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SU QUALI PRINCIPI SI FONDA IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ?

SU QUALI PRINCIPI SI FONDA IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ?. Globalità degli interventi Universalita’ Solidarietà del finanziamento Equità Efficienza Managerialità Qualità Sicurezza ……..e inoltre Rispetto per la dignità della persona

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SU QUALI PRINCIPI SI FONDA IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ?

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Presentation Transcript


  1. SU QUALI PRINCIPI SI FONDA IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ? Globalità degli interventi Universalita’ Solidarietà del finanziamento Equità Efficienza Managerialità Qualità Sicurezza ……..e inoltre Rispetto per la dignità della persona Libertà di scelta del luogo di cura e dei professionisti Appropriatezza

  2. Regione Veneto

  3. AziendeUlss nel Veneto

  4. COME VIENE FINANZIATO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ? 7 % del PIL 102 miliardi di euro 1,4 mil di persone occupate ( 6 % intera economia nazionale )

  5. COME SI PUO’ ASSICURARE L’EQUITA’ DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI ? LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA Autonomia delle regioni : Possono aggiungere prestazioni non eliminarle

  6. Percentuale di spesa sanitaria totale rispetto al PIL Spesa sanitaria pro capite

  7. Speranza di vita alla nascita

  8. Speranza di vita in buona salute

  9. William è un bambino affetto da morbo celiaco, che fa parte di una famiglia di nomadi; la sua famiglia vive in due roulotte alla periferia di Padova , sono due genitori e 5 figli Tutti i bambini frequentano la scuola elementare o la materna presso un istituto di suore , dove restano fino alle 4 del pomeriggio. Quando William entra in prima media per garantirgli la possibilità di studiare in un ambiente adatto la famiglia di un compagno di classe si offre di ospitarlo a pranzo tutti i giorni ; William resta poi nella casa di questa famiglia il pomeriggio per le lezioni . Si scopre che ha gravissime carenze scolastiche, difficoltà di base di lettura e scrittura

  10. Seguono : Una nuova gravidanza della madre Problemi di salute della neonata : disidratazione Le condizioni abitative Ricerca di una casa popolare L'omicidio e la paura Fine della 3 media: l'inserimento lavorativo Quali servizi possono aiutare la famiglia di William ?

  11. Logopedista Psicologa Neuropsichiatra Infantile Ginecologo Pediatra di famiglia Pediatra Ospedaliero Assistente sociale Servizio edilizia popolare

  12. Mario è un soggetto di 55 anni allettato dopo un incidente sportivo (tuffo in un lago ) che ha provocato una grave lesione midollare .E lucido e orientato, ma totalmente dipendente in tutto.Vive con la moglie che lo accudisce giorno e notte.C’è una figlia, Francesca che provvede alle necessità esterne della famiglia ( spesa , bollette..) Ci sono altri figli maschi sposati che a turno con le mogli sostituiscono la madre consentendole temporanee uscite la madre, che si rifiuta di uscire quasi sempre e non vorrebbe andare nemmeno al mare nei 15 giorni organizzati dalla parrocchia, nel frattempo si è ammalata di grave depressione. La rete organizzativa familiare è sorretta dalla figlia Francesca, che tiene i contatti con i fratelli , con i sanitari, il comune. Francesca però ora aspetta un bambino e tra breve partorirà La madre sembra peggiorare e i fratelli per ragioni diverse evitano di assumere responsabilità organizzative E necessario che almeno per il primo periodo dopo il parto Francesca venga sollevata dal suo ruolo, per dedicarsi al suo bambino, evitando però che la famiglia crolli QUALI SERVIZI ED OPERATORI POSSONO ESSERE COINVOLTI NELL’AIUTARE LA FAMIGLIA A SUPERARE QUESTO DELICATO MOMENTO ? COSA POSSONO FARE?

  13. Medico di famiglia Infermieri domiciliari Assistente sociale Assistente domiciliare Psicologo del Consultorio familiare Ginecologo del Consultorio Assistente sanitaria Servizio assistenza domiciliare Consultorio familiare Servizi sociali

  14. Distretto • Articolazione dell’Azienda ULSS dove si realizza l’integrazione fra i servizi sanitari (e i servizi sociali) per rispondere in modo coordinato e continuativo ai bisogni socio-sanitari della popolazione. • È a sua volta articolato in Unità Operative (talora sovradistrettuali)

  15. Azienda Ulss 16 di Padova

  16. Distretto Non meno di 60 000 abitanti • Articolazione dell’Azienda dove si realizza l’integrazione fra i servizi sanitari (e i servizi sociali) per rispondere in modo coordinato e continuativo ai bisogni socio-sanitari della popolazione. • È a sua volta articolato in Unità Operative (talora sovradistrettuali)

  17. Quali possono essere esempi di bisogni socio-sanitari di tutta la popolazione? Presenza di una patologia acuta Problemi di insonnia Profilassi per un viaggio all’estero Difficoltà di relazione in famiglia

  18. Bisogni Servizi/interventi Operatori

  19. Donna migrante in gravidanza Soggetti portatori di handicap Quali possono essere sottogruppi di popolazione con bisogni specifici?

