1 / 27

Progetto Acqua Sardegna

Progetto Acqua Sardegna. Classe 1^A – Golfo Aranci Laboratorio di Geografia. Risorse idriche della Sardegna. Introduzione- Per tutti i popoli l’acqua è un bene di fondamentale importanza, per i Sardi essa ha sempre rappresentato una risorsa rara e preziosa, perché quasi sempre scarsa.

jeri
Download Presentation

Progetto Acqua Sardegna

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Progetto Acqua Sardegna Classe 1^A – Golfo Aranci Laboratorio di Geografia

  2. Risorse idriche della Sardegna Introduzione-Per tutti i popoli l’acqua è un bene di fondamentale importanza, per i Sardi essa ha sempre rappresentato una risorsa rara e preziosa, perché quasi sempre scarsa. Il nostro territorio, specie negli ultimi dieci anni, ha affrontato periodi di emergenza idrica, sia per le modeste precipitazioni, sia per gli elevati valori di evaporazione dovuti al clima ed infine per un uso non sempre responsabile ed oculato di tale risorsa. I corsi d’acqua della Sardegna non hanno bacini particolarmente estesi: il Tirso, il Temo, il Coghinas, il Cedrino ed il Flumendosa costituiscono la rete fluviale più importante del territorio e rappresentano la fonte maggiore per l’approvvigionamento idrico che, allo stato attuale, è ottenuta principalmente tramite acque superficiali. A. S. 2008-09

  3. FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO IDRICO IN SARDEGNA • Fonti superficiali fiumi e laghi (invasi): forniscono il 75% delle risorse idriche necessarie • Fonti sotterranee riserve d’acqua contenute nelle rocce e nel sottosuolo: forniscono il 25% delle risorse idriche A. S. 2008-09

  4. Sardegna: emergenza idrica Nel mese di giugno del 1995, in Sardegna è stato dichiarato lo stato di emergenzaidrica (con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), ed è stato nominatoun Commissario Governativo per l’Emergenza Idrica. Nel 2003 è stato costituito un consorzio obbligatorio tra le amministrazioni comunali e Provinciali, per organizzare il Servizio Idrico Integrato ( SII), che è l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad esclusivo uso civile, nonché di fognatura e di depurazione delle acque reflue. A. S. 2008-09

  5. IL CICLO INTEGRATO DELL’ACQUA L’acquaè prelevata: fonti superficiali o sotterranee 1. CAPTAZIONE L’acqua è trasportata in condotte in pressione (acquedotti) 2. ADDUZIONE L’acqua è trattata per renderla microbiologicamente pura, limpida e incolore 3. TRATTAMENTO Potabilizzazione L’acqua è distribuita tramite la rete idrica urbana 4. DISTRIBUZIONE A. S. 2008-09

  6. IL CICLO INTEGRATO DELL’ACQUA L’acqua residua è inviata agli impianti di depurazione tramitela rete fognaria 5. RACCOLTA E COLLETTAMENTO Il depuratore riduce la concentrazionedelle sostanze inquinanti 6. DEPURAZIONEDELLE ACQUE REFLUE L’acqua trattata è scaricata nei fiumi o nel mare e ritorna al ciclo naturale 7. SCARICO Le acque reflue possono essere riutilizzate per innaffiare giardini, lavare strade, macchinari 8. RIUTILIZZO A. S. 2008-09

  7. I CONSUMI D’ACQUA PER I DIVERSI USI • Uso potabile: circa 25%, per il fabbisogno della popolazione • Uso irriguo (agricoltura): circa 68%, per irrigare le colture • Uso industriale: circa 7%, per raffreddare i macchinari e trasportare le scorie di lavorazione. A. S. 2008-09

  8. L’ idrografia della Sardegna L’ idrografia della Sardegna è quella tipica delle regioni mediterranee.Data la ridotta distanza tra le vette e la costa tutti i corsi d’acqua si possono considerare a regime torrentizio, caratterizzati da piene rilevanti nei mesi tardo autunnali e da magre estive assai accentuate. Unici che presentano il carattere di perennità sono: il Tirso, il Flumendosa, il Coghinas, il Cedrino, il Liscia ed il Temo. A causa della costruzione di sbarramenti tuttavia anche questi corsi d’acqua presentano nei mesi estivi deflussi assai ridotti e talvolta nulli.Nell’isola tutti i laghi sono di tipo artificiale ottenuti con sbarramenti di numerosi corsi d’acqua, ad eccezione di quello di Baratz unico naturale in Sardegna. A. S. 2008-09

