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Con la collaborazione dei prof.Abis & Batzella

Con la collaborazione dei prof.Abis & Batzella. La classe 3°D presenta. Studio Storico Geografico e Ambientale di Villasor. Indice: 1: Introduzione 2:Lo stemma di Villasor 3:Indicazioni e informazioni: n°telefono e vie di scuole, polizia,municipio,chiesa e

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Presentation Transcript


  1. Con la collaborazione dei prof.Abis & Batzella

  2. La classe 3°D presenta

  3. Studio Storico Geografico e Ambientale di Villasor

  4. Indice: 1: Introduzione 2:Lo stemma di Villasor 3:Indicazioni e informazioni: n°telefono e vie di scuole, polizia,municipio,chiesa e poliambulatori

  5. 4:Stradario 5:La casa campidanese 6:Il centro storico(Castello,chiese, monumenti,Su Sonadori,municipio,ferrovia) 7:Verde pubblico nel territorio di Villasor

  6. 9:Territorio extraurbano: a)Quadro d'Unione b) I corsi d'acqua c)La sorgente termale d)Il clima

  7. 10:Storia,arte,cultura e sport a Villasor

  8. Vi presentiamo ora il nostro lavoro

  9. IntroduzionE Questo lavoro è nato da un progetto laboratoriale triennale attuato nel triennio 2005/2008 nel corso “D”. Questo studio ci ha portato al desiderio di conoscere meglio il nostro paese, e di raccogliere tutte le notizie che lo riguardano. Il materiale recuperato l’abbiamo portato a scuola e tutti insieme ci abbiamo lavorato sopra, anche durante le uscite alcuni nostri compagni sono stati incaricati di scattare delle fotografie che riguardano il nostro paese. Il nostro lavoro, non vuole essere un opera d’arte ma vuole solo essere una raccolta di notizie raccoltada noi della 3°D

  10. Lo stemma

  11. Il nome di Villasor L'etimologia di Villasor, o almeno della parte finale SOR, è direttamente legata a quella del nome Sorres e va ricercata nel latino HORREA, che significa granaio, e proprio la funzione di granaio doveva avere un centro che nell'epoca romana si trovava nel mezzo di una pianura fertile come il campidano, nel punto dove oggi sorge Villasor, non è difficile poi immaginare il passaggio da "Horrea" a "Sorrea" e quindi a "Sorres". Sono da escludere invece altre origini come quella ipotizzata dallo storico G. Spano, secondo il quale SOR (e quindi anche Sorres) deriva dal fenicio TSOR, che significa fortezza, forse un po' forzata dalla presenza a Villasor della “casa-fortezza” del Sivilleri, che però di sicuro non risale al periodo fenicio, o come quella ipotizzata da Enzo Gatti nell'articolo “Toponomastica di Sardegna”, inserito nella rivista ”Frontiera” (N. 93 – 1975), secondo il quale la radice SOR è di origine indoeuropea e significa semplicemente “sorella”.

  12. Il nome di Villasor Villasor compare per la prima volta in una carta geografica nel 1550, nella carta chiamata “Sardinia Insula” di Sigismondo Arquer inserita nell’opera "Cosmographia Universalis” di Sebastian Münster, è indicato con il nome di “Sorris” e a fianco al nome è raffigurato il castello, successivamente lo troviamo in quasi tutte le carte geografiche della Sardegna. Nella carta “Isle de Sardigne” inserita nell’opera “Nouveau Théatre du Monde ou Nouvel Atlas“ del 1645 di Willem Janszoon Blaeu, troviamo ancora la dicitura “Sorris” e a sud-est troviamo anche un centro col nome di Guipi, che potrebbe indicare il villaggio scomparso di Gippi Susu, se il riferimento è corretto, il fatto è piuttosto strano, in quanto la villa di Gippi Susu risulta essere popolata per l’ultima volta nel finire del 1500. Nella carta “Chorographica descriptio provinciarum et conventum Fratrum Minorum S. Francisci Capucinorum”, che si fa risalire al 1649 ed è conservata a Washington nella Library of Congress, viene riportato con la dicitura “Villa Sorres” e solo nel XVIII secolo assume la denominazione attuale, nella carta di Domenico Colombino del 1720, conservata nell'Archivo di Stato di Torino è indicato come “Villa Sor”, mentre ne “Le Royaume de Sardigne” (1753) di Le Pays, facente parte dell'opera “Le Rouge, Atlas général” vengono riportati, oltre che il centro chiamato “Villasor”, anche i confini del feudo, indicato con “Marchesato di Villasor

