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ON THE MOVE GIOVANI PER UN FUTURO DI VALORE Sesta Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale

ON THE MOVE GIOVANI PER UN FUTURO DI VALORE Sesta Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale. Presentazione dei risultati della ricerca “Giovani, futuro, cambiamento” A cura di : Master in Metodi Qualitativi Applicati all’indagine Sociale e di Marketing

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ON THE MOVE GIOVANI PER UN FUTURO DI VALORE Sesta Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale

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Presentation Transcript


  1. ON THE MOVE GIOVANI PER UN FUTURO DI VALORE Sesta Conferenza Internazionale della Comunicazione Sociale Presentazione dei risultati della ricerca “Giovani, futuro, cambiamento” A cura di: Master in Metodi Qualitativi Applicati all’indagine Sociale e di Marketing Direzione di Ricerca: A.C.Bosio & G. Graffigna

  2. Premessa • Nell’ambito delle attività previste dalla Sesta Conferenza sulla Comunicazione Sociale promossa da Pubblicità Progresso, il Master in Metodi Qualitativi Applicati all’Indagine Sociale e di Marketing – nato dalla collaborazione tra l’Alta Scuola Agostino Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e ASSIRM (Istituti di Ricerca di mercato, sociale e di opinione) – ha condotto una ricerca qualitativa finalizzata a: • diagnosticare lo stato dei valori, delle esperienze, dei bisogni scoperti dei giovani oggi • esplorare le condizioni che possono favorire l’innovazione, il cambiamento e l’ideazione di nuove progettazioni da parte dei giovani per un futuro di valore • identificare i temi prioritari, le modalità e gli stili che la comunicazione sociale indirizzata ai giovani dovrebbe perseguire nel prossimo futuro di seguito illustriamo disegno e metodologia della ricerca …

  3. Disegno di ricerca - dettaglio La ricerca è stata realizzata attraverso un disegno multi - fase, composto da ... 1. ANALISI DEGLI ARTEFATTI TESTUALI Analisi di una selezione dei messaggi lasciati dai giovani durante gli eventi promossi da Pubblicità Progresso  al fine di orientare le altre fasi di ricerca 4. PANEL QUALITATIVO ON LINE 2. ESPLORAZIONE QUALITATIVA Costruzione e conduzione di una community on line che ha coinvolto un centinaio di giovani distribuiti su tutto il territorio nazionale  al fine di approfondire “in progress” le tematiche delle altre fasi di ricerca e raccogliere ulteriori insight Conduzione di 6 focus groups con giovani studenti universitari a Milano, Roma, Bari  al fine di ottenere una prima diagnosi dello stato dei valori, delle esperienze, dei bisogni i dei giovani 3. CANTIERI IDEATIVO - CREATIVI Conduzione di 2 workshop creativi della durata di 3/4 ore con giovani studenti universitari a Milano, Bari  al fine di progettare possibili percorsi di sviluppo/innovazione per un futuro di valore … coinvolgendo un target di studenti universitari, sia maschi che femmine, tra i 19 e i 26 anni

  4. RISULTATI

  5. 1 • LA CRISI DELLE • “GEOMETRIE RAPPRESENTAZIONALI CLASSICHE”

  6. I giovani – una “non categoria” • Oggi parlare genericamente di “giovani” - quale aggregato sociale generale ed astratto - non appare più appropriato. Questa categoria, infatti, non è accumunabile … • … né per età non c’è la percezione di una fascia di età chiaramente definita (giovani si è a 18, a 24 come a 30 anni) • … né per stile di vita  spesso il procrastinare scelte importanti (il matrimonio, ma anche solo il vivere da soli) cristallizza, di fatto, l’essere “giovani” • … né per un “sentire” comune  non emergono con forza valori / modi di pensare condivisi e aggreganti • I “giovani” si auto-percepiscono come individui a sé stanti, ricchi di risorse e potenzialità ma poco capaci di rappresentarsi anche come una collettività Emerge una presa di distanza da una generazione che viene rappresentata come precaria, fragile

  7. Identikit dei giovani: Me myself and I • Questo desiderio profondo e condiviso di percepirsi come individualità si esprime attraverso … • una suddivisione in “tribù” (on line e off line) • che ragionano per passioni “micro”  attraverso la condivisione di interessi privati: sport, collezioni, passioni che fanno da collante creando engagement “amo la montagna e mi trovo bene con il gruppo del CAI, andiamo a sciare la domeniche e ci divertiamo tantissimo” • che condividono obiettivi e linguaggi • che aggregano trasversalmente ad età e luogo d’origine “faccio parte di un club di appassionati di macchine, ci troviamo tutti insieme una volta all’anno per una manifestazione e poi tutti i mesi organizziamo eventi in diverse città d’Italia” Come dimostrano il proliferare di associazioni e web community, incentrate sulla condivisione di interessi anche solo per un lasso di tempo limitato

