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Epidemiologia delle malattie infettive

Epidemiologia delle malattie infettive. Generalità. Le malattie infettive rappresentano la più importante causa di morte per il genere umano

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Epidemiologia delle malattie infettive

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Presentation Transcript


  1. Epidemiologia delle malattie infettive

  2. Generalità • Le malattie infettive rappresentano la più importante causa di morte per il genere umano • La crescente importanza delle patologie cronico-degenerative (malattie cardiovascolari, tumori, diabete ecc.) è connessa all’allungamento della vita media conseguito grazie alla lotta contro le malattie infettive

  3. Rapporto causale biunivoco: malattie infettive

  4. Malattie infettive Non ogni contatto con un microrganismo genera una malattia infettiva. Contaminazione: presenza transitoria, non moltiplicazione Infezione: il microrganismo si moltiplica nell’organismo - colonizzazione (infezione asintomatica) - malattia La sviluppo

  5. Malattie infettive La sviluppo di una malattia infettiva dipende da: • - capacità di aggressione del microrganismo (patogenicità, invasività e infettività,virulenza, produzione di endo-esotossine, carica infettante) • - difese dell’organismo

  6. Rapporto di rischio aspecifico e multiplo:malattie multifattoriali

  7. Fattore di rischio Una qualunque variabile (genetica, ambientale, comportamentale) può essere considerata fattore di rischio quando oltre ad essere associata ad un incremento di probabilità di comparsa di un evento indesiderabile (morte o malattia), è costantemente (o almeno frequentemente) associata con la malattia stessa e ne è dimostrata la presenza prima che la malattia insorga.

  8. Principali differenze tra patologie infettive e cronico-degenerative

  9. Principali cause di morte in Italia % del totale • Malattie cardiovascolari 41 • Tumori 29 • Malattie app. respiratorio 7,9 • Traumatismi / Incidenti 4,4 • Malattie app. digerente 4,1 • HIV/AIDS 3,5

  10. Serbatoio di infezione • E’ il substrato nel quale i microrganismi patogeni in condizioni normali vivono e si moltiplicano. • I microrganismi patogeni possono essere • presenti solo nell’uomo (virus morbillo, rosolia, difterite..) • ospitati abitualmente da una specie animale e raggiungere l’uomo casualmente(salmonelle, yersinia pestis..) • presenti nell’ ambiente (legionella pneumophila, clostridium tetani..)

  11. Sorgente di infezione • soggetto che elimina i microrganismi consentendo la trasmissione all’ospite recettivo • Possono essere • Soggetti malati • Soggetti portatori • Sani: soggetti che si infettano ed eliminano i parassiti senza contrarre la malattia • Convalescenti: soggetti che continuano ad eliminare il parassita anche dopo l’avvenuta guarigione clinica • Cronici: quando l’eliminazione perdura per molto tempo • Animali (malati e portatori)

  12. Vie di penetrazione • VIA CONNATALE • placentare (contagio tramite la placenta,in particolare nel caso di sifilide e rosolia). • CUTE • se integra rappresenta una barriera insormontabile • MUCOSE • principale porta di ingresso per molte patologie respiratorie, digerenti, genito-urinarie, etc. • TORRENTE CIRCOLATORIO • in caso di ferite (tetano) o in caso di puntura di insetti (malaria, febbre gialla) e in caso di morso di animale (rabbia).

  13. Vie di eliminazione • Via di allontanamento dei microrganismi • Possono essere • Cutanea • Genito-urinaria (MST…) • Intestinale (poliomielite, tifo, colera, salmonellosi…) • Respiratoria (polmonite, influenza, tbc, morbillo…) • Spesso le vie di eliminazioni possono essere anche multiple

  14. Trasmissione • TRASMISSIONE DIRETTA • MALATO o PORTATORE SUSCETTIBILE • contatto stretto (MST) • TRASMISSIONE INDIRETTA • MALATO o PORTATORE l’AMBIENTE SUSCETTIBILE • il microrganismo “soggiorna” nell’ambiente esterno • TRASMISSIONE SEMIDIRETTA • MALATO o PORTATORE l’AMBIENTE SUSCETTIBILE • il microrganismo “soggiorna” per un periodo do tempo molto breve nell’ambiente esterno