  13. Indicazioni e informazioni • INDICAZIONI E INFORMAZIONI DEGLI UFFICI PUBBLICI DI VILLASOR • Scuola Elementare 09034 Villasor (CA) - Via Ennio Porrino, 1 • 070 9648262 • Scuola Materna Statale 09034 Villasor (CA) - Via Ennio Porrino, 2 • 070 9647876 • Comune di Villasor Biblioteca Comunale 09034 Villasor (CA) - Via Baronale, 1 • 070 9646076 • Parrocchia S. Biagio Villasor 09034 Villasor (CA) - Piazza Matteotti • 070 9648102

  14. Il centro storico • Il centro storico • una volta comprendeva una vasta area con un nucleo abitato e rete viaria con abitazioni in gran parte costruite con mattoni crudi”ladiri”. Oggi il centro storico , per consentire ai cittadini di demolire le case vecchie dalla zona resi8denziale definita dal nostro PIANO DIO FABBRICAZIONE “centro storico” è chiamato zona A • via Sivilleri(lato sinistro) • via Roma • via Nino Brundu • via cappuccini(lato sinistro) • piazza unità (lato sinistro) • via nuova • via orefice • via Mazzini(lato sinistro) • piazza Matteotti • via baronale • via castello

  15. Le Chiese Non sappiamo quando il cristianesimo potè penetrare a Villasor detta un tempo Sorres ,che verso il 1000 doveva pur contare qualcosa eclesialmente e politicamente, dal momento che furono costruite nel territorio parecchie Chiese. Le quali oggi non esistono più ma abbiamo dei frammenti conservati nel museo di Cagliari: chiese di S. Pietro, S. Sofia. Dal 1415 iniziò la costruzione dell’attuale chiesa di S. Biagio. Essa ha tracce di strutture tardo gotiche e, sui restauri, in particolare quelli fatti dell’800.

  16. Chiesa S.Biagio L’attuale chiesa parrocchiale, costruita in stile tardo gotico-aragonese nella prima metà del 1400, conserva le tracce della struttura primitiva soprattutto nel campanile e nel portale principale, fu largamente ristrutturata, soprattutto nella parte posteriore dove venne eretta la cupola, tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 per ordine dell’arcivescovo Cadello, e tra gli atti della visita pastorale fatta dallo stesso arcivescovo poco dopo l’ultimazione dei lavori, in data 8 maggio 1805, si legge: “Nell’avere noi personalmente visitato questa chiesa di San Biagio vescovo e martire, parrocchiale del presente villaggio, mentre ci dichiariamo soddisfatti dell’attuale stato della fabbrica materiale della medesima, di nostro ordine recentemente ampliata e migliorata”. La chiesa ha forma di croce latina, distinta in tre navate e coperta da volta a botte, all’incrocio della navata centrale e del transetto sorge la cupola su tamburo poligonale, all’interno vi sono 9 altari tra cui spiccano quello maggiore in marmi policromi ad intarsio, l’altare dedicato alla Madonna del Rosario nella cappella appartenuta all’omonima confraternita e l’altare dedicato a S. Efisio dove si trovano due scudi gentilizi che riportano la data del 1747 e che vennero portati qui dalla demolita chiesa cagliaritana di San Francesco a Santa pace. Conserva al suo interno alcune pregevoli statue lignee tra le quali una di San Biagio del XVI secolo, una di S. Efisio del XVIII secolo ed una di San Giuseppe. L'ultimo suo grande restauro, come già detto, risale agli inizi del secolo scorso ma diversi e radicali sono stati eseguiti durante i suoi cinquecento e più anni di storia, tra l’altro, rimase gravemente danneggiata al tetto e alla cupola per gli eventi bellici del 1943-44 e ogni volta che si poneva mano ai restauri, facendo cose nuove, sono anche andate perdute le opere fatte nei secoli precedenti. La parrocchiale di San Biagio fu solennemente consacrata in epoca relativamente recente, il 17 marzo 1914. dall’arcivescovo mons. Francesco Rossi .

