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Competenza fonologica e didattica delle lingue straniere ad allievi dislessici

Competenza fonologica e didattica delle lingue straniere ad allievi dislessici. Michele Daloiso Università Ca’ Foscari, Venezia. Domande-chiave. Cos’è la “competenza fonetica” in una lingua straniera? Perché focalizzarsi sulla dimensione fonetica della lingua straniera?

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Competenza fonologica e didattica delle lingue straniere ad allievi dislessici

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Presentation Transcript


  1. Competenza fonologica e didattica delle lingue straniere ad allievi dislessici Michele Daloiso Università Ca’ Foscari, Venezia

  2. Domande-chiave • Cos’è la “competenza fonetica” in una lingua straniera? • Perché focalizzarsi sulla dimensione fonetica della lingua straniera? • Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente? • Come impostare una “fonodidattica” della lingua straniera?

  3. Cos’è la “competenza fonetica” in una lingua straniera? Avere una competenza fonetica significa saper: • Riconoscere i suoni della lingua • Riprodurre i suoni della lingua • Usare i suoni correttamente in un contesto • Usare una corretta intonazione • Acquisire fluenza • Saper associare i fonemi alle loro realizzazioni grafiche

  4. Perché focalizzarsi sulla dimensione fonetica della lingua straniera? COMPETENZA COMUNICATIVA

  5. Perché focalizzarsi sulla dimensione fonetica della lingua straniera? Secondo questo modello, con l’allievo dislessico si può lavorare a livello di: • Abilità ricettive: saper comprendere (globalmente) • Abilità produttive: saper “fare lingua” e “fare con la lingua” → focus sull’oralità e l’efficacia comunicativa • Lingua, linguaggi e cultura

  6. Perché focalizzarsi sulla dimensione fonetica della lingua straniera? In generale, la competenza fonetica è la base per: • Saper decodificare un input orale → associazione tra significanti e significati • Saper decodificare un input scritto → anche le lingue meno “trasparenti” hanno regolarità tra fonemi e grafemi • Saper produrre lingua → i messaggi sono efficaci innanzitutto se sono comprensibili

  7. Perché focalizzarsi sulla dimensione fonetica della lingua straniera? APPROCCI GLOTTODIDATTICI • Formalistico (fino agli anni ’50) • Strutturalistico (anni ’60-’70) • Comunicativo (anni ’80-’90)

  8. Perché focalizzarsi sulla dimensione fonetica della lingua straniera? Sebbene siano trascurate da tutti gli approcci, va ricordato che le competenze fonetiche: • Sono le prime che si imparano in LM • Per la LS non si imparano in modo implicito • Si imparano solo parzialmente attraverso “risposte a stimoli” • Per l’allievo dislessico sono un punto debole (ma non eludibile) → Serve una fonodidattica esplicita

  9. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? Una premessa → per comprendere le proprietà sonore delle lingue dobbiamo separare i suoni dai segni grafici. Questo sforzo è fondamentale per due ragioni: • Filogenetica: le lingue sono essenzialmente orali • Ontogenetica: le abilità orali precedono quelle scritte

  10. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? Il sistema fonetico di una lingua è fatto di: • “suoni”: vocali, consonanti • “combinazioni di suoni” • “prosodia”: accento, intonazione

  11. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? • Le lingue variano in riferimento al numero e al tipo di suoni ITALIANO 7 vocali 21 consonanti INGLESE 15 vocali 24 consonanti

  12. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera?

  13. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? • Le lingue variano in riferimento al valore distintivo dei suoni → In ogni lingua si possono individuare coppie minime di suoni che non sono intercambiabili: al variare di un suono cambia il significato di una parola!

  14. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? ESEMPI DI COPPIE MINIME ITALIANO [ r ] e [ l ] → mare ≠ male [ m ] e [ n ] → mano ≠ nano [ o ] e [ ɔ ] → bótte ≠ bòtte INGLESE [ r ] e [ l ] → ray ≠ lay [ m ] e [ n ] → moon ≠ noon [ o ] e [ ɔ ] → coat ≠ caught

  15. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? Alcuni problemi italiano-inglese: • L’inglese ha un sistema fonetico più ricco, quindi ci sono molti “suoni difficili” • Le coppie minime non sono universali! ESEMPIO: /s/ e /z/ • In italiano sono due varianti dello stesso suono, e non provocano distinzioni: filo/s/ofia e filo/z/ofia • In inglese sono coppie minime: place ≠ plays , use (nome) ≠ use (verbo)

  16. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? Alcuni problemi italiano-inglese: • Partiamo da un esempio divertente... • Lunghezza vocalica [ i:] e [ i ] → feel ≠ fill

  17. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? Alcuni problemi italiano-inglese: • L’inglese è una lingua “stress-timed”, l’italiano è “syllable-timed” • Sto bene. • Io oggi sto proprio bene. • RingJacksoon • Telephone Allison afterwards

  18. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? ERRORI FONETICI • Ipodifferenziazione → non si riconoscono i suoni della LS ESEMPI INGLESE Seen-sin / feet-fit / beat-bit Man-men / bad-bed

  19. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? ERRORI FONETICI • Iperdifferenziazione → si fanno distinzioni fonetiche che non esistono nella LS ESEMPI SPAGNOLO v/b vaya / baya a ver / haber vello / bello

  20. Quali nozioni-chiave deve conoscere il docente di lingua straniera? ERRORI FONETICI • Sostituzione → si sostituiscono i “suoni difficili” con suoni simili della LM ESEMPI INGLESE/SPAGNOLO [ Θ] → [ f ] o [ t ] o [ ts ] Es. “fink” per “think” in inglese Es. “tsurdo” per “zurdo”

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