  15. Trasmissione Indiretta o Semidiretta • Avviene attraverso • VEICOLI (mezzi inanimati) • VETTORI (animati)

  16. Altri veicoli • Alimenti (latte, carne, frutti di mare…) • Biancheria • Posate • Stoviglie • Giocattoli • etc…

  17. VETTORI • SONO RAPPRESENTATI DA ESSERI viventi, per la maggior parte insetti, che dopo aver assunto i parassiti dalla sorgente li disperdono nel mondo esterno o li inoculano direttamente in un organismo sano. • Possono essere • MECCANICI • OSPITI OBBLIGATI

  18. MECCANICI sono esseri animati che dopo aver assunto i parassiti li disperdono nell’ambiente occasionalmente e passivamente. È il caso della mosca che dopo aver sostato sulle feci infette si appoggia sulle vivande. OSPITI o OBBLIGATI ospitano in loro l’agente infettante che si moltiplica e si modifica. Nella zanzara anopheles avviene il ciclo sessuato o sporogonico. Nell’uomo il ciclo asessuato o schizogonico., IVETTORI

  19. DEFINIZIONI • INFEZIONE: • penetrazione dei germi nell’organismo. • PERIODO DI INCUBAZIONE: • tempo che intercorre fra penetrazione del microrganismo ed eventuale sintomatologia clinica della malattia. • MALATTIA: • comparsa di sintomatologia clinica

  20. Storia naturale delle malattie infettive Agente etiologico Guarigione Incubazione Malattia clinica Guarigione con sequele Fase preclinica Fase libera Morte Non ammala

  21. Caratteristiche dell’agente • PATOGENICITA’: • capacità di produrre una malattia • Influenzata da: • fattori ambientali e propri dell’ospite • dalla dose di agenti infettanti introdotti nell’organismo • dalla via di entrata • dalla sorgente di infezione

  22. Caratteristiche dell’agente • INFETTIVITA’: • capacità di un agente di invadere e moltiplicarsi in un ospite • Alta infettività: morbillo • Bassa infettività la lebbra

  23. Caratteristiche dell’agente • VIRULENZA: • proporzione di casi clinici che dà luogo a manifestazioni gravi • LETALITA’: • rapporto percentuale di soggetti morti per una patologia e i soggetti affetti da quella patologia • Influenza bassa letalità (alta morbosità) • Rabbia alta letalità (bassa morbosità)

  24. Caratteristiche dell’agente • CARICA BATTERICA: • quanto più numerose sono le unità penetrate in un organismo tanto più facile sarà vincere le difese dell’organismo e passare dallo stato di infezione allo stato di malattia • CARICA INFETTANTE: • rappresenta la soglia sotto la quale la malattia non può verificarsi

  25. Prevenzione delle malattie infettive • Attività rivolte alla difesa della promozione della salute • Attività per aumentare le difese specifiche dell’individuo nei confronti delle infezioni (vaccini, immunoglobuline) • Attività dirette al riconoscimento precoce dei microrganismi patogeni nei singoli individui (ricerca dei portatori, notifica, inchiesta epidemiologica, misure contumaciali) • Bonifica ambientale • Risanamento ambienti di vita e di lavoro • Qualità delle acque • Controllo alimenti e bevande

  26. Le vaccinazioni

  27. Le basi immunologiche della vaccinazione Antigene • Sostanza viva o inattivata (proteina, polisaccaride, ecc.) capace di produrre una risposta immunitaria Anticorpo • Proteina molecolare (immunoglobulina) prodotta dai linfociti di tipo B per indurre l’eliminazione dell’antigene

  28. Immunità La protezione contro le malattie infettive • Passivaprotezione indotta dal trasferimento degli anticorpi • Naturale: materna • Artificiale: prodotti da un’altra persona o animale Caratterizzata per essere temporanea • Attivaè prodotta dal proprio sistema immunitario in conseguenza ad uno stimolo: • Naturale • infezioni subcliniche • superamento malattia • Artificiale: i vaccini Caratterizzata per essere generalmente permanente nel tempo • Herd immunity

