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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI

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PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI

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Presentation Transcript


  1. “La scuola realizza appieno la propria funzione pubblica impegnandosi, in questa prospettiva, per il successo scolastico di tutti gli studenti, con una particolare attenzione al sostegno delle varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio. Questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone: innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in disuguaglianza; inoltre nel Paese, affinché le situazioni di svantaggio sociale, economiche, culturali non impediscano il raggiungimento degli essenziali obiettivi di qualità che è doveroso garantire”.

  2. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI Materiale elaborato dalla Commissione integrazione alunni disabili del 9° Circolo di Modena (Presentato al Collegio Docenti del ……, Delibera di approvazione del Collegio Docenti in data ……, conseguente annessione al POF 2010/2011

  3. FINALITA’ Il documento denominato Protocollo di Accoglienza nasce da una più dettagliata esigenza d’informazione relativamente all’integrazione degli alunni disabili all’interno del nostro Circolo, viene elaborato dal gruppo di lavoro sull’handicap e dal personale educativo assistenziale, successivamente deliberato dal Collegio Docenti e annesso al POF. Contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un ottimale inserimento degli alunni diversamente abili, definisce compiti e ruoli delle figure operanti all’interno dell’istituzione scolastica, traccia le diverse possibili fasi dell’accoglienza e delle attività di facilitazione per l’apprendimento. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene integrato e rivisto periodicamente, sulla base delle esperienze realizzate. L’adozione del Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute nella Legge Quadro n° 104/92 le LINEE GUIDA PER L’ INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ e successivi decreti applicativi

  4. Il Protocollo di Accoglienza rivolto agli alunni diversamente abili si propone di: definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno della nostra scuola facilitare l’ingresso a scuola e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente favorire un clima di accoglienza promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola ed Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, cooperative, Enti di formazione). Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere: amministrativo e burocratico (documentazione necessaria) comunicativo e relazionale (prima conoscenza) educativo – didattico ( assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento della famiglia) sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione del” progetto di vita”)

  5. PRINCIPALI FONTI NORMATIVE C. M. 3 settembre 1985 n. 250 C. M. 4 gennaio 1988 n. 1 Legge 5 giugno 1990 n. 148 Legge 5 febbraio 1992 n. 104 C. M. 16 novembre 1992 n. 339 D. M. 24 luglio 1998 n. 331 Accordo Quadro di Programma Provinciale ( 2004 – 2009)

  6. C. M. 4 gennaio 1988 n. 1Oggetto: Continuità educativa nel processo di integrazione degli alunni portatori di handicap Definisce le motivazioni “valoriali e pedagogiche” per la continuità degli alunni disabili “la continuità (..)per il bambino portatore di handicap diviene condizione di garanzia di interventi didattici che non procurino difficoltà nei passaggi..” Definisce le procedure a cui la scuola in uscita e quella in entrata si devono attenere per favorire una continuità “priva di fratture e sempre coerente con gli individuali bisogni educativi e ritmi di apprendimento”.

  7. Legge 5 febbraio 1992 n. 104"Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate."[ art. 14 comma 1 lett. c] art. 14. Modalità di attuazione dell'integrazione. - 1. Il Ministro della pubblica istruzione provvede …. c) a garantire la continuità educativa fra i diversi gradi di scuola, prevedendo forme obbligatorie di consultazione tra insegnanti del ciclo inferiore e del ciclo superiore ed il massimo sviluppo dell'esperienza scolastica della persona handicappata in tutti gli ordini e gradi di scuola, consentendo il completamento della scuola dell'obbligo anche sino al compimento del diciottesimo anno di età; nell'interesse dell'alunno, con deliberazione del collegio dei docenti, sentiti gli specialisti di cui all'articolo 4, secondo comma, lettera l), del decreto del Presidente della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, su proposta del consiglio di classe o di interclasse, può essere consentita una terza ripetenza in singole classi.

  8. ACCORDO-QUADRO DI PROGRAMMA PROVINCIALEPER LA INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP (2004 – 2009) art.5 comma c C. Continuità educativa e didattica fra i diversi ordini di scuola Ai fini del processo di integrazione, dovrà essere garantita una continuità educativa tra ordini di scuola in modo da consentire la realizzazione di un Progetto Educativo Individualizzato Unitario, rispondente efficacemente ai bisogni educativi ed ai ritmi di apprendimento dell'alunno in situazione di handicap. Relativamente a tale adempimento le singole istituzioni scolastiche assumono i seguenti impegni : elaborazione di uno specifico progetto di accompagnamento per gli alunni in situazione di handicap ( C.M. n.1 del 4.1.88, art. 7 DPR 275/’99) trasmissione del Fascicolo Personale dell'alunno in situazione di handicap al grado scolastico successivo, accertandosi che la segnalazione della situazione di handicap sia ancora in vigore; programmazione ed effettuazione, entro il primo mese di scuola, di specifici incontri tra gli insegnanti dei due ordini di scuola, al fine di favorire l’inserimento ; nei P.E.I. dovranno essere programmati interventi specifici per l'orientamento post scuola dell'obbligo, mirati ad evidenziare e ad esplicitare le potenzialità, le attitudini e gli interessi degli alunni. I risultati che emergeranno faranno parte integrante del P.D.F. che accompagnerà l'alunno nell'accesso alla Scuola Media Secondaria di II° grado, ai Centri di Formazione Professionale o ad altre strutture. Una sintesi dell'Orientamento verrà consegnata dalla scuola alla famiglia.

  9. Come facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro (Scuola dell’infanzia) SCAMBIO INFORMAZIONI SULL’ALUNNO; CONOSCENZA DELL’AMBIENTE SCOLASTICO

  10. Come facilitare il passaggio degli alunni da un ordine di scuola all’altro (Scuola Secondaria di I° grado)

  11. PERSONE DI RIFERIMENTO PREPOSTE ALL’ORGANIZZAZIONE RUOLI E COMPITI PER L’INTEGRAZIONE

  12. Titolo……

  13. DOCUMENTAZIONE

  14. STRUMENTI PER L’INTEGRAZIONE

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