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Visita alla. 4^ A Mercurio anno 2012/2013. Museo delle Radio d’Epoca. Visita agli Studi TV. Incontro con il Direttore della sede RAI. La classe … ( Foto ). Scuola IISS Peano. Museo delle Radio d’Epoca.

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Presentation Transcript


  1. Visita alla 4^ A Mercurio anno 2012/2013 • Museo delle Radio d’Epoca • Visita agli Studi TV • Incontro con il Direttore della sede RAI • La classe … ( Foto ) Scuola IISS Peano

  2. Museo delle Radio d’Epoca Marconi dedicò la sua vita allo studio delle onde radio e investì la maggior parte del suo capitale per comprare una nave al fine di proteggere le sue invenzioni dalle spie straniere. Inventò la prima radio e per sperimentare se il segnale fosse riuscito a coprire maggiori distanze inviò suo fratello al di là di una collina alla distanza di 4Km; nel caso in cui il segnale fosse arrivato, se l’esperimento fosse riuscito, il fratello avrebbe dovuto sparare un colpo di fucile, e così accadde. Inizialmente le radio erano formate da tre componenti principali: * un'antenna, che serviva a ricevere le onde radio; * un pannello frontale formato da manopole (che regolavano la sintonizzazione) e da valvole (che trasformavano le onde radio in suoni); * una cassa esterna che propagava i suoni ricevuti. La cassa non poteva essere posizionata sullo stesso piano del pannello frontale perchè essa produceva delle microparticelle che, se entravano in contatto con le valvole, producevano dei rumori che venivano amplificati dalla cassa stessa disturbando così l'ascolto. Continua…

  3. Nelle prime radio non era possibile selezionare direttamente una stazione (Es. Roma o Madrid), ma la ricerca di essa doveva essere effettuata attraverso la frequenza sulla quale trasmetteva. Sull'interfaccia della radio erano infatti stampati i numeri delle frequenze e la stazione doveva essere cercata autonomamente; solo dopo la guerra si sostituirono ai numeri i nomi delle stazioni radio per permettere, a chi le avesse, una ricerca più rapida. La radio nel corso degli anni diventò sempre più uno strumento politico attraverso il quale ogni Stato poteva propagandare le proprie idee; grandi altoparlanti vennero montati nelle piazze per i raduni oceanici del Regime ma la radio fu anche utilizzata come strumento domestico attorno al quale si riuniva la famiglia. Il numero di coloro che ne possedevano una crebbe rapidamente nella seconda metà degli anni '30 fino a raggiungere 1 milione nel 1938. Continua…

  4. Nel 1939 la Radiomarelli presentò il più piccolo ricevitore di produzione italiana: il Balilla, solo 2Kg di peso, economico e funzionale; esso conquistò una posizione importante all’interno del mercato come ricevitore domestico. Dopo l'entrata in guerra, 10 giugno 1940, la radio venne utilizzata per far passare le informazioni del Regime. Alla fine della 2a Guerra Mondiale, le scuole professionali erano molto in voga; esse permettevano alle persone di imparare un mestiere o una professione che potesse immetterle subito nel mondo del lavoro. Non tutti però potevano permettersi questo lusso in quanto queste scuole erano molto care e perciò non accessibili a tutta la popolazione; per compensare questa situazione, fu istituito un corso di elettronica per corrispondenza che permetteva a una più vasta porzione di italiani di imparare un mestiere. L’istituto più famoso si trovava a Torino, Radio Elettra ( dal nome della figlia di Marconi). La radio, però, non fu solo un oggetto di "svago" ma servì anche a salvare moltissime vite umane come nel tragico episodio del Titanic (1912); prima che la nave si inabissasse il capitano riuscì a mandare un SOS e così salvò la vita a circa 700 persone. Torna

  5. Offerte agli Studenti "Abbiamo avuto l'opportunità di incontrare il direttore Andrea Jengo della sede Rai di Firenze che ci ha guidato nella visita della struttura, al termine della quale ci ha rivolto delle proposte. Per prima cosa ci ha invitato a ritornare e si è rammaricato poiché in tale occasione non avremmo potuto usufruire della mensa della Rai situata nella terrazza panoramica della struttura, che sarebbe stata seguita dalla visione in diretta del TG delle ore 14:00. Durante la visita il direttore ci ha esposto un nuovo progetto della Rai col ci tributo del comune, con il quale si da la possibilità a gruppi musicali non conosciuti di suonare e farsi così conoscere. Inoltre ci ha dato la sua disponibilità per intervenire in una nostra assemblea d’istituto riguardo ad un argomento specifico in una nostra assemblea d'istituto. La Rai ci ricorda che al termine del percorso universitario offre uno stage e una specializzazione in grafica pubblicitaria. Ringraziamo calorosamente la Rai ed il suo personale dell'opportunità che ci ha dato di visitare la struttura e ampliare le nostre conoscenze, un ringraziamento speciale va al direttore che ci ha dedicato il suo tempo per guidarci negli studi televisivi e radiofonici della Rai." Torna

