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Imprese e territorio Gli strumenti per la ripresa economica Vibo Valentia, 30 gennaio 2014. Massimo Sabatini. Pesanti effetti della crisi nel Mezzogiorno.
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Imprese e territorioGli strumenti per la ripresa economica Vibo Valentia, 30 gennaio 2014 Massimo Sabatini
Pesanti effetti della crisi nel Mezzogiorno • . Tra il 2007 ed il 2012 il Mezzogiorno perde il 10,1% del proprio PIL (36 miliardi di euro): se le stime 2013 saranno confermate, il calo raggiungerà i 43,7 miliardi di euro. • Tra il 2007 ed il 2013, se le stime saranno confermate, avrà perduto oltre il 10% dei propri occupati: 603 mila occupati in meno; • Nello stesso periodo, e sempre se le stime saranno confermate, avrà perduto oltre 35 mila imprese; • Ma soprattutto, avrà visto un calo cumulato degli investimenti pari ad oltre 28,4 miliardi di euro.
Ancora lontano il recupero dei valori 2007 A deprimere l’indice è soprattutto il basso livello di investimenti
La Calabria replica le criticità del Mezzogiorno Il PIL scende da 32 a 28,7 miliardi (-10.2%): il Mezzogiorno del 10,1%.
La crisi genera il tracollo degli investimenti • Tra il 2007 ed il 2012, gli investimenti fissi lordi al Sud si riducono di oltre ¼ • Nelle costruzioni si registra un calo di oltre 600 milioni di euro (1/5 del totale) • Gli investimenti fissi lordi al Sud tornano ai livelli del 1995
Aumentano le cessazioni d’impresa • Nel 2013 chiudono nel Mezzogiorno 366 imprese al giorno • In Calabria 30 imprese al giorno, sebbene in leggero calo rispetto al 2012 • Aumentano anche le imprese fallite (+4,9%, rispetto ad un +3,2% del Sud)
Poco credito al Sud…… • Nel 2013 chiudono nel Mezzogiorno 366 imprese al giorno • Nell’ultimo dato disponibile, quasi 10 miliardi di euro in meno di credito al Sud • Le sofferenze al Sud superano i 30 miliardi di euro • Aumentano anche le imprese fallite (+4,9%, rispetto ad un +3,2% del Sud)
… e più caro • Nel Mezzogiorno (e soprattutto in Calabria) i tassi attivi più alti e i tassi passivi più bassi • Secondo OBI – SRM, il 53% delle imprese del Mezzogiorno (il 52,1% in Calabria) hanno percepito un peggioramento nelle condizioni di accesso al credito • Poco ricorso al FCG (poco più dell1% le operazioni e i finanziamenti garantiti)
Alto debito per gli EE. LL. al Sud….. • Oltre 31 miliardi di euro, sebbene in leggero calo
….. sempre minori le risorse per investimenti • I mutui concessi per il finanziamento di investimenti da parte degli Enti locali del Mezzogiorno sono stati pari, nel 2011, a 545 milioni di euro (-41% rispetto all’anno precedente); • L’importo pro capite è pari a 26,1 euro, il più basso fra le ripartizioni
In calo gli appalti pubblici al Sud • Nel Mezzogiorno calano sia il numero sia il valore degli appalti pubblici: • In Calabria quasi si dimezza il valore, non il numero
Rallenta anche il PPP • Il rallentamento dell’attività economica si riflette anche nella riduzione del valore degli avvisi di PPP: rimane stabile il numero delle gare censite, ma cala del 40% il relativo importo
Difficile avere un permesso di costruzione al Sud • Il Per avere un permesso di costruzione a Catanzaro ci vuole il doppio del tempo rispetto a Milano
Come invertire la tendenza/1 • Pagando i debiti delle imprese • Secondo stime ANCE, nel secondo semestre 2013, l’82% delle imprese edili continua a lamentare ritardi dei pagamenti della PA per un debito residuo, a fine novembre, di 11 miliardi di €, di cui 4 al Sud.
Come invertire la tendenza/2 • Riducendo i costi economici e non a cui sono sottoposte le imprese • Riattivazione dei flussi di credito • Riduzione del cuneo fiscale • Taglio della bolletta energetica
Come invertire la tendenza/3 Usiamo le risorse che ci sono
Acceleriamo la spesa delle risorse a disposizione In Calabria ancora da erogare 1,6 miliardi di euro
Utilizziamo meglio quelle a rischio • A valere sulle risorse dei Fondi Strutturali 2007-13 (2,2 mld. di euro delle risorse riprogrammate dei POR di Campania, Calabria e Sicilia e destinati alle stesse Regioni) e sulle risorse a disposizione del PAC (800 mln. di euro, per le Regioni Mezzogiorno), sono previsti interventi di sviluppo delle economie locali: • finanziamento delle opere previste dal Piano Città (lavori pubblici di piccola dimensione); • finanziamento del “Programma 6000 Campanili” (lavori pubblici di piccola dimensione); • misure per l'accoglienza turistica e per le attività di informazione in chiave Expo; interventi di riqualificazione degli edifici scolastici. • Ad eccezione del rifinanziamento del Fondo di Garanzia (per 600 milioni) e della misura “Nuove imprese a tasso zero”, tutte le altre misure sono destinate esclusivamente al Mezzogiorno. • Secondo le stime del Ministero prima della riprogrammazione le risorse potenzialmente a rischio erano 4/5 mld di €: con una riprogrammazione da 2,2 mld, possibili nuovi interventi nei prossimi mesi.
Guardiamo alle opportunità offerte dalla nuova programmazione • E’ stata presentata lo scorso dicembre la bozza dell’Accordo di Partenariato per la programmazione 2014-20. • La strategia disegnata propone: • azioni antirecessive di supporto alle imprese ed all'occupazione nei primi anni della programmazione; • sostegno ai processi di riorganizzazione ed innovazione delle imprese, promuovendo l'innalzamento della qualità delle produzioni e la crescita di settori a più alta tecnologia; • sostegno al capitale umano, come fattore di competitività del Paese. • Le risorse dei Fondi Strutturali oggetto dell’Accordo ammontano a 31,2 mld., così ripartiti tra le categorie di Regioni: • Se si tiene conto del cofinanziamento (proposta 50%) si tratta di oltre 62 miliardi di €, di cui quasi 47 nel Mezzogiorno.
Attenzione agli Obiettivi Tematici L’Accordo individua 11 Obiettivi tematici (OT), per ciascuno dei quali viene proposta un’allocazione delle sole risorse comunitarie. Le maggiori risorse sono poste sugli Obiettivi Tematici 3 (Competitività delle Imprese) e 8 (Occupazione).
Usare il valore aggiunto della politica di coesione • E’ trasparente • E’ valutabile • E’ programmabile • E’ aperta al contributo delle rappresentanze degli interessi • Può essere una leva per la riqualificazione della spesa pubblica
Costruiamo i nuovi programmi • Rimettendo l’impresa al centro delle politiche pubbliche • Adottando il punto di vista delle imprese • Impostando interventi per contrastare gli effetti della crisi • Utilizzando risultati attesi e azioni conseguenti • Puntando alla “fattibilità” degli interventi (condizionalità) • Attenzione al rischio ritardi • e • alla sostenibilità finanziaria • (anche per il FSC)