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Don Tonino Bello

Don Tonino Bello.

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Presentation Transcript


  1. Don Tonino Bello «Io sono serbo e mia moglie è croata, queste mie cognate sono musulmane, viviamo insieme da tanto tempo senza problemi: ma chi la vuole questa guerra?» A vedere quella estrazione etnica così diversa seduta alla stessa mensa mi è venuta in mente una definizione di pace che uso spesso: «Convivialità delle differenze!»…Da nove mesi quando giungono le quattro pomeridiane in città non entrano neppure le camionette del Unproform dell’ONU. Ma stasera c’è un’altra ONU: quella dei popoli, della base. A quest’ONU dei poveri che scivola in silenzio nel cuore della guerra, sembra che il cielo voglia affidare un messaggio: LA PACE VA OSATA!!!

  2. PACE ED EVANGELIZZAZIONE L’azione per la pace non è mai disgiunta dall’annuncio del vangelo, che è appunto la buona novella della pace indirizzata a tutti gli uomini. Al centro del vangelo della pace resta il mistero della croce, perché la pace è insita nel sacrificio di Cristo: Gesù crocifisso ha annullato la divisione, instaurando la pace e la riconciliazione proprio per mezzo della croce, distruggendo in sé stesso l’inimicizia e donando agli uomini la salvezza della Risurrezione. C 493

  3. EUROPA OGGI • USCIRE DALL’EURO • COMANDA LA Germania • …

  4. PACE E GUERRA NEL MAGISERO Ma più dell’ateismo, oggi abbiamo di fronte la sfida di rispondere adeguatamente alla sete di Dio di molta gente, perché non cerchino di spegnerla con proposte alienanti o con un Gesù Cristo senza carne e senza impegno con l’altro. Se non trovano nella Chiesa una spiritualità che li sani, li liberi, li ricolmi di vita e di pace e che nel medesimo tempo li chiami alla comunione solidale e alla fecondità missionaria, finiranno ingannati da proposte che non umanizzano né danno gloria a Dio. EG89

  5. STORIA DELLA CHIESA TRE APPROCCI PACIFISMO ASSOLUTO GUERRA SANTA GUERRA GIUSTA

  6. PACIFISMO ASSOLUTO • Primi secoli • Escatologia immediata • L’unico vero combattimento è il combattimento spirituale contro i falsi dei e i demoni. • Non si pensa all’uso delle armi per difendere le comunità. • Senza essere ricercato, il martirio resta l’ideale della testimonianza della fede. • Il servizio militare è vietato. C502-503 Il cristiano non deve “tirare la spada ne per fare la guerra, ne per difendere i suoi diritti, ne per nessun altro motivo, perché questo precetto del Vangelo non soffre nessuna eccezione”. Può difendere le cause giuste soltanto con la sua preghiera, anche se si tratta di una guerra condotta dal imperatore contro un nemico: soltanto i pagani possono farsi soldati, e saranno aiutati dalla preghiera dei cristiani. Origene (III Sec.)

  7. PACIFISMO ASSOLUTO Soltanto in un secondo tempo, verso la fine del secolo terzo, troviamo dei soldati e degli ufficiali cristiani, ai quali si pone la questione di rendere un culto all’imperatore, con martiri di massa: per esempio attorno al 300, san Maurizio e i 6000 soldati della legione tebana uccisi nell’attuale cantone del Valais in Svizzera, o nel 320 san Viviano e 40 soldati della legione Fulminata nella regione della Cappadocia (Turchia attuale) condannati a morire di freddo su un lago gelato. Nei due casi i soldati hanno accettato la loro sorte senza opporre nessuna resistenza con le loro proprie armi.

  8. IL RESCRITTO DI CONSTANTINO DEL 313 PONE FINE AL PACIFISMO ASSOLUTO

  9. PACIFISMO ASSOLUTO • Il pacifismo si perpetua nella tradizione della Chiesa con • san Francesco di Assisi • il beato Charles de Foucauld. • Ma cosa diventa il pacifismo nel Novecento, al tempo delle grandi persecuzioni di massa, e fino ad oggi, quando i cristiani conoscono in tanti paesi la persecuzione fino al martirio? • La questione resta di una grande attualità.