  29. Naturale: immunità materna • Attraverso lavia trasplacentare • negli ultimi due mesi di gravidanza gli anticorpi oltrepassano la placenta • formazione di un “profilo” immunitario del feto simile a quello materno • protezione da 6 a 12 mesi Immunità PASSIVA

  30. Artificiale: Prodotti del sangue • Anticorpi omologhi umani • provenienti da diversi donatori sani (immunoglobuline); • usati in profilassi post-esposizione ad es. o per HAV e morbillo. • Anticorpi omologhi umani iperimmuni, • usate per la profilassi dopo esposizione di alcune malattie (HBV, rabbia, tetano e varicella) • Siero eterologo iperimmune • (antitossina) contiene anticorpi contro un solo antigene e sono prodotte in animali (cavallo). • Ad esempio contro botulismo, difterite, tetano. Durata: da poche settimane ad alcuni mesi Immunità PASSIVA

  31. Naturale: • Ilsuperamento di una malattia infettivainduce in generale una immunità verso la patologia duratura per tutta la vita • Memoria immunologica: dopo l’esposizionead un determinato antigene le cellule di memoria (memory B cells) continuano a circolare per molti anni; nel caso di un nuovo contatto con quel determinato antigene si avrà un aumento degli anticorpi specifici. Immunità ATTIVA

  32. Artificiale: i vaccini • I componenti del vaccino stimolano il sistema immunitario a produrre gli anticorpi “specifici” • Non espongono il soggetto alla patologia e alle sue potenziali complicanze • Inducono un’immunità e una memoria immunologica simili a quelle dell’infezione naturale ma senza il rischio di malattia Immunità ATTIVA

  33. Classificazione dei vaccini • Costituiti da • 1 microrganismi vivi e attenuati • 2 microrganismi interi inattivati • 3 frazioni del microrganismo • 4 sostanze sintetizzate dal germe

  34. Vaccini “vivi attenuati” • Sono prodotti mediantemodifiche di “laboratorio”del microorganismo (batteri, virus) • Generalmente prodottimediante colture ripetuteche ne attenuano la virulenza • Ad esempio il virus del vaccino contro il morbillo è stato ottenuto mediante passaggi seriali dal virus selvaggio isolato nel 1954, durati circa 10 anni • Il microrganismo modificatodeve replicarsinell’organismo per indurre la risposta immunitaria nel soggetto vaccinato

  35. Larisposta immunitariaindotta è simile a quella prodotta dall’infezione naturale • Generalmente non causa la patologia, nel caso si manifestasse la sintomatologia della patologia (che è normalmente di minor gravità rispetto a quella causata dal microrganismo “selvaggio”) si dovrà classificare come reazione collaterale • L’efficacia vaccinaleviene ridottaquando si ha • danno al microrganismo vaccinale (i.e luce, calore) • riduzione della replicazione (i.e. anticorpispecifici) Vaccini “vivi attenuati”

  36. Solitamente sono già efficaci con unasingola dose(eccetto quelli a somministrazione orale) • Possono causarereazioni collaterali severecome risultato di una crescita incontrollata soprattutto in soggetti • HIV positivi • Leucemici • Trattati con immunosoppressori • Possono modificarsi e riacquistare la virulenza (unico esempio conosciuto il polio) Vaccini “vivi attenuati”

  37. Vaccini vivi attenuati Origine virale: morbillo, parotite epidemica, rosolia, poliovirus orale (OPV o Sabin), vaiolo, varicella e febbre gialla. Origine batterica: BCG e tifo orale.

  38. Vaccini “inattivati” • Sono prodotti attraverso la coltivazione in laboratorio dei microrganismi (batteri, virus) e una seguenteinattivazionecon calore o con prodotti chimici (normalmente formalina). • lmicrorganismi inattivatiNON sono viviequindi non possono replicarsi.