  20. La risposta al bisogno può essere: -monodimensionale, che non richiede l'attivazione di strumenti di integrazione -a contenuto articolato e complesso, che rende necessaria la presa in carico di più servizi

  21. CONSULTORIO PEDIATRICO CONSULTORIO FAMILIARE SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE CENTRO DI SALUTE MENTALE SERVIZIO DI LOGOPEDIA SERVIZIO INSERIMENTO LAVORATIVO NEUROPSICHIATRIA INFANTILE DISTRETTO SOCIO SANITARIO

  22. Sedi di intervento Operatori Interventi Casa Ambulatorio Scuola Medico di medicina generale Specialisti Infermieri Fisioterapisiti Psicologi…… CONSULTORIO PEDIATRICO CONSULTORIO FAMILIARE SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE CENTRO DI SALUTE MENTALE SERVIZIO DI LOGOPEDIA SERVIZIO INSERIMENTO LAVORATIVO NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Controlli medici Prelievi, Medicazioni, mobilizzazioni Colloqui psicoterapici Educazione sanitaria …..

  23. La situazione nelle Regioni N. 659 USL (1992) N. 228 ASL (1997) N. 197 ASL (2003) N. 944 distretti (1999) N. 902 distretti (2003) Vi è attualmente una tendenza all’ampliamento degli ambiti distrettuali in quanto il corretto dimensionamento favorisce il governo del territorio e semplifica la programmazione concertata con gli enti locali

  24. Distretti istituiti nelle Regioni

  25. Distretto Organizzazione: • Cure primarie • Materno – infantile • Disabilità – handicap • Salute mentale • Tossicodipendenze • Integrazione lavorativa • Area amministrativa Unità Operative

  26. Distretto • Centro di riferimento per l’accesso a tutti i servizi dell’Azienda ULSS. • Polo unificante di tutti i servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali territoriali

  27. ATTIVITA’ Preventive Curative Riabilitative PRESTAZIONI Di I livello Molto frequenti Che richiedono risposte integrate

  28. Chi lavora in un distretto? Medici di Comunità Pediatri di libera scelta Medici di famiglia Pediatri di Comunità Psichiatri Ginecologi Infermieri professionali Operatori tecnici addetti all'assistenza Psicologi Logopedisti Educatori Fisioterapisti Assistenti sociali Amministrativi Altri medici specialisti per attività poliambulatoriali 

  29. Medici 279 Psicologi 212 Infermieri 1433 Ostetriche 84 Assistenti sanitarie visitatrici 205 Personale della riabilitazione 292 Assistenti sociali 239 Educatori professionali 273 Operatori Socio sanitari 98 Operatori addetti all’assistenza 616 Altri operatori tecnici 228 Personale amministrativo 588 Altri operatori 39 Totale 4586 Quanti?

  30. I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di libera scelta vengono considerati parte integrante dell'équipe distrettuale.  Il Distretto deve lavorare in strettissima collaborazione con loro e stabilire un rapporto orientato al soddisfacimento del cittadino nel rispetto dei seguenti principi: ·Continuitàterapeutica ·Razionalizzazione dell'accesso ai servizi, ospedali, strutture socio-sanitaria ·Responsabilizzazione riguardo alla spesa

  31. Popolazione : cittadini Operatori del Distretto Istituzioni : Comuni Ospedale Altri presidi sanitari Direttore del Distretto Servizi educativi Dirigenza aziendale Volontariato

  32. NOVITA' DELLA NUOVA NORMATIVA REGIONALE   D.g.r. N 3242 del 30 /11/2001 Programma settoriale relativo all'Assistenza territoriale Distretto più forte Organizzazione per unità operative Direttore di Distretto equiparato a Direttore di Dipartimento I Responsabili delle Unità operative possono diventare Apicali (Primari) Creazione del Comitato dei Sindaci di Distretto Creazione di un Ufficio di Coordinamento di Distretto con la rappresentanza di un Medico di Medicina Generale e di un Pediatra di libera scelta

  33. Perché Distretto ? • Vicino alla popolazione • Capacità di capire i bisogni • Capacità di cogliere anche i bisogni non espressi • Coordinare le risposte in modo globale e unitario • Possibilità di dar voce ai destinatari degli interventi • Approccio di Comunità Rete delle cure primarie

  34. IL SISTEMA SANITARIO E’ PUBBLICO , PRIVATO, MISTO ? COME VIENE FINANZIATO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE ? COSA VUOL DIRE PRODOTTO INTERNO LORDO ? QUANTO PESA LA SANITA’ SUL PIL ? QUANTO COSTA IN EURO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE? SU QUALI PRINCIPI SI FONDA ? E’ GRATUITO ? OGNI CITTADINO HA GLI STESSI DIRITTI ? LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA COS’E UN DISTRETTO ?

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