  10. GUERRA SANTA "Nel nome di Dio vi imploro di portare tutti i soldati fedeli a Cristo [...] Se verrete, riceverete il giusto guiderdone nell'alto dei cieli; se non verrete, ricadrà su di voi il castigo di Dio. Quando andrete all’assalto dei bellicosi nemici, sia questo l’unanime grido di tutti i soldati di Dio: “Dio lo vuole! Dio lo vuole!”". Papa Urbano II, Clermont 27 novembre 1095

  11. GUERRA SANTA • L’idea di guerra santa nasce nel medioevo nel confronto/scontro con l’islam. • CROCIATE: Una decina di spedizioni militari tra 1095 e 1291. • RECONQUISTA: La Rinconquista della Spagna prende fine nel 1492 con la presa di Granada. • ANTITESI DEL DISCORSO SUL PACIFISMO: l’uso delle armi non è più vietato, ma raccomandato, versare il sangue non è più peccato, ma dovere, quasi un atto religioso.

  12. GUERRA SANTA • LA GUERRA SANTA SI NUTRE DI DUE CONVINZIONI: • la certitudine di fare la guerra a nome di Dio, su ordine di Dio, non per difendersi, ma per distruggere i nemici di Dio. Il soldato è milesChristi, fa parte dell’esercito del Signore; • la certitudine di ricevere in caso di morte nel combattimento, il compenso supremo, cioè la remissione dei peccati, la gloria eterna nel Regno dei Cieli.

  13. GUERRA SANTA • COSÌ SONO TOLTI DUE FRENI POTENTI ALL’AZIONE DI GUERRA: • IL DIVIETO DI UCCIDERE (SESTO COMANDAMENTO) • LA PAURA DELLA MORTE. • Il concetto di guerra santa è sparita della tradizione cristiana.

  14. GUERRA GIUSTA «Fare la guerra è una felicità per i malvagi, ma per i buoni una necessità […] è ingiusta la guerra fatta contro popoli inoffensivi, per desiderio di nuocere, per sete di potere, per ingrandire un impero, per ottenere ricchezze e acquistare gloria. In tutti questi casi la guerra va considerata un “brigantaggio in grande stile”» Agostino vescovo d’Ippona, De Civitate Dei, IV, 6.

  15. GUERRA GIUSTA QUATTRO AUTORI AGOSTINO LUIGI TAPPARELLI D’AZEGLIO TOMMASO FRANCISCO DE VITORIA

  16. AGOSTINO I TEMPI SONO CAMBIATI: • il cristianesimo non è più perseguitato, • l’impero è diventato cristiano, • i cristiani sono ammessi nell’esercito, • il paganesimo è vietato. • Onorio 408dice che i cristiani esclusivamente possono essere soldati. • Vengono le invasioni dei popoli cosidetti barbari: la presa di Roma da Alarico nel 410 è uno choc per Agostino, un mondo sembra dover crollare. Agostino è allora di tradizione pacifista, ma vede che l’arma della preghiera raccomandata da Origene non è stata sufficiente per diffendere la “giusta causa” de l’impero romano contro i barbari.

  17. AGOSTINO I TEMPI SONO CAMBIATI: • il cristianesimo non è più perseguitato, • l’impero è diventato cristiano, • i cristiani sono ammessi nell’esercito, • il paganesimo è vietato. • Onorio 408dice che i cristiani esclusivamente possono essere soldati. • Vengono le invasioni dei popoli cosidetti barbari: la presa di Roma da Alarico nel 410 è uno choc per Agostino, un mondo sembra dover crollare. Agostino è allora di tradizione pacifista, ma vede che l’arma della preghiera raccomandata da Origene non è stata sufficiente per diffendere la “giusta causa” de l’impero romano contro i barbari.