  8. Identikit dei giovani: digito dunque sono? • unapresenza sui social networkche ad un’analisi approfondita, evidenzia bisogni di natura meno “sociale” di quanto si possa immaginare … • si è mossi dalla voglia di condividere, di relazionarsi, di confrontarsi con altri … • … anche se sono spesso compresenti due tendenze polari ed individualistiche … • “narcisismo”  l’affermazione della propria identità attraverso una modalità “life-streaming” (è ciò che gli altri vedono di me a determinare chi sono) • “voyeurismo” la curiosità di sapere tutto di tutti è una leva forte e internet è la risposta a questo impulso Modalità che condividono una natura individualistica di fondo in cui lo scambio è funzionale alla valorizzazione del sé e in cui non vi è un reale interesse alla relazione e alla comunicazione con l’altro

  9. L’unione fa ancora la forza? Individuo Vs. collettivo • Questa tendenza all’individualismo/alla centratura su di sé si traduce in: • una messa in crisi delle “istituzioni classiche” la Politica soprattutto perde l’originale ruolo di riferimento forte per i giovani, è troppo statica, non crea spazio di interazione e occasioni di contatto, anzi penalizza i giovani … “la politica di oggi non mi rappresenta, non dice nulla di nuovo, nessuna delle mie idee è rappresentata” • una incapacità di fare gruppo per alzare la voce e cercare di cambiare la situazione • “non credo nei movimenti giovanili … oggi sono incapaci di imporsi • come era successo nel 68 con la rivoluzione studentesca” Un sentiment di “resa” nei confronti di ciò che è imposto dalla società, nei cui confronti si sente di non avere nessun potere, nessuna forza/capacità di apportare un cambiamento

  10. L’unione fa ancora la forza? Individuo Vs. collettivo • e, di conseguenza … • un disinvestimento nella dimensione sociale  vissuta come un mondo che appartiene ad altri, di cui non si capiscono le regole e a cui è difficile accedere • “è un mondo ostile dove il giovane viene legalmente sfruttato e non riconosciuto nelle sue capacità” • “più che la precarietà oggi occorre accontentarsi di contratti svilenti e di contenuti professionali che non sono soddisfacenti” • … e un rifugio nella dimensione affettiva il nucleo di amici più stretti e la famiglia diventano il riferimento primario: • è l’unico luogo dove si viene valorizzati e riconosciuti • “le uniche persone sulle quali so che potrò sempre contare sono la mia famiglia e i miei amici” Lo stato di benessere aconflittuale che caratterizza la dimensione affettiva crea una sorta di “gabbia dorata”, ovvero una dimensione rassicurante ma allo stesso tempo deresponsabilizzante

  11. 2 IL CAMBIAMENTO: DAL “SENTIMENTO DI RESA” ALLA “RISCOSSA DEL PEZZO UNICO”

  12. Privato e pubblico: due mondi che non si parlano In sintesi, quindi, i giovani sembrano oscillare oggi tra due atteggiamenti, che, essendo in antitesi l’uno verso l’altro, generano una situazione di “paralisi” • consapevolezzadelle proprie risorse e capacità … reattività del singolo • valorizzazione di sé stessi e investimento sulle proprie capacità • mondo degli affettie delle passioni personaliconsiderati“rifugi”sicuri • istituzioni percepite come immobili e da cui non giungono alcun stimolo e opportunità • precarietà diffusa dovuta a un mercato del lavoro percepito come ostile ... • incapacitàdi percepirsi in una dimensione collettiva non si fa gruppo AUTOEFFICACIA PERSONALE “PRIVATO” RASSEGNAZIONE GENERAZIONALE “PUBBLICO” ANSIA E IMMOBILISMO

  13. Questo il presente … ma il futuro come sarà?

  14. Il futuro non è più quello di una volta Le prefigurazioni sul futuro risentono dell’approccio ambivalente che caratterizza la visione del presente IL FUTURO E’ dall’altra … da una parte … OPPORTUNITA’ CAUSA DI ANSIA • spazio per l’autorealizzazione: messa in campo di competenze e capacità • ipertecnologico: vantaggio per la generazione dei “nativi digitali” • in movimento: raggiungimento di nuove coordinate non solo fisiche ma anche esistenziali e relazionali • incerto: derivante da un mercato del lavoro “difficile” • cornice di tanti timori: senso di inadeguatezza • imposto:accettazione forzata anche di ciò che non si condivide Flessibilità e apertura in termini di scambio con il mondo le chiavi di un futuro di valore Visione pessimistica in cui lo spazio per incidere e promuovere cambiamento e’ quasi nullo

