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SEMINARIO DEL 7 GIUGNO 2007

SEMINARIO DEL 7 GIUGNO 2007. IL COLLAUDO NELLE PROCEDURE DELLO SPORTELLO UNICO ALLE IMPRESE. dott. Alessandro Piazza. Procedimento su progetto di Insediamento produttivo. Art. 25, comma 1, lett. c). D. Lgs. 112/98. Autocertificazione per l’attestazione della conformità del

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  1. SEMINARIO DEL 7 GIUGNO 2007 • IL COLLAUDO NELLE PROCEDURE DELLO • SPORTELLO UNICO ALLE IMPRESE dott. Alessandro Piazza

  2. Procedimento su progetto di Insediamento produttivo Art. 25, comma 1, lett. c). D. Lgs. 112/98 Autocertificazione per l’attestazione della conformità del progetto alle singole prescrizioni delle normative Art. 25, comma 1, lett. d). D. Lgs. 112/98 Realizzare l’impianto in conformità alle autocertificazioni presentate Art. 4, comma 1, DPR 447/98 Il provvedimento conclusivo del procedimento è titolo unico per la realizzazione dell’intervento richiesto Art. 6, comma 1, DPR 447/98 Una domanda corredata da autocertificazioni attestanti la conformità dei progetti alle singole prescrizioni previste dalle vigenti normative

  3. Procedimento su progetto di Insediamento produttivo Art. 6, comma 6, DPR 447/98 La realizzazione del progetto s’intende autorizzata… Nell’ipotesi in cui siano necessarie modifiche al progetto… Art. 5, comma 1, DPR 447/98 Qualora il progetto presentato sia in contrasto con lo strumento urbanistico… Art. 9, comma 1, DPR 447/98 I professionisti o altri soggetti abilitati dalla normativa vigente attestano la conformità al progetto presentato, l’agibilità e l’immediata operatività di strutture ed impianti

  4. Il collaudo nel D. Lgs. 112/98 (art. 25, comma 2, lett. h) COLLAUDO con la presenza di tecnici dell’unità organizzativa effettuato da soggetti abilitati rimangono comunque in capo alle Amministrazioni pubbliche competenti non collegati all’impresa né in modo diretto né indiretto né economicamente né professionalmente funzioni vigilanza e controllo Responsabilità

  5. Il collaudo effettuato da professionisti o altri soggetti abilitati (art. 9, c. 1, DPR 447/98 e art. 25, c. 2, lett.h), D. Lgs. 112/98 effettuano prove, acquisiscono certificazioni, dichiarazioni, ecc. a propria completa discrezione responsabilità piena e totale del certificato (art. 9, c. 4, DPR 447/98)

  6. Al collaudo presenziano TECNICI DELLA STRUTTURA UNICA IL RESPONSABILE SUAP O DELEGATO assiste e segue tutta la procedura di collaudo “partecipano” assistono, vigilano, possono instaurare contraddittorio riceve il certificato di collaudo dal collaudatore l’eventuale assenza non inficia la procedura, però, di norma, è opportuna la partecipazione trasmette il certificato a tutti gli Enti/Amministrazioni interessate

  7. IL COLLAUDO E’ UNICO anche in presenza di più collaudatori ciascuno in possesso di diversa abilitazione professionale responsabilità in solido dell’intero collaudo per l’inizio attività IL PROCEDIMENTO UNICO IL COLLAUDO UNICO Un certificato unico di collaudo Consente la messa in funzione degli impianti concerne tutti gli aspetti che è necessario collaudare per iniziare l’attività

  8. Avvertenze far presentare sempre dichiarazione sostitutiva di atto notorio al professionista trasmettere sempre gli esiti del verbale di collaudo per vigilanza e controllo circa l’assenza di collegamenti diretti o indiretti con l’impresa e circa l’abilitazione a collaudare (previsioni delle normative di settore) opportune verifiche attente da parte degli Enti competenti

  9. Quando effettuare il collaudo Art. 9, comma 1 Art. 9, comma 3 Il certificato riguarda tutti gli adempimenti di legge ed in particolare… e le prescrizioni indicate con l’autorizzazione Qualora il collaudo sia previsto dalle norme vigenti Le strutture edilizie, gli impianti produttivi, le misure ed apparati a salvaguardia della sanità, sicurezza e tutela ambientale la conformità alle norme per la tutela dei lavoratori Casistica da individuare Sulla base delle vigenti normative: per strutture ed impianti

  10. Avvertenze La casistica del collaudo è da analizzare unitamente agli uffici comunali e agli Enti ed Amministrazioni esterni Divieto di aggravio del procedimento NO al collaudo dove non previsto dalle vigenti normative devono dichiarare i casi di collaudo previsti dalle normative

  11. Cosa si attesta con il collaudo (art.9, comma1, DPR 447/98) CONFORMITA’ AL PROGETTO APPROVATO con il provvedimento finale SUAP o tramite le autocertificazioni presentate AGIBILITA’ IMMEDIATA OPERATIVITA’ DELL’IMPIANTO

  12. Tempistica del Collaudo fatto salvo il rispetto del termine finale del procedimento-il collaudo non rientra né nei 150gg (art.4, comma 7, DPR 447/98) nè nei 60 gg (art. 6, comma 8, DPR 447/98) né nei 45 gg (art. 6, comma 6, DPR 447/98) 0-20gg 21-60 gg oltre 60 gg Tempo utile per il collaudo Collaudo a cura dell’impresa(può) Tempo a disposizione per l’istruttoria - Partecipano i tecnici struttura (principio di avvalimento) - Lo effettuano i tecnici impresa (si deduce da art. 25, comma 2, lett h) D. Lgs. 112/98 e art.9 Comma 1 Dpr 44798) possibilità e non obbligo per l’impresa di effettuare il collaudo in modo autonomo -esame degli atti presentati -verifica di completezza -trasmissione agli Enti competenti