  18. AGOSTINO Teologia agostiniana sulla guerra: • AGOSTINO NON AMMETTE L’AUTODIFESA PERSONALE: il cristiano deve accettare di morire, e non uccidere il suo nemico che l’attacca. C496. • FONDA TUTTO SULLA LA DIFESA DELL’ALTRO: in particolare del debole (la vedova, l’orfano, l’anziano). Il non combattere è la non assistenza a una persona in pericolo. C 504-506 • LA BASE DELLA DOTTRINA DELLA GUERRA GIUSTA SI TROVA NON NELL’AUTODIFESA PERSONALE, MA NELLA RESPONSABILITÀ DI OGNUNO NEI CONFRONTI DELL’ALTRO. C492

  19. AGOSTINO Teologia agostiniana sulla pace • COSA È PRECISAMENTE LA PACE, LA VERA PACE? • La pace non è soltanto l’assenza di guerra. Famosa è la sua definizione della pace come “tranquillità dell’ordine”, cioè l’ingiustizia, il disordine, non sono pace. La guerra è purtroppo a volte necessaria o per mantenere o per restaurare la vera pace. C489.494 • Ciò aiuta a capire perché per difendere la pace, bisogna a volte fare la guerra: allora elenca le condizioni che debbono essere riunite per giustificare la guerra e i limiti da rispettare nella condotta delle operazioni di guerra. C494.

  20. AGOSTINO Tre condizioni per giustificare un’azione di guerra: • Non tutte le guerre sono legittime: • la guerra deve venire dall’iniziativa dell’altro, del nemico che vuole conquistare, distruggere, allora soltanto la guerra di difesa è possibile, anche per impedire il nemico di fare del male; C500 • la guerra deve essere decisa esclusivamente dall’autorità politica legittima, il principe, per evitare le iniziative private; • ma prima di decidere l’azione degli eserciti, bisogna provare di evitare la guerra con altri mezzi: negoziato per esempio. C498

  21. AGOSTINO Se lo avessero tenuto presente dopo la prima guerra mondiale • Però se la guerra è decisa, anche se è giusta, non autorizza i belligeranti ogni tipo di azione. Nessuno deve dimenticare che l’obbiettivo della guerra è la pace. Quindi il vincitore deve trattare bene il vinto, per evitare la volontà di rivincita, l’odio che porta a preparare sempre une nuova guerra, l’odio che si trasmette da una generazione all’altra.

  22. Post AGOSTINO Problema nuovo: La guerra tra cristiani • la Chiesa cerca di introdurre dei limiti: limiti per le vittime dei conflitti, limiti per i tempi durante i quali le azioni di guerra sarebbero vietate. • concilio di Charroux(989 ):getta l’anatema su quelli che si attaccano alle persone senza difesa: i poveri, le donne, i bambini, il clero, i mercanti: è la definizione dei non combattenti che vanno rispettati. • la “tregua di Dio” 1027: vieta ogni ostilità il sabato sera e la domenica; poi il periodo è allargato su quasi la metà della settimana, sono vietati certi periodi liturgici come l’Avvento, Natale, il tempo di Pasqua.

  23. TOMMASO • Pace naturale: La pace è dapprima l’espressione della concordia tra gli uomini, della vita in comunità. Tale concordia viene dall’amore di Dio, fonte dell’amore tra gli uomini. • la guerra è peccato:La guerra come peccato è la legge generale, la guerra giusta, che è necessariamente una guerra di difesa deve essere eccezionale, e soltanto quando tre condizioni vengono riunite: • l’autorità del principe: per evitare le guerre private tra signori; • la causa giusta:per riparare un ingiustizia; • l’intenzione retta: è giusta la guerra che serve a restaurare la giustizia, la pace. Ogni altra intenzione (conquista di territori, gloria personale, potenza, ricerca di ricchezze) è per definizione esclusa.

