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FLESSIBILITA’ E PRECARIATO NELLA DIOCESI DI REGGIO CALABRIA- BOVA

ARCIDIOCESI DI REGGIO CALABRIA – BOVA CONSULTA DELLE AGGREGAZIONI LAICALI COMMISSIONE PER I PROBLEMI DEL LAVORO. FLESSIBILITA’ E PRECARIATO NELLA DIOCESI DI REGGIO CALABRIA- BOVA.

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FLESSIBILITA’ E PRECARIATO NELLA DIOCESI DI REGGIO CALABRIA- BOVA

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Presentation Transcript


  1. ARCIDIOCESI DI REGGIO CALABRIA – BOVA CONSULTA DELLE AGGREGAZIONI LAICALI COMMISSIONE PER I PROBLEMI DEL LAVORO FLESSIBILITA’ E PRECARIATO NELLA DIOCESI DI REGGIO CALABRIA- BOVA Ass. Cooperatori Salesiani, Azione Cattolica, Conferenza San Vincenzo, CVX , Equipe Notre Dame, Legio Mariae, MEIC, Movimento Tra Noi, Movimento dei Focolari, Movimento della Speranza, Rinascita Cristiana, Rinnovamento nello Spirito

  2. L’esigenza principale emersa dai lavori del nostro gruppo è stata quella di mettere al centro dell’attenzione l’uomo, creato da Dio per il cielo, ma destinato ad operare sulla terra per realizzare il progetto che Dio ha pensato per lui. Il lavoro rende migliore la qualità della vita, consente la realizzazione della persona, conferma l’identità sociale e dà al cristiano la possibilità di essere testimone del Vangelo, mettendosi al servizio per il bene comune. Nella nostra diocesi il lavoro è sovente un diritto negato. Nella realtà calabreselacondizione di fragilità e di scoramento, viene strumentalizzata dalla mala politica e dalla criminalità organizzata.

  3. Flessibilità Precariato Dall’altro un uso spesso distorto di queste leggi che vengono usate per creare insicurezza, instabilità. Da un lato leggi dello stato che servono a dare più facilmente accesso al mondo del lavoro. Disoccupazione In mezzo l’atavica disoccupazione che affligge la nostra diocesi. Le percentuali altissime di lavoro nero, sfruttato e sottopagato. L’uso che i politici e la criminalità organizzata fanno di questa situazione in termini di ricatto clientelare e di arruolamento di manovalanza.

  4. Noi singoli cristiani, comunità cosa facciamo per dare risposta alle tante richieste di un segno di speranza? Noi Chiesa Reggina-Bovense cosa possiamo dire a giovani e meno giovani che hanno perso la speranza? Che via possiamo indicare ? Noi Istituti di Suore, Parrocchie, Parroci, Associazioni che abbiamo un’attività lavorativa, che sia scuola, sanità, ristorazione, infanzia, servizi vari, ecc … come possiamo essere di esempio per il mondo che ci guarda? Che stile dobbiamo tenere? Noi imprenditori, datori di lavoro e lavoratori dipendenti o in proprio cristiani, quale luce dobbiamo mettere sopra il moggio per indicare la strada?

  5. Da queste domande che, innanzitutto, ci siamo posti noi della commissione che abbiamo posto ai nostri gruppi che ora poniamo a tutti voi e alle vostre comunità parrocchiali sono emerse alcune proposte.

  6. Innanzitutto vogliamo sottolineare che è necessario riprendere il discorso fatto da don NinoPangallo al Convegno Diocesano sulle fragilità e in particolare su “fragilità e lavoro negato”. Meditarlo attentamente e cercare di mettere in pratica le parole dette.

  7. Sono emerse alcune richieste/esigenze In primo luogo si sente l’esigenza di ricercare luoghi (parrocchie, associazioni e movimenti) per avviare una riflessione comune sul tema lavoro con capacità di denuncia delle negatività esistenti nel mercato del lavoro. Emerge, inoltre, l’urgenza di premere sulle istituzioni pubbliche affinchè svolgano adeguatamente la loro azione a favore della collettività; di promuovere nei lavoratori cristiani gesti concreti di coerenza e di solidarietà (rifiuto del lavoro eccedente, del doppio lavoro, tutela dei diritti dei collaboratori domestici, ecc.); di sensibilizzare, anche attraverso i normali percorsi formativi e le omelie, gli imprenditori cristiani, perché rispettino i diritti dei dipendenti, riconoscano la dignità del lavoratore e non cerchino facili guadagni.

  8. Sono emerse alcune richieste/esigenze Solo in un processo formativo globale è possibile veicolare l’ importanza di mettere al centro della propria esistenza dimensioni altre rispetto a quelle del successo mondano e della ricchezza, oggi molto suggestive e presenti come modelli. Siamo chiamati a prestare aiuto ai fedeli laici, formandoli, perchè sappiano portare “la tuta di lavoro in chiesa e la veste battesimale nei luoghi di lavoro” (don Tonino Bello).

