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TIC e didattica della Lingua italiana

TIC e didattica della Lingua italiana. Liceo “Cannizzaro” Palermo Incontro 3 (parte prima) 21 ottobre 2003. Letteratura, Didattica & Informatica.

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TIC e didattica della Lingua italiana

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Presentation Transcript


  1. TIC e didatticadella Lingua italiana Liceo “Cannizzaro”Palermo Incontro 3 (parte prima) 21 ottobre 2003

  2. Letteratura, Didattica & Informatica Fernanda Cremascoli, un’insegnante di Italiano che ha svolto un ruolo pionieristico nell’uso didattico delle nuove tecnologie (ha introdotto la scrittura al personal computer nel 1984), individua tre aspetti nei quali si concretizzano le svolte più importanti dell’insegnamento di Italiano e letteratura • Il rinnovamento della didattica della scrittura • Il progressivo superamento della lezione frontale • Il nuovo protagonismo dello studente in laboratorio, attore di un nuovo “fare”

  3. Lo studente come editor La introduzione dell’uso del personal computer per la elaborazione dei testi , se sapientemente orientata, spinge lo studente verso una cura organizzativa della sua produzione scritta. Le correzioni ortografiche, il Thesaurus dei sinonimi e dei contrari, l’uso di caratteri differenziati, l’introduzione di tabelle e grafici, l’ausilio del colore favoriscono costruzione di elaborati strutturati. La produzione di mappe, scalette, grafici, tabulati potenziano la memoria, aiutano l’autocorrezione, spingono alla razionalizzazione. Una memoria visiva sempre più esigente agisce sinergicamente con la redazione argomentativa dei testi. Per questo una prima fase di rinnovamento disciplinare si è avuta soprattutto nel settore della didattica della scrittura.

  4. Dall’aula al laboratorio • Con l’inserimento nella didattica dei CD-rom la interazione tra gli studenti e i testi della letteratura e della cultura ha fatto un gigantesco passo in avanti. La Letteratura italiana Zanichelli ha permesso di avere in un piccolissimo spazio tutte le fonti e di poter operare sull’intero corpus con un sistema di interrogazione semplice e insieme abbastanza sofisticato, che permette di cogliere occorrenze, fare liste di frequenze, elaborare famiglie di parole, stilare tabelle e statistiche.

  5. Dall’aula al laboratorio • Aumentano le responsabilità culturali dell’insegnante di letteratura: la competenza testuale deve coniugarsi con la scelta dei corpus da interrogare e la ridefinizione delle domande da porre ai testi. Insomma l’insegnante deve farsi filologo e critico lui stesso e mettersi al lavoro nel laboratorio testuale insieme con i suoi studenti con l’autorevolezza della sua esperienza critica, deve aprirsi alle nuove domande, suscitare nei suoi studenti una curiosità ermenutica e fornire loro un metodo di interrogazione coerente e progettato.

  6. Dal libro alla rete • I CD-rom testuali e quelli multimediali e intetestuali hanno provocato una crisi del modello storicistico linearmente ordinato caro alla nostra tradizione. La assoluta equivalenza dei testi, il passaggio da un codice all’altro, la presenza di un sapere organizzato in reticoli e collegato da rinvii (link) sincronici, diacronici e enciclopedici, l’uso della musica, delle immagini, dell’audio hanno messo in crisi i confini e gli assetti della disciplina. Le relazioni intertestuali prendono il sopravvento su quelle cronologiche. Nel disorientamento generale avanza una nuova cultura che, abbandonato l’asse cronologico, fa delle relazioni e dei temi i suoi “motori di ricerca” e della diacronia una delle tante possibilità di ordinamento delle ricerche.