  24. FRANSISCO DE VITORIA CONTENSTO STORICO • la scoperta dell’America con l’espansione europea, • lo sviluppo economico, • un armamento nuovo fondato sull’artiglieria, • la fine della cristianità medievale e la nascita di un sistema internazionale basato su alcuni grandi Stati-nazione che hanno una politica di potenza: così il re di Francia Francesco I° fa alleanza con il Grande Turco, l’impero ottomano, contro Carlo quinto, imperatore e re di Spagna, sovrano cattolico. • JUS PACIS ET BELLI: Il diritto di guerra si secolarizza in qualche modo, la guerra è un modo normale per trovare soluzioni alle crisi, e nasce l’idea che le due parti possono avere la convinzione di avere ragione, di fare la guerra per una causa giusta. Nasce la coscienza della necessità di un diritto internazionale, di juspacis et belli.

  25. FRANSISCO DE VITORIA GUERRA QUESTIONE DI DIRITTO NATURALE • diritto naturale: vale per tutti gli uomini, senza distinzione di religione. Tutti, cristiani, musulmani, indiani, hanno in quanto esseri umani, gli stessi diritti e gli stessi doveri. La differenza di religione non basta per giustificare una guerra. • Criterio della proporzionalità: Vitoria dice che i mali provocati inevitabilmente da un conflitto armato non debbono essere superiori ai mali che pretende correggere. Le guerre debbono essere fatte per un bene generale, quindi se provoca delle distruzioni molto ampie, la morte di un grande numero di uomini, se nutre l’odio e il desiderio di vendetta, allora meglio rinunciare. (atomica) C501 necessarietà e proporzionalità

  26. FRANSISCO DE VITORIA GUERRA QUESTIONE DI DIRITTO NATURALE • Non uccidere innocenti con l’intento di ucciderli: Vitoria sa perfettamente che in ogni guerra, dei non combattenti sono uccisi, ma ciò deve succedere soltanto per caso, come un incidente. Bambini, donne, contadini, non debbono essere attaccati, anche se appartengono a una religione diversa. • La probabilità di vittoria: Alcuni anni dopo, il gesuita spagnolo Francisco Suarez aggiunge tra le condizioni della guerra giusta, la probabilità della vittoria. Difatti, una guerra non può essere legittima che come mezzo di restaurare la giustizia e la pace; se sembra o se è probabile che l’azione bellica non riuscirà a restaurare la giustizia e la pace, allora bisogna rinunciarci.

  27. LUIGI TAPARELLI D’AZEGLIO1793 -1862 GUERRA QUESTIONE DI DIRITTO NATURALE • Contesto: armi sempre più potenti e micidiali • Guerra come ultima soluzione:quando tutte le altre, cioè essenzialmente la diplomazia, sono fallite. • precursore della Società delle Nazioni: Propone di regolare la società internazionale con un sistema di arbitrato internazionale capace di imporre alle nazioni soluzioni negoziate. C499

  28. La teologia prima del concilio Vaticano II

  29. Ius ad bellum • Sei condizioni debbono essere riunite. • Una causa giusta: la difesa. Rifiuto dell’offensiva, della guerra preventiva. • Soltanto un’autorità competente può decidere l’operazione di guerra. • L’intento dritto: la giustizia, la riconciliazione dopo il conflitto. • La guerra come ultima soluzione, quando non c’è più posto per una soluzione negoziata. . • La proporzionalità: non fare delle distruzioni sproporzionate. • La probabilità di successo.

  30. Ius in bellum • Il rispetto dei non combattenti. Una frontiera, un muro tra i combattenti e i civili. Ma difficile da tracciare nelle guerre moderne (bombardamenti, guerillas). C513-515 • Il rispetto dei feriti e dei prigionieri. • Il rispetto dei luoghi di culto, particolarmente e volontariamente colpiti nelle guerre contemporanee.

