1 / 40

Nuove sfide per il network PASSI e il Piano Nazionale della Prevenzione

Nuove sfide per il network PASSI e il Piano Nazionale della Prevenzione. Stefania Vasselli. PNP 2005-2009 ( Intesa 23 marzo 2005 e successive proroghe). Mission. Far decollare e consolidare, in tutte le Regioni e PA, programmi efficaci di prevenzione e promozione della salute:

Download Presentation

Nuove sfide per il network PASSI e il Piano Nazionale della Prevenzione

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Nuove sfide per il network PASSI e il Piano Nazionale della Prevenzione Stefania Vasselli

  2. PNP 2005-2009(Intesa 23 marzo 2005 e successive proroghe) Mission Far decollare e consolidare, in tutte le Regioni e PA, programmi efficaci di prevenzione e promozione della salute: progettandoli, realizzandoli, monitorandone tempi e modalità di attuazione, valutando il raggiungimento degli obiettivi

  3. PNP 2005-2009 • Una innovazione • Investimento sulla prevenzione per raggiungere risultati di salute • Governance compartecipata tra Stato e Regioni • Programmazione basata sulle evidenze (Linee operative) • Destinazione e modalità di erogazione delle risorse vincolati alla misurazione dei risultati raggiunti nell’ambito degli obiettivi fissati • Una opportunità • Misurarsi con problemi attuali per rinnovarsi e ri-orientarsi • Sperimentare una modalità di lavoro coordinata e flessibile: adattamento alle esigenze locali, riallineamento sugli obiettivi nazionali • Utilizzare la valutazione per sviluppare l’azione • Ricercare coerenze e sinergie con altre iniziative istituzionali e con altri partners

  4. PNP 2005-2009 La sfida della valutazione • In questi primi anni, l’impegno maggiore di Regioni e Ccm è stato rivolto alla progettazione e a porre le basi per una valutazione “evolutiva”, che non fosse cioè solo funzionale agli obblighi certificatori dettati dall’Intesa, ma servisse realmente a livello regionale e locale per portare al successo i progetti, modificandoli eventualmente in corso d’opera, per realizzare interventi efficaci

  5. PNP 2005-2009 La sfida della valutazione • I risultati hanno evidenziato che: • la qualità della progettazione è fortemente variabile tra Regioni e tra le aree di intervento identificate dal Piano; • alcune carenze sono riscontrabili anche per quelle linee progettuali che si riferiscono a interventi già collaudati, o comunque meno innovativi (es. screening, vaccinazioni), per i quali ci si aspetterebbe un livello mediamente più elevato nella qualità della progettazione; • le criticità spesso riguardano la definizione degli obiettivi, e quindi i risultati attesi, che non dovrebbero essere generici, ma perfettamente misurabili e distinti dalle attività e dalle tappe che si intendono percorrere; • nei singoli progetti la definizione delle modalità di valutazione dei risultati è un passaggio spesso trascurato, o comunque sottovalutato, rispetto alla descrizione del piano operativo. Un esempio su tutti: il cronoprogramma non è ancora da tutti percepito come un supporto per pianificatori e valutatori.

  6. PNP 2005-2009 Le lezioni apprese • Sviluppare e consolidare, tra i vari attori coinvolti, una cultura ed una operatività basate sul “lavoro per progetti” è uno degli elementi di novità e di successo del PNP • Per perseguire gli obiettivi di salute fissati dal PNP, coerentemente con l’assetto istituzionale, il quadro normativo, il contesto (nazionale, regionale, locale), occorre dotarsi di un “metodo” comune, cui ricondurre, traducendoli nell’ideazione e nell’attuazione di interventi, i principi chiave dell’azione in sanità pubblica (evidenza di efficacia, valutazione dei risultati)

  7. PNP 2005-2009 Attorno ad alcuni criticità principali si gioca la partita del nuovo PNP: • superare la frammentarietà di intervento • rivedere il sistema di prevenzione • rapportare l’organizzazione all’EBP • allargare le aree di intervento • diffondere la cultura del dato

  8. PNP 2010-2012 Un nuovo approccio …L’enucleazione di priorità di salute dovrebbe essere figlia dell’utilizzosistematico di ogni dato/informazione(di natura demografica, epidemiologica, economica, sociale, ambientale, tecnica, scientifica, ecc.) utile. Analoghe considerazioni possono essere estese alla scelta degli indicatori per il monitoraggio degli interventi intrapresi e/o dei risultati ottenuti. Quanto appena esposto rafforza l’esigenza di un consolidamento della cultura del dato.

