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IL MELODRAMMA

IL MELODRAMMA. LUDOVICA, SABRINA, LUCIA, ROBERTO. DEFINIZIONE DEL GENERE.

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IL MELODRAMMA

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Presentation Transcript


  1. IL MELODRAMMA LUDOVICA, SABRINA, LUCIA, ROBERTO

  2. DEFINIZIONE DEL GENERE IL MELODRAMMA E’ UN GENERE TEATRALE IN CUI I PERSONAGGI SI ESPRIMONO CON IL CANTO E LA MUSICA. LA MUSICA NON ACCOMPAGNA LE PAROLE, MA E’ LA PARTE FONDAMENTALE DELLA RAPPRESENTAZIONE DA CUI DIPENDONO TUTTI GLI ALTRI ELEMENTI.

  3. IL TEATRO IL TEATRO E’ QUELL’EVENTO CHE SI VERIFICA OGNI QUAL VOLTA C’E’ UNA RELAZIONE TRA ALMENO UN ATTORE CHE AGISCE DAL VIVO E UNO SPETTATORE CHE NE SEGUE LE AZIONI. IL DRAMMA E’ UN’OPERA LETTERARIA CHE DEVE ESSERE RAPPRESENTATA A TEATRO. E’ LA FORMA PRINCIPE IN CUI SI PRESENTA LA STORIA TEATRALE. ESSO NECESSITA DELLLA PRESENZA DI UN’ELEMENTO IN PIU’ RISPETTO AL NORMALE TEATRO: L’AUTORE. • PERCHE’ SI VERIFICHI UN EVENTO TEATRALE E’ NECESSARIO DISTINGUERE: • LA SCELTA CONSAPEVOLE DELLA FORMA TEATRALE; • LA DEFINIZIONE DI UNO SPAZIO SCENICO IN CUI ESSA POSSA AGIRE; • IL TEMPO STABILITO DELL’AZIONE. • IN AMBITO TEATRALE SI DISTINGUONO DUE CONCETTI DI SPAZIO DIFFERENTI: • SPAZIO FISICO, CIOE’ QUELLO DI SCENA IN CUI VIENE RAPPRESENTATA L’OPERA; • SPAZIO IMMAGINARIO, DEFINITO ANCHE MITOPOIETICA. IL TEMPO E’ L’ELEMENTO CHE PIU’ DI TUTTI DETERMINA LE CARATTERISTICHE DELLA RAPPRESENTAZIONE. DALL’IDEAZIONE FINO ALLA SCENA VERA E PROPRIA IL TEMPO TEATRALE PRENDE IL SOPRAVVENTO SU QUELLO INDIVIDUALE, COINVOLGENDO, NEL MOMENTO DELLA RAPPRESENTAZIONE ANCHE IL PUBBLICO. LO STUDIO DEL TEMPO E’ PARTE INTEGRANTE DELLO STUDIO DELL’ATTORE. IL DRAMMA NECESSITA INOLTRE DI UN DIALOGO E NON DI UN MONOLOGO.