  9. Sardegna: laghi principali A. S. 2008-09

  10. I laghi della Sardegna: l’Omodeo -- Il lago Omodeo, situato al centro dell’isola, si trova in una zona della Sardegna ancora incontaminata, ricca di sorgenti, grotte, fiumi e miniere abbandonate.Nacque nel 1922 in seguito allo sbarramento del fiume Tirso e alla costruzione della diga di Santa Chiara. La foto, autore Ruiu Domenico, è tratta da: http://www.sardegnadigitallibrary.it/ --Questo bacino artificiale è il più grande d’Italia e offre ogni anno nel periodo che va dai mesi estivi fino alle prime piogge invernali uno spettacolo unico nel suo genere. Infatti con il ritiro delle acque riemerge parte della foresta fossile pietrificatae i resti di numerosi Nuraghi. A. S. 2008-09

  11. Lago Omodeo: foresta pietrificata A. S. 2008-09

  12. I laghi della Sardegna: Il Coghinas -- Il lago Coghinas, collocato nel territorio del Monte Acuto, è un bacino artificiale realizzato nel 1927 dallo sbarramento dell’omonimo fiume presso la stretta del Muzzone, formata dalle gole del Limbara. Il lago ha una capacità di 254 milioni di metri cubi d'acqua, che permettono il funzionamento della centrale idroelettrica costruita nel 1924. La diga è lunga 185 metri e alta 58. Nonostante sia un invaso artificiale, come la quasi totalità dei laghi sardi, sono presenti numerose specie acquatiche e volatili. A. S. 2008-09

  13. I laghi della Sardegna: Il Mulargia Il lago artificiale Mulargia è uno specchio d'acqua che si estende nei territori di Orroli, Goni, Nurri e Siurgus Donigala, occupando la conca tra la Trexenta, il Gerrei e il Sarcidano. È stato realizzato tra il 1951 e il 1958 con lo sbarramento del Riu Mulargia, per convogliare le acque del bacino adiacente del Flumini Mannu e alimentare gli acquedotti di Cagliari e di altri 29 comuni Foce del Coghinas Ma la sua importanza non risiede unicamente nella sua funzione idrica: è contornato, infatti, da rigogliosi colli verdeggianti che degradano verso le sue coste frastagliate, e al suo interno è ornato da molti isolotti. A. S. 2008-09

  14. I laghi della Sardegna: Il Flumendosa Il percorso del Flumendosa è sbarrato in due diversi punti da due imponenti dighe. Il primo sbarramento, realizzato tra il 1948 ed il 1949 a 801 m d'altitudine, forma il lago alto del Flumendosa, lungo 6 km e largo 1,50 km, con una capacità di 61 milioni di mc. La seconda diga, a 268 metri s.l.m., forma il lago del Medio Flumendosa. Molto più grande del primo lago, misura 17 km di lunghezza ed è largo 500 m circa. Foce del Coghinas Ha una capienza di 317 milioni di m³, ed è stato realizzato nel 1952, per produzione di energia elettrica e l'irrigazione del Campidano. Una galleria lo collega al lago artificiale del Mulargia. A. S. 2008-09

  15. I laghi della Sardegna: Il Baratz Il Lago di Baratz è l'unico bacino naturale della Sardegna. È situato vicino a Porto Ferro, tra l'Argentiera e Alghero. Il lago si è formato a seguito dello sbarramento, da parte di una duna sabbiosa, delle valli fluviali dell'attuale Rio dei Giunchi. Pur non avendo emissari la profondità massima del lago non cresce oltre il livello attuale a causa della permeabilità della duna sabbiosa. Foce del Coghinas Nel corso degli anni la profondità del lago è variata notevolmente passando dai massimi degli anni sessanta (14 m) fino ai minimi degli anni settanta (5 m) dovuti a prelievi idrici per l'agricoltura. Attualmente il livello del lago di soli 6,5 m desta preoccupazione soprattutto per la scarsità dei fenomeni piovosi degli ultimi anni. A. S. 2008-09

  16. Da qui il Tirso prosegue con il nome di "Frummini de su Campu" fino a congiungersi con i vari affluenti che scendono dal Marghine e dal Gennargentu. Nel complesso il suo bacino, con i suoi 3376 kmq, è il più grande dell'isola. I fiumi della Sardegna: il Tirso Il fiume Tirso, con i suoi 159 km, è il fiume più lungo della Sardegna. Le sue sorgenti si trovano a 800 m s.l.m. presso Buddusò, in provincia di Olbia-Tempio. Pochi chilometri più a valle il primo sbarramento artificiale, detto "Sos Canales". La foto è di proprietà dell’autore. A. S. 2008-09

  17. I fiumi della Sardegna: il Flumendosa Il Flumendosa nasce sulla Punta Perdida de Aria (a 1270 m. di altitudine). Sbarrato a 800 m, forma il lago Alto del Flumendosa, lungo circa 6 km e largo 1500 metri (vicino Lanusei). Sbarrato nuovamente a 150 m forma il lago del Flumendosa, lungo circa 17 km e largo 500 metri (vicino Nurri). La lunghezza totale del fiume è di Km 127.Sfocia in mare presso Porto Corallo. Riceve a sinistra e a destra numerosi affluenti sia in provincia di Nuoro che in provincia di Cagliari. A. S. 2008-09