  31. Il concilio Vaticano IIGAUDIUM ET SPES È necessario pertanto ancora una volta dichiarare: la corsa agli armamenti è una delle piaghe più gravi dell'umanità e danneggia in modo intollerabile i poveri; e c'è molto da temere che, se tale corsa continuerà, produrrà un giorno tutte le stragi, delle quali va già preparando i mezzi. Ammoniti dalle calamità che il genere umano ha rese possibili, cerchiamo di approfittare della tregua di cui ora godiamo[…] per comporre in maniera più degna dell'uomo le nostre controversie. La Provvidenza divina esige da noi con insistenza che liberiamo noi stessi dall'antica schiavitù della guerra. GS 81

  32. GAUDIUM ET SPES • Ribadisce la condanna assoluta della guerra: la necessaria solidarietà internazionale [giustizia sociale internazionale] e il ruolo delle organizzazioni internazionali. La guerra è per definizioni inumana e il Concilio intende condannare « l’inumanità della guerra ». • Pace = no assenza di guerra ma costruzione di un ordine giusto. • Le armi di distruzione di massa: armamento ABC, Atomico-Biologico-Chimico, All’inizio degli anni 1950, Pio XII, in un discorso a Pax Christi, il 13 settembre 1952, pensava che l’arma nucleare in certe situazioni, potrebbe riempire I criteri di una Guerra giusta a condizione di non essere utilizzata contro le popolazioni civili e le città. Ma l’impossibilità di rendere selettiva o proporzionata le armi ABC l’ha spinto a dichiarare tali armi inaccettabili in un discorso all’Associazione medicale mondiale, il 30 settembre 1954). Il papa richiedeva allora il disarmamento generale, il rinuncio alle esperienze di armi nucleari e al loro uso (radiomessaggio di Natale 1954). C508-512

  33. GAUDIUM ET SPES « i vescovi di tutto il mondo, ora riuniti, scongiurano tutti, in modo particolare i governanti e i supremi comandanti militari, a voler continuamente considerare, davanti a Dio e davanti all’umanità intera, l’enorme peso della loro responsabilità » (GS 80).

  34. PAOLO VI • Questione sociale = questione antropologica • Chiesa per sua natura dialoga • Inutilità della violenza C496 • Pace = sviluppo • Civiltà dell’amore • Necessità di profeti non armati C496 • Chiesa strumento di pace per il mondo e nel mondo C516-518

  35. EUROPA E PACE • Nasce come strumento di pace per gli stessi motivi della seconda guerra mondiale da politici cattolici • L’europeismo di Don Sturzo: invertire il processo di unificazione degli stata nazionale, con una maggiore autonomia locale e una maggiore centralizzazione dell’unione europea.

  36. BIBLIOGRAFIA • Francesco, Esortazione apostolica Evangeliigaudium, 2013. • Benedetto XVI, EnciclicaCaritas in Veritate, 2009. • Paolo VI, EnciclicaPopulorumprogressio, 1967. • Concilio vaticano II, Costituzione pastoraleGaudium et spes, 1965 • Giovanni XXIII, EnciclicaPacem in terris, 1963. • Pontificio consiglio giustizia e pace, Compendio DSC, 2005, capitolo 11 e capitolo 12 (534-537).

  37. BIBLIOGRAFIA • Maurizio Ormas, La libertà e le sue radici. L'affermarsi dei diritti della persona nella pastorale della Chiesa dalle origini al XVI secolo, Effatà 2010. • Antonio Bello, Diari e scritti pastorali, Mezzina Molfetta 1993. • Daniele Menozzi, Chiesa, pace e guerra nel Novecento. Verso una delegittimazione religiosa dei conflitti, Il Mulino, Bologna, 2008. • Mimmo Franzinelli e Riccardo Bottoni, Chiesa e guerra. Dalla “benedizione delle armi” alla “Pacem in terris”, Il Mulino, Bologna, 2005. • George Weigel, La cattedrale e il cubo, Europa, America e politica senza Dio,  Rubbettino Editore, 2006.

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