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UTEM – EDUCARE AL CONFLITTO PER EDUCARE ALLA PACE

UTEM – EDUCARE AL CONFLITTO PER EDUCARE ALLA PACE. Riassunto dell’incontro precedente: 1 . politica come arte della pace e del dialogo; 2 . legame tra pace, politica, democrazia, educazione; 3. relazione necessariamente educativa tra generazioni.

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UTEM – EDUCARE AL CONFLITTO PER EDUCARE ALLA PACE

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Presentation Transcript


  1. UTEM – EDUCARE AL CONFLITTO PER EDUCARE ALLA PACE • Riassunto dell’incontro precedente: • 1. politica come arte della pace e del dialogo; • 2. legame tra pace, politica, democrazia, • educazione; • 3. relazione necessariamente educativa • tra generazioni UTEM – EDUCARE AL CONFLITTO PER EDUCARE ALLA PACE dott. Andrea Pozzobon • Affronteremo, dal particolare al generale, i temi della comunicazione, del conflitto, del potere, dell’autorità, del bene comune (nei diversi livelli: personale, familiare, comunitario). dott. Andrea Pozzobon

  2. Proviamo a comprendere come una buona • comunicazione può contribuire ad una cultura • di pace • La comunicazione è un processo in cui c’è almeno • una persona che si esprime e un’altra che ascolta; a sua • volta chi ascolta da un feed back all’altra; chi ascolta • poi si esprime, e quindi che prima si esprimeva ora • ascolta. • Vediamo alcune leggi fondamentali della • comunicazione: • E’ IMPOSSIBILE NON COMUNICARE • LA COMUNICAZIONE E’ VERBALE • E NON VERBALE dott. Andrea Pozzobon

  3. OGNI COMUNICAZIONE HA UN ASPETTO DI • CONTENUTO (COSA COMUNICO) E UN • ASPETTO DI RELAZIONE (COME COMUNICO). • L’IMPORTANTE E’ CHE CIO’ CHE COMUNICO • SIA COERENTE CON COME LO COMUNICO. • QUESTO E’ IL PRIMO PASSO PER ESPRIMERSI • CORRETTAMENTE, PERMETTERE ALL’ALTRO • DI ASCOLTARMI IL MEGLIO POSSIBILE, E DI • DARMI UN FEED BACK PIU’ COERENTE • POSSIBILE. FACCIAMOQUALCHE ESEMPIO … • RIESCO A COMUNICARE TANTO MEGLIO • QUANTOCIO’ CHE ESPRIMO E’ COERENTE CON • QUANTO VIVO (EMOZIONI, BISOGNI, DESIDERI) dott. Andrea Pozzobon

  4. La consapevolezza dei propri bisogni e la • legittimazione di quelli degli altri è il primo passo per • affrontare in modo generativo il conflitto. I conflitti, • nella maggior parte dei casi, sono infatti conflitti tra • bisogni o conflitti che nascono a causa di una • comunicazione scorretta. Facciamo degli esempi … Parliamo un po’ di conflitto… • Il conflitto fa parte della nostra vita, è necessario per • la nostra crescita (e per la crescita dei nostri figli); • si cresce innanzitutto per differenza • Il conflitto nasce innanzitutto da un contrasto tra bisogni differenti dott. Andrea Pozzobon

  5. In un gruppo (e quindi anche in famiglia) la • capacità di ciascuno di soddisfare i propri bisogni è • legata alla capacità di mediare/negoziare con gli altri • la soddisfazione dei loro bisogni • Il conflitto può nascere per un problema di potere: • chi decide cosa? Come si prendono le decisioni? • Come si stabiliscono le regole? • Qui si apre una riflessione sul concetto di • POTERE (Potere distributivo VS generativo) • Il conflitto non va eliminato, ma trasformato in • energia di crescita reciproca, superando gli • arroccamenti sulle proprie posizioni, con il desiderio • di lavorare insieme per risolvere il problema. dott. Andrea Pozzobon

  6. E' da superare l'idea che da un conflitto • necessariamente una delle due parti esca perdente; • è importante affrontare il conflitto volendo arrivare ad una soluzione, non con l'obiettivo di "distruggere l'altro" (v. Cipolla) dott. Andrea Pozzobon

  7. SPROVVEDUTI INTELLIGENTI A L T R I SE’ STUPIDI BANDITI dott. Andrea Pozzobon

  8. Sull’AUTORITA’ • Il termine autorità deriva dal termine latino augère • che significa far crescere.Se significa far crescere, • è perciò a servizio di qualcuno (si lega perciò al • discorso educativo fatto nel primo incontro. • L'autorità può imporsi per se stessa, oppure • accompagnarsi ad una costrizione (quella che i • Romani chiamavano potestas) • Si può dire che quando l'auctoritaspuò fare a meno • della potestas si ha l'autorevolezza; quando invece • la potestasassorbe l'auctoritas si ha l'autoritarismo. • L'autorevolezza richiama perciò il concetto • di valore; l'autoritarismo richiama il concetto • di costrizione dott. Andrea Pozzobon

  9. Solo un cenno sul BENE COMUNE • Occorre distinguere tra BENE TOTALE che è • la somma dei beni individuali (1+1+0= 2) • E BENE COMUNE che è la moltiplicazione • cioè il prodotto) dei beni individuali (1x1x0= 0) • il bene comune è qualcosa di indivisibile, perché • solamente assieme è possibile conseguirlo, • esattamente come accade in un prodotto di fattori: • l’annullamento di anche uno solo di questi, azzera • l’intero risultato. Essendo comune, questo bene • non riguarda la persona presa nella sua singolarità, • ma in quanto relazione con gli altri(si veda quanto • detto sulla comunicazione/conflitto/potere). dott. Andrea Pozzobon

  10. Un tentativo di sintesi • La pace è dunque un concetto relazionale e non • può essere costruito se non come bene relazionale, • cioè un bene che riguarda me, te e la relazione tra di • noi; io-tu-noi e la relazione tra di noi, cioè il privato • e il pubblico, l’intimo e il politico, il personale e il • comunitario. • Il percorso che insieme possiamo fare a partire dalla • nostra quotidianità è fare attenzione a come • comunichiamo, senza evitare il conflitto, ma affrontan- • dolo, legittimando l’altro, confrontandosi e prendendo • decisioni correttamente (v. problemsolving), tenendo • presente i concetti di autorità/autorevolezza, di potere, • di bene comune dott. Andrea Pozzobon

  11. PROCESSO DI PROBLEM SOLVING • Identificare e definire il problema • Generare soluzioni alternative (v. possibilità, empowerment) • Valutare le soluzioni emerse • Prendere una decisione • Implementare la decisione • Verificare la soluzione dott. Andrea Pozzobon

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