  9. PNP 2005-2009 • Migliorare la qualità della progettazione • Rafforzare la cultura (e la pratica) del dato • Sviluppare la prospettiva di un Piano che si evolve grazie all’apprendimento I bisogni emersi dal vecchio PNP • Progettare con lo stesso stile e secondo un quadro metodologico corretto (PCM) • Basare le scelte su prove di efficacia, utilizzare i dati in tutte le fasi progettuali (ideazione, programmazione, realizzazione, valutazione) e nella rendicontazione sociale (EBP) • Condividere conoscenze, esperienze, strumenti, risorse, sostenendo e stimolando il processo di autoformazione e di crescita culturale e professionale (CoP) Le risposte del nuovo PNP

  10. Con l’Intesa tra Stato e Regioni stipulata il 29 aprile 2010 è stato approvato il Piano nazionale della prevenzione 2010-2012 (PNP) Il PNP è il documento sulla base del quale: • le Regioni devono redigere i propri Piani regionali di prevenzione (PRP); • il Ministero deve, a sua volta, emanare con DM il proprio Piano (formalmente denominato “Documento operativo per l’attuazione delle linee di supporto centrali al PNP”, Allegato 2 Intesa) Il PNP è sostanzialmente innovativo rispetto al precedente Piano per: impostazione strategica ambiti di intervento modalità della programmazione regionale governance di sistema valutazione PNP 2010-2012

  11. PNP 2010-2012 1. Impostazione strategica • Azione preventiva sempre più multidisciplinare e intersettoriale • Estensione degli ambiti di intervento dichiarati • La persona al centro della programmazione e dell’azione • Attenzione alla medicina predittiva e alla prevenzione terziaria • Enfasi sulla necessità di un uso sistematico dei dati e sulla gestione della conoscenza Valutazione in continuo dei risultati raggiunti anche per “innescare un circolo virtuoso che adegui sempre più gli interventi ai contesti cui sono diretti” EBP Utilizzo di dati epidemiologici “organizzati” (sorveglianze, sistemi informativi correnti, Registri di patologia,…)

  12. PNP 2010-2012 2. Ambiti di intervento Macroaree e linee di intervento generali • Medicina predittiva 1.1 Valutazione del rischio individuale di malattia (compreso l’utilizzo della carta del rischio cardiovascolare) • Prevenzione universale 2.1Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito stradale 2.2 Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito lavorativo e delle patologie lavoro-correlate 2.3 Prevenzione degli eventi infortunistici in ambito domestico 2.4 Prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione 2.5 Prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza sanitaria 2.6 Prevenzione delle malattie infettive per le quali non vi è disponibilità di vaccinazioni 2.7 Prevenzione delle patologie da esposizione, professionale e non, ad agenti chimici, fisici e biologici 2.8 Prevenzione delle malattie determinate da alimenti, ivi compresa l’acqua destinata al consumo umano 2.9 Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate (alimentazione scorretta, sedentarietà, abuso di alcol, tabagismo, abuso di sostanze)

  13. PNP 2010-2012 2. Ambiti di intervento Macroaree e linee di intervento generali • Prevenzione della popolazione a rischio 3.1Tumori e screening 3.2 Malattie cardiovascolari 3.3 Diabete 3.4 Malattie respiratorie croniche 3.5 Malattie osteoarticolari 3.6 Patologie orali 3.7 Disturbi psichiatrici 3.8 Malattie neurologiche 3.9 Cecità e ipovisione 3.10 Ipoacusia e sordità • Prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia 4.1 Medicina della complessità e relativi percorsi di presa in carico 4.2 Prevenzione e sorveglianza della disabilità e della non autosufficienza

