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Il libro a stampa antico (con elementi di bibliologia)

Il libro a stampa antico (con elementi di bibliologia). Dipartimento di Storia Corso di bibliografia e biblioteconomia 2007-2008 Mariella Magliani A esclusivo uso didattico per gli studenti del corso. Oggetto. Hand printed book

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Il libro a stampa antico (con elementi di bibliologia)

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  1. Il libro a stampa antico (con elementi di bibliologia) Dipartimento di Storia Corso di bibliografia e biblioteconomia 2007-2008 Mariella Magliani A esclusivo uso didattico per gli studenti del corso B&B 2007-2008 Magliani

  2. Oggetto • Hand printed book • Libro prodotto manualmente = Libro prodotto prima dell’introduzione dei mezzi di produzione meccanica • Ancien régime typographique B&B 2007-2008 Magliani

  3. Ambito cronologico • Dalla comparsa della stampa in Europa (Magonza, Harlem, Avignone) anni ’40 del Quattrocento … • Ai primi decenni dell’Ottocento con l’invenzione della macchina continua per la produzione della carta (Louis-Nicolas Robert, 1798-99) e della macchina piana da stampa (F. Koenig e A. Bauer, 1811) B&B 2007-2008 Magliani

  4. Libro … • Libro come oggetto materiale • Libro come portatore di un testo • Libro come documento delle attività umane che l’hanno concepito, prodotto, fatto circolare e fruito • Libro in relazione con gli altri libri nei fondi, nelle raccolte, nelle biblioteche B&B 2007-2008 Magliani

  5. Supporti scrittori • La scrittura trovò sin dal suo comparire vari supporti: • tavolette d'argilla (sumere o micenee) • ostraka (cocci fittili greci) • cortecce di albero • libri lintei • tavolette cerate • … B&B 2007-2008 Magliani

  6. Supporti scrittori • Papiro • Pergamena • Carta • Nuovi supporti dell’era digitale B&B 2007-2008 Magliani

  7. Papiro • Il papiro fu il supporto scrittorio più importante e diffuso dell'antichità, il più duttile e atto a ricevere testi lunghi e complessi B&B 2007-2008 Magliani

  8. Papiro • Molti dei nomi che si usano ancora oggi per indicare i libri hanno avuto origine da quella che si può considerare la prima forma del libro, il volumen, il rotolo di papiro: volume, libro, tomo, che indicava una parte di rotolo tagliato, come ora indica la parte di un'opera B&B 2007-2008 Magliani

  9. Papiro • Scoperto dagli Egizi, adottato dai Greci e poi passato ai Romani, fu usato anche nell'Alto Medioevo per testi e per documenti (la cancelleria pontificia lo utilizzò fino all'XI secolo) • Si scriveva a colonne, sul lato che aveva le fibre orizzontalmente disposte e che rimaneva all'interno B&B 2007-2008 Magliani

  10. Papiro • Il rotolo era lungo sette o otto metri ma poteva arrivare anche a qualche decina per testi molto consistenti; poteva essere diviso in più volumina e poteva essere di altezza diversa • Il rotolo si avvolgeva attorno all'umbilicus (bastone ligneo o di osso) • Dal rotolo pendeva il titulus o index per l'identificazione dell'opera • I rotoli si conservavano in cesti o in armadi, detti nidi B&B 2007-2008 Magliani

  11. Dal papiro alla pergamenaDal rotolo al codice • Già nel II secolo si trovano fogli di papiro piegati in forma di libro, forma derivata dalle tavolette cerate sovrapposte a formare un dittico (o un trittico o un polittico) e che servivano per appunti, scritti quotidiani, documenti, lavori di scuola B&B 2007-2008 Magliani

  12. Dal papiro alla pergamenaDal rotolo al codice • Papiro supporto fragile e poco durevole • Nuovo supporto, nato forse nel II sec. a.C., diffuso a partire dal IV sec.: pergamena B&B 2007-2008 Magliani

  13. Pergamena • Pelle di animale: pecora, capra, vitello, a seconda del tempo, dell'area geografica, dell'uso dello scriptorium, del tipo di libro che doveva essere confezionato • La pelle veniva trattata in soluzione caustica di calce, che eliminava i peli e il grasso, poi veniva raschiata, di nuovo calcinata e infine messa a seccare tesa su un telaio • Ulteriori trattamenti, tipo la levigatura con la pomice o la preparazione con bagno di gesso dipendevano dal tipo di pelle e dalla destinazione del codice B&B 2007-2008 Magliani