  6. La Sede RAI Continua… Dopo la visita al museo siamo stati condotti nella sala riunioni della Rai dove siamo stati accolti dal direttore ( Dottor Andrea Jengo), Inizialmente ci ha illustrato l’origine storica e architettonica della RAI a sua opinione una delle sedi più belle d’Italia. L’edificio è stato progettato negli anni ’60 dall’architetto Gamberini, consegnato nel 1969, tutt’ora mantiene lo stile di quegli anni, arricchito dalle numerose opere donate dall’ex direttore Bernabei. La sede ha un generatore di energia autonomo, in modo da poter garantire continuamente il servizio, indipendentemente da blackout o cali di tensione, infatti la sede è aperta 365 giorni l’anno, dalle 5.00 di mattina alle 1.00 della notte, questo orario è coperto da tre turni del personale, uno mattiniero, uno pomeridiano e uno serale.

  7. Le attrezzature Continua… In dotazione alla sede ci sono due camion e due furgoni destinati alle trasferte esterne, per esempio per il caso della Costa Concordia. I mezzi partono sempre in coppia, i camion sono destinati al trasporto del set oppure del generatore di elettricità, mentre i furgoni sono dotati di una piccola regia.

  8. Un’Informazione regione per regione Continua… La sede regionale della Toscana, come tutte le altre sedi regionali Rai, nasce con lo scopo di fornire un canale d’informazione regionale, Rai 3, per fare questo la Rai ha intrapreso un’ingente manovra attuata per ricoprire il suolo nazionale di ripetitori che, a un’ora prestabilita, bloccano il segnale nazionale, e passano a quello regionale, in modo da trasmettere i programmi registrati nelle varie sedi, in particolare il TGR, Buongiorno Regione, e il giornale radiofonico regionale.

  9. Gli studi Continua… Dopo la mostra che trattava dei vecchi apparecchi di comunicazione, siamo stati accolti dal direttore nella sala riunioni della Rai dove ha avuto luogo un discorso sulla storia dell'edificio.Successivamente il direttore, il Dottor Jengo ci ha accompagnati per i luoghi più importanti della sede.la prima visita è avvenuta nel'ex studio radiofonico nel quale andava in onda il programma "Il Dottor Djembé" dove venivano utilizzate le vecchie tecniche di rumore, da persone specializzate chiamate rumoristi, che riproducevano ogni tipo di suono tramite oggetti specifici.

  10. Lo studio di doppiaggio Continua… Lo studio di doppiaggio è una delle sale più belle e più caratteristiche di tutto l'edificio. Francia e Italia sono gli unici due Paesi ad applicare questo metodo al posto di sottotitolare i programmi. La sala risale al tempo in cui avveniva il doppiaggio radiofonico, tutto ciò adesso avviene nella sede centrale di Roma.

  11. Gli altri studi Continua… Nel corridoio principale abbiamo incontrato la giornalista Frida Zampella la quale ha presentatoil giornale radio delle ore 15, mentre noi assistevamo , dallaregia, la messa in onda.Lo studio televisivo è il fulcro dell'edificio ed è adibito alla trasmissione di vari programmi come "Buongiorno regione", "TGR" e "Bella Italia".La sala era allestita con fari e telecamere per ottenere un'immagine migliore alla luce di noi spettatori.Inoltre sempre nella solita stanza veniva registratoil meteo con un pannello chiamato Green screen che agli occhi della telecamera appariva uno sfondo bianco digitalizzato dietro al presentatore.

  12. REGIA La regia televisiva è un tripudio di tecnologia con ben cinque postazioni per i tecnici. al centro quella del regista che deve coordinare tutti i servizi da mandare in onda; alla sua sinistra e alla sua destra sono posizionati due tecnici e di seguito un terzo tecnico per il meteo e un giornalista addetto alla "scaletta" della trasmissione. L'ultima tappa della nostra visita è avvenuta nell'ex studio televisivo dove veniva trasmesso il TGR. Oggi è adibita solo per la conferenze stampa delle partite di calcio. Torna

  13. Colloquio col Direttore Andrea Jengo nella sala riunioni della sede Continua…

  14. Continua…

  15. Torna

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