  14. Indice del PRP

  15. PNP 2010-2012 3. Modalità di programmazione regionale Supporto dell’ISS-CNESPS/Ministero alle Regioni nella redazione dei 21 documenti di Piano. • A tale scopo il CCM ha affidato all’ISS, nel dicembre 2009, la conduzione di un apposito progetto che prevede un vero e proprio processo di accompagnamento alla ideazione dei PRP, finalizzato a: • formazione • supporto metodologico nella definizione dell’architettura dei PRP • supporto tecnico-scientifico nella redazione dei PRP Comunità di pratica (CoP)

  16. Comprendere l’ambiente, i sistemi e l’azione umana Tappe Identificare i gruppi di interesse e la comunità Effettuare l’analisi di contesto 1 ideazione Cercare le prove di efficacia Costruire il modello logico Costruire l’albero dei problemi Costruire l’albero degli obiettivi Centrare i beneficiari 2 Unità di apprendimento Percorso formativo per responsabili di progetti PRP Effettuare l’analisi delle alternative 3 Costruire il quadro logico e verificare la fattibilità Identificare i pacchetti di attività e le risorse Comporre il cronogramma 4 Elaborare il piano di valutazione programmazione Redigere il testo del progetto e effettuare la valutazione ex-ante 5

  17. Obiettivo finale della CoP Dar vita a un percorso formativo/autoformativo centrato sulle competenze di progettazione degli interventi che abbia come prodotto la messa a punto dei piani regionali di prevenzione formazione breve e master universitario dei programmatori regionali condivisione dei criteri per il monitoraggio e la valutazione dei PRP condivisione, su piattaforma web, di conoscenze, strumenti, risorse per la programmazione

  18. Com. Pratica Risorse Supporto metodologico Professionista 1 regione 1 Professionista 2 regione 1 Professionista 3 regione 1 GT del Progetto: Avvio, organizzazione e assistenza della CP Deliverable: N progetti regionali di prevenzione, Esperti Professionista 1 regione 2 Cooperazione Professionista 2 regione 2 Professionista 3 regione 2 18

  19. PNP 2010-2012 4. Governance di sistema Obiettivi di salute Linee di supporto centrali Programmazione regionale Condivisione di principi, obiettivi, strumenti Azione coordinata e partecipata a diversi livelli Supporto tecnico-scientifico e metodologico Funzione di stewardship del livello centrale Interventi

  20. PNP 2010-2012 4. Governance di sistema Linee di supporto centrali Programmazione regionale Azioni centrali Azioni trasversali, guidate da Ministero-CCM con il supporto del CIP, che forniscono strumenti preliminari o in itinere per il corretto svolgimento del PNP Linee di intervento regionali Azioni che, individuate come prioritarie sulla base di appropriate analisi di contesto, necessitano di una traduzione operativa su scala regionale/locale La nuova metodologia prevede che, sulla base degli obiettivi generali enel rispetto di un metodo di lavoro improntato ai principi della progettazione in sanità pubblica, le Regioni, in modo coordinato, predispongano i rispettivi PRP, indicando le azioni, la tempistica e gli indicatori per la valutazione • Strumenti per la costruzione e verifica del PNP • Interventi di carattere normativo • Interventi di comunicazione • Accordi interministeriali