  17. Chiesa S.Antioco La storia della chiesa di Sant’Antioco è direttamente legata a quella del convento dei frati cappuccini cui apparteneva. La fondazione del convento dei cappuccini a Villasor si fa risalire al 1612, quando fu votata all’assemblea dell’ordine tenutasi a Sorso, a seguito degli accordi intercorsi tra gli stessi cappuccini, il marchese e la comunità della villa di Sorris. Benché la fondazione risalga al 1612, per motivi ignoti, i lavori per la costruzione del convento iniziarono solo nel 1629. Non è chiaro se la chiesa di Sant’ Antioco, sia stata costruita in concomitanza col convento o, come sostiene qualcun altro, nell’occasione fu ristrutturata una chiesa a Lui dedicata e costruita nei primi anni del 1600, si sa che il 13 dicembre del 1629, alla presenza del sindaco, del marchese, del Padre provinciale dell’ordine e col consenso dell’arcivescovo di Cagliari, fu piantata e benedetta la croce nel piazzale della chiesa in costruzione di Sant’Antioco martire sulcitano. Il 28 aprile del 1630, grazie all’apporto delle suddette autorità e alle donazioni effettuate dalla popolazione di Villasor, i lavori furono portati a termine. Da un censimento dei conventi in Sardegna effettuato nel 1765, risulta che la comunità del convento di Villasor è composta di 11-12 religiosi (anche se il convento ne può ospitare comodamente 14 o 15) che vivono delle elemosine raccolte oltre che a Villasor anche nei paesi vicini. Il convento subì gli effetti del Regio Decreto 7 luglio 1866, che soppresse gli ordini, le corporazioni, le congregazioni e i conservatori religiosi e impose la cessione dei beni ad essi appartenuti al demanio dello stato. Nei locali dell’ex convento furono trasferiti il municipio, che vi rimase fino al 1934 anno in cui fu trasferito nella nuova e attuale sede e le scuole che vi rimasero fino agli anni sessanta. Dal 1968, dopo il restauro effettuato nel 1967, nei locali dell’ex convento fu trasferito l’asilo infantile che prima si trovava in via Renzo Cocco. La chiesa di Sant’Antioco è tuttora aperta al culto e conserva delle opere pregevoli, quali la fonte battesimale del 1743 (su cui sta iscritto: “HOC OPUS FECIT DOM. CUS SPATIUS”), l’altare principale in legno e un dipinto del XVIII secolo raffigurante San Felice da Cantali ce con Madonna e Bambino, che si trova nella parete alla sinistra dell’ingresso principale, con una bellissima cornice intagliata. Apparteneva alla chiesa di Sant’Antioco anche un dipinto ad olio su tela (3,10m X 2,10 privo di cornice) del pittore genovese Orazio de Ferrari, rappresentante la crocifissione, che si fa risalire al 1647 e oggi conservato nella pinacoteca nazionale di Cagliari. È molto sentita la festa, d’origini molto antiche, che ogni anno si celebra in onore del santo.