  14. Il libro di pergamena • Il foglio di pergamena era piegato per formare il fascicolo, che usualmente almeno nei primi secoli dall'antichità all'Alto Medioevo era un quaternio, cioè quattro bifogli uno dentro l'altro cuciti poi nel mezzo • Il termine bifoglio indica il foglio intero piegato a metà • Il bifoglio costituisce l'unità di base del fascicolo, a sua volta unità di base della struttura del codice • A seconda della grandezza del foglio e del libro da confezionare si utilizzavano pelli preparate intere piegate nel mezzo oppure si piegavano due o più volte pelli molto ampie e si tagliavano B&B 2007-2008 Magliani

  15. Carta • Nuovo supporto scrittorio che entrò in uso a partire dal XIII sec. e si diffuse rapidamente • All'inizio fu guardato con una certa sufficienza per la sua maggiore deperibilità rispetto alla pergamena, si rivelò più duttile e meno costoso • Invenzione, dovuta ai cinesi, antichissima: risale al II secolo avanti Cristo, ma la sua diffusione in Europa attraverso gli Arabi data al XII • In Italia la prima cartiera sorse a Fabriano nel 1268; nel 1339 il maestro cartaro Pace da Fabriano iniziò a fabbricare carta a Battaglia nel Padovano B&B 2007-2008 Magliani

  16. Carta • La materia prima con cui è fabbricata la carta sono gli stracci di lino (meno spesso di canapa e cotone) raccolti dagli stracciaroli che ne fecero un mestiere lucroso • Gli stracci venivano lavati, cerniti a seconda della qualità, raschiati, sfilacciati e sfibrati, messi a macerare in tini utilizzando grandi quantità di acqua pura, quindi, entro pile, battuti da pestelli (magli) azionati da mulini ad acqua o a vento • Solo alla fine del Seicento la pila a pestelli fu sostituita dalla pila a cilindri, che riduceva di due terzi il tempo di lavorazione e produceva un impasto più raffinato B&B 2007-2008 Magliani

  17. La forma • La pasta che si ricavava dagli stracci era raccolta in tini, dove il lavorante la "pescava" con un setaccio rettangolare, detto forma • Le forme erano costituite da una rete di fili di ferro intrecciati, più fitti e sottili quelli sul lato lungo (vergelle), più radi e grossi quelli di sostegno verticali (filoni) • Intorno alla forma c'era una cornice di legno smontabile, detta cascio, che serviva a trattenere la pasta B&B 2007-2008 Magliani

  18. La filigrana e la contromarca • Al centro di una delle metà della forma veniva apposta la filigrana o marca ad acqua, cioè il marchio di fabbrica della cartiera, costituita da una figura, semplice o complessa (un cerchio, un'ancora, un cappello, un animale, tre monti...) fatta di filo di ferro • A partire dalla metà del '400 dalla parte opposta si metteva la contromarca, o contrassegno, di solito una sigla, che serviva sempre a contraddistinguere la cartiera B&B 2007-2008 Magliani

  19. La filigrana e il formato • La filigrana nell'analisi di un manoscritto è elemento fondamentale per datarlo e capire dove, e anche da chi, possa essere stato scritto • La filigrana è elemento importante anche nell’analisi del libro a stampa, perché permette di risalire alla cartiera di produzione e, attraverso questa, anche alla tipografia B&B 2007-2008 Magliani

  20. La filigrana e il formato • Guardando la pagina di un libro antico controluce, si distinguono la filigrana, o parte di essa, e l'intreccio di filoni e vergelle • Questo ci permette di individuare il formato del libro, cioè quante volte il foglio è stato piegato per formare il fascicolo B&B 2007-2008 Magliani

  21. Fabbricazione della carta • Il lavoro in cartiera era molto veloce • Il lavorante immergeva la forma nel tino, "pescava" la pasta, la sgocciolava e l'assestava sul setaccio (forma) per farle prendere la forma di un foglio • Quindi passava il setaccio al ponitore che staccava accuratamente il foglio dalla forma e lo poneva tra due feltri • Nel frattempo il lavorante prendeva un'altra forma e procedeva con un altro foglio B&B 2007-2008 Magliani

  22. Fabbricazione della carta • Le forme quindi erano almeno due per ogni tino, perciò potevano avere delle differenze nella forma e misura della filigrana (non nel disegno) o addirittura, soprattutto all'inizio della produzione cartiera, uno dei due poteva non averla, così una partita di carta prodotta dallo stesso tino e quindi probabilmente unita dallo stesso destino di finire nel medesimo libro può presentare delle piccole differenze B&B 2007-2008 Magliani

  23. Fabbricazione della carta • I fogli sovrapposti separati dai feltri formavano una posta, che veniva pressata, quindi i fogli erano separati, satinati e stesi ad asciugare su fili e, se destinati alla scrittura, collati • Infine i fogli erano divisi in risme di 200 fogli ciascuna e riuniti in balle per il trasporto • Il trasporto di solito avveniva entro botti B&B 2007-2008 Magliani