  18. I fiumi della Sardegna: il Coghinas Il Coghinas è il più importante fiume della Sardegna settentrionale; con una lunghezza di 116 km é il terzo fiume dell‘ isola dopo il Tirso e il Flumendosa. Uno sbarramento del suo corso mediante una diga forma un bacino con una capacità di 254 milioni di metri cubi d'acqua. Il Coghinas nasce dai Monti di Alà, ma raccoglie le acque di numerosi affluenti, sfociando nel Golfo dell‘Asinara, nei pressi di Valledoria. Possiede un impianto idroelettrico, costruito nel 1926. A. S. 2008-09

  19. I fiumi della Sardegna: il Cedrino Situato nella parte centro–orientale della Sardegna, nasce sul monte Fumai (m 1315) presso Orgòsolo. Sfocia nel Mare Tirreno, presso Orosei. Costeggiato dalla SS. 129 fin presso Nuoro, e da qui alle origini dalla strada per Orgòsolo. Lunghezza in kilometri: 76 A. S. 2008-09

  20. I fiumi della Sardegna: il Liscia Sullo sfondo immagine della Diga del Liscia Nasce sul monte San Giorgio (m 731). Scorre per un certo tratto col nome di rio Carana. Sbarrato vicino a Sant'Antonio dì Calangìanus, forma un vasto lago artìficiale (lago del Liscia) lungo oltre 5 km e largo 2. Il lago artificiale garantisce l'approvvigionamento idrico di tutta la bassa Gallura . Sfocia nelle Bocche di Bonifacio a Porto Liscia presso Palau. Riceve a sinistra il fiume Bassacutena; a destra altri fiumi. A. S. 2008-09

  21. I fiumi della Sardegna: il Temo Il fiume Temo nasce dalle alture di Villanova Monteleone (SS) e scorre fra trachiti e basalti prima di gettarsi in mare presso Bosa. Il Temo divide in due la cittadina: lo si può valicare passando per l' antico ponte in trachite rossa, uno dei simboli della vecchia Bosa. Lunghezza in kilometri:  55 Il Temo a Bosa A. S. 2008-09

  22. Visita Guidata a San Pantaleo • Una mattina siamo andati a vedere l’imbottigliamento dell’acqua a San Pantaleo. All’interno di una sala, in cui c’era una finestra da cui si poteva scorgere tutto il macchinario, ci attendeva una biologa che ogni giorno fa l’analisi batteriologica all’acqua. Questa si esegue facendo passare l’acqua attraverso un filtrino che trattiene tutti i batteri che non la rendono potabile. Per essere potabile l’acqua: • Non deve contenere batteri; • Deve essere inodore, insapore e incolore; • Non deve essere sporca. • Ogni acqua è diversa da un’altra perché sgorga da diversi terreni. Più questi sono solubili, più l’acqua è ricca di minerali. La quantità di particelle o di minerali in un’acqua si chiama residuo fisso. Questo può essere presente in diverse quantità e di conseguenza cambia anche l’acqua che può essere: • Minimamente minerale: 50 mg/l • Oligominerale: 50 – 500 mg/l • Minerale: 500 mg/l • Superminerale: 1500 mg/l

  23. Caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua oligominerale Alisea (S. Pantaleo) Sopra l’interno dello stabilimento.A lato bottiglie di Alisea A. S. 2008-09

  24. Visita Guidata alla Diga del Liscia La diga che siamo andati a visitare il 12 ottobre appartiene al fiume Liscia. Il primo progetto fu creato nel 1956 e a seguire ci furono altri progetti, fino a completarli nel 2004. La diga è di tipo a gravità alleggerita. E’ costituita da nove conci, i quali sono fatti di cemento armato. Questi sono collegati tramite delle travi e reagiscono in modo diverso l’uno dall’altro.

  25. Altri ingranaggi sono le paratoie: a ventola e piane; esse vengono tirate su con delle catene per consentire il deflusso quando l’acqua arriva alla quota d’invaso. All’interno del concio, di 67 m di altezza, si trovano delle strumentazioni che controllano il movimento dei conci, tra cui dei pendoli che misurano lo spostamento del corpo diga. Ci sono oltre 104 milioni di mc d’acqua raccolti dal bacino imbrifero che spingono sui conci.

  26. Realizzato dagli alunni della classe 1A - Golfo Aranci • Hanno partecipato al progetto Alexia Varchetta Annalisa VarchettaAnnyta PalaciosJasmine Di Chello Filomena Franchi Marco Laconi Leonardo Varchetta Lorenzo Giordano Gabriele Trovati Fabrizio Bruno Claudia Chiocca Erica Del Giudice Roberta Di Palo Raffaele Esposito Beatrice Fasolino Roberto Feola Federico LangiuRomeo Servini Arrivederci a tutti e …. Buone Vacanze! A. S. 2008-09

More Related