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Torino , 31 maggio 2005 Gruppo Operativo CIO A.S.O. S.G. Battista di Torino

Il contributo del Laboratorio di Microbiologia Un esempio di sorveglianza passiva: le batteriemie. Torino , 31 maggio 2005 Gruppo Operativo CIO A.S.O. S.G. Battista di Torino.

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Presentation Transcript


  1. Il contributo del Laboratorio di Microbiologia Un esempio di sorveglianza passiva: le batteriemie Torino, 31 maggio 2005 Gruppo Operativo CIO A.S.O. S.G. Battista di Torino

  2. Studio di incidenza degli episodidi sepsi nei pazienti accettati in regime di ricovero ordinario presso tutte le S.C. di degenza ANNO 2004 OBIETTIVI • Rilevare l’incidenza di batteriemie comunitarie e nosocomiali correlate o meno all’inserzione di cateteri endovasali • Rilevare l’incidenza di sepsi catetere correlate • Descrivere i microrganismi più frequentemente isolati • Identificare le aree maggiormente problematiche per adottare sorveglianze e interventi specifici

  3. METODOLOGIA ₁ • Esecuzione di emocoltura a tutti i pazienti con ipertermia > 38°C esterna • Registrazione su foglio excel dei dati microbiologici (su emocolture e punte CVC), data di ricovero del paziente, data di esecuzione dell’emocoltura, età, sesso, unità di degenza • In caso di riscontro di ceppi MDR compilazione di ulteriore scheda per la raccolta dei dati clinici essenziali e per la prescrizione delle misure di controllo

  4. METODOLOGIA ₂ • La batteriemia è stata considerata di origine nosocomiale quando si è verificata almeno 72 ore dopo il ricovero • La distinzione tra infezione e colonizzazione è stata effettuata nei casi di isolamento di germi abitualmente contaminanti e solo occasionalmente patogeni (es. SCN, Corinebatteri, ecc) per i quali sono stati considerati significativi gli isolati da almeno metà dei flaconi inviati per emocoltura

  5. METODOLOGIA ₂ • Per il conteggio degli episodi batteriemici nello stesso paziente, sono state prese in considerazione tutte le emocolture con isolati diversi; nei casi di identificazione dello stesso microrganismo sono stati esclusi gli isolati ripetuti dello stesso microrganismo purchè entro 30 giorni dal primo isolamento • Nei casi di crescita dello stesso germe da emocoltura eseguita da sangue periferico e da catetere endovasale la batteriemia è stata considerata catetere-correlata

  6. RISULTATI S.C. partecipanti N. 65: • N. 30 di Medicina • N. 2 di Ematologia e Trapianto Midollo • N. 26 di Chirurgia • N. 7 di Rianimazione Totale emocolture eseguite N. 5.200 Totale pz. entrati nello studio N. 2.562 Emocolture negative = 3.962 (76%) Emocolture positive = 1.238 (24%)

  7. EPISODI DI SEPSI DI ORIGINE NOSOCOMIALE Episodi di sepsi di origine nosocomiale N. 611 Pazienti che hanno sviluppato sepsi nosocomiale N. 545 (n. 53 i pazienti che hanno sviluppato più di un episodio) Episodi di sepsi catetere-correlate N.74

  8. EPISODI DI SEPSI DI ORIGINE NOSOCOMIALE

  9. Distribuzione degli episodi di sepsi per settimane di ricovero

  10. EPISODI DI SEPSI DI ORIGINE COMUNITARIA • Episodi di sepsi di origine comunitaria 240 (28,2% del totale delle sepsi) • Tassi di incidenza pari a 9,36% dei pazienti entrati nello studio e al 6,11/mille ricoverati

  11. OSSERVAZIONI • Le batteriemie rappresentano circa l’8-12% delle I.O. e la mortalità varia dal 14 al 38% (in particolare in T.I.); • Il 50% delle sepsi nosocomiali sono primitive e di queste 2/5 si associano a cateterismo vascolare • Il tasso di incidenza riportato in letteratura passa da 6,7/mille ricoveri nel 1981 a 18,4/mille ricoveri nel 1992 (con un picco di 21,3/mille ricoveri nel 1991 – Wenzel)

  12. OSSERVAZIONI • Il tasso di infezioni rilevato nella ns. ASO pari a 15,56/mille ricoveri si è dimostrato inferiore rispetto a quello rilevato (19,8%) dal Gruppo Europeo di Studio delle Infezioni Nosocomiali (ESGNI) della Società Europea di Microbiologia Clinica e delle Malattie Infettive (ESCMID) in due studi complementari • Nello studio europeo il numero di campioni eseguiti è pari a 242,4/mille ricoveri contro i nostri 132,4/mille (questo dato potrebbe riflettere una minore tendenza a eseguire emocolture nei pazienti febbrili)

  13. OSSERVAZIONI • La proporzione di campioni positivi riscontrata nel ns. studio è superiore (16,36%) contro il 14,4% dello studio europeo • Il rapporto tra batteriemie di origine nosocomiale e batteriemie di origine comunitaria è simile: 72% le nosocomiali e 28% le comunitarie • I microrganismi più frequentemente isolati sono stati i batteri Gram positivi (>50% di tutti gli isolati), mentre i Gram negativi e i miceti rappresentano rispettivamente il 31 e il 9% (4,6 nello studio europeo)

  14. OSSERVAZIONI • Tra i fattori di rischio per l’acquisizione di batteriemia è stata valutata l’età e la durata del ricovero. Il National Center for Health Statistics (Atlanta) riporta un aumento del 139% delle batteriemie nel periodo 1979-1987 di queste > 90 % si è verificato nei pazienti con età superiore a 65 anni. I pazienti anziani hanno inoltre un aumentato rischio di infezioni nosocomiali in particolare dopo il settimo giorno di ricovero (Wenzel); nella ns. realtà il 30% e il 26% dei casi si colloca rispettivamente nelle fasce d’età 61-70 anni e 71-80 anni; per quanto riguarda l’insorgenza dell’infezione, il periodo più critico è stata la seconda settimana di ricovero in cui si sono registrati il 42% dei casi

  15. OSSERVAZIONI • Se analizziamo i risultati per aree di ricovero troviamo differenze significative nei tassi rilevati nei reparti di Medicina (11,41/mille ric.) e in Chirurgia (8,83/mille ric.) rispetto ai reparti di Rianimazione (61,74/mille ric.) e alle Ematologie (107,9/mille ric.); così come rilevato nello studio europeo anche da noi questo dato è da riferirsi probabilmente a pazienti che presentano frequentemente interruzione delle barriere naturali e in generale depressione del sistema immunitario.

  16. OSSERVAZIONI • Il tasso di incidenza generale degli episodi di sepsi catetere-correlate è pari al 10,11/ delle sepsi di origine nosocomiale e all’1,88/mille ric. (11,2/mille in Rianimazione); questo dato sicuramente non indica in modo preciso il tasso di incidenza delle infezioni correlate a CVC ma descrive in che percentuale il fattore di rischio “CVC” ha inciso sul ns. tasso di batteriemie

  17. CONCLUSIONI • Questo studio ci ha permesso di avere una stima della frequenza degli episodi di batteriemia in un grande nosocomio e di confrontarci con esperienze diverse • Le batteriemie rappresentano un fenomeno epidemiologicamente importante con buona possibilità di prevenzione che passa attraverso interventi articolati tra cui una maggiore attenzione alle procedure assistenziali, in particolare il lavaggio delle mani e l’implementazione di programmi educazionali per coloro i quali inseriscono e gestiscono cateteri endovasali

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