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Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II – Roma, 14 gennaio 2012

IL PIL, IL BENESSERE, L’ECONOMIA E LA STATISTICA QUALCHE SPUNTO DI RIFLESSIONE PER L’UE Stefano Palmieri. Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II – Roma, 14 gennaio 2012. PIL BENESSERE STATISTICA ECONOMIA. DALLA CRESCITA ECONOMICA AL PROGRESSO: QUALI INDICATORI?

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Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II – Roma, 14 gennaio 2012

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Presentation Transcript


  1. IL PIL, IL BENESSERE, L’ECONOMIA E LA STATISTICA QUALCHE SPUNTO DI RIFLESSIONE PER L’UEStefano Palmieri Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II – Roma, 14 gennaio 2012

  2. PIL • BENESSERE • STATISTICA • ECONOMIA

  3. DALLA CRESCITA ECONOMICA AL PROGRESSO: QUALI INDICATORI? • IL CAMBIAMENTO DEL MODELLO DI RIFERIMENTO DI SVILUPPO • UNA RIFLESSIONE PER L’UNIONE EUROPEA

  4. DALLA CRESCITA ECONOMICA AL PROGRESSO: QUALI INDICATORI?

  5. Dalla crescita economica al progresso della società: una traiettoria complessa Sono più di 40 anni che è in corso l’elaborazione di nuovi indici sintetici, alternativi o più semplicemente complementari, rispetto al tradizionale indicatore della crescita economica: il Prodotto Interno Lordo (PIL). Fase materialista Indicatori economici Fase sociale Indicatori economici + Indicatori sociali Fase globale Indicatori economici + Indicatori sociali + Indicatori ambientali 2011 1930 1990 1960 5

  6. PIL COSA?PRODOTTO INTERNO LORDO • VOLUME DELLE MERCI E DEI SERVIZI PRODOTTI DA UNA NAZIONE IN UN DETERMINATO MOMENTO

  7. Fase materialista PIL come strumento di misurazione “specializzato” su un segmento particolare di attività di una società: attività essenzialmente di mercato. PIL come indicatore che solo attraverso un’interpretazione “pigra” poteva essere scambiato da “indicatore di produzione” ad “indicatore del benessere di una società” . Lo stesso Simon Kuznets– al quale si deve la diffusione del PIL negli Stati Uniti (1934) – aveva messo in guardia sui possibili abusi o fraintendimenti a cui poteva incorrere l’utilizzo distorto di tale strumento, preoccupandosi di delimitarne i limiti di intervento. 7

  8. LA FORTUNA DEL PIL • LA GRANDE DEPRESSIONE DEGLI ANNI TRENTA • LA SECONDA GUERRA MONDIALE

  9. MANCA QUALCOSA? • MANCANO UN SACCO DI COSE……..

  10. PIL = INDICATORE DEL BENESSERE DI UNA NAZIONE O DEL SUO PROGRESSO ? • SI…e…. NO

  11. Gapminder……… • ….vediamo come

  12. IL PIL SEMBREREBBE QUINDI UN OTTIMO INDICATORE….

  13. PARADOSSO DI EASTERLIN (1974) • OLTRE UN DETERMINATO LIVELLO DEL REDDITO DI UNA NAZIONE ULTERIORI LIVELLI DI CRESCITA DEL REDDITO NON CORRISPONDONO AD ULTERORI LIVELLI DI BENESSERE • OSSIA: • ….CRESCE IL REDDITO MA….. NON CRESCE IL BENESSERE ANZI….. FORSE DIMINUISCE PURE!?!?!?

  14. IL PARADOSSO DELLA FELICITA’ DI EASTERLIN

  15. PERCHE’??? • PERCHE’ NON SERVIVA PER MISURARE IL BENESSERE (KUZNETS) • PERCHE’ MANCANO UN SACCO DI ALTRE COSE (SERVIZI DOMESTICI E SERVIZI DI CURA REALIZZATI IN PROPRIO, BENESSERE IMMATERIALE, DANNI ALL’AMBIENTE NON CONTABILIZZATI, ETC….) • …PERCHE’ I SOLDI NON SONO TUTTO A VOLTE BASTA SOLO LA SALUTE…

  16. Fase sociale Tra gli anni ’60 e gli anni ’90 alcuni studiosi iniziarono ad elaborare indicatori di carattere sociale, complementari o alternativi al PIL, in grado di evidenziare ambiti di indagine supplementari al tradizionale dominio di carattere economico. Sul finire degli anni Ottanta il “Rapporto Brundtland” del 1987 solleva la questione dello sviluppo sostenibile all’attenzione mondiale . 16

  17. Fase globale Con la Conferenza sull’Ambiente e lo Sviluppo delle Nazioni Unite del 1992 (Rio Earth Summit), la questione ambientale entrerà nell’agenda politica internazionale, segnando il passaggio ad una “fase globale” - di ricerca ed elaborazione di indicatori - in grado di misurare il progresso della società, attraverso parametri di carattere economico, sociale e, per la prima volta, ambientale. Un’attività di ricerca che si concentrerà essenzialmente verso quattro differenti approcci metodologici: i) indicatori di correzione del PIL; ii) indicatori alternativi; iii) indicatori sintetici o (compositi); iv) sistema di indicatori. 17