  24. Il foglio di forma • È l’unità strutturale del libro antico • È il foglio intero messo nella macchina tipografica per essere stampato • Dalle sue piegature ed eventuali tagli si formano i fascicoli • Le dimensioni variano nel tempo e per località B&B 2007-2008 Magliani

  25. Misura del foglio di carta • Uno statuto bolognese del 1389 fissa 4 formati, che si mantennero praticamente invariati anche nell’età della stampa: • imperiale di 74x50 cm • reale di 61,5x44,5 cm • mezzana di 51,5x34,5 cm • rezuta o comune o piccola di 45x31,5 cm. B&B 2007-2008 Magliani

  26. I modi di produzione • Fino al XII secolo la produzione del libro sia che si trattasse di confezionare opere liturgiche, sia di copiare opere letterarie o testi scientifici, avvenne per lo più all'interno dei monasteri B&B 2007-2008 Magliani

  27. I modi di produzione • Nel basso Medioevo l'uso della scrittura aumenta straordinariamente anche in concomitanza con la rinascita delle città e il diffondersi della cultura tra i laici • Nuove categorie di scriventi partecipano alla produzione del libro: monaci e monache, ma anche comunità religiose recenti, come gli ordini mendicanti, chierici secolari, notai, copisti di professione, sia laici sia religiosi, officine scrittorie, studenti e scolari B&B 2007-2008 Magliani

  28. I modi di produzione • Cambia anche il modo di produrre il libro • Con la nascita delle grandi Università europee aumenta la necessità di libri scolastici in gran numero di copie, ma con testo corretto e controllato • Si istituisce così nel XIII e XIV secolo il modo di confezione detto della pecia, usato anche a Padova B&B 2007-2008 Magliani

  29. I modi di produzione • La commissione dei peciarii, composta da professori, faceva preparare per ogni testo universitario un esemplare corretto che serviva di modello e lo depositava presso uno stationarius incaricato dall'Università che dava in prestito l'esemplare diviso in peciae, in pezzi, in fascicoli perchè venisse copiato. Si affittava una pecia alla volta e si faceva copiare da un copista o si copiava personalmente, poi si restituiva B&B 2007-2008 Magliani

  30. Le forme del libro • Nei manoscritti più antichi, forse per il ricordo della scrittura dei papiri, si possono trovare tre e anche quattro colonne di scrittura, ma usuale rimase la scrittura su due colonne o a pagina piena B&B 2007-2008 Magliani

  31. Le forme del libro • Per i testi che comportavano un commento si utilizzarono partizioni speciali della pagina e moduli diversi della scrittura: ripreso anche nei libri a stampa è la forma cum textu incluso, utilizzata per le opere scolastiche giuridiche, dove il commento, scritto in modulo più piccolo, circonda il testo B&B 2007-2008 Magliani

  32. Le forme del libro • Nel tardo Medioevo certi libri, di formato piccolo, si scrivevano sul foglio intero, che veniva piegato e tagliato in seguito, con un sistema di impostazione grafico delle pagine analogo a quello che sarà usato per la stampa B&B 2007-2008 Magliani

  33. Le forme del libro • Che libri si trovano alla fine del Medioevo, alla vigilia dell'invenzione della stampa, e quali passeranno nell'età moderna ? • Libri da banco • Libri da bisaccia • Libretti da mano • A. Petrucci, Alle origini del libro moderno: libri da banco, libri da bisaccia, libretti da mano, “Italia medioevale e umanistica”, XII (1969), p. 295-313 B&B 2007-2008 Magliani

  34. Libri da banco • Libri da banco: di grande misura, da tenere sul banco o sul leggio: • libri scolastici di argomento giuridico, filosofico o medico, in formato in-folio massimo, con ampi margini per il commento, con la scrittura, normalmente la gotica, su due colonne • libri liturgici, la cui tipologia non varierà per secoli B&B 2007-2008 Magliani

  35. Libri da bisaccia • Libri da bisaccia, letteralmente da tenere in tasca e stazzonare: libri popolari, di povera fattura, per un pubblico che sapeva appena leggere, contenenti la Commedia o il Cavalca o le preghiere o i romanzi come il Guerin meschino B&B 2007-2008 Magliani

  36. Libretti da mano • In mezzo, varie forme di libri, di formato medio o piccolo: • il libro privato di studio o di lettura • il raffinato libro umanistico • il piccolo libro d'ore, a volte preziosissimo, destinato soprattutto alla lettura e alla meditazione delle signore • libri nella nuova scrittura italica, di piccolo formato, da tenere agevolmente in mano, novità della sensibilità quattrocentesca B&B 2007-2008 Magliani

  37. Dal manoscritto al libro a stampa • La comparsa della carta in Europa fu uno dei fattori determinanti che permisero una delle rivoluzioni più straordinarie e ricche di conseguenze dell'umanità: l'invenzione della stampa a caratteri mobili a metà del '400 • Una rivoluzione che non manifestò immediatamente i suoi effetti e che non fu sentita subito come tale • Gli studiosi di storia del libro mettono l'accento sulla continuità piuttosto che sulla novità del passaggio tra libro manoscritto e libro a stampa B&B 2007-2008 Magliani