  7. Internet o della rivoluzione copernicana • La diffusione di Internet e le enciclopedie di testi in ogni lingua e in ogni codice, la presenza di filmati, musiche, immagini, la semplicità degli ipertesti hanno dato una scossa definitiva all’assetto tradizionale della disciplina. • Sono aumentati a dismisura i giacimenti testuali accessibili con poca spesa. Non è più il testo che viene a noi sotto forma di libro o oggetto informatico (CD), ma siamo noi che andiamo ai testi e agli ipertesti in un gioco di zapping informatico che se da un lato alimenta una insensata e smemorata curiosità dall’altro funziona come potente incentivo alla nuova alfabetizzazione. • Le novità spingono l’insegnante di Italiano e di letteratura a dare un senso, un verso alla pluriversalità di Internet; e agevolano una didattica pluridisciplinare integrata (es. ipertesti)

  8. Le Muse informatiche • Testimone di questa rivoluzione copernicana negli studi letterari è la nascita di una nuova disciplina “L’informatica umanistica” , che mette a punto profili disciplinari nuovi, elabora interrogazioni di corpus, costruisce ipertesti e li divulga, mette a disposizione percorsi didattici in rete, aumenta la democratizzazione della cultura e del sapere e permette a tutte le comunità virtuali di scambiarsi programmi, percorsi, dati, informazioni in tempo brevissimo.

  9. TIC e didatticadella Lingua italiana Liceo “Cannizzaro”Palermo Incontro 3 (parte seconda) 21 ottobre 2003

  10. L’uso di WP • Le (in)competenze testuali e linguistiche degli alunni possono essere affrontate adeguatamente anche con l’uso di un WP, che facilita le successive redazioni del testo e permette una costante operazione di confronto con quanto già redatto in precedenza.

  11. Tra WP e ipertesti La pratica degli ipertesti può essere rischiosa se viene gestita senza avere attenzione alle specificità delle “testualità” dal punto di vista dell’insegnante di educazione linguistica. Per questo il passaggio dai WP agli ipertesti va visto e innestato sulla naturale prosecuzione di competenze testuali, e non come acquisizione di competenza “tecnologica” in quanto tale.

  12. TIC e scrittura: gli ipertesti • La fruizione di ipertesti informatici può apparire più consona alle abitudini acquisite dagli allievi, per i quali sarebbe più facile imparare/acquisire conoscenze (anche disciplinari) di vario tipo in questo modo piuttosto che non leggendo/studiando dai libri. Alcune indagini su come i ragazzi fruiscono di tali materiali ne rivelano però, spesso, una ricezione superficiale, che privilegia la velocità, mentre lo sguardo (piuttosto che l’osservazione) viene catturato dalle immagini e, al massimo, dalle scritte evidenziate, tralasciando la lettura di schede scritte di supporto. • C’è da chiedersi dunque che cosa resti, di apprendimento duraturo, dei contenuti organizzati ipertestualmente (anche nel modo migliore), se la loro fruizione avviene secondo tali modalità.

  13. TIC e scrittura: gli ipertesti • Appare invece sicuramente più produttivo far sì che gli alunni producano loro stessi, artigianalmente, ipertesti relativi ad argomenti di studio, programmando percorsi i cui snodi fondamentali e le cui diramazioni dovranno accuratamente individuare, in un lavoro di riflessione e di gerarchizzazione delle informazioni da ‘montare’. • Nella costruzione di ipertesti, magari cooperando e lavorando in gruppo, gli alunni possono scoprire, manipolandoli, le possibilità comunicative ed espressive di linguaggi diversi da integrare e fare interagire entro un medesimo prodotto ipertestuale. Per programmare un ipertesto, inoltre, è necessario mobilitare un’ampia gamma di abilità linguistiche e cognitive: il lavoro preparatorio sarà un lavoro di lettura, comprensione, prelievo di informazioni da fonti (in genere scritte) diverse, un lavoro di sintesi e di costruzione di schede, da immettere tutte o in parte nell’elaborato finale, seguendo un ordine ‘ideale’. Molta lettura e molta scrittura stanno alla base della redazione di un ipertesto, molto ragionamento sta alla base della scelta dei suoi link.

  14. TIC e scrittura: gli ipertesti • L’ipertesto fa scoprire/evidenzia/potenzia la mappa delle connessioni sempre possibili e, in fondo, attive nella nostra mente anche quando fruiamo linearmente di messaggi fatti di sole parole. Ma le parole, anche negli ipertesti, continuano ad essere importanti e spesso insostituibili. • Si può anche dire che, nel caso degli ipertesti, ‘scriverli’ serve per imparare a leggerli, con un rovesciamento della raccomandazione consueta che vede nella lettura il momento ‘fondante’ delle capacità scrittorie.

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