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Parola di Vita

Parola di Vita. Marzo 2008. "Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato e compiere la sua opera“ (Gv 4, 34).

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Presentation Transcript


  1. Parola di Vita Marzo 2008

  2. "Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandatoe compiere la sua opera“(Gv 4, 34)

  3. Ecco una meravigliosa parola di Gesùche ogni cristiano può, in certo modo, ripetere per se stesso e che, se praticata, è in grado di condurlo assai lontanonel Santo Viaggio della vita.

  4. Gesù, seduto pressoil pozzo di Giacobbe,in Samaria,sta concludendoil suo colloquiocon la Samaritana.

  5. I discepoli, tornati dalla vicina città, dove sono andatia fare provviste, si meravigliano che il Maestrostia parlando con una donna, ma nessuno gli chiedeperché lo faccia e, partita la Samaritana,lo sollecitano a mangiare.

  6. Gesù intuisce i loro pensierie spiega loro ciò che lo muove, rispondendo:"Ho da mangiare un ciboche voi non conoscete". I discepoli non capiscono:pensano al cibo materialee si domandano l’un l’altro se qualcuno,durante la loro assenza,ne abbia portato al Maestro.Gesù allora dice apertamente:

  7. "Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandatoe compiere la sua opera“

  8. Di cibo si ha bisognoogni giornoper mantenersi in vita. Gesù non lo nega.E qui parlaproprio di cibo,quindi della suanaturale necessità,ma lo faper affermare l’esistenza e l’esigenzadi un altro cibo,di un cibo più importante,di cui Eglinon può fare a meno.

  9. Gesù è disceso dal Cielo per fare la volontà di Colui che lo ha mandatoe compiere la sua opera.

  10. Non ha pensieri e progetti suoi ma quelli del Padre suo,le parole che dice e le opere che compie sono quelle del Padre;non fa la propria volontà ma quella di Colui che lo ha mandato. Questa è la vita di Gesù. Attuare ciò sazia la sua fame. Così facendo, si nutre.

  11. La piena adesione alla volontàdel Padre caratterizza tutta la sua vita, fino alla morte di croce,dove porterà veramente a termine l’opera che il Padre gli ha affidato.

  12. "Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandatoe compiere la sua opera“

  13. Gesù considera suo cibo fare la volontà del Padre, perché, attuandola, "assimilandola", "mangiandola", identificandosi con essa, da essa riceve la Vita. E qual è la volontà del Padre,l’opera sua, che Gesù deve portare a compimento? E’ dare all’uomo la salvezza, dargli la Vita che non muore.

  14. E un germedi questa Vita,Gesù, poco prima,col suo colloquioe col suo amorel’ha comunicatoalla Samaritana.

  15. Presto, infatti, i discepoli vedranno questa Vita germogliareed estendersi perchéla Samaritana comunicheràla ricchezza scoperta e ricevutaad altri samaritani:"Venite a vedere un uomo... che sia il Messia?"

  16. E Gesù, parlando alla Samaritana, svela il piano di Dioche è Padre: che tutti gli uomini ricevano il dono della sua vita. E’ questa l’opera che a Gesù urge di compiere,per affidarla poi ai suoi discepoli, alla Chiesa.

  17. "Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandatoe compiere la sua opera“

  18. Possiamo vivere anche noi questa Parola così tipica di Gesù,sì da riflettere in modo tutto particolareil suo essere, la sua missione, il suo zelo?

  19. Certamente! Occorrerà vivere anche noi il nostro essere figli del Padre per la Vita che Cristo ci ha comunicato, e nutrire così la nostra vita della sua volontà.

  20. Lo possiamo fare adempiendo momento per momentociò che Lui vuole da noi, compiendolo in modo perfetto, come non avessimo altro da fare. Dio, infatti, non vuole di più.

  21. Cibiamoci allora di ciò che Dio vuole da noi attimo dopo attimo e sperimenteremoche fare in questo modo ci sazia:ci dà pace, gioia, felicità,ci dà un anticipo - non è esagerato dirlo –di beatitudine.

  22. Concorreremo con Gesù così anche noi, giorno per giorno, a compiere l’opera del Padre.

  23. Sarà il modo migliore per vivere la Pasqua.

  24. "Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandatoe compiere la sua opera“ (Gv 4, 34) “Parola di Vita”, pubblicazione mensile del Movimento dei Focolari. Testo di Chiara Lubich Grafica di Anna Lollo in collaborazione con don Placido D’Omina (Sicilia - Italia)

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