  38. Dal manoscritto al libro a stampa • A metà del '400 in Italia e in Europa la produzione del libro manoscritto era sufficiente per i principali settori a cui si rivolgeva: • quello scolastico-universitario • quello tecnico-scientifico • quello umanistico-letterario • Il "nuovo pubblico" della piccola e media borghesia urbana che leggeva opere di devozione o testi letterari o di svago in volgare non era così ampio da giustificare grandi quantità di libri offerti sul mercato B&B 2007-2008 Magliani

  39. Dal manoscritto al libro a stampa • Furono piuttosto le esigenze di "pubblicità" delle istituzioni laiche ed ecclesiastiche del tempo per scritti di carattere documentario (bandi, avvisi, manifesti ecc.) che stimolarono la sperimentazione di un modo diverso di produzione del libro, caratterizzato dalla riproducibilità in grandi quantità di un testo, qual è la stampa a caratteri mobili B&B 2007-2008 Magliani

  40. Dal manoscritto al libro a stampa • La rivoluzione cominciò a far sentire i suoi effetti verso la fine del secolo, ma solo verso gli anni '30 del '500 si può parlare di inversione di tendenza, di predominio del libro tipografico su quello manoscritto, libro tipografico che ha ormai assunto delle forme proprie e raggiunge settori di pubblico diversi, vecchi e nuovi, che giustificano la nascita e la crescita di una industria editoriale ragguardevole B&B 2007-2008 Magliani

  41. Dal manoscritto al libro a stampa • Per quasi tutto il '400 l'incunabolo (libro "in cuna", in culla, che è il nome tecnico con cui si indicano i libri prodotti dall'inizio della stampa a tutto l'anno 1500) ha lo stesso aspetto del manoscritto, al cui modello si è ispirato B&B 2007-2008 Magliani

  42. Dal manoscritto al libro a stampa • Solo un po' alla volta il libro tipografico assume quelle peculiarità che ritroviamo ancora nel libro odierno: il frontespizio, che ha anche una funzione pubblicitaria di richiamo, con l'indicazione dell'autore, del titolo del testo, delle caratteristiche dell'edizione (il luogo, la data, l'editore, il tipografo, il promotore, il dedicatario, il permesso di stampare...), la numerazione delle pagine, gli indici, la disposizione del testo a pagina piena e non più a colonne B&B 2007-2008 Magliani

  43. La stampa a caratteri mobili • La novità del procedimento della stampa a caratteri mobili consiste nell'aver trovato la possibilità tecnica, grazie alle conquiste della metallurgia del tempo, di fondere i caratteri mobili B&B 2007-2008 Magliani

  44. Caratteri mobili • Le singole lettere e i segni che servono a comporre i testi, sufficientemente resistenti per sopportare la pressione del torchio che imprime sulla carta la scrittura • Un limitato numero di caratteri, riutilizzabili dopo essere stati lavati, consente quindi di stampare più testi B&B 2007-2008 Magliani

  45. Caratteri mobili • Caratteri e altro materiale tipografico del Museo Plantin di Anversa B&B 2007-2008 Magliani

  46. Realizzazione del carattere tipografico • Per prima cosa l’incisore realizzava il disegno del carattere • Il carattere veniva poi inciso rovesciato in cima ad un punzone di acciaio, lungo 45 mm • Il punzone era poi battuto su piccoli blocchi di rame, su cui rimaneva impressa la forma del carattere, le matrici B&B 2007-2008 Magliani

  47. Realizzazione del carattere tipografico • Le matrici (lettere dell’alfabeto più i segni ortografici o tachigrafici) erano poste in una forma che ne garantisse l’allineamento • Vi si colava il metallo fuso, una lega di piombo, stagno, antimonio e rame B&B 2007-2008 Magliani

  48. L’evoluzione del carattere • Inizialmente i caratteri tipografici tendono ad imitare la varietà delle scritture coeve • Progressivamente si uniformano e rientrano in 3 grandi gruppi • Gotico • Romano o tondo • Corsivo B&B 2007-2008 Magliani

  49. La bottega del tipografo: gli uomini • Compositori • Torcolieri (battitori e tiratori) • Correttori • Proto B&B 2007-2008 Magliani

  50. Il procedimento tipografico • Figura chiave della bottega del tipografo era il compositore, colui che componeva il testo, di solito un manoscritto portato dall'autore o procurato dall'editore, preparato apposta per la stampa, oppure, soprattutto in tempi più avanzati, un esemplare a stampa del testo, che era preferito per ovvie ragioni di modello e di chiarezza B&B 2007-2008 Magliani

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