  21. PNP 2010-2012 5. Valutazione Tra gli aspetti “di sistema” del PNP c’è l’implementazione e l’utilizzo integrato dei sistemi informativi e di valutazione, come “condizione strutturale di successo” delle strategie di salute • Resta fermo l’assunto secondo cui la valutazione, e la conseguente assegnazione delle risorse, non sono svincolabili dall’azione mirata al raggiungimento degli obiettivi e dalla misurazione dei risultati • I 200 milioni di euro (FSN) sono finalizzati a sostenere: • • il raggiungimento degli obiettivi del PNP; • • lo sviluppo dei sistemi di sorveglianza; • • l’armonizzazione delle attività di prevenzione negli ambiti territoriali. • Ai 240 milioni di euro (risorse aggiuntive) le Regioni possono accedere soltanto previa verifica annuale da parte del Ministero del raggiungimento degli obiettivi previsti dai PRP

  22. PNP 2010-2012 5. Valutazione • La valutazione ai fini della certificazione annuale del PNP, a cura del CCM con il supporto tecnico del CNESPS, si articola essenzialmente in due fasi: • 1. valutazione propedeutica: viene effettuata ex-ante, sui documenti di progetto, prima della esecuzione dei piani regionali. E’ finalizzata ad una valutazione metodologica e contenutistica dei progetti presentati • 2. valutazione certificativa: viene effettuata in corso d’opera (annualmente). E’ finalizzata a monitorare il processo di svolgimento dei piani regionali e lo stato di avanzamento nella attuazione degli interventi programmati rispetto agli obiettivi e al piano di valutazione definiti in ciascun PRP Allegato 3

  23. PNP 2010-2012 5. Valutazione • Obiettivi della valutazione • Promuovere la qualità della programmazione regionale • Promuovere/sostenere la qualità dell’azione in sanità pubblica • Procedere alla certificazione 2010, 2011 e 2012 • Oggetto della valutazione • Per il primo anno di vigenza del PNP (valutazione ex ante) • PRP (documento di Piano) formalmente adottato dalla Regione • Per gli anni successivi (valutazione di processo e di risultato) • Stato di avanzamento nell’attuazione degli interventi programmati e risultati ottenuti rispetto agli obiettivi dichiarati, secondo il “piano di valutazione” definito nello stesso PRP

  24. PNP 2010-2012 Il percorso del PNP • Formazione dei programmatori regionali e attivazione della CoP • Scelta da parte delle Regioni, sulla base di una analisi di contesto e nel rispetto dei vincoli dell’Intesa, dei bisogni/problemi di salute da affrontare, e, conseguentemente, delle linee di intervento da seguire nella propria programmazione • Formulazione ed emanazione da parte del Ministero (DM), sentite le Regioni, del Piano operativo delle azioni centrali • Elaborazione e condivisione dei criteri di valutazione dei PRP e conseguente adozione, mediante Intesa SR, di un Piano di valutazione del PNP • Predisposizione e adozione formale, da parte delle Regioni, dei PRP • Applicazione, da parte del Ministero-CCM, dei criteri di valutazione ex-ante ai PRP deliberati e certificazione del PNP per l’anno 2010 • Verifica da parte del Ministero-CCM, a partire dalla fine del primo anno di validità dell’Intesa, del raggiungimento degli obiettivi dichiarati nei singoli PRP e relativa certificazione

  25. PNP 2010-2012 A oggi, lo stato dell’arte è il seguente: • si sta concludendo la formazione ai regionali, è in programma quella ai referenti ministeriali; • la comunità di pratica è attiva sulle seguenti aree: GT progetto, CIP-Referenti regionali, progettazione e metodologia, corsi • sono stati formalmente designati dalle Regioni i Coordinatori operativi regionali di Piano • l’8 giugno, i coordinatori operativi regionali si sono impegnati a comunicare a breve l’indice del PRP della propria Regione ossia le linee di intervento, all’interno di ciascuna delle 4 macroaree, su cui la Regione intende programmare

  26. PNP 2010-2012 A oggi, lo stato dell’arte è il seguente: • in sede CIP è stata condivisa una bozza di “Piano di valutazione” che (nella parte relativa alla valutazione propedeutica o ex ante) di fatto risponde alla esigenza di codificare un formato di PRP (e, corrispondentemente, del “Piano operativo delle azioni centrali di supporto”) ed un metodo di lavoro comuni improntati ai principi della progettazione in sanità pubblica • in sede CIP è stata condivisa una bozza di Piano delle azioni centrali, attualmente in corso di revisione al Ministero, con il contributo delle Regioni, al fine di esplicitare meglio il ruolo strategico del Ministero per l’attuazione del PNP.