  15. Il futuro non e’ più quello di una volta: dagli homework Il futuro è fonte di preoccupazioni Il futuro è un’opportunità “paura di fare scelte sbagliate e pagarne le conseguenze” “paura di non riuscire a capire ciò che mi piace davvero e non riuscire a comprendere quali sono i miei desideri.” “credere nei propri ideali e valori lottando per affermarli e non barattandoli” “l’obiettivo è la presa di coscienza per essere noi stessi promotori del cambiamento …”

  16. Il futuro non è più quello di una volta: le risposte A queste visioni del futuro così controverse e dicotomiche corrispondono due strategie: maggioritariamente minoritariamente ADATTAMENTO PROATTIVITA’ • presa di coscienza delle proprie potenzialità • messa in atto di azioni finalizzate al raggiungimento dei propri obiettivi • alla condizione sociale di precarietà diffusa • alle condizioni imposte dalla società Non c’è stimolo a cambiare, perché non se ne sente il bisogno Si delega il cambiamento fuori di sé Atteggiamento proattivo, di protagonismo e costruttività Il cambiamento parte da sé e dalle proprie risorse e aspirazioni “credere nei propri ideali e valori lottando per affermarli e non barattandoli” “… l’obiettivo è la presa di coscienza per essere noi stessi promotori del cambiamento. …” • “Più che la precarietà, oggi occorre accontentarsi di contratti svilenti e di contenuti professionali che non sono soddisfacenti”

  17. Il futuro non è più quello di una volta: la soluzione Ne deriva che il “futuro di valore” sarà un futuro in cui lo slancio positivo e privato del singolo sarà trasferito anche in una dimensione di collettività, dove il gruppo sociale (la generazione dei giovani), fatto di tanti “pezzi unici”, potrà contribuire attivamente al cambiamento

  18. 3 L’APPELLO ALLA COMUNICAZIONE SOCIALE: DALLA FUNZIONE PEDAGOGICA ALLA FUNZIONE DI “REGIA FACILITATRICE”

  19. Il ruolo della Comunicazione Sociale In un contesto come quello descritto, dove i giovani non sembrano essere in grado di rappresentarsi come collettività e dunque di coordinarsi per generare cambiamento nella società, il cambiamento è delegato genericamente ad “altri attori sociali” La Comunicazione Sociale può, nel prossimo futuro, accogliere l’appello implicito dei giovani, ricoprendo un ruolo di orientamento e guida in che direzione? Da una parte risvegliando gli animi, “anestetizzati” da un contesto percepito come precario, fragile Dall’altra favorendo lo sviluppo di una rinnovata “coscienza collettiva”,dove il singolo viene stimolato a partecipare al raggiungimento di una meta comune  creare un futuro di valore!

  20. Le parole chiave Le parole chiave per una comunicazione sociale rivolta ai giovani: Individuare un tema, un oggetto sociale specifico che attivi la partecipazione e l’interesse (es. il lavoro, la coltivazione delle proprie passioni, il cambiamento …) CONCRETEZZA: Comunicare dove sono i giovani, ovvero di cercare di intercettare i loro interessi e coinvolgerli là dove loro hanno scelto di esserci, di voler essere coinvolti  sfruttare l’esistente, senza cercare nuovi spazi di comunicazione “QUI ED ORA”:

  21. L’identikit STILE COMUNICATIVO TEMI MEDIA OBIETTIVO = attivare le emozioni, risvegliare una coscienza collettiva!

  22. IL TEAM DI RICERCA VALERIA FAI MARCIA LIGUORI CRISTINA MULARGIA ALESSANDRO PAGLIARANI DANIELA CUCCHIANI ROSSELLA GAMBETTI ANALISI DEGLI ARTEFATTI TESTUALI ESPLORAZIONE QUALITATIVA GABRIELE DANDOLO GIOVANNI VENTRELLI LORENA DELVINO GAIA BARTESAGHI TATIANA VIDOTTO CHIARA LIBRERI CANTIERI IDEATIVO-CREATIVI ELENA CROTTI PANEL QUALITATIVO ONLINE

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