  4. LE IMMAGINI DEL TEATRO

  5. LA PIANTA DI UN TEATRO

  6. CLAUDIO MONTEVERDI MONTEVERDI FU IL PRIMO PROTAGONISTA DELLA STORIA DEL TEATRO MUSICALE. NACQUE E STUDIO’ A CREMONA, GUIDATO DAL MAESTRO DEL DUOMO. GIA’ A 15 ANNI COMPOSE LA PRIMA RACCOLTA VOCALE. NEL 1607 RAPPRESENTO’ PER LA PRIMA VOLTA LA SUA OPERA PIU’ FAMOSA: L’ORFEO. L’OPERA RISCOSSE UN GRANDE SUCCESSO. OPERO’ ALLA CORTE MANTOVANA DEI GONZAGA COME VIOLINISTA. QUI’ FU NOMINATO “MAESTRO DELLA MUSICA” E SI DEDICO’ ALL’INSEGNAMENTO, ALLA DIREZIONE DI UN GRUPPO FEMMINILE E ALLA COMPOSIZIONE DELE SUE OPERE. DOPO MANTOVA OPERO’ A VENEZIA DOVE VENNE NOMINATO MAESTRO DI CAPPELLA E DOVE FU MOLTO APPREZZATO E STIMATO. NON ACCETTO’ MAI DI RITORNARE A MANTOVA. MONTEVERDI MORI’ NEL 1643 DOPO UNA BREVE MALATTIA, E FU SEPPELLITO A VENEZIA. LA SUA MUSICA SI DIFFUSE IN POCO TEMPO IN TUTTA EUROPA E LA SUA INFLUENZA FU DETERMINANTE SIA NELLA MUSICA SACRA E PROFANA, SIA NELLA SPERIMENTAZIONE DI NUOVI LINGUAGGI. A MANTOVA FU MOLTO APPREZZATO DAL DUCA VINCENZO, CUI SUCEDETTE IL FIGLIO FRANCESCO CHE NON SEPPE RICONOSCERE IL SUO TALENTO E CHE LO LICENZIO’. .

  7. MONTEVERDI… IMMAGINI E RITRATTI

  8. L’ORFEO L’ORFEO E’ L’OPERA PIU’ FAMOSA DI CLAUDIO MONTEVERDI. E’COMPOSTA DA UN PROLOGO E DA CINQUE ATTI E NARRA DELLA DISCESA NELL’ADE DI ORFEO CHE TENTA DI RIPORTARE L’AMATA EURIDICE ALLLA VITA TERRENA DOPO L’IMMINENTE MORTE DELLA RAGAZZA, POCO DOPO LE NOZZE TRA I DUE. SI BASA SULLA MITOLOGIA GRECA. RISPETTO AD ALTRI AUTORI, LO STILE MONTEVERDIANO E’ PATETICO, MA SEMPRE PER FINALITA’ ESPRESSIVA. RISALE AL TARDO RINASCIMENTO ED E’ CONSIDERATO IL PRIMO CAPOLAVORO MELODRAMMATICO. FU COMPOSTO NEL 1607 PER ESSERE ESEGIUTO A MANTOVA IN PERIODO CARNEVALESCO. RISCOSSE UN GRANDE SUCCESSO ED FU ESEGUITO IN MOLTE CITTA’ ITALIANE. NON VENNE PIU’ INTERPRETATO DOPO LA MORTE DI MONTEVERDI FINO AL XIX SECOLO, QUANDO NUOVE VERSIONI LO RESERO PIU’AUTENTICO GRAZIE ALL’USO DI STRUMENTI D’EPOCA E GRAZIE ALLA LIBERTA’ DEGLI ATTORI DI IMPROVVISARE.

  9. LA TRAMA DELL’ORFEO ATTO PRIMO: EURIDICE ED ORFEO STANNO PER CELEBRARE LE LORO NOZZE CORONATI DA AMICI E PASTORI. ATTO QUINTO: ORFEO TORNA SULLA TERRA DOVE PIANGE LA SUA AMATA PERSA. SUO PADRE APOLLO LO CONSOLA. ATTO SECONDO: DOPO LE NOZZE SILVIA ANNUNCIA LA MORTE DI EURIDICE PER VIA DI UN MORSO DI SERPENTE. ORFEO VUOLE SCENDERE NELL’ADE PER CERCARE DI RIPORTARLA ALLA VITA. ATTO TERZO: ORFEO DISCENDE NEGLI INFERI DOVE SI IMBATTE IN CARONTE CHE GLI IMPEDISCE L’ACCESSO. ORFEO LO ADDORMENTA CON LA LIRA E USA L’IMBARCAZIONE DI CARONTE PER ATTRAVERSARE L’ACHERONTE. ATTO QUARTO: ORFEO, SOSTENUTO DA PROSPERINA, ESPONE LA SUA VOLONTA’ ALLE DIVINITA’; PLUTONE ACCONSENTE MA A PATTO CHE ORFEO, NEL SALVARLA NON GUARDI MAI EURIDICE. IL PIANO FALLISCE.