  13. Aspetti procedurali del Collaudo si stabilisce e si concorda il CALENDARIO DEI LAVORI su iniziativa del Resp. SUAP ISTRUTTORIA (fase precedente al collaudo) si raccoglie e si esamina la DOCUMENTAZIONE e tutte le relative conformità VERBALE (redatto a cura del Resp. SUAP) COLLAUDO dei tecnici dell’impresa e INTERVENTO dei tecnici della struttura ESITO NEGATIVO ESITO POSITIVO DISACCORDO CERTIFICATO (art. 9, comma 3, DPR 447/98: tutti gli adempimenti previsti dalla normativa vigente) PIENA RESPONSABILITA’ DEL COLLAUDATORE

  14. Messa in funzione dell’impianto ATTI INUTILI sostituiti dal certificato positivo di collaudo - DIVIETO DI AGGRAVIO DEL PROCEDIMENTO - CHIUSURA DEL PROCEDIMENTO Art. 9, comma 5, DPR 447/98: certificato positivo di collaudo consente la messa in funzione degli impianti fino al rilascio definitivo di: AGIBILITA’ NULLA OSTA ALL’ESERCIZIO ALTRI PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI RICHIESTI

  15. Esempi di endoprocedimenti che rientrano nella fase di collaudo • Comunicazione messa in esercizio impianti per inquinamento atmosferico: semplice comunicazione alla Provincia (o altro Ente) • Richiesta certificato prevenzione incendi: sopralluogo di verifica dei VV.F. • Denuncia apparecchi a pressione per omologazione: ISPESL • Denuncia installazione ascensori e montacarichi: dichiarazione di conformità e collaudo di Organismo Notificato e comunicazione al Comune • Denuncia messa a terra e sistemi di protezione contro le cariche atmosferiche: professionisti abilitati e comunicazione al Suap – ISPESL - AUSL • Agibilità (collaudo per opere in cemento armato e/o strutture metalliche dichiarazione di conformità o certificato di collaudo degli impianti): Comune • Collaudo caldaie: verifiche dell’ISPESL • Autorizzazione per scarichi idrici (attivazione): Ente Gestore della fognatura e del depuratore • Collaudo distributore carburante: collaudo di apposita Commissione Comunale • Denuncia idroestrattori a forza centrifuga: ISPESL - ASL

  16. Responsabilità nel Collaudo RESPONSABILITA’ collaudatore non collegato con l’impresa né professionalmente nè economicamente (dichiarazione sostitutiva di atto notorio) * piena responsabilità del collaudatore *responsabilita’ dei tecnici della struttura (responsabilità diretta se partecipano al collaudo, per verifiche e controlli se non partecipano) certificazione non conforme all’opera o alle vigenti normative: responsabilità penale del collaudatore (art. 476 e 479 c.p. – falso ideologico in atto pubblico per la qualifica di P.U.)

  17. Controlli e verifiche PP.AA. COMPETENTI effettuano i controlli COMUNICANO le risultanze dei controlli ADOTTANO eventuali provvedimenti REGIONE (registra i controlli nell’archivio informa- tico) SUAP (registra i controlli nell’archivio informa- tico) INTERESSATI possono anche in via di urgenza, necessari o richiesti dalle vigenti normative MEMORIE, OSSERVAZIONI, RELAZIONI TECNICHE, ecc. RIPETIZIONE IN CONTRADDITTORIO delle prove

  18. Elementi del verbale (1) PREMESSA • DATI DEL COMMITTENTE • IMPIANTO E TIPO DI INTERVENTO • DATI IMPRESA ESECUTRICE • DATI DEI TECNICI PROGETTISTI • DATI DEL DIRETTORE DEI LAVORI • DATI DEL COLLAUDATORE DI FIDUCIA E DICHIARAZIONE DI COMPATIBILITA’ • DATI DEI TECNICI PRESENTI PER LA STRUTTURA

  19. Elementi del verbale (2) CERTIFICAZIONE • che le opere e gli impianti sono rispondenti ai progetti approvati, alle vigenti normative ed in particolare… • di aver proceduto al collaudo delle strutture ed impianti come previsto dalle vigenti normative • che il collaudo ha avuto esito favorevole e gli impianti sono idonei i rispondenti alle normative • impegno a trasmettere al SUAP apposita relazione tecnica, con in dettaglio le operazioni di collaudo e altri elementi utili al SUAP (eventuale)

  20. Procedura di collaudo ai sensi dell’art.9 DPR 447/98 obbligatoria SI’ NO aspetti negativi e aspetti positivi aspetti negativi e aspetti positivi ART. 14 L.R.T. 19/04 (distributori di carburante) “nei Comuni in cui è istituito e operante il SUAP può ricorrersi allo stesso per la procedura di collaudo”

  21. Modello di Collaudo: una proposta Una sola istanza per: Dichiarazione di fine lavori Richiesta di eventuale collaudo Trasmissione eventuali conformità Richiesta di inizio attività (ove necessario) L’IMPRESA 1) Comunica che l’insediamento è stato realizzato in conformità ai progetti approvati con il provvedimento finale unico; 2) Comunica la fine dei lavori di realizzazione dell’impianto con la relativa data; 3) Allega le certificazioni dei tecnici abilitati, ove previste; 4) Richiede di fissare la data per eventuali collaudi, ove previsti; 5) Allega eventuali richieste o comunicazioni per agibilità, dichiarazione inizio attività VVF, dichiarazione messa a regime impianti, campionamenti scarichi, ecc.

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