  39. Richiedono normalmente più dosi • La prima dose non produce immunità protettiva ma attiva il sistema immunitario • Mentre la protezione incomincia a svilupparsi già dalla seconda dose • Il titolo anticorpale decade con il tempo ed è quasi sempre necessaria la somministrazione di una dose booster (richiamo) Vaccini “inattivati”

  40. Vaccini inattivatiINTERI Origine virale: influenza, polio (IPV o Salk), rabbia e epatite A. Origine batterica: pertosse, tifo, colera, peste.

  41. Vaccini costituiti da FRAZIONI del microrganismo • Nei vaccini frazionati il microrganismo è trattato mediante frammentazione (split) o purificazione dei soli antigeni (subunità) che verranno inclusi nel vaccino • capsula polissacaridica del pneumococco • antigeni N e H del virus influenzale

  42. Vaccini inattivatiFRAZIONI Origine virale:influenza, epatite B, HPV (Papillomavirus) Origine batterica:pertosse acellulare, tifo Vi, pneumococco, meningococco e Lyme disease

  43. Vaccini RICOMBINANTI • Prodotti dall’ingegneria genetica • Epatite B:prodotto per inserimento di un segmento genomico (gene responsabile della produzione dell’antigene s) nel genoma di un lievito. • Live typhoid vaccine (Ty21a):modificazione genetica del batterio Salmonella typhi

  44. Vaccini costituiti da anatossine • La detossificazione degli antigeni viene ancora effettuata mediante l’utilizzo della formaldeide impiegata per la prima volta negli anni venti da Ramon. • Oggi sappiamo anche che questa sostanza non è solo dotata di capacità detossificante ma in concentrazioni più basse anche di un’azione stabilizzante l’antigene • Vaccini contro la • Difterite • Tetano

  45. COSTITUENTI DEL VACCINO • Antigene immunizzante • Liquido di sospensione • Acqua distillata sterile o soluzione fisiologica • Conservanti • Thiomersal • etilmercurio-tiosalicilato di sodio viene usato come disinfettante cutaneo, come antibatterico nelle soluzioni delle lenti a contatto e, infine, nei vaccini come preservante • Si stanno pianificando le strategie per rimuovere tale sostanza dal vaccino per evitare qualsiasi problematica correlata alla neurotossicità o nefrotossicità. È da rilevare come le quantità assunte con le vaccinazioni sono notevolmente più basse rispetto a quelle della dose soglia

  46. Stabilizzanti • Gelatina • Utilizzato come stabilizzante, negli ultimi anni è stata ritenuta la responsabile delle reazioni allergiche gravi (MPR: bambini con reazioni alti livelli di IgE nei confronti di tale componente) • Antibiotici • Non è rara l’aggiunta di antibiotici per prevenire la crescita batterica nella maggior parte delle volte si tratta di • Neomicina • Kanamicina • streptomicina Costituenti del vaccino

  47. Adiuvanti • Sostanze che vengono aggiunte per aumentare l’immunogenicità attraverso l’attivazione e/o il prolungamento dell’effetto stimolante. • adiuvante di Freund emulsione acqua/olio • Alluminio (idrossido o fosfato) • Squalene • Liposomi • Immunomodulatori Costituenti del vaccino

  48. Reazioni collaterali 1. Locali 2. Sistemiche 3. Allergiche

  49. 1. Locali • dolore, arrossamento, gonfiore nella sede di inoculazione • Comuni con vaccini inattivati (specialmente se contengono adiuvanti) • Si manifestano alcune ore dopo la vaccinazione • Generalmente breve durata e di lieve entità Reazioni collaterali

  50. 2. Sistemiche • Mal di testa, febbre, malessere, dolore muscolare, perdita appetito, ecc. • Sintomi aspecifici che potrebbero essere sia correlati al vaccino ma anche a concomitanti infezioni • Più frequenti con vaccini vivi attenuati • Dovuti alla replicazione per indurre l’immunità • Sintomi simili alla patologia ma più lievi • Di solito presentano un periodo di incubazione variabile dai 7 a 21 giorni Reazioni collaterali

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