  9. La speranza nel Risorto pone al centro il giorno del Signore. Occorre porsi il problema della cura spirituale e religiosa di quanti la domenica non possono partecipare alla celebrazione eucaristica: vanno studiati orari e modalità nuove. Ciò significa saper essere attenti, come parrocchie, ad un “tempo” diverso da dedicare a quanti lavorano e non possono seguire i ritmi tradizionali esprimere con rinnovata sensibilità vicinanza alle “donne ed agli uomini del lavoro” spesso assorbiti fino all’inverosimile, stritolati da turni sfibranti che mettono a repentaglio l’equilibrio personale e familiare . Il ritornello è sempre lo stesso. Le analisi sono facili da fare, le determinazioni sono facili da dire, e nel metterle in pratica che si materializzano le difficoltà.

  10. Nel documento di questo anno: Flessibilità e precariato (allegati 1 e 2) e anche in quello distribuito l’anno scorso: Il lavoro nella diocesi di RC-Bova (allegato 2) abbiamo presentato delle esperienze su come si può vivere una Economia di Comunione. Vi invitiamo a dare un’occhiata a questi documenti e a cercare di capire che cosa c’è di diverso in quel modo di fare impresa. Il rapporto lavorativo tra Marco e Sara o viceversa , tra lavoratore e datore di lavoro e viceversa, perché non può essere il mio rapporto di lavoro che sia io lavoratore dipendente, datore di lavoro o imprenditore, che lavori nel pubblico o nel privato?

  11. Già nel primo documento e ancor di più nel secondo vogliamo sottolineare l’impegno della Chiesa Italiana a dare speranza ai giovani in cerca di lavoro. Il PROGETTO POLICORO è dato come segno di speranza e possibilità di inventarsi il lavoro, come una via alternativa alla ricerca del posto fisso, come un percorso per rendere reali i sogni, come uno start per avviare un circolo virtuoso, come un’ occasione per evangelizzare il mondo del lavoro. Vi invitiamo a conoscere meglio questo strumento e vi accenniamo in grandi linee cos’è.

  12. Progetto Policoro E’ il progetto di evangelizzazione attraverso cui la CEI (pastorale del lavoro, pastorale giovanile e caritas) interviene in 7 regioni italiane del Sud (Sicilia e Sardegna, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo Molise, Campania) per aiutare i giovani disoccupati o con lavori precari a trovare la dignità di un lavoro anche attraverso la forma cooperativa e la piccola imprenditorialità. La figura pastorale che ne emerge è quella dell’ animatore dicomunità: un giovane o un adulto che fa da operatore collegando i diversi uffici e le associazioni di formazione e di evangelizzazione, le risorse del territorio e i giovani.

  13. Gesti concreti nati nella nostra Diocesi dal Progetto Policoro: Demetra coop. Arl (agricoltura-turismo-artigianato) Dolmen coop. Sociale arl (restauro opere d’arte) Graphilab snc (grafica pubblicitaria-assistenza hardware e software) Il Sorriso coop. Sociale arl (servizi ambientali)

  14. Gesti concreti nati nella nostra Diocesi dal Progetto Policoro: Meridian srl (turismo) PC Grafica (grafica) Roberta Catizzone Ditta individuale (mosaici) Rose Blu coop. Sociale arl onlus (assistenza e animazione per disabili)

  15. Infine vorremmo enunciarvi alcune proposte di sviluppo nella nostra terra: Denunciare le negatività del mercato del lavoro a livello capillare in tutte le parrocchie, le associazioni e i movimenti. Promuovere iniziative concrete, come già si fa con il progetto “Policoro”. Promuovere una Giornata diocesana di solidarietà con l’obbiettivo di sensibilizzare la comunità civile ed ecclesiale sui problemi sociali e del lavoro esistenti sul proprio territorio. Sollecitare le istituzioni pubbliche a svolgere adeguatamente la loro missione. Invitare i lavoratori credenti a gesti concreti di coerenza ( rifiuto del doppio lavoro e del lavoro da parte dei pensionati, tutela degli stranieri ) e di solidarietà.

  16. Sensibilizzare gli imprenditori credenti a non sfruttare i loro dipendenti, a dare dignità al lavoro proprio e altrui, a non cercare scorciatoie per il facile guadagno. Rendere pubbliche le esperienze di quegli imprenditori che hanno scelto di mettere Dio “al primo posto” nella propria azienda, per dimostrare che un’ economia di comunione è possibile. Costituire un osservatorio diocesano sulle tematiche sociali e del lavoro.

  17. Un’altra iniziativa potrebbe essere riunire gli istituti religiosi, le associazioni, i movimenti, le parrocchie o i singoli parroci e laici che, portando il nome della Chiesa, erogano servizi e lavoro, e chiedere loro di condividere il modo di operare nel loro concreto mondo del lavoro.

