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Matrix-Chain-Order ( p , n ) for i = 1 to n m [ i , i ] = 0 for j = 2 to n

Passo 3: calcolo del costo minimo. Matrix-Chain-Order ( p , n ) for i = 1 to n m [ i , i ] = 0 for j = 2 to n for i = j -1 downto 1 m [ i , j ] =  for k = i to j -1 q = m [ i , k ] + m [ k +1 , j ] + p i -1 p k p j if q < m [ i , j ] m [ i , j ] = q

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Matrix-Chain-Order ( p , n ) for i = 1 to n m [ i , i ] = 0 for j = 2 to n

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Presentation Transcript


  1. Passo 3:calcolo del costo minimo Matrix-Chain-Order(p, n) fori = 1 to n m[i, i] = 0 forj = 2 ton fori = j-1 downto 1 m[i, j] =  fork = itoj-1 q = m[i, k] + m[k+1, j] + pi-1 pkpj ifq < m[i, j] m[i, j] = q s[i, j] = k returnm, s Complessità:O(n3)

  2. Passo 4 Esempio 1 2 3 4 5 6 j A1..1 A1..2 1 A1..3 1 A1..4 3 A1..5 3 A1..6 3 1 2 3 4 5 6 m s A1 3035 A2 3515 A3 155 A4 510 A5 1020 A6 2025 A2..2 A2..3 2 A2..4 3 A2..5 3 A2..6 3 m s A3..3 A3..4 3 A3..5 3 A3..6 3 m s A4..4 A4..5 4 A4..6 5 m s A1..6 A5..5 A5..6 5 m s (A1..3 A4..6) A6..6 ((A1A2..3) (A4..5A6)) m s ((A1(A2A3 ))((A4A5)A6)) i

  3. Passo 4: stampa della soluzione ottima Print-Optimal-Parens(s, i, j) ifi == j print “Ai” else k = s[i, j] print “(” Print-Optimal-Parens(s, i, k) print“” Print-Optimal-Parens(s, k+1, j) print “)” Complessità:O(n)

  4. Calcolo del prodotto di una sequenza di matrici Matrix-Chain-Multiply(A1...An , i, j, s) ifi == j returnAi else k = s[i, j] A = Matrix-Chain-Multiply(A1...An, i, k, s) B = Matrix-Chain-Multiply(A1...An, k+1, j, s) returnMatrix-Multiply(A, B)

  5. Si potrebbe anche usare direttamente la definizione ricorsiva del costo minimo per il prodotto di matrici per calcolarlo ricorsivamente senza usare le matrici med s.

  6. Rec-Matrix-Chain-Cost(p, i, j) ifi = j return 0 else cmin =  fork = itoj-1 q = Rec-Matrix-Chain-Cost(p, i, k) + Rec-Matrix-Chain-Cost(p, k+1, j) + pi-1 pkpj ifq < cmin cmin = q returncmin Complessità T(n) con n = j-i+1

  7. Per sostituzione si può dimostrare che dove c = min(a,b). Quindi T(n) = Ω(2n).

  8. k = 1 k = 2 k = 3 1,1 2,4 1,2 3,4 1,3 4,4 k = 2 k = 3 k = 3 k = 1 k = 2 3,4 2,3 4,4 1,1 2,2 3,3 4,4 1,1 2,3 1,2 3,3 k = 2 k = 1 3,3 4,4 2,2 3,3 2,2 3,3 1,1 2,2 Causa della complessità esponenziale: Rec-Matrix-Chain-Cost(p,1,4) 1,4 k = 1 2,2 k = 3 k = 2 La complessità diventa esponenziale perché vengono risolti più volte gli stessi sottoproblemi.

  9. Possiamo evitare il ricalcolo dei costi minimi dei sottoproblemi dotando la procedura ricorsiva di un blocco notes (una matrice m di dimensione nn) in cui annotare i costi minimi dei sottoproblemi già risolti. Memoized-Matrix-Chain-Order(p, n) fori = 1 ton forj = itondo m[i, j] =  returnMemoized-Chain-Cost(p,1, n, m)

  10. Memoized-Chain-Cost(p, i, j, m) ifm[i, j] =  ifi == j m[i, j] = 0 else fork = itoj-1 q = Memoized-Chain-Cost(p, i, k, M) + Memoized-Chain-Cost(p, k+1, j, M) + pi-1 pkpj ifq < m[i, j] m[i, j] = q returnm[i, j] Complessità: O(n3)

  11. Problemi risolvibili con la programmazione dinamica Abbiamo usato la programmazione dinamica per risolvere due problemi. Cerchiamo ora di capire quali problemi si possono risolvere con questa tecnica. Sono dei problemi di ottimizzazionein cui da un insieme (generalmente molto grande) di soluzioni possibili vogliamo estrarre una soluzione ottima rispetto ad una determinata misura.