  10. ORFEO ED EURIDICE… UN MITO SEMPRE ATTUALE

  11. REGISTRI VOCALI E CANTANTI ALLA CANTANTE SOPRANO, SPESSO VENIVA AFFIDATO IL RUOLO DI PROTAGONISTA FEMMINILE. NEL MELODRAMMA I CANTANTI ERANO FONDAMENTALI E IN BASE AL PROPRIO REGISTRO VOCALE, CIOE’ LA TONALITA’ DELLA VOCE, AD OGNUNO VENIVA AFFIDATO UN RUOLO BEN PRECISO. AL CANTANTE TENORE SPETTAVA IL RUOLO DI PROTAGONISTA MASCHILE. LA CANTANTE CONTRALTO (REGISTRO CHE NASCE DALL’UNIONE DELLE DUE PAROLE CONTRATENOR E ALTO), AVEVA QUASI SEMPRE IL RUOLO DELL MAGA O DELLA STREGA. AL CANTANTE BARITONO O, PIU’ RARAMENTE BASSO, SI AFFIDAVA IL RUOLO DI CONTROPARTE DEL PROTAGONISTA O DI ANTAGONISTA. DI CONSEGUENZA I RUOLI VARIAVANO A SECONDA DEI CANTANTI DISPONIBILI PER QUELLA TAL RAFFIGURAZIONE. I CANTANTI RAFFIGURAVANO PERCIO’ DEI “TIPI FISSI”, DEI PROTOTIPI DI PERSONAGGI CUI, DI OPERA IN OPERA SI VARIAVA SOLO IL NOME. IN OGNI OPERA ERA CIOE’ PRESENTE IL BUONO, IL CATTIVO, IL TACCAGNO, IL BURLONE, IL FURBETTO, CUI SI ASSEGNAVANO RUOLI FISSI (BUONO-PROTAGONISTA, CATTIVO- ANTAGONISTA…).

  12. L’ORCHESTRA E’ FORMATA DA INSIEMI DI STRUMENTI DETTI FAMIGLIE, TRA CUI SI RICORDANO: GLI ARCHI, LE PERCUSSIONI, I FIATI (FORMATI DA LEGNI E OTTONI). L’ORCHESTRA E’ L’INSIEME DI TUTTI GLI STRUMENTI MUSICALI UTILIZZATI PER RAPPRESENTARE UN’OPERA. PUO’ ESSERE DI DUE TIPI: DA CAMERA O SINFONICA. L’ORCHESTRA SINFONICA E’ QUEL TIPO DI ORCHESTRA CHE E’ COMPOSTA DA MINIMO 40 ELEMENTI E NE PUO’ SUPERARE IL CENTINAIO. QUELLA DA CAMERA E’ COMPOSTA DA UN NUMERO RIDOTTO DI ELEMENTI. NEI PRIMI TEATRI L’ORCHESTRA ERA SITUATA AL LIVELLO DEL PALCOSCENICO, COPRENDO PERTANTO LA VISUALE AL PUBBLICO E FAVORENDO IL CATTIVO PROPAGARSI DEL SUONO. IN ETA’ MELODRAMMATICA SI ASSISTE AD UN NETTO SLANCIO DELL’ORCHESTRA NELLE OPERE: SI ACCENTUA LA DISTINZIONE TRA ARIA, ESEGUITA DALL’ORCHESTRA E RECITATIVO, ESEGUITO DAI SOLI CANTANTI. DAL XIX SECOLO L’ORCHESTRA E’ ANCHE UTILIZZATA PER ESEGUIRE BRANI DA SOLA, SENZA DOVER NECESSARIAMENTE ESSERE INSERITA IN AMBITO TEATRALE. SOLO IN SEGUITO, MA NON IN ETA’ MELODRAMMATICA, SI CAPIRA’ CHE PER UNA QUESTIONE DI CATTIVO PROPAGARSI DELLE ONDE SONORE, SARA’ BENE TROVARE UN’ALTRA SISTEMAZIONE ALL’ORCHESTRA: LA CLASSICA FOSSA DELL’ORCHESTRA, AL DI SOTTO DEL PALCOSCENICO. (ES, TEATRO REGIO DI TORINO).

