x 22,5 cm

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