  12. Per poter applicare vantaggiosamente la programmazione dinamica bisogna che: • una soluzione ottima si possa costruire a partire da soluzioni ottime di sottoproblemi: • Proprietà di sottostruttura ottima .

  13. b) che il numero di sottoproblemi distinti sia molto minore del numero di soluzioni possibili tra cui cercare quella ottima. Altrimenti una enumerazione di tutte le soluzioni può risultare più conveniente. Se ciò è vero significa che uno stesso problema deve comparire molte volte come sottoproblema di altri sottoproblemi. Proprietà della ripetizione dei sottoproblemi .

  14. Supposto che le condizioni a) e b) siano verificate, occorre scegliere l’ordine in cui calcolare le soluzioni dei sottoproblemi. Tale ordine ci deve assicurare che nel momento in cui si risolve un sottoproblema le soluzioni dei sottoproblemi da cui esso dipende siano già state calcolate. Ordine bottom-up.

  15. Alternativamente si può usare una procedura ricorsiva top-down che esprima direttamente la soluzione di un sottoproblema in termini delle soluzioni dei sottoproblemi da cui essa dipende. In questo caso occorre però memorizzare le soluzioni trovate in modo che esse non vengano ricalcolate più volte.

  16. Confronto tra algoritmo iterativo bottom-up ed algoritmo ricorsivo top-down con memoria: Se per il calcolo della soluzione globale servono le soluzioni di tutti i sottoproblemi l’algoritmo bottom-up è migliore di quello top-down. Entrambi gli algoritmi calcolano una sola volta le soluzioni dei sottoproblemi ma il secondo è ricorsivo ed inoltre effettua un controllo in più.

  17. Se per il calcolo della soluzione globale servono soltanto alcune delle soluzioni dei sottoproblemi l’algoritmo bottom-up le calcola comunque tutte mentre quello top-down calcola soltanto quelle che servono effettivamente. In questo caso l’algoritmo top-down può risultare migliore di quello bottom-up. Il prossimo problema è un esempio di questa situazione.

  18. Massima sottosequenza comune In questo problema sono date due sequenze X = x1x2...xme Y = y1y2...yn e si chiede di trovare la più lunga sequenza Z = z1z2...zk che è sottosequenza sia di X che di Y Ricordiamo che una sottosequenza di una sequenza X è una qualsiasi sequenza ottenuta da X cancellando alcuni elementi.

  19. Il problema della massima sottosequenza ha molte applicazioni. • Per citarne solo alcune: • individuare le parti comuni di due versioni dello stesso file (sequenze di caratteri ASCII). • valutare la similitudine tra due segmenti di DNA (sequenze di simboli A,C,G,T).

  20. Passo 1:Struttura di una massima sottosequenza comune (LCS) Sia Z = z1...zkuna LCS di X = x1...xme Y = y1...yn La sottostruttura ottima di Z discende dalle seguenti proprietà: • se xm= ynallora zk= xm= yneZk-1è una LCS di Xm-1 e Yn-1 • altrimenti se zk≠ xmallora Z è LCS di Xm-1 e Y • altrimenti zk≠ yne Z è una LCS di X e Yn-1

  21. Dimostrazione: • Supponiamo xm= yn • Se zk≠ xm= ynpotremmo aggiungere il simbolo xm= ynin coda a Z ottenendo una sottosequenza comune più lunga contro l’ipotesi che Z sia una LCS. • Quindi zk= xm= yne Zk-1 è sottosequenza comune di Xm-1 e Yn-1 . • Se zk≠ xmallora Z è sottosequenza di Xm-1 e Y • Essendo Z una LCS di X e Y essa è anche una LCS di Xm-1 e Y. • il caso zk≠ ynè simmetrico.

  22. Data una sequenza X = x1x2...xm indicheremo con Xi = x1x2...xi il prefisso di Xdi lunghezza i. L’insieme dei sottoproblemi è costituito quindi dalla ricerca delle LCS di tutte le coppie di prefissi (Xi,Yj), per i = 0,…,me j = 0,…,n. Totale (m+1)(n+1) = Θ(mn) sottoproblemi.

  23. Passo 2:soluzione ricorsiva Siano X = x1...xme Y = y1...ynle due sequenze di cui vogliamo calcolare una LCS e per i = 0,1,...,me j = 0,1,...,nsia ci,jla lunghezza di una LCS dei due prefissi Xie Yj . Usando le proprietà che abbiamo appena dimostrato possiamo scrivere:

  24. Y B D C A B A 0 1 2 3 4 5 6 j X c s 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2 3 4 5 6 7 c s 0 A B C B D A B c s 0 c s 0 c s 0 c s 0 c s 0 c s 0 i Passo 3 Esempio 0  0  0  1  1  1  X=ABCBDAB Y=BDCABA 1  1  1  1  2  2  1  1  2  2  2  2  1  1  2  2  3  3  1  2  2  2  3  3  1  2  2  3  3  4  1  2  2  3  4  4 

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