  13. LE IMMAGINI DELL’ORCHESTRA

  14. LA SCENOGRAFIA LA SCENOGRAFIA E’ DA COLLEGARSI A TRE ELEMENTI: IL LUOGO DELLA RAPPRESENTAZIONE, LO SVILUPPO ARCHITETTONICO E FIGURATIVO E IL PROGRESSO TECNOLOGICO. LA SCENOGRAFIEA E’ L’INSIEME DI TUTTI QUEGLI ELEMENTI CHE SERVONO, NON SOLO AD ABBELLIRE LA SCENA, MA A RENDERNE L’EPOCA E IL LUOGO IN CUI LA SI RAPPRESENTA. NASCONO I PRIMI MECCANISMI DI CAMBIO SCENA E LE PRIME MACCHINE SCENICHE. NEL TEATRO ROMANO SI ARRICCHISCE DI ESPEDIENTI TECNICI. IL MELODRAMMA ERA LO SPETTACOLO PER ECCELLENZA DELL’ETA’ BAROCCA E NASCE COME INTRATTENIMENTO TRA UNA SCENA E L’ALTRA DELLA VERA E PROPRIA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE. NEL MEDIOEVO LA SCENOGRAFIA ACCOMPAGNA IL DRAMMA LITURGICO NELLE CHIESE; NEL XVI SECOLO, APPRODA INVECE NEI LUOGHI TEATRALI, HA VISSUTO NEL RINASCIMENTO L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, L’INTERVENTO DI NUOVI ARCHITETTI E L’USO DELLA PROSPETTIVA. NEL MELODRAMMA LA SCENOGRAFIA E’ MOLTO ALL’AVANGUARDIA E TROVA IL SUO FONDAMENTO NEL TEATRO GRECO.

  15. LE SCENOGRAFIE TEATRALI

  16. IL VOCABOLARIO DEL MELODRAMMA ARIE:sono le melodie cantate dai vari personaggi dell’opera nei vari atti e scene. ATTI:gli atti sono i momenti significativi in cui viene divisa un’opera e al termine dei quali normalmente si cambia la SCENOGRAFIA. CAMERATA DEI BARDI: gruppo di studiosi fiorentini che cercò di far rivivere le antiche TRAGEDIE GRECHE, creando spettacoli che includessero anche il canto. Nasce così, un nuovo genere compositivo dove MUSICA, POESIA,COSTUMIe SCENOGRAFIE si fondono in un unico avvenimento: il MELODRAMMA. LIBRETTO: quaderno sul quale viene scritta tutta l’opera da persone addette chiamate LIBRETTISTI. OPERA BUFFA: tipo di opera nata nel 1600. E’ composta da INTERMEZZIMUSICALI e SCENETTE che narrano in modo comico episodi di vita quotidiana e che venivano inseriti tra un atto e l’altro per far divertire il pubblico ed ingannare l’ATTESA del cambio di scenografia. OUVERTURE: brano solo suonato dall’ORCHESTRA che, in epoca barocca, serviva a dare inizio all’opera. RECITATIVI: parti declamate dai personaggi, solitamente in versi, accompagnate dal solo CLAVICEMBALO ed ispirate alla STORIA ANTICA e alla MITOLOGIA.

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