  18. Il mutamento del paradigma di riferimento 18

  19. Il nuovo paradigma di riferimento: il benessere di una società Oggi la crescita economica – comunque fattore estremamente importante per una nazione – non è più sufficiente ad assicurare un progresso reale per la collettività se non è inclusiva dal punto di vista sociale, territoriale, e se non è sostenibile dal punto di vista ambientale. 19

  20. Il progresso di una società Al concetto di crescita economica si sostituisce quello di progresso. Un concetto molto più ampio e molto più complesso il cui carattere multidimensionale implica una molteplicità: di obiettivi da perseguire; di politiche ed interventi da predisporre; e quindi di indicatori per monitorare lo stato di avanzamento verso tali obiettivi. Lo stesso concetto di progresso può implicare, a latitudini diverse, interpretazioni e significati differenti per popolazioni, culture e religioni diverse. 20

  21. Il dibattito sul progresso Il mutamento del paradigma di riferimento: dalla crescita economica al progresso lungi dal semplificare le cose tende semmai a complicarle. Per tale ragione è quanto mai necessario promuovere un dibattito sul significato stesso di progressoche, oltre a ridefinire il concetto di sviluppo, attraverso l’individuazione degli obiettivi che si vogliono perseguire e gli strumenti per raggiungerli, introduca anche elementi di responsabilità politica. In altri termini, un dibattito in grado di far sì che la società – in tutte le sue componenti - possa concentrarsi sugli elementi che ritiene essenziali per la propria esistenza. 21

  22. La cornice del progresso di una società Fonte: Hall,J., Giovannini, E., Morrone, A., Ranuzzi, G., 2010, A Framework to Measure the Progress of Societies, OECD, STD/DOC(2010)5, Paris. 22

  23. I due sistemi… Nell’ambito della più recente e completa elaborazione riguardante il progresso di una società il progresso risulta essere composto essenzialmente da due sistemi: il sistema umano e l’ecosistema. Sono due sistemi strettamente interconnessi attraverso due differenti canali: il primo rappresentato dalla “gestione delle risorse ambientali” e il secondo dai “servizi dell’ecosistema” . 23

  24. La cornice del progresso di una società Fonte: Hall,J., Giovannini, E., Morrone, A., Ranuzzi, G., 2010, A Framework to Measure the Progress of Societies, OECD, STD/DOC(2010)5, Paris. 24

  25. Progresso, benessere e ecosistema All’interno di questo contesto “il benessere umano” (nella sua concezione individuale e sociale) assume la funzione dominante e rappresenta l’obiettivo fondamentale per il progresso della società. Il benessere umano risulta così sostenuto da tre ambiti di attività: economica, culturale e di governance (possono essere a loro volta considerati come degli “obiettivi intermedi”). Anche l’ecosistema risulta composto da un ambito di attività rappresentato dalla “condizione dell’ecosistema”. 25

  26. Il progressoequo e sostenibile di una società In questo contesto si può definire “il benessere di una società” come la sommadel benessere umano e delle condizioni dell’ecosistema e, il relativo “progresso della società” come il miglioramentonel benessere umano e delle condizioni dell’ecosistema. Una valutazione questa che dovrà comunque essere corretta, integrandola con il ruolo esercitato dalle diseguaglianze nel benessere umano e nelle condizioni dell’ecosistema. Diseguaglianze da considerare: tra le società e le aree geografiche; all’interno di esse; e tra le diverse generazioni. È in questo modo che si arriva così a definire il progresso equo e sostenibile di una società. 26

  27. Le resistenze… Nel corso della primavera-autunno 2010 la Commissione europea ha presentato un progetto di rafforzamento della governance economica europea volto a riequilibrare gli squilibri fiscali e macroeconomici degli Stati membri dell’UE attraverso un sistema di indicatori (lo scoreboard) in grado di fornire i segnali di allarme di tali squilibri e permettere di realizzare gli opportuni interventi correttivi negli SM interessati. La riflessione, sul sistema di indicatori da adottare, è risultata – a tutt’oggi – del tutto priva di qualunque trasparenza, se si esaminano gli indicatori che proposti dalla Commissione si può notare che sono del tutto esclusi gli indicatori di carattere sociale. 27

  28. PAROLE COMUNEMENTE UTILIZZATE NEL DIBATTITO SUL BENESSERE DI UNA NAZIONE istruzione scelta comunità equità denaro occupazione eguaglianza ambiente famiglia libertà felicità amicizia salute amore sicurezza religione rispetto giustizia Fonte: Hall,J., Giovannini, E., Morrone, A., Ranuzzi, G., 2010, A Framework to Measure the Progress of Societies, OECD, STD/DOC(2010)5, Paris. 28

  29. La felicita’ è …… un qualcosa che non sempre si può quantificare ma… esprimere certamente sì!!!

  30. …GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE O… SE NON ALTRO PER AVER SAPUTO FINGERE MOLTO BENE DI ESSERE INTERESSATI

  31. PAROLE COMUNEMENTE UTILIZZATE NEL DIBATTITO SUL BENESSERE DI UNA NAZIONE istruzione scelta comunità equità denaro occupazione eguaglianza ambiente famiglia libertà felicità amicizia salute amore sicurezza religione rispetto giustizia Fonte: Hall,J., Giovannini, E., Morrone, A., Ranuzzi, G., 2010, A Framework to Measure the Progress of Societies, OECD, STD/DOC(2010)5, Paris. 31

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