  27. Come può (e deve) contribuire PASSI?

  28. Architettura del PNP Macroarea 2 – Prevenzione universale Linea di intervento 2.9 - Prevenzione e sorveglianza di abitudini, comportamenti, stili di vita non salutari e patologie correlate (alimentazione scorretta, sedentarietà, abuso di alcol, tabagismo, abuso di sostanze)

  29. Criteri di valutazione per il 2010 • I PRP devono • Rispettare, nei contenuti, i vincoli dell’Intesa: • la continuità delle attività del PNP 2005-2007 e successive proroghe, in termini di completamento degli obiettivi non ancora raggiunti e di consolidamento/estensione di quelli raggiunti; • lo sviluppo di ciascuna delle macro aree individuate dal PNP 2010-2012 ed, all’interno di esse, di un congruo numero di linee di intervento con il coinvolgimento di una quota del target potenziale, fatta salva l’inclusione dell’intervento nei LEA o in altri atti di pianificazione nazionale o regionale; • la messa a regime delle attività di sorveglianza previste dal PNP 2010-2012, in quanto strumento essenziale di conoscenza ad uso del monitoraggio, della valutazione e della riprogrammazione del Piano. • Aderire a principi e metodi del PCM (sotto il profilo della qualità metodologica, della pertinenza, della coerenza interna e della sostenibilità) • Quadro strategico del PRP • Piano operativo del PRP Format di progettazione coerenti con il PCM

  30. Indicazioni per la redazione dei PRP nei PRP vanno chiaramente distinti due “nucleitematici”: • una prima componente (Quadro strategico del PRP) espliciterà il quadro di riferimento in cui la Regione inserisce il PRP al fine di motivare la scelta delle linee di intervento e collocare la progettazione all’interno della realtà regionale • una seconda componente (Piano operativo del PRP) declinerà la parte operativa del PRP, consistendo in almeno tante “progettualità” quante sono le linee di intervento identificate dalla Regione, e dichiarerà esplicitamente obiettivi, target, risultati attesi e relativi indicatori

  31. Quadro strategico del PRP

  32. Piano operativo del PRP • Macroarea ………… • Linea di intervento generale ………………………………………………… • Obiettivo generale di salute del PNP 2010-2012 ………………………………………… • Titolo del programma/progetto ……………………………………………… • Contenuti del programma/progetto • Beneficiari e attori • Analisi di contesto • Modello logico • Quadro logico • Piano di valutazione Fasi del PCM

  33. Piano operativo delle azioni centrali (AC) • Sono le azioni, espressamente individuate dall’Intesa (Allegato 2), che attuano le linee di supporto alla programmazione regionale previste dal PNP • Concorrono alla realizzazione degli obiettivi di salute, integrandosi con la programmazione regionale • Il Piano operativo per l’attuazione delle linee di supporto centrali del PNP considera ogni AC come progetto (razionale; obiettivi specifici; responsabili e attori coinvolti; metodologia; indicatori, risultati attesi; risorse) e le classifica per esplicitarne meglio il significato strategico (secondo le funzioni della stewardship OMS) • Infatti, i PRP ed il Piano operativo delle azioni centrali dovrebbero rispettare la medesima logica ed essere articolati in un “Quadro strategico” ed in un “Piano operativo” vero e proprio • Per quel che concerne il Piano operativo delle azioni centrali, il Quadro strategico assume come proprie “componenti” la declinazione della funzioni di stewardship codificate dall’OMS

  34. Piano operativo delle azioni centrali (AC)

  35. Piano operativo delle azioni centrali (AC)

  36. Piano operativo delle azioni centrali (AC)

  37. Grazie e buon lavoro !!

More Related