  18. Chiesa S.Vitalia L’antica chiesa di S. Vitalia venne interdetta il 2 giugno 1888 per le sue precarie condizioni, dall’arcivescovo di Cagliari. L’anno seguente in concomitanza con l’annuale festa si costituì un comitato per la ristrutturazione della chiesa, ma visti gli impedimenti che si frapposero al restauro della suddetta (la chiesa e il terreno in cui sorgeva appartenevano a privati che erano ben contenti di poter disporre nuovamente di quei terreni dopo il crollo della chiesa) si procedette alla costruzione di un nuovo edificio, grazie anche all’offerta di una persona facoltosa (di cui non si conosce il nome) che mise a disposizione il terreno, senza alcun vincolo, in modo che non si ripetessero gli impedimenti per il restauro della vecchia chiesa. Della vecchia chiesa non si sa quasi più niente, tranne che sorgeva non molto distante da quella attuale. Le spese necessarie alla costruzione della nuova chiesa furono fronteggiate grazie alle donazioni effettuate dalla popolazione e già nel 1894 iniziarono i lavori che terminarono probabilmente nel 1895, infatti dall’inventario fatto compilare dal vescovo nel 1902, risulta che la chiesa fu costruita nel 1895. Di fronte a queste date non regge neanche l’affermazione che la festa in onore di Santa Vitalia a Villasor ha avuto origine nel 1898 perché i Sorresi hanno “voluto emulare Decimomannu che vantava la grande sagra del Campidano celebrata in onore di Santa Greca”. Roberto Podda

  19. Il verde pubblico • Introduzione. • Questo lavoro è il frutto di una ricerca svolta dagli alunni della 3 D nella scuola media di Villasor. • Nel corso dell’anno scolastico 2006/2008 si è esplorato l’ambiente urbano di Villasor e in particolare la vegetazione presente nelle strade e piazze. • Durante l’ultimo cinquantennio l’urbanizzazione ha modificato il paese dando maggior attenzione alle aree verdi per migliorare il paesaggio, per l’ombra, per l’azione antinquinamento che ci forniscono gli alberi. Anche la tipologia di alcune specie botaniche è stata modificata durante quest’ultimo trentennio a causa di problemi al manto stradale, o per le scelte dell’amministrazione comunale.

  20. Il verde pubblico • I docenti hanno guidato gli alunni nelle strade , nelle piazze e nei luoghi pubblici più accessibili e vicine alla scuola , sul campo si sono osservate le chiome degli alberi, che sono state fotografate. Gli alunni ne hanno analizzato anche la quantità e hanno raccolto foglie, fiori e frutti necessari per l’ analisi qualitativa e una più precisa classificazione. • Le aree urbane , oggetto di studio sono state scelte in modo da cogliere anche aspetti storici, economici, culturali e soprattutto ecologici riguardanti il clima, il substrato geografico, inoltre sono stati acquisiti dati quantitativi degli alberi presenti.

  21. Il verde pubblico • Attraverso la consultazione di testi riguardanti la flora in particolare impiantata in Sardegna e ricerche su internet, gli alunni hanno descritto le piante osservate durante le escursioni nelle strade del paese. • La conoscenza degli elementi ambientali ha condotto gli alunni ad apprezzare la vegetazione presente lungo le strade ma soprattutto a rispettarla e a scoprire tutte le importanti funzioni che svolge.

  22. Mappa stradale e strade percorse • I°percorso: Via Don Floris Piazza Caduti di Nassiria Via Corso Veneto Corso 25 Aprile

  23. Mappa stradale e strade percorse II° percorso: Viale Repubblica Piazza Matteotti Via F. Serra(già via Stazione)

  24. Mappa stradale e strade percorse III° Percorso: Scuola Media,Elementare e Materna

  25. Mappa stradale e strade percorse IV Percorso: Via Cimitero Campo sportivo San Biagio Piazza Nino Brundu

  26. Il territorio extraurbano

  27. I corsi d'acqua

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