  18. In questi mesi nella commissione lavoro sono emerse delle proposte di sviluppo del nostro territorio che in allegato vogliamo sottoporre a voi personalmente e a tutta la comunità, non sono esaustive delle possibilità di evoluzione ma sono solo uno stimolo a cercare nuove vie da percorrere.

  19. Incentivazione del turismo • Creazione di scuole alberghiere; • 2) Incentivi all’imprenditoria nel settore; • 3) Riqualificazione della provincia, con particolare riferimento alle sue coste ed ai piccoli borghi d’interesse storico; • 4) Inserimento, nelle scuole della città, di numerosi viaggi culturali locali, alla riscoperta dei colori, dei sapori e • della storia della propria terra. • 5) Impulso delle attività delle Apt, con sviluppo d’itinerari culturali e gastronomici e servizio all’utenza (Qualche giorno il telefono dell’ufficio informazionidell’aeroporto di Reggio Calabria, a seguito del passaggio di competenza dalla Regionealla Provincia, è stato tagliato!!!!!!!)

  20. Riscoperta dell’agricoltura Olivicoltura, bergamotto, alimenti della tradizione, come forma di produzione di prodotti di qualità, caratterizzati dalla tipicità e dall’origine. Sviluppo delle industrie di trasformazione dei prodotti agricoli, come mezzo di amplificazione dei guadagni concernente la vendita di un prodotto finito e non di una semplice materia prima e, soprattutto, come creazione di lavoro in loco.

  21. Riscoperta dell’artigianato • Scuole di formazione; • 2) Incentivi all’imprenditoria; • 3) Divulgazione nelle scuole elementari • e medie di tali tradizioni.

  22. Siamo alla fine del percorso vogliamo soffermaci ora sull’esame di coscienza personale e comunitario riguardo al mondo del lavoro. Vogliamo proporre nell’allegato 3 una griglia per la riflessione personale e nell’allegato 4 una per la riflessione in parrocchia.

  23. Per la riflessione personale - Perché lavori o cerchi lavoro ? - Cos’è la dignità per un lavoratore ? - Perché il rapporto tra domanda e offerta di lavoro nella nostra provincia resta sempre fortemente sbilanciato verso la prima? - Che rapporto vedi tra lavoro negato e criminalità ? - Useresti la “mafiosità” per trovare un posto di lavoro ? - La scuola, l’università quanto aiutano a trovare lavoro? - Ti senti vittima “senza via d’uscita” per il lavoro che non c’è ? - Il lavoro si può costruire o bisogna aspettarlo?

  24. Per la riflessione personale • - La speranza cristiana è uno slogan ? • - Credi più nella Provvidenza o nella raccomandazione? • - C’è solidarietà tra chi ha tanto lavoro e chi non ne ha? • - Il tuo atteggiamento è uguale con chi svolge lavori precari e chi lavori di prestigio? • - Sei pronto a realizzare quello in cui credi rischiando di persona ? • Come si possono conciliare: lavoro, famiglia, comunità ? • - E’ giusto responsabilizzare i giovani e non giustificarli in ogni occasione ?

  25. Per la riflessione personale - La mentalità clientelare che talvolta si riscontra nei giovani può essere frutto del retaggio della ricerca del posto fisso vissuto dai genitori? - Cerchi per i tuoi figli solo un posto, spesso improduttivo, negli enti pubblici o punti sulla loro formazione artigianale e professionale che gli consenta di crearsi lavoro? - Cerchi lavoro o uno stipendio? - Credi possibile e utile in una organizzazione del lavoro passare da una struttura piramidale (comando) ad una orizzontale (fraternità) ? - Ti comporti con lealtà, verso il tuo datore di lavoro, pubblico o privato?

  26. Per la riflessione personale • - Se sei datore di lavoro, operi sul mercato con correttezza e giustizia? • - Paghi le tasse, anche quando le consideri ingiuste ? • - Alla politica chiedi favori personali o servizi alla collettività? • - Le somme ingenti riversate in Calabria e spese in maniera impropria o non spese affatto sono cose che ti riguardano? • - Gli incontri, le celebrazioni tengono conto degli orari dello studio e del lavoro? • E’ giusto che qualche volta venga confuso il volontariato col lavoro ? • - La pastorale, tocca questi problemi?

  27. Questionario per le parrocchie Cos’è la dignità per un lavoratore? Che rapporto c’è tra lavoro negato e criminalità? Nella ricerca di un lavoro ci si affida più alla Provvidenza o alla raccomandazione? Le somme ingenti riversate in Calabria e spese in maniera impropria o non spese affatto sono cose che ci riguardano ? Cosa può fare una comunità? Sei pronto a realizzare quello in cui credi rischiando di persona ? Come si possono conciliare: famiglia, lavoro, comunità? La pastorale parrocchiale è attenta a questi problemi?

  28. L’idea è quella di spingere le nostre parrocchie, tutti i cristiani della nostra diocesi a riflettere sull’argomento e a cercare una via comune alla santità tra le gioie e i dolori del nostro tempo prendendo sulle proprie spalle il giogo anche quando sembra molto pesante.

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